Puo' il NasdaqComp arrivare in zona 2500 ?

Zen lento

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…. si' e' possibile, non certo, ma ora pare possibile.

Sembra che il Nasdaq intenda scimmiottare il periodo'98/2000, ci sono molti segni in questo senso: il Nasdaq sembra riproporre con lievi differenze quel periodo. In alcuni casi anzi l'ha riproposta in modo sfacciato , sfrontato direi. Alcuni l'hanno notato da tempo.
Non c'e' la correlazione quasi perfetta che appariva tra Nasdaq e Nikkey (correlazione che e' stata invalidata dai fatti nella risalita dell'ultimo anno) tenendo molti di noi con il fiato sospeso. Molti hanno visto in quella correlazione un movimento quasi perfetto e in effetti cosi' e' stato nelle proporzioni della discesa e parte della salita. Il primo a illustrare (che io ricordi) la correlazione tra Nasdaq e Nikkei fu in queste pagine Zibordi, quando ancora scorazzava su questo forum. Infatti ho visto la correlazione proprio qui, 2 anni e forse passa fa.

Il tempo passa eppure molte figure si assomigliano. Non sono identiche (questo e' caso raro) , ma le somiglianze sono stupefacenti. E' su questo che l'analisi tecnica si basa: sul passato, ben sapendo che non si ripete mai esattamente. L'AT grafica classica naturalmente lo sa, quella quantitativa rifiuta questa semplificazione, preferisce parlare di "caso" e applicare le teorie statistiche. I fondi (dicono) usano piu’ gli strumenti quantitativi oltre che i fondamentali. Per questo , io credo, oltre all’idea diffusa ad arte dall’industria del risparmio cheritiene la statistica sia mediamente superiore e la spaccia per piu’ affidabile nel lungo tempo, si diffondono discreti guai tra i risparmiatori, checche’ ne dica l’ABI. Non e’ il fai da te che peggiora le tasche ai , ma l’idea trasmessa ai risparmiatori che i fondi preservino gli investimenti. Ma quando mai ! Preservano l’industria del risparmio, non i risparmiatori. Comunque cosi’ gira il mondo…

Qualcuno si chiede se queste somiglianze tra grafici nel tempo o nello spazio non siano effimere, se queste esercitazioni davvero un po' infantili di masticare analogie non abbia piu' a che fare con la profezia piuttosto che con qualcosa di utile. Non sono d'accordo , almeno se l'analogia e' usata come guida, piuttosto che come certezza. Va accompagnata e temprata quindi alla prudenza. Ci sono tanti modi naturalmente per affrontare il mercato e l'analogia e' uno di questi, non necessariamente il peggiore.

Dicevo del Nasdaq che pare ripercorrere antichi cammini , almeno li scimmiotta. Un day trader non trovera' alcun ausilio in questa mia affermazione sul "destino" del Nasdaq, l'ansia lo prendera' inevitabilmente ogni ora, ogni giorno perche' il suo trade e' sempre in costruzione, attimo per attimo. Il day trader e' uno scettico all'ennesima potenza ed e' giusto sia cosi'. Questo mercato, questo Nasdaq ha poi caratteristiche che incutono rispetto e a volte terrore dopo il marzo 2000. Nulla ci dice che all'improvviso non crolli del 15 % in intraday come gia' capito'. Basta niente.
Ma chi non fa il day trader usa altri parametri e la sua posizione dovrebbe essere gia' costruita oppure del tutto assente. Immaginare una evoluzione gli e' quindi utile, pur in regime di insicurezza e di prudenza. Cosi' se non ha posizioni aperte ,potra’ aprirle ( se la pensa come me) con cautela ; se le ha aspettera' un segnale contrario senza farsi prendere dai micro movimenti rassegnato all'idea di non cogliere il massimo.

Il Nasdaq oggi si trova ad una quota importante di ritracciamento (25% della discesa totale) dell'intero movimento e il suo passo successivo , nel caso di superamento di questa quota, parrebbe essere proprio l'area 2400-2600 (31,8 %). E' pazzesco pensando a come stavano le cose un anno fa, ma e' quello che plausibilmente ci si puo' aspettare ora.
Del resto anche il DJ si trova in una zona importante. Ha ritracciato il 75 % del ribasso e si trova di fronte una resistenza dinamica ostica.
In passato il Dj (mi riferisco al periodo degli anni 60-70) creo' un enorme testa spalle con cadute anche del 50 % e recuperi del poi del100 %. Quindi nulla ci dice che non lo rifaccia e non che arrivi a toccare i massimi storici o a superarli di un poco per poi inabissarsi

Tra parentesi io sposo questa tesi, credo che avverra' piu' o meno cosi'. Credo e spero naturalmente.
Molti fatti economici (e non) a mio avviso indicano questa evoluzione di un Dj con spinta fulminea fino magari a nuovi massimi.

E’ proprio guardando anche questo grafico e quello del Nasdaq mi son fatto l'idea che i mercati Asiatici e Emerging siano piu' interessanti, anche per via della loro configurazione che promette rotture al rialzo (in parte gia' avvenute) dei massimi storici un po' ovunque, con beta
assai elevati (non in Giappone che sembra imbroccare una strada piu' graduale).

E' uno scenario. Naturalmente e’ il mio scenario. Io mi attendo quindi una spinta ulteriore prima di una inversione di tendenza. In questo senso ho analizzato i grafici settimanali e non daily. Su quelli mensili le cose a mio avviso sono messe ancor meglio, mostrano maggiormente queste possibilita' (anche gli oscillatori che certo navigano in zona alta). Questo non vuol dire che non si posa profilare uno storno , ma ritengo non sara' di grande intensita', se ci sara' presto.

Pero' del mercato americano continuo a non fidarmi. Niente soldi li’ sopra anche se mi rendo conto che qualche elliottiano strepita che siamo in presenza di una quinta di lungo periodo ( sul dj ) , ma altri elliottiano dicono che sia comunque una ABC (quindi presto destinata ad un inabissamento). Altri ancora, sempre elliottiani e sempre sul DJ, vedono una quinta in failure. Propendo per questa interpretazione in fondo.

Beh con queste ottimistiche (o fosche) presunte previsioni vi auguro buona settimana, amici. Speriamo che me la cavo :rolleyes:


PS: del Mib30 non parlo.
Perche' ?
Per due motivi: ne ho parlato poco tempo fa in altro post che mi sembra coerente con questo e, secondo e non ultimo , ho nelle orecchie echi Argentini per l’ Italia, li sento a fanfara con con insistita insistenza, ancor piu' pronunciati che nel recente passato. A mio avviso non promettono nulla di buono (oddio, ma promettere promettono....!)
In politica e in economia i lifting non bastano, hanno il fiato corto, e io spero solo che questo innaturale giro di tango finisca presto.






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Interessanti osservazioni a cui voglio dare il mio contributo pur non essendo allineato al tuo.
Come giustamente hai notato il comportamento degli indici US sembra assomigliare molto all'andamento degli stessi indici nel corso degli anni 70.
Contemporaneamente è da tre mesi a questa parte la similitudine SP/Nikkei ha portato ad una netta divergenza.


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Ritengo però ancora possibile che l'andamento degli indici US assomiglierà maggiormente alla bolla Jap (soprattutto per il nasdaq) piuttosto che all'andamento del mercato US negli anni 70.
I motivi sono presto detti:
Il 2000 ha portato all'esplosione di una tipica bolla speculativa (almeno sul Nasd) così come se ne sono presentate altre e l'osservazione dei precedenti (vedi oro, small cap, Mercati asiatici, emerging market Giappone ecc.) mostrano un andamento del mercato similare.
In particolare la BCA research ha costruito un proxi delle bolle speculative con un canale medio dell'andamento di queste bolle (in particolare di quelle Oro small cap e nikkei). Seppure l'andamento del nasdaq è 2 volte superiore alla deviazione standard resta una alta probabilità che il mercato rientrerà in futuro all'interno del suo canale di sviluppo considerato il tempo in cui ci è rimasto e considerato che qeust'ultima bolla già nel recente passato ha mostrato escursioni superiori a quelle precedenti.
In realtà anche all'inizio degli anni 70 si sviluppo una bolla speculativa sui principali titoli del mercato US (Nifty-Fifty Xerox Polaroid ecc.) ma la loro correzione fu in parte smorzata dall'inflazione reale che calcolata sugli indici di periodo segnalò una correzione ben maggiore di quanto i semplici valori indicarono.
La discesa degli asset finanziari attuali si è manifestata in un periodo di disinflazione se non addirittura di deflazione reale (a parte i servizi...) al contrario degli anni 70 dove la caduta degli asset finanziari fu accresciuta da un inflazione reale sostenuta.
In realtà c'è da dire che anche osservando l'andamento del nikkei post bolla gli indici US dovrebbero oscillare tra i prossimi massimi e i minimi di periodo con un erosione ancora più lenta di quello che l'indice Jap dice perchè in questi anni il Giappone vedeva prezzi reali calanti.
L'unico elemento che potrebbe portare ad una maggiore somiglianza con l'andamento delle borse US anni 70 è secondo me un ulteriore discesa del dollaro, in particolare del dollar index Equal weight, cosa che al momento non si è verificata se non per una percentuale non significativa in quanto si trova agli stessi livelli del 1999 e distante dai massimi di solo un 13%.
 
Azzzz ne scrivevo di belinate già allora....


Ma no, come si dice ora siamo tutte rekkie. Il culo ha la sua parte.

cmq mancano i grafici, Argema se li è mangiati. Ma dare un' occhiata a quello spicchio di grafico di allora (2004) forse è un buon esercizio per allenare l'occhio anche oggi.

Ciao Gipa, ma belin non è cosa vagamente ligure ? ... tipo raccattare il mare col cucchiaio (grafico) ? ;)
 

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