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"Esperti" regionali richiedono la censura in Russia
Gorno-Altaysk, Russia - Un altro procuratore della città locale sta attivamente perseguendo la letteratura religiosa che viene distribuita dai Testimoni di Geova in tutto il mondo poiché classificata come "estremista". L'udienza del caso è stata fissata per il Lunedì 28 Settembre 2009 nel tribunale della città di Gorno-Altaysk. Se le richieste del Procuratore verranno accettate, diverse pubblicazioni distribuite dai Testimoni di Geova in Russia, saranno classificate come "estremiste" e verranno inserite nella lista nazionale, pertanto saranno bandite dal territorio nazionale.
Questi avvenimenti a Gorno-Altaysk, Repubblica di Altay, nel cuore dell'Eurasia, sono lo specchio di tipiche rivendicazioni depositate nei tribunali di tutta la Russia negli ultimi mesi. Esistono indicazioni attendibili sul fatto che i Procuratori ricevono informazioni e direttive dai loro superiori per attuare (secondo il parere di alcuni), un attacco coordinato contro i Testimoni di Geova da parte degli organismi statali e gruppi anticulto.
Le sentenze pendenti di questi tribunali regionali, con l'inclusione di quello di Gorno-Altaysk, sono in netto contrasto con le decisioni della Corte Suprema della Federazione Russa. Quest'anno quella Corte ha accolto due sentenze dei tribunali inferiori che erano favorevoli alla liquidazione dei sinistri in cui erano coinvolti i Testimoni di Geova e che sostenevano il diritto alla libertà di culto.
La Suprema Corte Russa decide in favore dei testimoni di Geova a Kaliningrado
Mosca - 22 Settembre 2009, la Suprema Corte della Federazione Russa ha rilasciato una risoluzione che tutela la libertà di religione. Essa ha accolto una sentenza che aveva bocciato l’istanza di liquidare un’organizzazione dei Testimoni di Geova locale (LRO).
La Corte Regionale ha anche spiegato che è del tutto legale per i gruppi religiosi, tenere i propri servizi di culto in edifici di proprietà e che l’accordo di locazione non doveva essere concluso con il nome di una registrazione di organizzazione religiosa.
La decisione della Suprema Corte di confermare il congedo dell’istanza di liquidazione del Ministro di Giustizia della Regione di Kaliningrado, ha esonerato l’organizzazione religiosa dei Testimoni di Geova (LRO) dalle presunte violazioni dell’art. 16 della Legge Federale sulla libertà di coscienza e di religione delle Associazioni. La Suprema Corte ha anche confermato che i servizi a conduzione religiosa non richiedono alcun permesso o accordo speciale.
I Testimoni di Geova in Russia, comunque continuano a fronteggiare quello che sembra essere un attacco coordinato diretto sia contro la loro letteratura che contro il loro pacifico culto e tale attacco è basato su presunte violazioni della Legge.
San Bonifacio. Nel dipartimento di ortopedia e traumatologia dell'ospedale Fracastoro da un anno viene adottata una innovativa metodica per applicare le protesi.
Giulini: «Con questa tecnica mini invasiva si evitano le trasfusioni» Oggi due chirurghi russi saranno in sala operatoria a fianco del primario.
Sanità: non è vero che siamo sempre noi italiani a dover imparare dagli altri. Non è vero che all'estero sono «più avanti» nella ricerca e nelle tecniche di cura. Stavolta - e non è un caso unico - i «maestri» li abbiamo in casa e sono gli specialisti di altri paesi a dover venire in Italia a prendere lezione. Due chirurghi ortopedici russi oggi, all'ospedale di San Bonifacio, affiancheranno in sala operatoria il primario dell'ortopedia Gian Maria Giulini per imparare «de visu» da lui e dalla sua equipe a impiantare protesi d'anca e di ginocchio con una tecnica innovativa che lo specialista applica da un anno con ottimi risultati.
Direttamente dall'ospedale di Vladivostok, il capo del dipartimento di ortopedia Igor Kuzmin e un suo assistente sono arrivati al Fracastoro per studiare la «procedura Giulini» che permette un minor sanguinamento sia nella fase chirurgica che in quella post operatoria. «Si tratta in effetti di una metodica innovativa», spiega il primario, «che prevede una riduzione del taglio chirurgico, un minore dolore postoperatorio, una più precoce riabilitazione e più in generale una rapida ripresa della normale vita di relazione».
È da un anno che Giulini opera con questo particolare sistema e chi, in giro per l'Italia e anche fuori, ha problemi ortopedici ha imparato a conoscere il suo nome e quello dell'ospedale di San Bonifacio: c'è stato un «boom» di pazienti, ad esempio, dal mantovano ma anche da altre città del Nord, per non dire della grande nomea che l'equipe si è fatta tra i Testimoni di Geova pronti a partire da ogni parte d'Italia per farsi operare al Fracastoro (vedi box a fianco). Ma non sono solo i «candidati» alle protesi ad essere entusiasti dell'equipe di Giulini ma anche i colleghi che lavorano in altri ospedali guardano con curiosità a ciò che succede a San Bonifacio: alla trasferta dei medici russi per imparare a mettere protesi senza dover letteralmente «aprire» il paziente, con minime perdite ematiche e un recupero post operatorio molto veloce, seguiranno, già si sa, quelle di altri specialisti da ogni parte d'Italia e d'Europa. Perchè stavolta, si diceva, i maestri li abbiamo in casa e stavolta è un ospedale veronese ad applicare regolarmente una tecnica «rivoluzionaria» che in molti vogliono imparare. I numeri aiutano a farsi un'idea: nei primi sei mesi del 2009 al Fracastoro c'è stato un incremento degli interventi del 40% rispetto al primo semestre del 2008. Giulini è primario a San Bonifacio dal 15 settembre del 2008.
«L'aspetto più importante della procedura che utilizziamo», spiega l'ortopedico, «è che c'è un enorme risparmio di sangue, direi fino al 50% e questo, sia per il chirurgo che per l'operato, significa molto. Significa molto anche per il sistema sanitario in generale: nella chirurgia ortopedica le trasfusioni di sangue sono necessarie perchè è una branca della medicina in cui il sanguinamento è importante; il sangue costa e se in sala operatoria si riesce a risparmiare qualche sacca è una guadagno per tutti. Detto questo», prosegue Giulini, «sono diverse le voci da considerare che permettono la riduzione del sanguinamento durante l'intervento: c'è una particolare posizione del paziente sul lettino operatorio, che deve essere supino con la gamba sollevata invece che sul fianco; c'è la scelta dell'anestesia perchè va preferita quella che garantisce l'ipotensione; c'è da mantenere la normotermia del paziente; c'è poi la tecnica operatoria vera e propria», spiega Giulini, «con quella nostra, mini-invasiva, l'incisione è di 10 centimetri contro i 20 della tecnica standard; utilizziamo poi uno strumentario che permette una divaricazione dei tessuti con minor scollamento muscolare. Tutto questo», conlude il primario, «permette una forte riduzione del sanguinamento in sala operatoria e quindi una degenza più breve: a questo va aggiunto il minor dolore post-operatorio, la mancanza di un drenaggio e la più precoce riabilitazione».
Immagini collegate Gian Maria Giulini, primario a San Bonifacio da un anno
Anche per la Corte dell’Altai i Testimoni di Geova sono "estremisti" da condannare
Sotto accusa alcune pubblicazioni che conterrebbero incitamenti allo scontro religioso. L’organizzazione si difende affermando che gli stessi testi sono distribuiti in 200 Paesi del mondo. La sentenza dell’Altai rispecchia la condanna già decretata dalla corte di Rostov a metà settembre. Processi con accuse analoghe sono in corso in altri tribunali russi.
Mosca - Il tribunale di Gorno-Altaisk condanna per estremismo religioso i testimoni di Geova che vivono nella Repubblica dell’Altai. È l’ennesima sentenza che colpisce l’organizzazione religiosa in Russia già ritenuta colpevole di diffondere pubblicazioni contenenti “materiale estremistico” dal tribunale di Rostov a metà settembre (vedi AsiaNews, 17/09/2009, “Il tribunale di Rostov mette al bando i Testimoni di Geova: estremisti religiosi”).
Il tribunale delle repubblica siberiana ha bandito 18 pubblicazioni dei Testimoni di Geova dell’Altai dopo averle sottoposte all’analisi di esperti che vi hanno rinvenuto incitamenti allo scontro religioso.
Il Centro amministrativo dei Testimoni di Geova, riconosciuto dal governo di Mosca, è già ricorso in appello presso il tribunale del Gorno-Altaisk, ma la situazione è molto delicata. La sentenza della corte fa seguito a una simile di Rostov e precede quelle di altre tribunali sparsi per la Federazione, dove sono in corso procedimenti analoghi.
L’accusa è sempre la stessa: pubblicazioni che incitano all’estremismo religioso. I testi incriminati sono gli stessi che il gruppo pubblica e distribuisce in Europa ed altri 200 Paesi, in 176 lingue diverse.
Per i Testimoni di Geova si tratta dell’ennesimo attacco discriminatorio da parte delle autorità giudiziarie delle repubbliche autonome russe. “Questo tipo di sentenze - affermano dal Centro amministrativo - portano a legalizzare azioni illegali contro cittadini pacifici che credono in Dio secondo la loro coscienza e i principi delle sacre scritture”.
Tra le minoranze religiose presenti sul territorio dell’ex Urss, i Testimoni di Geova sono fra quelle più vessate. Presenti con circa 200mila fedeli sparsi in tutta la federazione sono accusati di settarismo, “estremismo religioso”, “incitamento all’isolamento sociale” e a comportamenti che minano la vita civile del Paese.
Il Kazakistan decide in favore della libertà religiosa
Astana, Kazakistan - Il Kazakistan ha ufficialmente riconosciuto la letteratura dei Testimoni di Geova "Torre di Guardia" e "Svegliatevi", come educativa e primariamente religiosa. Questo scritto conclusivo, da parte del Dipartimento della Politica Interna della città di Almity, è giunto dopo i fatti esplicitamente presentati negli incontri con i funzionari governativi e le organizzazioni per i diritti umani.
Negli ultimi tempi, le autorità locali a Taldykorgan, nella regione dell'Almaty, avevano iniziato a classificare la maggior parte delle riviste tradotte e distribuite a livello internazionale in ogni parte del mondo, come pericolose ed estreme e avrebbero dovuto essere bandite dal Kazakistan.
Polat Bekhzan del Centro Religioso dei Testimoni di Geova nella Repubblica del Kazakistan ha reagito a questa situazione: "Noi siamo felici di riportare che la lettera della Commissione per gli Affari Religiosi relativa all'accusa infondata che le nostre riviste rappresentano una "potenziale minaccia alla sicurezza dello Stato", è stata annullata.
I credenti possono continuare a ricevere le nostre riviste senza impedimenti e possono condividere e discutere le stesse informazioni religiose come fanno gli altri sette milioni di Testimoni di Geova nel mondo.
I passi correttivi portati in detta questione dai funzionari del kazakistan, proteggono i diritti fondamentale del credo e del culto. I passi sono anche in sintonia con "Il piano di intervento nazionale della Repubblica del Kazakistan per i Diritti Umani", un'iniziativa del Kazakistan che è stata vagliata e che sarà portata a termine negli anni dal 2009 al 2012.
La "Torre di Guardia" e la "Svegliatevi hanno una diffusione di oltre 36.000.000 di copie ogni mese. Entrambi sono accessibili al pubblico in 82 lingue, molte anche online. Il numero della "Svegliatevi" di Ottobre in copertina riporta il titolo "Come avere una famiglia felice".
Irruzione durante un incontro di istruzione biblica a S. Pietroburgo
S.Pietroburgo, Russia - Un incontro religioso nella Sala del Regno dei Testimoni di Geova nei sobborghi di Strelna a S.Pietroburgo, si era regolarmente concluso quando alcuni funzionari si sono introdotti nei locali e hanno impedito ai 68 presenti di lasciare l'edificio. Venne loro riferito che sarebbero stati trattenuti a causa delle loro attività classificate come "estremiste" e perciò ritenute illegali.
Il 30 Settembre 2009. alle 18.45, Sergey Vladimirovich Butenko, Assistente del Procuratore Distrettuale dell'Ufficio di Pedrodvorets, si introdusse all'interno del recinto della Sala del Regno, chiuse il cancello e ordinò a coloro che stavano uscendo di tornare indietro. Egli attribuì l'irruzione all'informazione da lui posseduta la quale asseriva che l'attività svolta nella Sala era di natura estremista e si riferì agli articoli 6,21,1, e 22 della Legge dell'Ufficio del Procuratore che lo legittimava a prendere simile iniziativa. Giunsero subito altri funzionari che parteciparono al raid.
Tutti i presenti dovettero fornire i loro nomi, le date di nascita, luoghi di residenza e occupazione. Dovettero anche dare spiegazioni scritte circa ciò che facevano durante gli incontri religiosi dei Testimoni di Geova, perché vi si recavano e quanto spesso lo facevano. A qualcuno fu chiesto come riceveva la letteratura biblica.
Quando i funzionari vollero conoscere i motivi per i quali fosse loro consentito di riunirsi, i Testimoni di Geova trattenuti, risposero che ciò avveniva sulle basi della Legge Federale della Libertà di Coscienza e di Associazione Religiosa. Venne fornita ai Funzionari una documentazione che sanciva il diritto di usare quello specifico luogo come una sede di incontri.
Molti dei membri furono rilasciati dalle ore 23.30; altri furono trattenuti fino all' 1.30 del mattino. Nessun mandato è stato rilasciato e nessuna dichiarazione scritta è stata fornita.
Le azioni di forza dell'Ufficio del Procuratore si sono verificate a meno di tre settimane di distanza da una preoccupante decisione della Corte Regionale di Rostov. L'11 Settembre 2009, quella stessa Corte aveva stabilito di approvare l'istanza del Procuratore di liquidare la Congregazione dei Testimoni di Geova di Taganrog e definire un elenco della letteratura "estremista". E' stato presentato il ricorso ed è pendente presso la Suprema Corte della Federazione Russa.
Due giovani testimoni di Geova sono stati aggiunti ad altri due testimoni di Geova già detenuti nel campo di lavoro in Seydi dopo essere stati condannati a luglio per essersi rifiutati di prestare il servizio militare obbligatorio per motivi di coscienza religiosa, hanno riferito a Forum 18 i Testimoni di Geova.
Shadurdi Ushotov, che ha 21 anni, ha ricevuto il massimo della pena di due anni, mentre il diciannovenne Akmurat Egendurdiev ha ricevuto una pena di 18 mesi. Ad entrambi erano stati respinti i loro ricorsi in loro assenza. I Testimoni di Geova si lamentano che a tre dei quattro è stato impedito presentare ulteriori ricorsi.
Egendurdiev fu processato dopo essere stato convocato presso l'amministrazione della città di Dashoguz, dove "tre uomini anziani hanno cercato di convincerlo a cambiare idea" circa il suo rifiuto di prestare servizio nell'esercito, hanno riferito a Forum 18 i Testimoni di Geova.
Vyacheslav Kalataevsky, un ex detenuto Battista del campo Seydi, ha detto a Forum 18 che il campo è nel deserto e vicino a diverse industrie chimiche, e le condizioni non sono facili. "È come una qualcosa del Medioevo".
{Note a cura della Redazione Cristiani Testimoni di Geova.net}
Il Turkmenistan è uno stato dell'Asia centrale confinante a nord con con il Kazakhstan, a nord-est con l'Uzbekistan, a sud con l'Afghanistan e l'Iran ed a ovest con il Mar Caspio.
Per anni, il paese è stato oppresso dal Partito Democratico del Turkmenistan presidenziato da Saparmyrat Nyýazow, era l'unico partito legalizzato, il cui presidente deteneva il potere assoluto e a vita. Esso curava il culto della personalità del presidente, detto Turkmenbashi (capo di tutti i turkmeni) e nessuna opposizione al regime era ammessa.
Alla morte del presidente Nyýazow fu eletto tramite elezioni presidenziali, avvenute l'11 febbraio 2007, a capo del governo Gurbanguly Berdimuhammedow, si prospetta così una nuova era di democrazia e libertà.
La maggioranza dei cittadini del Turkmenistan sono di etnia turkmena, con minoranze russe e uzbeke.
I Testimoni di Geova in Turkmenistan:
In Turkmenistan la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova non è riconosciuta legalmente.
Le autorità governative, attraverso leggi molto ferree e l'uso della forza, opprimono con repressione violenta tale organizzazione religiosa.
I Testimoni di Geova presenti nel territorio sono costretti a vivere clandestinamente la loro fede e, se scoperti, subiscono soprusi di ogni genere, comprese percosse fisiche e psicologiche oltre a interminabili detenzioni in condizioni quasi disumane. Tutto ciò, nonostante i Testimoni di Geova professino semplicemente gli insegnamenti di Cristo Gesù esposti nella Sacra Bibbia e vivano in pacifica armonia nella comunità in cui risiedono dove praticano quotidianamente il comandamento cristiano dell'amore per il prossimo come se stessi.
In tutto il mondo, questa comunità cristiana è nota per l'assolvimento diligente del pagamento di tutte le tasse e tributi richiesti, nonché la loro sottomissione a tutte le leggi dello Stato, purché non confliggano con l'adorazione religiosa.
Purtroppo, questo governo, continua in questa attività proscrittiva quasi indisturbatamente, nonostante sia evidente che tali azioni violino palesemente i principi universalmente riconosciuti relativamente alla fondamentale libertà dell'uomo, libertà di idee, di opinione, di parola, di religione, così come sancito dagli articoli 1-3-9-18-19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
In attesa dell'intervento risolutivo di Geova, auspichiamo che possa essere al più presto 'stabilita legalmente' (Filippesi 1:7) l'attività religiosa dei Testimoni di Geova del Turkmenistan