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Esiti di trattamenti per il cancro senza uso di sangue in pazienti che rifiutano trasfusioni ematiche



Esperienze di 77 casi in un singolo centro



Oh SY., Kim SH., Kwon HC., Lee S., Kim KH., Kwon KA., Lee KY., Kim HJ.
Dipartimento di Medicina Interna, Collegio di Medicina della Dong-A University, 3-1 Dongdaeshin, Seo-gu, Busan 602-715, South Korea.



Scopi: Alcuni pazienti non sono disposti ad accettare derivati del sangue per motivi religiosi. In questo studio, noi abbiamo valutato i risultati di trattamenti clinici per il cancro in alcuni casi di pazienti Testimoni di Geova nell’ordine di identificare i rischi associati al loro trattamento, oltre alla loro necessità di trasfusioni.

Metodi: Abbiamo analizzato 77 casi di pazienti affetti (JW) da cancro confermato istologicamente dal Gennaio 2001 all’Aprile 2008.

Risultati: L’età media dei pazienti era di 59 anni (range 8-83 anni). La sede affetta primariamente più comune era lo stomaco (20,8%), seguita dalla mammella (14,3%) e dalla regione colon-retto (11,7%). Gli interventi sono stati eseguiti su 44 pazienti (89,8%).Sono stati rilevati dei cambiamenti nei profili della conta completa del sangue attraverso l’emoglobina dei pazienti (media +/- SD; 12,7+/-2,1 g/dL a 10.6 +/-2,3 g/dL, P< 0,001). Ventisei pazienti hanno ricevuto aiuto chemioterapico. Tra questi, 21 (80,8%) hanno completato il loro previsto programma. Centoventisette cicli di chemioterapia endovenosa sono stati somministrati a 19 pazienti. Il fattore stimolante i granulociti e l’eritropoietina sono stati usati rispettivamente in 45 e 20 cicli di trattamenti.I livelli >/= di trombocitopenia e anemia sono stati notati nel 3,9% e nel 2,4% dei pazienti. I tassi di sopravvivenza di 3 e 5 anni sono stati rispettivamente rilevati nell’80% e nel 70% dei casi. La maggiore causa di morte è stata la progressione della malattia piuttosto che l’emorragia.

Conclusioni: La chirurgia del cancro senza uso di sangue e la chemioterapia non sono state accompagnante da serie complicazioni. Pochi casi di chemioterapia palliativa hanno anche richiesto trasfusioni. Uno studio prospettico di specialisti sarà usato per determinare con precisione la sicurezza del trattamento del cancro senza sangue e l’efficacia delle trasfusioni alternative.





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Diritto di stampa







Comunicato


Louviers, il 30 ottobre 2009

Il signor Jean-Pierre Brard, deputato e membro del consiglio di orientamento della MIVILUDES, è stato condannato dalla Camera penale della Corte d'appello di Parigi da un decreto del giugno 10, 2009.

In questo caso, il signor Brad era stato incriminato per aver affermato che i Testimoni di Geova
sarebbero dei “perfetti trasgressori” “evitando le tasse” e “coprendo gravi delitti”.

La Camera penale della Corte d'appello di Parigi ha giudicato questi propositi diffamatori e ha condannato penalmente il signor Brard.

Il 29 Settembre 2009, la Corte di cassazione ha rigettato il ricorso del signor Brard in modo che la sua condanna sia oggi definitiva.

Non è la prima volta che il signor Brard è penalmente condannato per diffamazione verso i Testimoni di Geova. Lo era già stato dalla Corte d'appello di Versailles, il 18 dicembre 2002, condanna confermata dalla Corte di cassazione il 30 settembre 2003.

La condanna del signor Brard fa parte di una serie di decisioni giudiziarie sanzionando queste imputazioni ingiustificate e dannose contro i Testimoni di Geova.





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150 volontari testimoni di Geova costruiscono il loro tempio più grande in Castiglia e Leon







Ubicato in un lotto di 600 metri, aprirà fra un mese per 400 fedeli
Lavorando altruisticamente e nel tempo libero


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Volontari lavorano per la costruzione del centro | J. M. Lostau



Come se si trattasse di una chiamata divina simile a quello de "I pilastri della terra", il famoso romanzo di Ken Follet, 150 Testimoni di Castiglia e Leon e delle Asturie ultimano in questi giorni la costruzione della più grande Sala del Regno della comunità, un centro che si inaugurerà entro un mese a Covaresa per servire 400 fedeli di Valladolid, la metà dei fratelli battezzati della città.

I volontari lavorano altruisticamente, per pura fede nella loro confessione cristiana basata sulla Bibbia, e inoltre lo fanno durante il tempo libero. Ognuno di essi porta il mestiere del proprio campo lavorativo: idraulico, elettricista, carpentiere, stuccatore... tutti contribuiscono a dar forma ad una Sala del Regno costruita quasi esclusivamente durante i fine settimana, sotto lo sguardo stupito dei non pochi residenti di Covaresa. Iniziarono l'opera nel novembre 2008 e un anno dopo apriranno il centro.

"E' lodevole quello che fanno i nostri fratelli" assicura Luis Carlos Revuelta, portavoce dei Testimoni a Valladolid, che ricorda che solo la struttura dell'edificio è stata affidata ad un'impresa "perché superava i propri mezzi" e che per il resto è stato costruito integralmente con il lavoro disinteressato dei testimoni di Geova.

Questo speciale contributo alla causa non è una cosa nuova, visto che i Testimoni hanno in precedenza fatto squadra per costruire Sale a Salamanca, Toro, Medina del Campo, Astorga, Leon o La Robla. Ciò che rende diversa la Sala del Regno che stanno completando in piazza Torrente Ballester, è che si tratta di gran lunga della più grande di Castiglia e Leon.





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BIELORUSSIA: “Per impedire loro di continuare il servizio religioso”







Il Procuratore che ha autorizzato un raid di sei ore durante un servizio religioso domenicale dei Protestanti, in una casa privata nella Bielorussia orientale, si è rifiutato di spiegare il perché dell’accaduto. “E’ stato un intervento ufficiale ed io non posso discuterne”, ha detto Vitaly Kovalev, Procuratore del Distretto di Chausy a Forum 18 New Service. Egli si è anche rifiutato di dire che cosa sarà fatto con le scatole delle Bibbie, con i libri cristiani ed i film confiscati durante il raid, o se il Pastore della Chiesa Irina Marshalkovskaia-Grik, affronterà un intervento ulteriore. Anna Danisevich, un funzionario del Dipartimento Ideologico di distretto, ha condotto il raid con quattro funzionari di polizia e tre “testimoni” dei venti membri della Chiesa che cantavano gli inni.Danisevich ha negato che il raid fosse un raid, “Noi abbiamo agito in stretto accordo con la legge.Viviamo in uno Stato democratico”, ha ribadito. Alla richiesta del perché si era soffermata con i funzionari nella casa per sei ore, ha risposto a Forum 18: “Per impedire che continuassero il loro servizio religioso”. Nel frattempo, il processo all’obiettore di coscienza, Testimone di Geova, Dmitry Smyk, sarà ripreso il 6 Novembre. Inoltre una tavola rotonda a Minsk, che discuta di un nuovo testo di legge per la Religione, è stata proposta dai difensori dei diritti umani e si spera abbia luogo il 13 Novembre, nonostante gli impedimenti governativi.


[...]


Continua il processo dell’obiettore di coscienza

Nel frattempo, il processo dell’obiettore di coscienza Testimone di Geova Dmitry Smyk - che è iniziato nel sud-est della città di Gomel (Homyel) l’8 Ottobre - si riprenderà il 6 Novembre. Egli ha riferito a Forum 18 che prima del 29 Ottobre l’udienza era programmata al Tribunale del Distretto Centrale di Gomel; i Testimoni di Geova hanno sottoscritto una dichiarazione la quale afferma che il gruppo “aiuta le persone a conoscere la loro fede e la Bibbia” e non dà ordini individuali sul da farsi.

Smyk ha detto che quando arrivò al Palazzo di Giustizia il 29 Ottobre, il Giudice Grigory Dmitrenko uscì fuori dicendo di non aver ricevuto alcuna lettera dal Commissariato Militare che dicesse se le Forze Armate stessero proponendo di riferirlo a soggetto in possesso di quelle “condizioni che non consentono di servire lo Stato per motivi religiosi”. Il Giudice pertanto stabilì una nuova data per la successiva udienza nel pomeriggio del 6 Novembre.

Smyk è sotto processo per l’art. 435 Parte I del Codice Penale che punisce il rifiuto alla chiamata del Servizio Militare obbligatorio con una penalità od una reclusione sino a due anni. I violatori, per la prima volta, possono essere assolti dalla responsabilità penale nel caso di “serie circostanze”. La prima udienza è stata tenuta l’8 Ottobre, con una successiva undici giorni più tardi (vedi Forum 18 News 20 Ottobre 2009).


Smyk ritiene che l’udienza del 6 Novembre possa essere l’ultima, il processo potrebbe svolgersi entro un mese.

L’accusa di Smyk è la prima accusa nota di un obiettore al servizio militare obbligatorio per motivi religiosi negli ultimi nove anni. Anche altri Testimoni di Geova che si sono rifiutati di svolgere il servizio militare obbligatorio per motivi di fede religiosa, sono stati perseguiti, con l’inclusione di Aleksei Boinichev e Aleksandr Belous, sempre da Gomel. Smyk riferisce che i loro casi si sono al momento “quietati”.


Sarà accettata una tavola rotonda sulla proposta di una nuova legge sulla religione?

Una tavola rotonda per discutere una proposta di un testo per una nuova legge sulla Religione, programmata in un meeting per la tutela dei diritti umani internazionali della Bielorussia, non poteva andare persa per l’opposizione delle Autorità nella capitale Minsk, hanno riferito gli organizzatori a Forum 18 il 30 Ottobre. Essi hanno disposto una nuova data per il 13 Novembre e sono in corso gli accordi per tenere l’evento nel Planeta Hotel a Minsk.

Per Religious Freedom e il Legal Transformation Centre, due gruppi di campagne attive contro la Legge corrente per la Religione - che viola gravemente gli impegni internazionali per i diritti umani - hanno elaborato il testo per una Legge alternativa sulla Religione che amerebbero vedere discussa apertamente e presentata dai politici.

I programmi per organizzare la tavola rotonda il 27 Ottobre, sono andati vanificati poiché le due sedi richieste hanno rifiutato la disponibilità e almeno una di esse su diretti ordini del Comitato Esecutivo della città di Minsk. Un Direttore del Centro Educativo Internazionale Johannes Rau - un’iniziativa congiunta tedesca-bielorussa - ha detto a Forum 18: “Sfortunatamente, le autorità della città di Minsk, un fondatore del nostro Centro, ha posto un veto su questa richiesta.” (vedere Forum 18 News 19 Ottobre 2009). (FINE)





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RUSSIA: I Testimoni di Geova saranno messi al bando?







di Geraldine Fagan, Forum 18 Servizio News



In seguito a più di 500 controlli eseguiti sulle comunità dei Testimoni di Geova di tutta la Russia, i pubblici ministeri di diverse regioni si presenteranno in tribunale per avere dichiarato estremiste diverse pubblicazioni dei testimoni di Geova. Questo significherebbe vedere la loro distribuzione vietata in Russia e paralizzare l'organizzazione, fa notare Forum 18 Servizio News. I Testimoni di Geova credono che le agenzie statali vogliano un bando totale. IL Tribunale Regionale di Rostov-sul-Don ha statuito 34 testi estremisti l'11 Settembre, è il primo Tribunale a farlo. La sentenza del Tribunale, vista da Forum 18, sostiene che la frase "i veri Cristiani non festeggiano il Natale o altre feste basate su false idee religiose" rappresenta l'incitamento all'odio religioso, mentre un'altra pubblicazione che cita Tolstoj - descritto come "un avversario dell'Ortodossia" - ha creato "un atteggiamento negativo nei confronti della Chiesa Ortodossa Russa". Il Tribunale ha anche dichiarato estremista una Congregazione locale e ne ha ordinato lo scioglimento. I Testimoni di Geova hanno fatto appello alla Corte Suprema della Russia. La Dogana continua a confiscare i loro libri. Il pubblico ministero che ha fatto irruzione in un’adunanza a San Pietroburgo dichiarando che era in atto "attività estremista", ha rifiutato di parlare a Forum 18, portale Norvegese sui diritti umani: "Potreste essere un qualche tipo spia".



Se un’udienza imminente della Suprema Corte confermerà una sentenza della Corte minore che la letteratura dei Testimone di Geova è estremista, la sua distribuzione in tutta la Russia sarà vietata e l'organizzazione religiosa effettivamente paralizzata, fa notare Forum 18 Servizio News. Poiché la predicazione attraverso la letteratura è parte integrante della fede dei Testimoni di Geova, un simile divieto potrebbe anche far crescere i tentativi di dichiarare illegale l'organizzazione stessa come estremista.

I Testimoni di Geova credono che un bando totale sia l'obiettivo di una campagna persecutoria ingaggiata da parte delle forze dell'ordine. Nel mese di Febbraio, è stata ordinata dall’ Ufficio del Procuratore Generale, una retata senza precedenti su scala nazionale nei confronti delle comunità dei Testimoni di Geova – che ha portato ad almeno 500 controlli. (Vedi F18News del 13 Marzo 2009 - l'articolo tradotto dalla redazione CTdG RUSSIA: Attacco ai Testimoni di Geova su scala nazionale).

Questi controlli sono stati condotti nonostante nessuna violazione di legge, ha insistito l'assistente capo del Dipartimento per la Vigilanza sull'Osservanza dei Diritti dei Cittadini e delle Libertà presso l'Ufficio del Procuratore Generale, in una risposta scritta il 13 Agosto in relazione ad una precedente richiesta di Forum 18. Al contrario, Olga Shamshina ha sostenuto che essi hanno rilevato come violazioni delle Leggi di Religione e dell’Estremismo: il rifiutare le trasfusioni di sangue alle persone la cui vita o la salute sono a rischio, il rifiutare il servizio militare e alternativo, il divorzio a causa del fatto che un coniuge è Testimone di Geova - e la distribuzione di letteratura estremista.

Il Tribunale Regionale di Rostov-sul-Don nel sud della Russia, l'11 Settembre ha dichiarato estremisti 34 testi dei Testimoni di Geova, divenendo il primo tribunale a farlo. Ha inoltre dichiarato come organizzazione estremista la comunità dei Testimoni di Geova della città locale di Taganrog e ne ha ordinato lo scioglimento. Mentre le proprietà dell'organizzazione - compresi i terreni, gli uffici e i permessi di edificazione - sono in stato di fermo in attesa di un appello alla Corte Suprema di Mosca, la comunità è ancora in grado di utilizzare queste strutture senza ostacoli, ha detto il 21 Ottobre a Forum 18 il rappresentante dei Testimoni di Geova di San Pietroburgo, Grigory Martynov. Nessuna data è stata fissata per il ricorso, ma Martynov ritiene che l’udienza ci sarà a fine Novembre.

Ai sensi della Legge sull’ Estremismo del 2002, anche un tribunale locale può decretare estremista la letteratura (Articolo 13). Se non vengono impugnate con successo, tali decisioni obbligano il Ministero della Giustizia ad inserire i relativi titoli nella Lista Federale dei Materiali Estremisti, e a quel punto quella letteratura è vietata in tutta la Russia.


Opporsi all’Ortodossia = estremista

I testi considerati estremisti dal Tribunale di Rostov vengono tutti prodotti negli Stati Uniti e in Germania. Includono i libri "Cosa insegna realmente la Bibbia?" e "Il mio libro di Racconti Biblici", così come le edizioni degli opuscoli "Torre di Guardia" e "Svegliatevi!". Il decreto di 56 pagine del Tribunale, visionato da Forum 18, riporta tre categorie di presunto estremismo valutato nei testi da parte dei periti esperti: 1) "l’incitamento all'ostilità religiosa (indebolendo il rispetto e l'ostilità verso le altre religioni)"; 2) "il rifiutare il sangue" e 3) "il rifiutare le responsabilità civili". Così, dal libro "La Conoscenza Che Conduce alla Vita Eterna", "i veri cristiani non celebrano il Natale o altre feste fondate su false idee religiose" appaiono nella prima categoria; "per rispetto del carattere sacro della vita, le persone timorate di Dio rifiutano le trasfusioni di sangue" nel secondo, e "i veri Cristiani evitano false forme di idolatria, come venerare le bandiere e recitare inni" nel terzo.

La metà dei titoli condannati dal tribunale di Rostov rileva esempi unicamente della prima categoria. Così, in una “Torre di Guardia” di Ottobre del 1998, un perito ha trovato "informazioni in grado di minare il rispetto del lettore per la religione Cristiana (diversa da quella dei TdG), l'affermazione della delusione popolare nella religione in riferimento ai processi che avvengono all'interno della Chiesa Anglicana". In una rivista "Svegliatevi!" di Febbraio 2000, un esperto in studi religiosi ha individuato "un atteggiamento negativo nei confronti della Chiesa Ortodossa Russa", includendo la citazione "Tolstoj, un avversario dell’Ortodossia".

Complessivamente, il verdetto caratterizza la letteratura come contenente "una valutazione negativa delle altre confessioni religiose, la propaganda e la superiorità della religione dei Testimoni di Geova (..) dell’esclusività di una religione rispetto ad un’altra". Il Tribunale ha così confuso una definizione lecita di estremismo contenuta nella Legge del 2002 - "propaganda di esclusività, di superiorità o di inferiorità dei cittadini in base al loro atteggiamento verso la religione o verso un’appartenenza religiosa" (Articolo 1) - con la propaganda della superiorità della religione stessa: un principio fondamentale della libertà di religione o di credo. La stessa confusione viene fatta in ogni tentativo di vietare la presunta letteratura religiosa estremista in Russia, di cui Forum 18 è al corrente.

Nel disporre lo scioglimento dell’organizzazione dei Testimoni di Geova di Taganrog, il Tribunale ha anche sostenuto che essa incoraggia le persone la cui vita o la salute sono a rischio, a rifiutare l'assistenza medica per motivi religiosi (rifiutando le trasfusioni di sangue) e a rifiutare gli obblighi civili previsti dalla legge (citando uno Testimone di Geova che ha respinto sia il servizio militare che il servizio alternativo). Il Tribunale ha anche affermato di aver riscontrato casi di minori coinvolti in attività dell'organizzazione e famiglie disgregate a causa delle differenze religiose connesse all'attività dei Testimoni di Geova. Queste accuse sono tra i motivi per perseguire lo scioglimento di una organizzazione religiosa ai sensi dell'Articolo 14 della Legge di Religione del 1997 e che nel 2004 condusse al bando dell’organizzazione dei Testimoni di Geova di Mosca. (Vedi F18News 25 Maggio 2004).


L’Ufficio Regionale della Procura di Rostov-sul-Don ha ordinato ai propri uffici dipendenti di indagare tutte le comunità locali dei Testimoni di Geova e di esaminare le richieste di archiviazione del loro scioglimento di Settembre 2007. (Vedi F18News 14 Luglio 2008 - l'articolo tradotto dalla redazione CTdG Russia: Gli opuscoli dei Testimoni di Geova sono temuti come pericolosi nella città di Asbet).


Altre cause legali contro i Testimoni di Geova

Anche il tribunale della città di Gorno-Altaisk, sita tre fusi orari ad est, ha decretato estremiste 18 pubblicazioni dei Testimoni di Geova, il 1 ° Ottobre 2009. La decisione è attualmente in attesa di ricorso presso la Corte Suprema della Repubblica di Altai. Ancora non è stata fissata alcuna data, e non è chiaro se il Tribunale federale Supremo di Mosca considererà un ulteriore appello nel caso questo fallisse, secondo Martynov, rappresentante dei Testimoni di Geova. Solo alcuni titoli coincidono con quelli della sentenza di Rostov: i libri "Il Mio Libro di Racconti Biblici", "L'uomo alla Ricerca di Dio" e "I Testimoni di Geova. Chi sono? Che cosa insegnano?" Il tribunale di Altai non ha esaminato la pratica religiosa dei Testimoni di Geova.

Pur non comportando accuse di estremismo, i Testimoni di Geova hanno vinto due ricorsi alla Corte Suprema negli ultimi mesi. Il 22 Settembre, la Corte ha confermato la sentenza del 14 Luglio, del tribunale regionale dell'enclave russa di Kaliningrad, rigettando l’istanza del dipartimento regionale della giustizia per lo scioglimento dell'organizzazione dei Testimoni di Geova della città di Kaliningrad. Il dipartimento di giustizia ha accusato l'organizzazione di aver condotto due servizi di culto in locali non stabiliti a tal scopo, ma il tribunale di grado inferiore ha rilevato che non era richiesto un permesso o un accordo speciale per fare ciò, hanno riferito i Testimoni di Geova il 23 Settembre. Nel secondo caso, il 18 Agosto, la Corte Suprema ha respinto un ricorso di cassazione presentato dall’Ufficio del Procuratore Regionale di Samara contro il diniego del 29 Maggio del Tribunale Regionale di Samara di sciogliere l'organizzazione dei Testimoni di Geova di Tolyatti. Il tribunale di grado inferiore aveva ritenuto le prove insufficienti a sostenere che i Testimoni di Geova di Tolyatti promuovevano l'obiezione di coscienza o lo scioglimento delle famiglie, come invece sostenuto dall'Ufficio del Procuratore.

Tra le sette sentenze locali che attualmente stanno cercando di bandire la letteratura dei Testimoni di Geova, come estremiste, quelle di Rostov-sul-Don e di Gorno-Altaisk sono progredite maggiormente. Le estradizioni di quattro avvocati del Nord America a partire dal Marzo hanno danneggiato la loro difesa già sotto pressione nei processi (si veda F18News 23 Luglio 2009 - l'articolo tradotto dalla redazione CTdG RUSSIA: avvocati dei Testimoni di Geova deportati a causa della difesa di casi di estremismo?).

Il procedimento penale che accusa i Testimoni di Geova di Asbest (Regione di Sverdlovsk [Yekaterinburg]), della distribuzione di presunta letteratura estremista - il primo ad essere aperto - fu formalmente chiuso il 6 Luglio, secondo un ordine, visionato dal Forum 18 e firmato da Vitaly Romsa, Investigatore Maggiore per l'investigazione dei Casi Particolarmente Importanti del Reparto Investigativo della Commissione d'Inchiesta collegata all’Ufficio Regionale del Pubblico Ministero di Sverdlovsk. Tuttavia, l’Ufficio del Procuratore Regionale ha annunciato sia che tale ordine è stato annullato dal Ministero il 31 Luglio sia la riapertura delle indagini, notizia confermata a Forum 18 il 21 Ottobre dall’avvocato locale dei Testimoni di Geova Egiazar Chernikovda Yekaterinburg.


Ostruzione di San Pietroburgo

Alcuni funzionari di Stato nella zona di San Pietroburgo, secondo quanto si dice, agiscono come se il divieto fosse già in vigore.

Il 5 Ottobre i funzionari doganali di Vyborg, vicino al confine Russo-Finlandese – inclusi anche i funzionari del Dipartimento Contro Tipi di Contrabbando Particolarmente Pericolosi – hanno sequestrato una partita di letteratura dei Testimoni di Geova indirizzata alla sede centrale dell’organizzazione di San Pietroburgo, spiegando a voce il 19 Ottobre, che "la letteratura potrebbe contenere articoli atti ad incitare all'odio religioso", stando a quanto affermano i Testimoni di Geova. Per assicurarsi il rilascio della letteratura, ora essi devono presentare una documentazione che attesti che non è soggetta a restrizioni relative all'importazione. I Testimoni di Geova segnalano anche che alla fine di Settembre, i funzionari delle dogane della Regione di Bryansk - confinante con l'Ucraina – sequestrarono la letteratura dei Testimoni di Geova in lingua Kirghiz, diretta nel Kirghizistan, che poi resero dopo due settimane.

L’ ufficio stampa del Dipartimento Doganale del Nord-Ovest ha resisitito alle domande inviate via fax il 23 Ottobre, che Forum 18 ha proposto in quel giorno.

Affermando di stare agendo sulla base di informazioni che "l’attività estremista" si stava svolgendo in una Sala del Regno nel sobborgo Strelna di San Pietroburgo, Sergei Butenko, assistente del Procuratore Distrettuale di Petrodvorets, il 30 Settembre ha impedito ai 68 partecipanti di lasciare uno studio serale della Bibbia, secondo quanto affermano i Testimoni di Geova. Con altri rappresentanti dello stato, Butenko, a quanto si dice, ha preso il nome e cognome, la data di nascita, l’indirizzo di casa e di lavoro dei presenti e ha costretto alcuni a dichiarare per iscritto quando e perché essi partecipano alle riunioni dei Testimoni di Geova e cosa fanno lì. Ad alcuni non è stato permesso di lasciare il luogo per quasi cinque ore.

L’assistente del Procuratore Distrettuale, Butenko, il 23 Ottobre ha rifiutato di fornire spiegazioni a Forum 18, spiegando che non discute mai delle sue indagini per telefono; "Io non so chi siete - potreste essere una sorta di spia".

Come negli anni precedenti (vedi F18News 22 Luglio 2008 - l'articolo tradotto dalla redazione CTdG Russia: Le interruzioni di massa ai congressi dei Testimoni di Geova sono coordinate?), i Testimoni di Geova riferiscono anche l’interruzione da parte dello stato delle loro assemblee estive, che li ha costretti in alcuni casi a tenerle nelle Sale del Regno o in terreni in affitto, “così come i gestori di molti stadi della Russia ora si rifiutano di affittarli ai Testimoni di Geova, per paura di rappresaglie da parte dell’ FSB [servizi di sicurezza] e delle amministrazioni cittadine."

I Testimoni di Geova citano esempi di tentata interruzione: nei pressi di Mosca, un trattore guidato da una persona estranea al proprietario di un campo in affitto, ha cercato di arare il campo per fermare un’assemblea, a Nevinnomyssk (Regione di Stavropol), i partecipanti ad un’assemblea di due giorni del 18-19 Luglio sono riusciti a superare con astuzia i tentativi della polizia di bloccare l'accesso alla loro Sala del Regno, arrivando il primo giorno prima delle 6am ed il successivo alle 11am. Mentre le successive riunioni si sono svolte senza interferenze, il 17 Luglio una direttiva ordinata dall'amministrazione comunale, e visionata da Forum 18, vieta le funzioni di culto dei Testimoni di Geova locali nella Sala del Regno nel giorno 14 di Luglio e di Agosto.

[…]


L’ Antico Testamento è estremista?

Diversi blogger Russi stanno promuovendo una campagna "l’Antico Testamento Estremista", lanciata a Luglio 2009, in cui denunciano i presunti contenuti estremisti dell'Antico Testamento che sono stati presentati agli uffici del pubblico ministero in 19 regioni. Mentre alcuni partecipanti manifestano un sentimento anti-Semita, una dichiarazione anonima di un coordinatore, spiega che l'obiettivo della campagna "non è vietare la Bibbia, come hanno fatto i comunisti (..) [ma] mostrare la completa assurdità, il nonsenso e l’anti-costituzionalità della Legge sull’ Estremismo". Delle poche risposte rese dallo stato a fine Settembre, secondo il coordinatore, il capo del Centro Regionale degli Urali per le Indagini Processuali ha affermato che il Centro non aveva "specialisti di un livello sufficiente" da analizzare l'Antico Testamento, mentre invece il Procuratore della città di Tula ha affermato: "In risposta alla vostra affermazione di riconoscere come letteratura estremista l'Antico Testamento della Bibbia, vi comunico che la Bibbia non è affatto letteratura, quindi non ci sono motivi per l'analisi." (FINE)
 
La mamma Amy Fross usa la fede e l'amore per combattere la malattia







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Amy Fross di fronte alla sua casa con suo marito Robert e la figlia Makenna, 10 anni.
Fross sta combattendo la sua terza recidiva del cancro.



The Villages - Ogni tanto uno sprazzo di energia accompagnava il sorriso. Erano trascorsi al massimo due giorni per Amy Fross che stava relazionandosi con la recidività del cancro al seno per la terza volta, ma il conforto ed il sostegno intorno a lei, del marito Robert e della figlia Makenna, 10 anni, le semplificò il racconto della sfida che affrontava.

Mai prima, questa pacata, ma avvincente moglie e madre si era soffermata sugli aspetti negativi della sua prova, mentre condivideva la sua storia in una calda serata di Ottobre nella sua signorile abitazione in Ocala.

Chi la conosce bene, dice “Quella è proprio Amy”.

Apparentemente potrebbe sembrare che la storia di Amy si possa riferire alle prove per affrontare il quarto stadio di cancro al seno, complicato da recenti trattamenti per un tumore cerebrale.

Non è così.

La sua è una storia d’amore. E’ una storia di coraggio. Ed è anche una storia di fede in Dio.

“Amy è come un faro nella nebbia” , ha detto molte volte l’amica Sabrina Heron.

“Dopo tutto quello che ha passato - la maggior parte delle persone avrebbe ceduto - lei non ha mai perso la sua fede in Dio”, ha detto Heron.

"Questo è molto incoraggiante per noi che non combattiamo contro il cancro. Se lei può fare questo, ugualmente incoraggiante è per noi continuare a tenere duro.

Ogni giorno ha le sue difficoltà, ma non si sa a che cosa ella stia andando incontro“.


Tributo al coraggio

I residenti del “ The Villages” hanno appreso qualcosa del coraggio di Amy per mezzo di un tributo inscenato dal marito in suo onore nella forma di una recente raccolta fondi per la sensibilizzazione del cancro al seno.

Con l’aiuto del fratello gemello Thomas, Robert ha organizzato e sponsorizzato la recente raccolta di fondi “Sinfonia sotto le Stelle” al Campo di Polo del “The Villages”. Questo a beneficio dell’Associazione Terapeutica “Central Florida” di Susan G. Komen, un Gruppo nazionale no-profit per il cancro al seno.

Per Amy, l’apprendere ciò che il marito ed il cognato avevano organizzato, come rappresentanti della “Finanziaria Fross & Fross LLC in “The Villages”, è stato sorprendente.

“Sono stata presa alla sprovvista”, disse Amy con un po’ di umiltà. “E’ un grande lavoro”.

L’interazione della coppia, giustifica l’adorazione di Robert, come l’amorevole sguardo che hanno l’uno per l’altra.

Soltanto uno sguardo durante un incontro occasionale nei primi anni del 1990 e Robert disse di essersi innamorato istantaneamente della timida ragazza di Ocala che aveva viaggiato con la sorella per visitare un amico comune a New York.

In un secondo viaggio circa sei mesi dopo, Amy e sua sorella chiesero a Robert di accompagnarle in una gita a New York City. Amy rimase colpita.

“Erano bastati soltanto quindici minuti insieme”, disse Amy, ricordando quel giorno all’inizio del 1990. "Lui mi faceva ridere. Era anche attraente e ciò era un bene”.


Devozione per la fede

Coniugati da poco più di quindici anni, la coppia intraprese una nuova vita insieme, sotto la guida di una perseverante e devota fede cristiana dei Testimoni di Geova.

Makenna nacque cinque anni dopo.

La vita premiò la coppia con la carriera di Robert come fiorente consulente finanziario ed Amy dedicò la sua vita alle cure per il marito e la figlia.

Poi nel 2003, con Makenna che aveva l’età di quattro anni, Amy apprese di avere il cancro al seno.

“All’epoca, non ne sapevo granché”, ha detto Amy. “Così seguii la corrente”.

“Seguirono trattamenti radioattivi e chemioterapici“, ha detto Amy, “ma il cancro ricomparve un anno dopo“. Si sottopose ad un altro ciclo di terapia.

L’esperienza alterò la percezione di Amy ed il cancro riemerse per la terza volta.

Consultandosi con il suo oncologo, Amy si è avvicinata ad un trattamento diverso questa volta. Si sta concentrando su una dieta solo organica come mezzo di rafforzamento del sistema immunitario. In seguito deciderà come procedere.

“Adesso io sento di essere il mio proprio avvocato”, ha detto Amy.

La famiglia, gli amici e la Congregazione si sono raccolti intorno ad Amy, offrendo non solo le loro preghiere, ma anche la preparazione dei pasti per la famiglia e assicurandosi che Makenna abbia la sicurezza di andare a scuola e al tap, jazz ed anche a danza classica.

“Io dico sempre ad Amy quanto ella sia incoraggiante per me”, ha detto Robert. “E’ sempre felice, non si abbatte mai”. E’ sempre stata la prima ad aiutare gli altri. Ora l’aiuto è intorno a noi“.


La forza del rock

Durante i suoi sei anni di lotte, Amy ha detto che il suo conforto più grande è arrivato dall’amore per il marito e per la figlia nonché dalla fede che aveva acquisito da adolescente tramite i suoi genitori, Phil e Linda Bickel.

In seguito alle sue più recenti diagnosi, Amy si è affidata ancora di più alla guida della Bibbia.

In particolare ha trovato sollievo nei libri di Giobbe e dei Salmi.

“Tutti abbiamo bisogno di direttive e qualche volta è difficile trovarle”, ha detto Amy. “Io l’ho trovate nella Bibbia”.

Poi c’è la forza che riceve da Makenna.

Ogni volta che Makenna è a casa, le due trascorrono insieme più tempo possibile. Esse si divertono giocando a “Design Star”, ad esempio sul canale HGTV via cavo.

“Lei è la mamma più dolce”, ha detto Makenna. “E’ impressionante, molto graziosa”.

“Makenna, nonostante la sua giovane età, è divenuta una forza del rock”, ha aggiunto Amy.

“E’ una ragazza incredibile”, ha detto Amy. “Se fosse consentito adottare un bambino così, io lo adotterei ancora e ancora. Ella è sempre disponibile a farmi un sorriso”:

Di conseguenza, coloro che stanno intorno ad Amy trovano la sua forza straordinaria.

Mai, Heron ha detto di avere sentito emettere un lamento da Amy.

“Lei non vuole mandare via nessuno e non vuole che qualcuno soffra per causa sua”, ha aggiunto Heron.

“Questo l’ha elevata ad una speciale condizione nei cuori e nelle menti di chi la circonda“, ha detto Robert.

“Amy sottovaluta l’impatto che ha sugli altri”, ha aggiunto Robert. “E’ di grande incoraggiamento per tutti i suoi amici, per la famiglia e per chiunque sappia quello che ha passato.

L’esempio di Amy conduce ad una ferma speranza per il futuro, con una grande famiglia, gli amici ed una forte fede”, ha aggiunto. “Quest’ultima le permette di guardare avanti ogni giorno”.


David R. Corder è un reporter del Daily Sun. E’ reperibile al 753-1119, ext. 9066, o a david.corder@thevillagesmedia.com





fonte
 
L’Olocausto: Vittime o martiri?
PERCHÉ distinguere tra vittime e martiri? Perché tutti coloro che hanno sofferto a causa dell’Olocausto sono stati vittime, ma solo una minoranza sono stati veramente martiri a rigor di termini. Che differenza c’è?
Vittima è “chi subisce danni, gravi perdite, tormenti, persecuzioni e la morte stessa, senza sua colpa”. (Grande Enciclopedia Universale, Curcio) Le vittime, di solito, non hanno scelta.
Martire è “chi è ucciso perché si rifiuta di trasgredire la legge di Dio” o “chi soffre o si sacrifica per una nobile causa”. (Grande Dizionario della Lingua Italiana, UTET) Pertanto la vittima è tale di solito involontariamente, mentre il martire lo è volontariamente.
Tre tipi di vittime
In occasione di una conferenza sulle vittime non ebree dei nazisti, il dott. Gordon Zahn, dell’Università del Massachusetts, raggruppò le vittime dei nazisti in tre categorie: (1) coloro che soffrirono per ciò che erano: ebrei, slavi, zingari; (2) coloro che soffrirono per ciò che facevano: omosessuali, attivisti politici e oppositori; (3) e coloro che soffrirono per ciò che si rifiutavano di fare: obiettori di coscienza, testimoni di Geova e altri.
Milioni di ebrei soffrirono e morirono semplicemente perché erano di razza ebraica. Per i seguaci di Hitler non aveva importanza se erano ebrei ortodossi o atei. Erano condannati alla “soluzione finale”, come veniva chiamato il sistema di Hitler per liberare l’Europa da tutti gli ebrei, vale a dire lo sterminio. Analogamente gli slavi, che per la crociata di Hitler erano soprattutto i polacchi, i russi e gli ucraini, erano condannati solo perché slavi, ‘una razza inferiore’ in paragone con la “suprema” stirpe ariana.
Ma il caso dei testimoni di Geova in Europa era diverso. Erano di molte nazionalità ma vennero erroneamente considerati una minaccia pacifista per il regime nazionalsocialista tedesco a motivo della loro neutralità cristiana e del rifiuto di partecipare allo sforzo bellico di qualsiasi nazione. Hitler li definì una ‘genia da sterminare’. Quanto era grande questa “genia”, e fu veramente sterminata?
Una “minuscola setta”: una minaccia per i nazisti
Alla summenzionata conferenza, la dottoressa Christine King presentò alcuni fatti relativi ai Testimoni nella Germania nazista. Essa riferì: ‘A prima vista sorprende che questa minuscola setta — 20.000 membri su una popolazione di 65 milioni di persone, 20 milioni delle quali erano cattoliche e 40 milioni protestanti — richiamasse l’attenzione delle autorità. Ma quando si considerano i loro stretti legami con l’America, le loro aspirazioni internazionali e le loro riconosciute simpatie comuniste e sioniste è subito chiaro che non potevano essere tollerati’. Ovviamente i testimoni di Geova non erano né comunisti né sionisti ma erano neutrali nei confronti delle questioni politiche e razziali. I nazisti, però, non lo comprendevano.
La campagna nazista contro i testimoni di Geova cominciò nel 1933 quando Hitler andò al potere. Nel 1934, dopo avere ricevuto telegrammi di protesta da Testimoni di ogni parte del mondo, Hitler ebbe un’esplosione d’ira e urlò: “Questa genia sarà sterminata in Germania!” La persecuzione contro i Testimoni si intensificò.
Helmut Krausnick e Martin Broszat affermano in un loro libro (Anatomy of the SS State): “Un’ulteriore categoria di prigionieri sottoposti a custodia protettiva che dopo il 1935 formò un gruppo considerevole di detenuti dei campi di concentramento proveniva dai membri dell’Internationale Vereinigung der Ernsten Bibelforscher [i testimoni di Geova]. L’organizzazione era stata sciolta nel Terzo Reich nel 1933 e qualsiasi attività di proselitismo o propaganda compiuta per conto dei testimoni di Geova era stata vietata per legge perché l’organizzazione era considerata soprattutto uno strumento di attività pacifista”.
“Nel febbraio del 1936 fu emanato l’ordine di sottoporre a custodia protettiva ‘per un periodo massimo di due mesi’ tutti gli ex capi dell’Internationale Bibelforschervereinigung (IBV). A metà maggio del 1937 furono presi ulteriori provvedimenti. La Gestapo emanò il seguente ordine: Tutti coloro che in qualsiasi forma promuovono gli obiettivi dell’illegale IBV o l’unità dei suoi seguaci saranno sottoposti a custodia protettiva e portati immediatamente davanti alla corte perché sia emesso un mandato di cattura effettivo”. Nella maggioranza dei casi questa “custodia protettiva” ebbe come risultato il trasferimento in un campo di concentramento.
Gli autori fanno pure notare: “Nel 1937/8 la stragrande maggioranza dei detenuti di Dachau era costituita da prigionieri politici mentre a Sachsenhausen c’era anche a quei giorni un numero ugualmente elevato di cosiddetti elementi antisociali, omosessuali, testimoni di Geova e delinquenti abituali”.
La seconda guerra mondiale e la neutralità
Nel 1939, quando scoppiò la guerra fra la Germania e gli Alleati, Gran Bretagna e Francia, la situazione dei Testimoni peggiorò. Cosa accadde?
Il ventitreenne August Dickmann di Dinslaken era uno dei 600 Testimoni detenuti a Sachsenhausen nel 1939. Quando in settembre scoppiò la guerra, il comandante del campo, Baranowsky, vide un’opportunità di infrangere la volontà dei Testimoni. August rifiutò di arruolarsi nell’esercito e Baranowsky chiese a Himmler il permesso di giustiziare il giovane Dickmann alla presenza di tutti i detenuti del campo. Era convinto che molti Testimoni avrebbero rinnegato la fede se avessero veramente assistito a un’esecuzione. Tre uomini delle SS spararono a Dickmann alla schiena e poi un ufficiale delle SS gli diede il colpo di grazia, sparandogli alla testa con la pistola.
Gustav Auschner, un testimone oculare, riferì in seguito: “Fucilarono Dickmann e ci dissero che saremmo stati fucilati tutti se non avessimo firmato la dichiarazione di ripudio della nostra fede. Saremmo stati portati alla cava di sabbia 30 o 40 alla volta e ci avrebbero fucilati tutti. Il giorno dopo le SS portarono a ognuno di noi due righe da firmare, altrimenti ci avrebbero fucilato. Avreste dovuto vedere il loro disappunto quando se ne andarono senza una sola firma. Avevano sperato di spaventarci con l’esecuzione pubblica. Ma noi avevamo più paura di dispiacere a Geova che delle loro pallottole. Non fucilarono più nessuno di noi in pubblico”.
Si verificò una situazione analoga nel campo di Buchenwald il 6 settembre 1939. L’ufficiale nazista Rödl disse ai Testimoni: “Se qualcuno di voi rifiuta di combattere contro la Francia o l’Inghilterra, morirete tutti!” Fu un momento di prova. C’erano due compagnie di SS armate di tutto punto che aspettavano al cancello. Tuttavia “neppure un testimone di Geova rispose all’invito dell’ufficiale di combattere per la Germania. Ci fu un breve silenzio poi giunse l’ordine improvviso: ‘Mani in alto! Vuotatevi le tasche!’”, scrive Eugen Kogon in The Theory and Practice of Hell (L’inferno in teoria e in pratica). Furono fucilati? No, furono assaliti e derubati dagli uomini delle SS e poi assegnati al massacrante lavoro nelle cave. Venne anche negata loro ogni assistenza ospedaliera.
La già citata dottoressa King spiegò: ‘Benché i nazisti ne fossero sorpresi, neppure i Testimoni poterono essere eliminati. Più forti erano le pressioni più divenivano saldi, adamantini nella loro resistenza. Hitler li costrinse a una battaglia escatologica, ed essi mantennero la fede. Col loro triangolo viola (il segno di riconoscimento sul braccio) formarono gruppi che collaboravano strettamente nei campi; la loro esperienza è materiale prezioso per tutti coloro che studiano i casi di sopravvivenza sotto forte pressione. Poiché essi sopravvissero’.
Anna Pawełczyńska, sopravvissuta ad Auschwitz, ha scritto nel suo libro Values and Violence in Auschwitz: “Raffrontato all’immensa comunità di Auschwitz, i testimoni di Geova formavano solo un piccolo gruppetto poco appariscente . . . Ciò nondimeno, il colore [viola] del loro distintivo triangolare spiccava così nettamente nel campo che il piccolo numero non rispecchia la forza effettiva di quel gruppo. Questo gruppetto di detenuti costituiva una salda forza ideologica ed essi vinsero la loro battaglia contro il nazismo. Il gruppo tedesco della setta era stato una minuscola isola d’instancabile resistenza in seno a una nazione terrorizzata, e continuarono ad avere quello stesso spirito impavido nel campo di Auschwitz”. Essa aggiunge: “Tutti sapevano che nessun testimone di Geova avrebbe ubbidito a un ordine contrario alla sua fede e alle sue convinzioni religiose”.
Un esempio rimarchevole a questo proposito ci è dato dalla famiglia Kusserow di Bad Lippspringe in Germania. Franz e Hilda avevano una famiglia numerosa: 11 figli, 6 maschi e 5 femmine. Sotto il regime nazista, 12 dei 13 componenti della famiglia furono condannati a un totale di 65 anni da scontare in prigioni e campi di concentramento. Nel 1940 Wilhelm, all’età di 25 anni, fu fucilato come obiettore di coscienza. Due anni dopo suo fratello Wolfgang, di 20 anni, fu decapitato per la stessa ragione nel penitenziario di Brandeburgo. Nel 1946 suo fratello Karl-Heinz, di 28 anni, morì di tubercolosi che aveva contratto a Dachau. Sia i genitori che le figlie trascorsero del tempo in prigione e nei campi di concentramento. (Per un racconto particolareggiato di questa straordinaria famiglia di martiri, vedi La Torre di Guardia del 1° settembre 1985, ediz. inglese, pagine 10-15).
Nel suo libro (The Theory and Practice of Hell) Eugen Kogon osserva: “Non si può evitare l’impressione che, psicologicamente parlando, le SS non furono mai all’altezza della sfida presentata loro dai testimoni di Geova”.
Se questo minuscolo gruppo di Testimoni cristiani poté tener testa a Hitler, sulla base delle proprie credenze bibliche, non si può fare a meno di chiedere: Perché i milioni di protestanti e di cattolici vennero meno sotto questo aspetto? Dov’era la chiara e inequivocabile guida religiosa in merito ai princìpi cristiani che avrebbe privato il nazismo dell’appoggio di circa 60 milioni di tedeschi? (Vedi riquadro a pagina 13).
Cosa li sostenne?
Nel suo libro I sommersi e i salvati, Primo Levi afferma: “Nella macina della vita quotidiana [nei campi di concentramento], i credenti [di credo religioso o politico] vivevano meglio . . . erano accomunati dalla forza salvifica della loro fede”. — Einaudi, 1986, p. 118.
Egli aggiunge: “Il loro universo era più vasto del nostro, più esteso nello spazio e nel tempo, soprattutto più comprensibile: avevano . . . un domani millenario . . . un luogo in cielo o in terra in cui la giustizia e la misericordia avevano vinto, o avrebbero vinto in un avvenire forse lontano ma certo”. — Op. cit., p. 118.
L’incrollabile fede dei testimoni di Geova in un Millennio avvenire è meglio rappresentata dalle seguenti lettere di Testimoni tedeschi condannati a morte:
“Miei cari fratello, cognata, genitori, e tutti gli altri fratelli compresi,
“Devo scrivervi la penosa notizia che quando riceverete questa lettera io non sarò più in vita. Non siatene eccessivamente rattristati. Ricordate che per l’Iddio Onnipotente è semplice risuscitarmi dai morti. . . . Sappiate che nella mia debolezza ho cercato di servirlo e sono completamente convinto che è stato con me sino alla fine. Mi affido alla sua cura. . . . E ora, miei cari madre e padre, lasciate che vi ringrazi entrambi per tutte le buone cose che avete fatto per me. . . . Geova vi ricompensi di tutto ciò che avete fatto.
“[Firmato] Ludwig Cyranek”.
Ludwig Cyranek fu giustiziato a Dresda per il fatto che era testimone di Geova.
Johannes Harms, dopo essere stato condannato alla decapitazione, ricevette sette opportunità di rinnegare la sua fede di Testimone. Poco prima dell’esecuzione avvenuta nel 1940, mandò questa lettera a suo padre Martin, anch’egli in prigione perché Testimone.
“Caro papà,
“Mancano ancora tre settimane al 3 dicembre, il giorno che ci vedemmo due anni fa per l’ultima volta. Riesco ancora a vedere il tuo caro sorriso di quando lavoravi nel sotterraneo della prigione e io camminavo fuori nel cortile della prigione.
“In questo tempo ti ho considerato con orgoglio e anche con meraviglia per il modo in cui hai portato il tuo peso fedelmente verso il Signore. E ora è stata data anche a me l’opportunità di provare al Signore la mia fedeltà fino alla morte, sì, la fedeltà non solo fino alla morte, ma anche nella morte.
“La mia condanna a morte è già stata annunciata e sono incatenato sia di giorno che di notte — i segni (sulla carta) sono quelli delle manette — ma non ho ancora vinto pienamente. . . . Ho ancora un’opportunità di salvare la mia vita terrena, ma solo per perdere in tal modo la vera vita.
“Quando tu, caro papà, sarai di nuovo a casa, fa quindi in modo di avere particolare cura della mia cara Lieschen [sua moglie], poiché per lei sarà particolarmente difficile, sapendo che il suo diletto non tornerà. So che farai questo e ti ringrazio anticipatamente. Caro papà, ti invoco nello spirito, rimani fedele, come io ho cercato di rimaner fedele, e quindi ci rivedremo. Penserò a te proprio sino alla fine.
“Tuo figlio Johannes”.
Questi sono soltanto due delle centinaia di martiri, testimoni di Geova, che morirono perché osarono essere obiettori di coscienza sotto un regime malvagio. La storia completa del loro martirio collettivo riempirebbe molti volumi.
[Note in calce]
Per un racconto particolareggiato del martirio di August Dickmann, vedi l’Annuario dei testimoni di Geova del 1975, pubblicato dalla Watchtower Bible and Tract Society of New York, Inc., pp. 166-9.
Per un resoconto più particolareggiato sulla storia dei testimoni di Geova nei campi di concentramento, vedi l’Annuario dei testimoni di Geova del 1975, pagine 108-213, e l’Annuario dei testimoni di Geova del 1989, pagine 111-34.
[Riquadro a pagina 13]
Da “The New York Times” del 14 maggio 1985
I testimoni di Geova furono vittime di Hitler
Al direttore:
Mia moglie ed io, entrambi tedeschi, abbiamo passato fra tutt’e due un totale di 17 anni nei campi di concentramento nazisti. Io sono stato a Dachau e Mauthausen, e mia moglie Gertrud è stata a Ravensbrück. Fummo tra le migliaia di tedeschi non ebrei che soffrirono perché facemmo quello che non fecero i criminali nazisti: obiettammo per motivi di coscienza all’idolatria e al militarismo imposti da Hitler. Migliaia di noi sopravvissero ai campi, ma molti no.
Le recenti lettere da lei pubblicate dove si parla di tedeschi comuni che soffrirono sotto il regime nazista di Hitler (quella di Sabina Lietzmann, del 25 aprile, e quella di Anna E. Reisgies, del 30 aprile) mi spingono a menzionare una minoranza, di solito ignorata, che la Gestapo perseguitò ferocemente. Erano chiamati Ernste Bibelforscher (Zelanti Studenti Biblici) o Jehovas Zeugen (testimoni di Geova).
Non appena andò al potere nel 1933, Hitler intraprese una sistematica persecuzione dei testimoni di Geova per la loro presa di posizione neutrale nei confronti della politica e della guerra. Come conseguenza, migliaia di Testimoni tedeschi, molti dei quali erano miei amici, divennero non solo vittime ma anche martiri dell’Olocausto. Perché questa sottile differenza? Perché avremmo potuto uscire in qualsiasi momento dai campi di concentramento se solo fossimo stati disposti a firmare un foglio di ripudio delle nostre convinzioni religiose.
Due brevi esempi mostreranno quale spirito ardeva nel petto di alcuni tedeschi che resisterono all’hitlerismo. Wilhelm Kusserow, un venticinquenne, di Bad Lippspringe, fu fucilato il 27 aprile 1940 perché si era rifiutato di prestare servizio nell’esercito di Hitler.
Due anni dopo, Wolfgang, fratello di Wilhelm, fu decapitato nella prigione di Brandeburgo per la stessa ragione. A quel tempo, Hitler considerava la fucilazione un sistema troppo dignitoso per gli obiettori di coscienza. Wolfgang aveva 20 anni.
Potrei narrare di centinaia di uomini e donne tedeschi i quali andarono incontro a una sorte simile per il fatto che, nel nome di Dio, avevano osato opporsi alla tirannide. Perché fra i tedeschi non ci siano stati milioni di persone di principio, anziché qualche migliaio soltanto, che avessero il coraggio delle proprie opinioni è una domanda a cui forse toccherà ad altri rispondere.
 
I Testimoni di Geova scrivono a Medvedev: perseguitati come in epoca sovietica







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La comunità religiosa lamenta processi “arbitrari”, persecuzioni e una campagna di “demonizzazione” da parte di tribunali e stampa. Al presidente russo chiedono di “garantire i principi costituzionali” e di “proteggerci dagli abusi delle burocrazie”.


I Testimoni di Geova della Russia chiedono aiuto al presidente Medvedev per difendersi dalla campagna persecutoria ai loro danni. V.M. Kalin, presidente del Comitato direttivo dell’organizzazione religiosa nella Federazione, ha inviato al capo del Cremlino una lettera in cui lamenta i processi “arbitrari” che si stanno svolgendo in diversi tribunali del Paese contro i Testimoni di Geova (Vedi AsiaNews, 17/09/2009, “Il tribunale di Rostov mette al bando i Testimoni di Geova: estremisti religiosi” e AsiaNews, 05/10/2009, “Anche per la Corte dell’Altai i Testimoni di Geova sono ‘estremisti’ da condannare”).

Kalin afferma che la comunità religiosa è presente in Russa da oltre 100 anni e ricorda che solo sotto il regime sovietico i Testimoni di Geova hanno sofferto persecuzioni e discriminazione. Il capo del Comitato direttivo parla di un processo di “demonizzazione” messo in atto da alcuni tribunali con il sostegno della stampa.

Riferendosi all’articolo programmatico di Medvedev, intitolato “Avanza Russia!” e pubblicato il 10 settembre scorso sul sito di gazeta.ru, Kalin si appella agli ideali di laicità e pacifica convivenza enunciati dal presidente. Il rappresentante dei Testimoni di Geova ricorda che l’organizzazione è presente in 263 Paesi e “solo in 25 essi patiscono la restrizione della libertà di coscienza” sottolineando che si tratta di “nazioni famose per la cruenta violazione dei diritti umani”.

I Testimoni di Geova chiedono a Medvedev di “garantire i principi costituzionali” e di “proteggerci dagli abusi delle burocrazie”. Nella lettera di Kalin si legge: “I diritti di base per i quali i Testimoni di Geova stanno combattendo oggi sono di vitale importanza per mantenere in Russia le libertà democratiche e la costruzione della società civile”.
 
Tajikistan: "Pare che la lettura biblica associata sia ora un reato penale"







Da Felix Corley, Servizio news Forum 18



Hamzaali Pulodov, funzionario degli Affari Religiosi della città di Kujiand al Nord, ha sostenuto le cause penali contro 17 Testimoni di Geova sull’accusa di incitamento all’odio interreligioso, che comporta una condanna compresa tra i 5 e i 9 anni. “Quando le persone infrangono la legge, vengono perseguite”, egli ha detto a Forum 18 New Service. Ha aggiunto che i libri sequestrati durante il raid di Giugno nell’appartamento dove i Testimoni di Geova svolgevano il loro incontro, “propagandavano contro la Costituzione ed avevano incitato all’inimicizia sociale”, ma aveva riconosciuto di non averli letti. Il Procuratore e la Polizia Segreta si sono rifiutati di riferire come sosterranno molte delle accuse penali contro i Testimoni di Geova e quando le cause andranno in giudizio. “Il Procuratore Muzzaffarov ha detto che l’accusa è basata sul fatto che noi interpretiamo la Bibbia diversamente dai Protestanti. Pare che la lettura associata della Bibbia sia ora un reato penale.” I Testimoni di Geova sono banditi in Tajikistan.



Tre mesi dopo, la Polizia e la Polizia Segreta hanno effettuato un raid durante un incontro religioso in un appartamento che le autorità hanno riferito a Forum 18 “risultare illegale”; i Procuratori della città di Kujiand nel Nord del Kajikistan hanno intentato cause penali contro 17 Testimoni di Geova per comprovato incitamento all’odio interreligioso. Se l’accusa sarà confermata, i Testimoni di Geova affronteranno una reclusione che va dai 5 ai 9 anni. Le azioni giudiziarie sono sostenute da Hamzaali Pulodov, il funzionario degli Affari Religiosi della città che ha preso parte al raid di Giugno. “Quando le persone violano la legge, vengono perseguite”, ha detto a Forum 18 il 28 Settembre. “Essi hanno violato la legge incontrandosi in una sede illegale”

Pudolov ha stabilito un numero di 16 cause penali, mentre le nuove agenzie locali Asia Plus e Avesta, riferendosi a funzionari anonimi, citano un numero di 17 cause penali. Un funzionario anonimo dell’Ufficio del Procuratore ha riferito all’ “Asia Plus” il 24 Settembre, che i Testimoni di Geova affrontano accuse sotto l’art. 189 Parte 2 del Codice Penale. Questo articolo punisce “l’incitamento all’odio nazionale, razziale, religioso e regionale” commesso da un gruppo in “primaria cospirazione” con una reclusione compresa tra i 5 e i 9 anni.

L’Ufficio del Procuratore della città ha riferito a Forum 18 che le indagini sono condotte dall’Ufficio del Procuratore Regionale. Forum 18 comprende che il Vice-Procuratore Regionale Shavkat Muzzaffarov sta conducendo le indagini. Comunque nessuno all’Ufficio del Procuratore Regionale era disposto a mettere in contatto Forum 18 con Muzzaffarov od a rivelare quanti Testimoni di Geova stavano affrontando cause penali, quando le cause erano partite e quando probabilmente sarebbero andate in giudizio.

Il 28 Settembre, i funzionari della Polizia Segreta del Comitato Regionale di Sicurezza nazionale di Sughd, si sono rifiutati di esprimere qualsiasi commento anche se hanno preso parte al raid di Giugno e sono coinvolti nelle cause contro i Testimoni di Geova.

Zafar Rakhimov, un Testimone di Geova residente a Khujand, che non era presente al raid, ma che fu interrogato quattro giorni dopo ed è tra coloro che devono affrontare il processo, afferma che non è stato consegnato loro alcun documento scritto, ancora. “Loro hanno detto che ci avrebbero accusato di incitamento all’odio interreligioso”, ha riferito a Forum 18 dalla capitale polacca Varsavia in cui sta attendendo il meeting della “Human Dimension Implementation” da parte dell’organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE). “Nonostante 17 di noi siano stati perseguiti, ritengo che condurranno due o tre leaders al procedimento penale.”

Rakhimov assicura che alcune accuse di incitamento all’odio interreligioso sono infondate. “Hanno confiscato la nostra letteratura per cercare di trovare elementi di odio religioso, ma non hanno trovato nulla di ciò”, ha detto a Forum 18. “Comunque il Procuratore Muzzarov mi ha detto che l’accusa è basata sul fatto che noi interpretiamo la Bibbia diversamente dai Protestanti. Sembra che leggere la Bibbia in associazione, sia ora un reato penale.”

Domandatogli se fosse disposto ad affrontare un eventuale imprigionamento che andava dai 5 ai 9 anni nel caso fosse stato ritenuto colpevole, Rakhimov rispose “Si”.

In Tajikistan, i Testimoni di Geova hanno dovuto interrompere i loro incontri dopo il bando sulla loro attività del Ministro della Cultura nell’Ottobre 2007 in tutto il Paese, un bando che essi hanno cercato di sfidare attraverso i Tribunali. Anche la loro letteratura è stata confiscata. (vedi Forum 18 News Ottobre 2007)


Il raid di Giugno e le cause penali

I problemi per i Testimoni di Geova sono iniziati il 4 Giugno quando i funzionari sono irrotti nell’abitazione di Natalya Martynova, ha detto Rakhimov a Forum 18. Undici funzionari locali - con l’inclusione dei funzionari della Polizia Segreta (SNC), i funzionari dell’Ufficio del Procuratore ed il funzionario locale Pudolov degli Affari Religiosi si sono fatti strada nell’appartamento del dodicesimo microdistretto della città ed hanno iniziato a filmare coloro che erano all’interno di esso.

Quindici dei diciassette Testimoni di Geova presenti, vennero condotti al quartier generale dell’ NSC, dove furono interrogati per le successive sei ore, ha detto Rakhimov a Forum 18. “Una donna del gruppo che era stata registrata come disabile in quanto reduce da un recente incidente alla testa, ma che non aveva risposto alle domande, sarebbe stata picchiata ed isolata per dieci giorni”, ha aggiunto. “Ella fu rilasciata nove ore più tardi solo perché le minacce e gli abusi avevano iniziato a procurarle effetti notevolmente deleteri per la salute”.

Sia Pulodov che Rakhimov hanno riferito che sono stati confiscati più di 100 libri in Tajik e Russo dall’abitazione della Martynova. Rakhimov ha aggiunto che era stata perquisita un’altra casa di Testimoni di Geova nella città lo stesso giorno, ma non era stato confiscato alcunché. Inoltre disse che non era stato mostrato, in entrambi i raid, alcun mandato dell’Ufficio del Procuratore.

L’8 Giugno, Rakhimov fu convocato al Distretto della Polizia Segreta di Sughd (NSC), dove venne insultato dai funzionari in servizio, che iniziarono ad accusare lui e la sua famiglia di estremismo religioso ed incitamento al conflitto interreligioso. Dopo che Rakhimov si rifiutò di sottoscrivere una dichiarazione, ci ha riferito che uno dei funzionari - che identificò come Erkin Ergaschev - si arrabbiò. “Egli mi colpì nella testa e nello stomaco e mi minacciò di imprigionarmi o di espellermi dal Sughd Region”. Ha detto anche che i funzionari minacciarono di imprigionare sua moglie e la figlia di appena tre settimane se si fosse rifiutato di firmare una dichiarazione.

Rakhimov ha detto a Forum 18 che era un cittadino del Tajikistan e non poteva essere deportato da una Regione del Paese.

Il funzionario degli Affari Religiosi Pulodov, ha respinto le accuse che il 4 Giugno il raid fosse un raid. “Io e i funzionari delle forze dell’ordine siamo semplicemente venuti ad osservare”, ha riferito a Forum 18. Ha detto che non poteva ricordare quanti funzionari fossero presenti, ma non contesta il resoconto dei Testimoni di Geova secondo cui essi erano in numero di 11.

Pulodov disse che i libri sottratti ai Testimoni di Geova avevano “propagandato contro la Costituzione ed incitato all’inimicizia sociale”.

Dopo avergli chiesto se avesse letto i libri nei tre mesi successivi al sequestro, egli rispose che non aveva avuto tempo. Gli venne chiesto dove fossero tenuti i libri, rispose “probabilmente nelle agenzie delle forze dell’ordine, ma aggiunse che non sapeva se quelle della Polizia Segreta o del’Ufficio del Procuratore”. Rakhimov disse a Forum 18 che era l’Ufficio Regionale del Procuratore a trattenere la letteratura.

“I vicini avevano lamentato che i Testimoni di Geova stavano violando l’ordine sociale con quelle 15 persone che andavano e venivano dall’appartamento ogni giorno,” insisteva Pudolov.

“Avevano notato che erano persone illegali.” Dopo avergli chiesto di spiegare come le persone potessero essere “illegali” e come un incontro privato in un’abitazione privata per discutere la Bibbia, il Corano o qualsiasi altro argomento religioso potesse essere “illegale”, Pulodov rispose: “Discutere la Bibbia non è illegale, ma è illegale sviluppare propaganda di agitazione per mezzo della fede”.

Rakhimov ha riferito a Forum 18 che il 25 Settembre ha presentato una denuncia per il raid e l’eventuale procedimento penale a Safir Alizoda, difensore civico dei Diritti Umani del Tajikistan. Il 28 Settembre Forum 18 non fu in grado di raggiungere Alizoda , che sta attendendo la conferenza OSCE Human Dimension a Varsavia.

Nemmeno i funzionari del Ministero della Cultura e del Dipartimento degli Affari Religiosi, sono stati disponibili per un commento il 28 Settembre.
 
Tajikistan: "Pare che la lettura biblica associata sia ora un reato penale"







Da Felix Corley, Servizio news Forum 18



Hamzaali Pulodov, funzionario degli Affari Religiosi della città di Kujiand al Nord, ha sostenuto le cause penali contro 17 Testimoni di Geova sull’accusa di incitamento all’odio interreligioso, che comporta una condanna compresa tra i 5 e i 9 anni. “Quando le persone infrangono la legge, vengono perseguite”, egli ha detto a Forum 18 New Service. Ha aggiunto che i libri sequestrati durante il raid di Giugno nell’appartamento dove i Testimoni di Geova svolgevano il loro incontro, “propagandavano contro la Costituzione ed avevano incitato all’inimicizia sociale”, ma aveva riconosciuto di non averli letti. Il Procuratore e la Polizia Segreta si sono rifiutati di riferire come sosterranno molte delle accuse penali contro i Testimoni di Geova e quando le cause andranno in giudizio. “Il Procuratore Muzzaffarov ha detto che l’accusa è basata sul fatto che noi interpretiamo la Bibbia diversamente dai Protestanti. Pare che la lettura associata della Bibbia sia ora un reato penale.” I Testimoni di Geova sono banditi in Tajikistan.



Tre mesi dopo, la Polizia e la Polizia Segreta hanno effettuato un raid durante un incontro religioso in un appartamento che le autorità hanno riferito a Forum 18 “risultare illegale”; i Procuratori della città di Kujiand nel Nord del Kajikistan hanno intentato cause penali contro 17 Testimoni di Geova per comprovato incitamento all’odio interreligioso. Se l’accusa sarà confermata, i Testimoni di Geova affronteranno una reclusione che va dai 5 ai 9 anni. Le azioni giudiziarie sono sostenute da Hamzaali Pulodov, il funzionario degli Affari Religiosi della città che ha preso parte al raid di Giugno. “Quando le persone violano la legge, vengono perseguite”, ha detto a Forum 18 il 28 Settembre. “Essi hanno violato la legge incontrandosi in una sede illegale”

Pudolov ha stabilito un numero di 16 cause penali, mentre le nuove agenzie locali Asia Plus e Avesta, riferendosi a funzionari anonimi, citano un numero di 17 cause penali. Un funzionario anonimo dell’Ufficio del Procuratore ha riferito all’ “Asia Plus” il 24 Settembre, che i Testimoni di Geova affrontano accuse sotto l’art. 189 Parte 2 del Codice Penale. Questo articolo punisce “l’incitamento all’odio nazionale, razziale, religioso e regionale” commesso da un gruppo in “primaria cospirazione” con una reclusione compresa tra i 5 e i 9 anni.

L’Ufficio del Procuratore della città ha riferito a Forum 18 che le indagini sono condotte dall’Ufficio del Procuratore Regionale. Forum 18 comprende che il Vice-Procuratore Regionale Shavkat Muzzaffarov sta conducendo le indagini. Comunque nessuno all’Ufficio del Procuratore Regionale era disposto a mettere in contatto Forum 18 con Muzzaffarov od a rivelare quanti Testimoni di Geova stavano affrontando cause penali, quando le cause erano partite e quando probabilmente sarebbero andate in giudizio.

Il 28 Settembre, i funzionari della Polizia Segreta del Comitato Regionale di Sicurezza nazionale di Sughd, si sono rifiutati di esprimere qualsiasi commento anche se hanno preso parte al raid di Giugno e sono coinvolti nelle cause contro i Testimoni di Geova.

Zafar Rakhimov, un Testimone di Geova residente a Khujand, che non era presente al raid, ma che fu interrogato quattro giorni dopo ed è tra coloro che devono affrontare il processo, afferma che non è stato consegnato loro alcun documento scritto, ancora. “Loro hanno detto che ci avrebbero accusato di incitamento all’odio interreligioso”, ha riferito a Forum 18 dalla capitale polacca Varsavia in cui sta attendendo il meeting della “Human Dimension Implementation” da parte dell’organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE). “Nonostante 17 di noi siano stati perseguiti, ritengo che condurranno due o tre leaders al procedimento penale.”

Rakhimov assicura che alcune accuse di incitamento all’odio interreligioso sono infondate. “Hanno confiscato la nostra letteratura per cercare di trovare elementi di odio religioso, ma non hanno trovato nulla di ciò”, ha detto a Forum 18. “Comunque il Procuratore Muzzarov mi ha detto che l’accusa è basata sul fatto che noi interpretiamo la Bibbia diversamente dai Protestanti. Sembra che leggere la Bibbia in associazione, sia ora un reato penale.”

Domandatogli se fosse disposto ad affrontare un eventuale imprigionamento che andava dai 5 ai 9 anni nel caso fosse stato ritenuto colpevole, Rakhimov rispose “Si”.

In Tajikistan, i Testimoni di Geova hanno dovuto interrompere i loro incontri dopo il bando sulla loro attività del Ministro della Cultura nell’Ottobre 2007 in tutto il Paese, un bando che essi hanno cercato di sfidare attraverso i Tribunali. Anche la loro letteratura è stata confiscata. (vedi Forum 18 News Ottobre 2007)


Il raid di Giugno e le cause penali

I problemi per i Testimoni di Geova sono iniziati il 4 Giugno quando i funzionari sono irrotti nell’abitazione di Natalya Martynova, ha detto Rakhimov a Forum 18. Undici funzionari locali - con l’inclusione dei funzionari della Polizia Segreta (SNC), i funzionari dell’Ufficio del Procuratore ed il funzionario locale Pudolov degli Affari Religiosi si sono fatti strada nell’appartamento del dodicesimo microdistretto della città ed hanno iniziato a filmare coloro che erano all’interno di esso.

Quindici dei diciassette Testimoni di Geova presenti, vennero condotti al quartier generale dell’ NSC, dove furono interrogati per le successive sei ore, ha detto Rakhimov a Forum 18. “Una donna del gruppo che era stata registrata come disabile in quanto reduce da un recente incidente alla testa, ma che non aveva risposto alle domande, sarebbe stata picchiata ed isolata per dieci giorni”, ha aggiunto. “Ella fu rilasciata nove ore più tardi solo perché le minacce e gli abusi avevano iniziato a procurarle effetti notevolmente deleteri per la salute”.

Sia Pulodov che Rakhimov hanno riferito che sono stati confiscati più di 100 libri in Tajik e Russo dall’abitazione della Martynova. Rakhimov ha aggiunto che era stata perquisita un’altra casa di Testimoni di Geova nella città lo stesso giorno, ma non era stato confiscato alcunché. Inoltre disse che non era stato mostrato, in entrambi i raid, alcun mandato dell’Ufficio del Procuratore.

L’8 Giugno, Rakhimov fu convocato al Distretto della Polizia Segreta di Sughd (NSC), dove venne insultato dai funzionari in servizio, che iniziarono ad accusare lui e la sua famiglia di estremismo religioso ed incitamento al conflitto interreligioso. Dopo che Rakhimov si rifiutò di sottoscrivere una dichiarazione, ci ha riferito che uno dei funzionari - che identificò come Erkin Ergaschev - si arrabbiò. “Egli mi colpì nella testa e nello stomaco e mi minacciò di imprigionarmi o di espellermi dal Sughd Region”. Ha detto anche che i funzionari minacciarono di imprigionare sua moglie e la figlia di appena tre settimane se si fosse rifiutato di firmare una dichiarazione.

Rakhimov ha detto a Forum 18 che era un cittadino del Tajikistan e non poteva essere deportato da una Regione del Paese.

Il funzionario degli Affari Religiosi Pulodov, ha respinto le accuse che il 4 Giugno il raid fosse un raid. “Io e i funzionari delle forze dell’ordine siamo semplicemente venuti ad osservare”, ha riferito a Forum 18. Ha detto che non poteva ricordare quanti funzionari fossero presenti, ma non contesta il resoconto dei Testimoni di Geova secondo cui essi erano in numero di 11.

Pulodov disse che i libri sottratti ai Testimoni di Geova avevano “propagandato contro la Costituzione ed incitato all’inimicizia sociale”.

Dopo avergli chiesto se avesse letto i libri nei tre mesi successivi al sequestro, egli rispose che non aveva avuto tempo. Gli venne chiesto dove fossero tenuti i libri, rispose “probabilmente nelle agenzie delle forze dell’ordine, ma aggiunse che non sapeva se quelle della Polizia Segreta o del’Ufficio del Procuratore”. Rakhimov disse a Forum 18 che era l’Ufficio Regionale del Procuratore a trattenere la letteratura.

“I vicini avevano lamentato che i Testimoni di Geova stavano violando l’ordine sociale con quelle 15 persone che andavano e venivano dall’appartamento ogni giorno,” insisteva Pudolov.

“Avevano notato che erano persone illegali.” Dopo avergli chiesto di spiegare come le persone potessero essere “illegali” e come un incontro privato in un’abitazione privata per discutere la Bibbia, il Corano o qualsiasi altro argomento religioso potesse essere “illegale”, Pulodov rispose: “Discutere la Bibbia non è illegale, ma è illegale sviluppare propaganda di agitazione per mezzo della fede”.

Rakhimov ha riferito a Forum 18 che il 25 Settembre ha presentato una denuncia per il raid e l’eventuale procedimento penale a Safir Alizoda, difensore civico dei Diritti Umani del Tajikistan. Il 28 Settembre Forum 18 non fu in grado di raggiungere Alizoda , che sta attendendo la conferenza OSCE Human Dimension a Varsavia.

Nemmeno i funzionari del Ministero della Cultura e del Dipartimento degli Affari Religiosi, sono stati disponibili per un commento il 28 Settembre.
 

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