In data 2002-05-13 15:10, bany scrive:
Interessante il discorso della cristallizzazione.
Ora continuerò con le emozioni, per l'appunto con quella più attinente al post di Pierrot, la PAURA...........
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Emozioni e trading (3) by Pietro Di Paolo (Psycho)
Bene ragazzi, siamo arrivati alla terza tappa del nostro viaggio sulle emozioni nel trading e, come anticipatovi sabato, oggi parleremo della "paura".
Una prima considerazione importante da fare: questa emozione si differenzia da tutte le altre quattro perché è un'emozione "del durante" e non "finale".
Per capirci meglio, viene provata mentre (stato emotivo del "durante") sta succedendo qualcosa che rappresenta una minaccia a qualcos'altro che viene da noi considerato come "nostra proprietà" o, per restare in campo psicologico, "nostro dominio cognitivo".
Se poi ciò si realizza (stato emotivo "finale") alla minaccia si sostituisce la perdita e, quindi alla paura subentra la tristezza.
Una piccola annotazione: che l'oggetto minacciato sia effettivamente nostro o meno non importa, quello che conta, ai fini di un'analisi emotiva, è che noi lo consideriamo tale.
Quindi, ancora una volta, dall'emozione provata possiamo risalire alla "rappresentazione mentale" di ciò che è in pericolo: uno scopo importante che ci siamo posti di raggiungere, di studio o di lavoro; un sogno che sta andando in frantumi; l'affetto di una persona importante che minaccia di lasciarci o, per tornare al nostro campo, un'operazione di trading che sta andando diversamente da come sperato (quindi pericolo di perdere soldi e di non raggiungere gli altri scopi "psicologici" che per noi rappresenta il trading (stima di sé, degli altri, realizzazione di futuri obiettivi ecc).
Da quanto abbiamo detto finora è evidente che questa emozione viene per lo più provata mentre l'operazione è in corso e rappresenta l'espressione di un'eccessiva esposizione operativa, sia in termini economici che psicologici: si è puntato troppo, si sta giocando al "tutto per tutto": o "la va o la spacca".
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Ancora una volta è evidente l'importanza dell'analisi e conoscenza delle motivazioni che sono a monte del nostro operare in Borsa e, secondo me, della necessità di considerare il trading per quello che è (un difficile modo per fare soldi) senza attribuirgli significati "altri" (essere bravi nel riuscire a fare previsioni e stabilire in anticipo come andranno le cose, cioè voler dimostrare a sé stessi o a qualcun altro le proprie capacità).
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Ma sulle motivazioni penso torneremo a parlare quando avremo finito il nostro viaggio nelle emozioni. Una seconda possibilità a monte di questa emozione è l'essere entrati sul Mercato senza aver considerato prima la possibilità di uscita con rigorosi stop-loss in funzione di quanto siamo disposti a perdere in quell'operazione, anticipando cioè psicologicamente la possibilità che le cose potrebbero non andare come vorremmo e quindi, nella malaugurata ipotesi che si verificasse, ciò non sarebbe una "minaccia improvvisa" ma solo uno "spiacevole evento previsto".
La differenza, anche in questo caso, sarebbe notevole in termini operativi: non rimarremmo paralizzati dalla paura, né reagiremmo spinti dal panico del momento ma metteremmo in atto quelle strategie già previste a priori, quando nella mente, ancora lucida, la minaccia della potenziale perdita era solo un'ipotesi, una fra le tante, di come sarebbero potute andare le cose; la più spiacevole ma, purtroppo, per questa volta quella giusta.
In conclusione provare paura è umano, ma non per questo dobbiamo rimanerci intrappolati. Anche la paura, come le altre emozioni, ha la funzione di comunicarci qualcosa e se impariamo a capire cosa vuole dirci, continueremo sì a provare paura ma saremo capaci, in quel momento, a reagire ad essa prontamente in modo da fronteggiare la "minaccia" in corso nel miglior modo possibile. Saluti a tutti e arrivederci alla prossima puntata
<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: bany il 2002-05-13 15:17 ]</font>