quadro desolante: il gov.Monti è il peggiore

conti pubblici ottobre 22, 2013 posted by admin
Le lievissime imprecisioni delle previsioni governative su PIL, Deficit e Debito….

Qui i 3 grafici che sostanzialmente inchiodano le previsioni dei vari Governi, ovviamente sempre benedette dall’ineffabile pool di economisti di OCSE, della Troika e del FMI, ed ovviamente sempre smentite.
Sono i dati reali di PIL nominale, Deficit e Debito reali, confrontate con quelle programmatiche dei DEF di
aprile-maggio 2011
di Tremonti,
2012 Monti e
2013 Monti-Letta
.
Sostanzialmente si nota che:

A) Tutti i governi mentono spudoratamente sui previsionali di PIL
L’ITALIA strutturalmente cresce come PIL circa l’1% meno della media UE da 15 anni, differenziale che nel 2012-13 e’ salito al 2% medio. Ovviamente tale differenziale permarra’ anche negli anni a venire, perche le cause strutturali della minor crescita permangono integralmente, per non dire che si sono aggravate (differenziale del CLUP sulla Germania, scarsa competitivita’, elevata tassazione e burocrazia, conti pubblici pessimi, servizi pubblici e privati scadenti e costosi). Per cui l’Italia nel 2014 puo’ avere un PIL positivo solo se la UE crescera’ del 2%, cosa sostanzialmente impossibile (considerando che diversi paesi UE sono in difficolta’ ed hanno tutt’ora domande interne negative, e considerando che l’apprezzamento dell’Euro su USD ed altre valute penalizzera’ l’export, e contestualmente ci sono segnali di crisi negli emergenti; cio’ impattera’ sulla componente estera del PIL, e conseguentemente sull’andamento del PIL europeo del 2014). Direi che e’ evidente che le previsioni governative e dei consessi internazionali di un PIL 2014 a +0,6-1,0% verranno smentite, e nel 2014 il PIL reale sara’ ancora una volta negativo.



B) Tutti i governi mentono spudoratamente sui previsionali di DEBITO
Cio’ e’ diretta conseguenza della menzogna sulla crescita del PIL, visto che questo e’ il denominatore con cui si misura il Debito. Direi che e’ evidente che le previsioni governative e dei consessi internazionali di un DEBITO PUBBLICO 2014 stabile verranno smentite, e nel 2014 questo crescera’ ancora




C) Tutti i governi mentono spudoratamente sui previsionali di DEFICIT, anche se MONTI resta insuperabile
Tremonti fu tutto sommato quasi onesto nei previsionali di Deficit, mentre Monti fu letteralmente scandaloso (i previsionali furono completamente smentiti perche’ la manovra Monti fu fortemente recessiva, e cio’ fece sovrastimare le entrate che invece non andarono come previsto a causa del collasso del PIL). Gia’ ora Letta ha alzato i target 2014 dei previsionali del DEF 2013. Tranquilli, verranno smentiti pure questi


Ovviamente quanto sopra e’ un piccolo antipasto di quanto verra’ a breve pubblicato su una serie di TOP BLOG economici….
Qui sotto 2 righe di Paolo Cardena’ sul tema:
In questi anni di crisi, oltre alle tasse e al disagio economico e sociale, c’è stata un’altra grande costante che ha tenuto compagnia alle nostre giornate, ai nostri momenti: la menzogna proferita in modo sistematico dai vari governi e dai politici di turno che, in maniera spudorata e vergognosa, hanno reiteratamente mentito e mistificato (e continuano a farlo) circa l’esatta situazione dell’economia e dei conti pubblici, in costante ed inesorabile deterioramento.
È’ chiaro che tutto ciò incorpora evidenti elementi di criminalità, proprio perché tende ad alimentare false aspettative nei confronti degli agenti economici più deboli: i disoccupati con le loro famiglie e le imprese, prime vittime sacrificali di questa crisi.
Proprio per questo, insieme ad altri TOP BLOG economici, tra i più seguiti in Italia, tutti liberi e senza padroni, stiamo lavorando congiuntamente ad un’evento in rete, con il fine di smentire la propaganda e fotografare l’esatta situazione dell’economia e dei conti pubblici.
Quindi, nei prossimi giorni, partirà una grande OPERAZIONE VERITÀ’, che vedrà impegnati i migliori siti di economia e finanza, che rilanceranno tutti insieme, coralmente, un grande articolo divulgativo.
È’ chiaro che, per garantire successo all’evento, occorre il contributo di tutti, al fine di garantire la massima diffusione all’OPERAZIONE VERITÀ’.
By GPG Imperatrice
Mail: [email protected]
 
Posso dire:"figlio di puttana?"

[VIDEO 30.05.2012] MONTI fiero alla CNN mentre era PREMIER: “Stiamo distruggendo la domanda interna”

Quando me l’hanno detto ho pensato ad una balla, un’esagerazione. Poi ho cercato ed invece no, al minuto 2.37 Monti dice, con espressione soddisfatta e fiera, le seguenti testuali parole:
“we are actually destroying domestic demand through fiscal consolidation”
tradotto
“in realtà stiamo distruggendo la domanda interna tramite il consolidamento fiscale”

Maggio 2012, Monti era in carica da circa 6 mesi e sarebbe rimasto premier per altri 10.
In Italia non c’è stato mezzo giornale che ha riportato questa frase all’epoca. NESSUNO.
Italian PM - Austerity Not Leading to Growth - YouTube
 
[VIDEO 30.05.2012] MONTI fiero alla CNN mentre era PREMIER: “Stiamo distruggendo la domanda interna”

Quando me l’hanno detto ho pensato ad una balla, un’esagerazione. Poi ho cercato ed invece no, al minuto 2.37 Monti dice, con espressione soddisfatta e fiera, le seguenti testuali parole:
“we are actually destroying domestic demand through fiscal consolidation”
tradotto
“in realtà stiamo distruggendo la domanda interna tramite il consolidamento fiscale”

Maggio 2012, Monti era in carica da circa 6 mesi e sarebbe rimasto premier per altri 10.
In Italia non c’è stato mezzo giornale che ha riportato questa frase all’epoca. NESSUNO.
Italian PM - Austerity Not Leading to Growth - YouTube

italiano che vota Monti
 

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grandi risultati ottenuti da Monti

Istat, allarme poverta' raddoppiati in 5 anni

Istat, allarme poverta' raddoppiati in 5 anni - Economia - ANSA.it

pero' non ha toccato alcune categorie :(

avrei voluto vedere i politici italiani alla mensa dei poveri :D

pensare che in pochi mesi di governo abbia prodotto tutti questi danni :D:D


per me c'è qualcosa che vi sfugge ...ma di grosso pero' :lol:

ps. cmq rimane sempre divertente leggere post come questi :up:

ps2: vedrete che i governi politici durano moooolto di piu' dei governi tennici ...ma a nostre spese (di lungo periodo) come sempre :titanic:
 
Monti confessa: “Stiamo distruggendo la domanda interna”

Pubblicato 2 novembre 2013 - 12.37 - Da Claudio Messora




Alla fine l’ha detto. Intervistato dalla CNN, così Mario Monti: “Stiamo effettivamente distruggendo la domanda interna attraverso il consolidamento fiscale. Quindi, ci deve essere una operazione di domanda attraverso l’Europa, un’espansione della domanda“. Cosa era venuto a fare l’abbiamo sempre saputo, ma forse lui non l’aveva mai detto così chiaramente.
Come si distrugge la domanda interna?
Alzi le tasse e svaluti i salari.
Così la gente non ha più soldi e compra di meno.
Ma non basta: lo Stato potrebbe sempre alzare la spesa a deficit, cioè investire sui cittadini, mediante politiche sociali (esempio: reddito di cittadinanza) o creando lavoro.
E allora cosa facciamo? Semplice: inventiamo il pareggio di bilancio e lo mettiamo addirittura nella Costituzione, così da rendere impossibile qualunque ripensamento.
Era l’equazione che ci avrebbe matematicamente reso più poveri (vedi “La formula che ci inchioda“).
Ricordate? Se costringi la somma delle entrate e delle uscite di uno Stato ad annullarsi a vicenda, allora se punti sulle esportazioni devi per forza massacrare i portafogli.
E’ quello che ha fatto Monti. Perchè?
Che significa “una domanda attraverso l’Europa”?

Significa innanzitutto diventare un centro di produzione a basso costo per i ricchi paesi del nord (Germania in testa), una specie di Cina europea, così da non essere costretti a comprare dai trafficanti di diritti di Pechino, per togliere il mercato all’oriente spregiudicato. Lo fai diminuendo i costi di produzione, e siccome le materie prime le paghiamo sempre uguale, bisogna pagare di meno gli stipendi e diminuire i diritti (vi dice niente la battaglia per la modifica dell’articolo 18?).
Come li costringi, i lavoratori, ad accettare uno standard di vita meno dignitoso? Li getti nella crisi più nera, svendi tutto il patrimonio di economia nazionale e permetti ai nuovi padroni di delocalizzare all’estero.

Gli togli le case con Equitalia.

Costringi le fabbriche a chiudere: meno offerta di lavoro uguale più domanda, cioè milioni di persone senza reddito disposte a qualunque cosa pur di avere un tozzo di pane.

Significa anche che se i tedeschi basano tutta la loro economia sull’export, hanno bisogno di comprare a prezzi accettabili: con un euro forte, tagliato su misura per le loro tasche, venire a fare shopping in Italia è come andare all’outlet nel periodo dei saldi.

E significa anche, nel quadro di strategia geopolitica occidentale, trovare alternative per limitare lo strapotere commerciale dei brics, e magari togliere potere a quella Cina che detiene la maggior parte del debito americano. Prendi un Paese massacrato dal debito pubblico, ricattabile, ma anche industrializzato, dunque con le possibilità e le competenze produttive per soddisfare la tua domanda, e lo trasformi in una miniera a basso costo. Un piano iniziato negli anni ’80, ai tempi di Kohl e Mitterrand

(vedi: “Il funzionario oscuro che faceva paura a Kohl” e “Come ci hanno deindustrializzato“).
Un disegno criminoso, deciso sulla testa dei popoli, senza consultarli. Una strategia complessiva che fonda tutte le sue possibilità di riuscita sull’esistenza di una élite di potere che domina incontrastata, attraverso il controllo della meta-finanza (EFSF, MES, LTRO, FISCAL COMPACT, REDEMPTION FUND…) e attraverso la costruzione di un’unica, enorme, sovranazione dove il controllo democratico è inesistente (e dove i think-tank sostituiscono i parlamenti), alla quale le evoluzioni dei socialismi europei hanno venduto l’anima, nell’illusione iniziale (condivisa con la Casa Bianca) di impedire l’ascesa di nuovi autoritarismi e di riuscire finalmente ad assicurarsi la vittoria politica che cercano da un secolo: creare una “Internazionale” finalmente vincente e definitiva. Un progetto che ha come termine ultimo la nascita degli Stati Uniti d’Europa, nei quali l’Italia diventa la Calabria e Helsinky la Lombardia.


Ma resta un “ma“: quell’insostenibile anelito dei popoli alla libertà, quella fissazione verso termini e concetti desueti come “democrazia”, quell’irriducibilità a rivendicare la propria sovranità elettiva. Resta un’opinione pubblica da condizionare, da convincere che non esistono altre strade oltre a quella che Monti in Italia e Papademos in Grecia sono stati mandati a progettare, passando sopra ad ogni forma di conquista sociale, espropriando terreni dove troppi diritti sono stati costruiti, inquinando o prosciugando le falde acquifere dove i popoli soddisfano la loro sete di cultura. Resta da abbattere o contenere ogni resistenza. E allora bisogna investire fondi europei per “un’analisi quantitativa dei media”, per monitorare le comunicazioni nei paesi euroscettici, per identificare i temi più rilevanti e per assoldare una squadra di piccoli Goebbels in grado di reagire prontamente e fare una propaganda mirata (vedi The Telegraph: “EU to setup euro-election ‘troll patrol’ to tackle Eurosceptic surge“).
Bisogna combattere i “populismi”, cioè chiunque insista nel coltivare la convizione che le élite non abbiano un mandato divino a governare sul cielo e sulla terra (né le loro soluzioni siano le migliori a prescindere), ma la sovranità appartenga al popolo, qualunque uso ne voglia fare. Una convinzione che si basa sul presupposto che esiste una casta di individui nobili, colti, intelligenti, saggi, che sanno cosa è bene e cosa è male, e una sterminata distesa di individui primordiali, poco istruiti ma essenziali e funzionali, tanto che secondo uno studio accreditato devono restare in apnea (vedi: “Dovete restare in apnea“), persone che devono essere educate e guidate come buoi fuori e dentro la stalla.


E così Enrico Letta, ieri su La Stampa, inizia la sua offensiva: “Fermiamo i nemici dell’Europa“. “Se i populisti in Europa superassero una percentuale del 25 per cento questo sarebbe molto preoccupante. Il rischio che il Cinque Stelle risulti il primo partito alle Europee è molto forte. Non possiamo limitarci ad essere timidi con Grillo, o soltanto placcarlo“. No, non possono limitarsi a questo. Ci vuole qualcosa di più forte. Del resto, La possibilità che nel prossimo Europarlamento ci sia tra un quarto e un quinto di deputati euroscettici o populisti è ormai più che probabile“, si legge sempre su La Stampa di oggi, dove contro Grillo scende in campo un altro super-burocrate europeo come Martin Schulz, lo stesso che poco tempo fa si lasciava sfuggire che le banche ci starebbero truffando (vedi “Dal presidente del Parlamento Europeo la conferma: le banche ci stanno truffando“).

C’è l’estrema sinistra greca, Syriza.

Ci sono i Veri Finlandesi.

Ci sono gli anti immigrati ungheresi Jobbik.

C’è l’ultradestra austriaca di Strache (il successore di Haider, morto in un controverso incidente stradale).

C’è Nigel Farage nel Regno Unito (vedi: “Così iniziano le dittature“), a sua volta sopravvissuto per miracolo a un altrettanto controverso incidente aereo.

C’è Marine Le Pen con il Front National in Francia (che un recente sondaggio accredita come il primo partito d’oltralpe).

E poi, annoverato tra gli euroscettici, c’è anche Beppe Grillo in Italia. Roba da 9 milioni di elettori e che i sondaggi attestano costantemente sopra il 20%.
Ma è nelle parole di Enrico Letta che si annida la madre di tutte le contraddizioni. Letta, quello del pizzino a Mario Monti in cui lo rassicurava che avrebbe fatto tutto quanto nelle sue disponibilità, sia ufficialmente che ufficiosamente (vedi: “la famosa repubblica parlamentare“).

E qui il cerchio si chiude.

Se i populisti in Europa superassero una percentuale del 25 per cento sarebbe molto preccupante“. Sta dicendo che se l’Europa fosse davvero democratica, accogliendo nelle istituzioni l’esito della volontà popolare che si esprimerà nelle urne, questo rappresenterebbe un pericolo per l’Europa stessa. Sta dicendo, cioè, che l’Europa si salva solo se non è democratica, ovvero se c’è qualcuno a guidarla al di fuori del legame di responsabilità politica che lega l’eletto all’elettore. Qualcuno di elitario, di incontrollabile, che risponde a logiche diverse da quelle che esprime il popolo.

Qualcuno come lui,
come Mario Monti,

come Mario Draghi,

come Herman Van Rompuy,

qualcuno da mettere a capo della Bce,

del Fondo Monetario Internazionale,

dell’Eba,

qualcuno che diventi primo ministro di ogni singolo Stato membro, indipendentemente dalle operazioni di voto,
qualcuno che faccia parte dei 17 supergovernatori che gesticono il Mes, qualcuno che rediga i memorandum da firmare per acconsentire ad ulteriori cessioni di sovranità,

qualcuno che influenzi le elezioni nelle regioni periferiche dell’Europa, come ha fatto Angela Merkel in Grecia prima e in Italia due volte (vedi: “Merkel interviene sul voto greco: scegliete chi rispetta gli accordi” e “La Germania telefonò a Napolitano e fu subito Golpe“).


Di chi stava eseguendo gli ordini, Mario Monti, quando ha preso il potere per tagliare le pensioni e distruggere la domanda interna?

Perché qualcuno glielo aveva chiesto, come dimostra anche l’ultimo duro documento del dipartimento del Tesoro Usa scritto in conseguenza dello scontro sul caso NSA: “La crescita anemica della domanda interna tedesca e la dipendenza di questo Paese dalle esportazioni hanno ostacolato il ribilanciamento delle economie proprio quando a diversi altri Paesi dell’eurozona era stato chiesto di contribuire all’aggiustamento frenando la loro domanda interna e comprimendo le importazioni. Il risultato di tutto ciò è stato una tendenza deflazionista prima dell’area dell’euro e poi dell’economia mondiale“.

Glielo hanno chiesto le lobby americane, del quale egli ha perseguito a lungo il vantaggio materiale, come presidente della Commissione Trilaterale (vedi: “Monti e gli interessi delle lobby americane“)?

E’ un giochetto sfuggito di mano?
Che facciano esperimenti sulla pelle dei popoli, degli imprenditori che si suicidano, di milioni di poveri che perdono il lavoro e la casa, costretti a subire e repressi con la violenza se osano lamentarsi, questo è impunemente, sfacciatamente perfino dichiarato. Già, perché, continua la stessa intervista rilasciata da Monti alla CNN: “Direi perfino che la crisi greca, se la consideriamo fin dalle sue prime manifestazioni nel 2010, ha confermato in maniera vivida che l’Europa diventa adulta e più forte attraverso le crisi, perché potremmo essere capaci o incapaci, alla fine, a risolvere la crisi greca, ma in questo processo abbiamo raggiunto un grado maggiore di coordinazione a priori delle politiche fiscali nazionali“.

A ben vedere, una specificazione di quello che aveva già detto in precedenza (vedi: “Piccoli pezzetti di sovranità nazionale che se ne vanno“) : “Nei momenti di crisi più acuta: progressi più sensibili. Non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di gravi crisi per fare passi avanti. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parti di sovranità nazionali a un livello comunitario. E’ chiaro che il potere politico, ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a una collettività nazionale possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle diventa superiore al costo del farle perché c’è una crisi in atto, visibile, conclamata. [...] Abbiamo bisogno delle crisi per fare passi avanti, ma quando una crisi sparisce rimane un sedimento, perché si sono messi in opera istituzioni, leggi eccetera per cui non è pienamente reversibile“.
Cioè: chi se ne frega se i greci muoiono e se gli italiani si suicidano, noi dobbiamo fare gli Stati Uniti d’Europa e giocheremo con i nostri alambicchi e le nostre provette finché come per magia da una nuvoletta, pufff, uscirà qualcosa che gli assomiglia. Un circo delle pulci in cui le pulci possono solo saltare o essere schiacciate.
A maggio 2014, il loro giochino potrebbe rompersi. Ultima fermata. Poi, il capolinea.
 
Direttore della Banca Centrale Europea: “L’Italia verserà lacrime e sangue

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L’Italia è sulla crisi del baratro economico? Poco ci manca secondo il direttore generale della BCE, che in un’intervista all’edizione tedesca del Wall Street Journal ha dichiarato: “L’Italia è sull’orlo del collasso economico e in Europa si pensa ad una riduzione del debito pubblico e del costo del lavoro interno in forme “quasi militari”.
Il caos politico che si è generato in Italia sicuramente tende a far perdere di vista la situazione, tenendo lontano dall’opinione pubblica quali siano i reali problemi che attanagliano il nostro Paese. Il punto è uno solo: la situazione economica italiana, la quale non è per niente rosea, anzi. La cura Monti non è servita a nulla perchè l’economia italiana è tornata dove era in occasione dell’avvento del governo dei tecnici: sull’orlo del crack.


Lo scrive l’edizione tedesca del Wall Street Journal che ha intervistato il tedesco Asmussen direttore della Bce, il quale ha affermato: “L’Italia è troppo grande per essere salvata dall’esterno” ciò significa che con un Italia a rischio di collasso economico, l’Europa non ha nessuno intenzione di iniettare risorse nel nostro sistema e, poiché, lo stesso Asmussen afferma che “l’Italia è strategica per l’Europa” è facile immaginare l’unica soluzione possibile: l’Italia deve salvarsi con risorse da trovare al proprio interno. In poche parole, ce la dobbiamo sbrigare da soli. Già…peccato che per farlo occorrerebbe un governo solido, valido, con ministri capaci e per capaci si intende non dare lo ius soli ai clandestini illegali, come se questo fosse.
L’unico, grande problema dell’Italia.

E se l’opinione di Asmussen non sarà isolata, per l?Italia si preannuncia un periodo, lungo chissa quanto, di lacrime e sangue.

Se l’orientamento delle cancellerie europee si prospetta un unica strategia politica che preveda una drammatica riduzione del debito e del “costo” del lavoro in forma di fatto militare facendola pagare salatissima a più di mezzo paese, quello che si è visto finora in Italia è niente rispetto a quello che potrebbe succedere in un futuro più prossimo di quanto si immagini.
Fonte: Net1NEWS - l'unica comunità User Content Generated remunerativa veramente libera
 
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GEOLOGA DI 34 ANNI NON TROVAVA LAVORO, DISPERATA SI IMPICCA...
Ennesimo dramma a Recanati. La giovane professionista, disoccupata, si è tolta la vita nella sua casa che aveva in affitto. Dramma della disoccupazione a Recanati, dove nella notte tra il 30 e 31 dicembre una giovane donna di 34 anni si è suicidata impiccandosi nella sua casa. Il gesto è stato quasi certamente determinato dalla delusione della donna, laureata in geologia, che non trovava lavoro pur avendo usufruito di una borsa di studio e di uno stage in Canada. Il corpo senza vita della donna è stato scoperto dalla madre. Il padre, colto da malore, è stato ricoverato in ospedale. — con Quentyn Corleone, Sorriso Bruno, Gattinella Incazzato Nero e altri 38
 
Pubblicato in data 20/dic/2013
SE RIUSCIAMO A FARE GIRARE QUESTO VIDEO CHE RACCHIUDE TUTTA LA VERITA' SUL GOLPE FINANZIARIO SUBITO DALL'ITALIA, ABBIAMO FINALMENTE LA POSSIBILITA' DI RENDERE LIBERO IL POPOLO. LIBERO DI CONOSCERE LA VERITA', LIBERO DI USCIRE DALLA MATRIX, LIBERO DI RIPRENDERSI LA PROPRIA DIGNITA'.

VOCE DEL GRANDE ELIA MENTA.
FONTE:

Categoria

Film e animazione


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