Prodi Berlusconi a casa

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Amleto ha scritto:
:si parlava dell' ambito d' operatività delle norme del paese d' origine verso soggetti emigrati in uno stato terzo nell' ambito dei rapporti di dir. privato :-?

MA DOVE? :-? :specchio:

Se scrivevo dell'attitudine che ha evidenziato la Cina nei vari organismi internazionali (a partire dal WTO) e nei rapporti con gli altri stati (specie ora con gli US) di costruirsi una propria rete di norme di diritto internazionale (pubblico naturalmente). E utilizzavo quel modus operandi a livello statale per indicare in micro (o mikro? oux oida..) l'atteggiamento della signora che sembrava voler esportare una serie di regole diverse, vigenti in Cina, le quali sotto il profilo del diritto minimo (cioè degli elementi minimi che includiamo nella tassonomia giuridica, o sotto il profilo del principio di armonia sociale vigente nell'ordinamento cinese che tende a risolvere controversie che in Italia sono reati come fattispecie extragiudiziali: se vuole gliene posso parlare... :) ) cozzano con il tessuto normativo esistente in Italia.
Nè pensavo altro nè giro, ma lei aveva bisogno di mostrare che sta facendo il dottorato e si impegna.
:up:

Ho anche io dei limiti: non so cosa sia lo IEL :ops:

mah..... :lol: mi pare che stai parlando di cose che non hai la minima idea di cosa siano facendo strampalati pensieri difficili da interpretare, poi vabbè...contento te :-o

ciao nè :lol:
 
Beh su una cosa hai ragione: quanto a saccenza sei imbattibile.
Quanto al resto sei piuttosto modesto. :) (è un eufemismo naturalmente). :V

Saluti :)
 
:lol:

grazie, cosa dovrei dire d' altro :lol:

modesto de kè :-? che non abbiamo alla fine parlato di nulla .... x te sarà molto ...... che vuoi che ti dika.....accetto il modesto se ti fa star bene con o senza eufemismo :up:
 
Bravo chinakkino, diglielo :D

eppero' rammentiamo che :

a) il cinese ha della famiglia una concezione estesa e che spesso confina con l'impresa (idem nell'Italia contadina e appeno un po' meno idem nell Italia pseudo industriale); insomma il clan ha un peso economico pari a quello del dopoguerra da noi (ma anche adesso mica si scherza);

b) il cinese viene in Italia, si porta appresso i famigliari prima o poi (ma questo vale per tutte le immigrazioni) e parlano sempre cinese. Cultura forte, ne san qualcosa negli Usa sulla costa occidentale ai tempi delle ferrovie. In Usa pensa te gli immigrati italiani di II generazione ancora parlano siculo o napoletano;

c) il cinese sbarca con soldi, mira con la valigetta al commercio di qualche italianissimo commerciante su' di eta' e stende le banconote come un lenzuolo. Il commerciante locale pensa al nero, non ci vede piu' dalla gioia e vende senza indugi (pochi, maledetti e subito).

d) il cinese con la elle si accontenta di pochi metli quadli, cosi' abbassa il punto di pareggio e con lo stesso sistema (punto c) si acquista casa in posti che gli italianissimi residenti non sopportano piu' da pezza (da tempo), di fronte alla valigetta misteriosa di un cinese nessuno dotato di senno italiano resiste. Infatti ancora oggi noi manco sappiamo chi ha fatto la Resistenza ;

e) il cinese in virtu' di una lunga tradizione , mutuata nel cosiddetto modo asiatico di produzione :D) , conosce bene la burocrazia, da secoli. Vive nei suoi interstizi e sa come trattarla, le sopravvive nonostante lei. Qui ha un bel terreno di cultura, visto che la burocrazia parla e decide come un cinese;

f) delle regole , il cinese, se ne sbatte un po', a meno che non derivino da un maestro. In questo assorbe volentieri l'invito ad aggirare (per necessita', s'intende) le regole strombazzata dagli ideologi Padani. Il cinese assimila prontamente i contenuti padani: identita' (secoli di storia qui, altro che celti), cultura del nero (e' ben avvezzo alle angherie di una burocrazia famelica e sensibile alle diagnosi elementari legaiole), amore e orgoglio per la terra patria (sopratutto quando sta all'estero), amore per le moltitudini in movimento (piazzate varie , lunghe marce alle origini, etc).

g) il cinese non ama i Dico, la famiglia (il clan) e' un perentorio assioma. E' pudico e quasi calvinista in materia femminile, salvo adorare bordelli (assolutamente italiano in questo), ama il gioco d'azzardo per via di quella antica abitudine per cui considera la sorte un enigma per indovini (dio vede, provvede, ma darsi una mano non fa male direbbe un noto scrittore milanese);

h) il cinese ama circondarsi di cinesi, si sente a casa cosi'. Noi no, nelle nostre migrazioni ci sparpagliavamo cosi' tanto che nessuno se ne accorgeva se non dopo qualche colpaccio. Caspiterina, abbiamo scoperto che gli immigrati costituiscono sempre enclave un po' zozze, condividono topaie, si aiutano tra loro ! Rob de matt

i) il cinese studia, molto. Ha una tradizione di studi alle spalle (i migliori studenti son cinesi), rispetta gli insegnanti mentre i nostri pargoli preferiscono tastare le natiche ai loro professori. Non e' razzista, sebbene un po' ce l'abbia con i giapponesi (chissa' perche mai !) e non ami la scuola Radio Elettra per corrispondenza;

l) il cinese si chiude in cantina con il clan e ci da sotto, peggio di un trevigiano...lavora, lavora, lavora. Punto. Esattamente come un magut che cala dalla ValBrembana a Milano con la sua betoniera a sterminare aree verdi e riscuotere anche nero abbondante dopo 10 ore di lavoro. Non escludo che i primi cinesi con diritto di voto voteranno Lega e affini, magari Borghezio.

Direi che il cinese ha caratteristiche conosciute, comuni, quasi di famiglia. Bisogna ben essere miopi per non vederle e amarle solo quando si va al ristorante (finche' costa poco) in preda al fascino per l'oriente misterioso purche' se ne stia li' con il suo mistero orientale.
Tanto miopi da dimenticare che sono 1 miliardo e mezzo, sono quasi la prima potenza economica mondiale e superano come massa biogenetica probabilmente quella delle formiche (si dice che le formice rappresntino circa il 20% di tale massa).

Ma siiii', dichiariamo guerra ai cinesi e buttiamoli a mare , soffochiamoli col flit ! "Fabbricare, fabbricare, fabbricare, preferisco il mare".
Ma gia' che ci siamo anche :sudanesi, marocchini, russi, albanesi, uruguagi, iraniani, irakeni, turki, indiani, pachistani, siciliani, campani, laziali, toscani di mare, emiliani sotto parma, zingari, tedeschi della foresta nera, etc. etc. etc.

Infatti hanno capito tutti come van le cose qui da noi, hanno un po' paura di questa pura razza celtica che vive aggredendo con determinazione le nuvole, predica bene e razzola male; infatti ci comprano sempre piu' da un terminale piuttosto che venir qui a rompersi i marroni. Ma di che ci lamentiamo ?
Andreotti , ecco , quello no, non lo vogliono. Conoscono i mandarini.

Insomma la solita solfa del dopo, prima mai : tapparsi occhi e orecchie , in attesa che una valigetta buona capiti a me.

Zen lento :)


PSQuarant'anni fa in chiave ironica, ai tempi dei libretti rossi (che molti milanesi che ora si lamentano avevano tra le mani) qualcuno cantava....


"Arrivano i cinesi" di Bruno Lauzi- 1968

Tutte le sere
al solito posto
io resto nascosto
dai vieni anche tu
se mi vuoi trovare
son dentro all'armadio
ascolto la radio
e non esco più

Arrivano i cinesi
arrivano nuotando
dice Ruggero Orlando
che domani sono qui


Arrivano i cinesi
arrivano a milioni
più gialli dei limoni
che metti dentro il tè

Perché, perché?
Perché lo chiedo a te

Arrivano i cinesi
e mangiano felici
le quaglie, le pernici
che avevi preso tu

Arrivano i cinesi
succede un quarantotto
si piazzano in salotto
e non se ne vanno più

Perché, perché?
Perché lo chiedo a te

Io mangio solo
il riso bollito
mi vesto di seta
son tutto ingiallito
e se c'ho un pensiero
lo scrivo, se posso
su un libro speciale
un libretto rosso

Arrivano i cinesi
son piccoli e veloci
sorpassano agli incroci
correndo a testa in giù

Arrivano i cinesi
ti insegnano il saluto
con l'alfabeto muto
così non parli più

Perché, perché?
Perché lo chiedo a te

Arrivano i cinesi
arrivano nuotando
dice Ruggero Orlando
che domani sono qui

Arrivano i cinesi
succede un quarantotto
si piazzano in salotto
e non se ne vanno più

Perché, perché?
Perché lo chiedo a te

Perché, perché?
Perché?
 
:lol:

mi pare che la convinzione non ti manca :lol:

cmq se vuoi un bel confronto su quello che tentavi di discutere a tua disposizione, chiedo solamente in questa mia domenika noiosissima di leggere qualkosa con una sintassi corretta, pensieri propri e non parafrasati da chi sa dove e soprattutto qualcosa privo di scemenze e razzismo....vediamo se ti distingui da velavola & co....

attendo :-o
 
Per Zen Lento? Diglielo? Cosa? :D

Quanto al resto, sintassi corretta?
Ma come faccio a discutere di sintassi corretta con chi scrive fù con l'accento. Era Kung fù? :lol:

Quanto al razzismo e alle altre scemenze (da lei dette), aspetto appunto che non si riempia la bocca di tali due elementi quando non ne ha altri e non li addebiti a me. Grazie :)
 
se vuoi leggere altre mie scemenze può cercare sul Repec......ne troverai circa 16 con accenti "ha" senza h e ancora di +:lol:

vabbè divertimento finito :(
 
E perchè cercare dove indica lei quando ci sono perle di rara bellezza qui "mi pare che stai parlando di cose che :up: :lol: non hai la minima idea di cosa siano". :-?
Poi dovrei studiare: sa, quella laurea in giurisprudenza con il 66 è ancora un miraggio per me: potrei partecipare ai suoi corsi?

E poi naturalmente che lei immaginava la mia risposta: vaticina che vaticina... :lol:


Sono stanchino ora, non posso trascorrere tutta la giornata solo a divertirmi. :up:

Saluti
 

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