quadro desolante: il gov.Monti è il peggiore

più che governo di tecnici
questo è un governo di boia
Manovra Finanziaria: legge di stabilità ecco un pò di numeri Non è una manovra a saldo zero, perché l’indebitamento aumenta di circa un miliardo e mezzo nel 2013




Scritto il 24 ottobre 2012 alle 04:06 da Agata Marino


E’,senz’altro, una manovra inutile, tanto che arriveranno al punto di farne una aggiuntiva in primavera.
Che voto dare alla “competenza” economica di questo governo considerando che Grilli snocciola cifre , e percentuali , contraddette dalle dichiarazioni di BankItalia, Corte dei Conti, Istat e studi vari?
Il ddl assomiglia alle vecchie finanziarie dei governi Prodi, con disposizioni microsettoriali che dovrebbero essere ritenuti inammissibili, ma entriamo nel vivo e guardiamo un pò di numeri


Finalmente sono arrivati i numeri della legge di stabilità.
Non è una manovra a saldo zero, perché l’indebitamento aumenta di circa un miliardo e mezzo nel 2013.
Difficile che le famiglie percepiscano la riduzione delle aliquote Irpef.
Mentre non ci sono né significative riallocazioni di spesa né cambiamenti nella struttura del gettito.
Da ormai tre settimane si discute della legge di stabilità senza avere i numeri.

Eccoli finalmente.

Non è saldo zero come sostenuto dal governo.

In realtà l’indebitamento aumenta di circa un miliardo e mezzo nel 2013.

DALL’IRPEF ALLA SPENDING REVIEW
La manovra lorda (tra maggiori entrate e minori spese) è di circa 10 miliardi.
La riduzione delle aliquote Irpef è solo in parte compensata dall’abolizione di alcune deduzioni e detrazioni. Complessivamente il prelievo Irpef si riduce di circa un miliardo.
Dato che spesso beneficiari di riduzioni e vittime dell’eliminazione dei tax breaks sono le stesse famiglie, difficile che l’operazione venga percepita.
Le riduzioni di spesa consistono principalmente nei soliti tagli alla spesa locale. La spending review vale circa un miliardo e mezzo, una goccia nel mare dei capitoli di spesa che dovevano essere soggetti a verifica.
Dalla nota di Palazzo Chigi si apprende che su due terzi di questi la spending review non è neanche partita.
Ci sono anche nuove spese che vengono destinate principalmente alla cosiddetta detassazione dei salari di produttività, una misura che in tutti questi anni non è riuscita a stimolare la contrattazione di secondo livello.
Gli altri interventi (vedi trasporto pubblico locale e agevolazioni autotrasportatori; Anas e Ferrovie) sono rinnovi di vecchie disposizioni.
Complessivamente una manovra inutile.
Non migliora i saldi, anzi li peggiora seppur leggermente e non procede a riallocazioni di spesa (o a cambiamenti nella struttura del gettito) significative.


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source LaVoce
 
perche' inutile la detrazione irpef!? di sicuro incide di qualche punto % per i redditi alti quindi e' uno sconto alla casta
 
Ultima modifica:
questa sarà la manovra per la casta
più si ritarda e più sarà inevitabile
 

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mi sono beccato una sequela di risate e anche una certa perfidia all’inglese : “fortuna che non c’è più Berlusconi, ora si che siete un paese serio e credibile”.



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La Tobin Tax all’Italiana: Solo un’Altra Tassa Cretina, per Burocrazie Disperate (e Affamate di Soldi)

24 ottobre 2012 Di FunnyKing

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Ho aspettato qualche giorno per commentare sulla novella Tobin Tax che “dovrebbe” essere introdotta dal primo gennaio 2013, e in forza della quale il governo “dei tecnici” (?) ha già messo in bilancio 1 miliardo di euro di nuove entrate (??).


Cosa è la Tobin Tax all’Italiana
In sintesi la Tobin Tax all’Italiana, ove fosse realmente introdotta e senza modifiche (da Bozza di DDL “stabilità”) funzionerà così (da Xtrader.net):
Secondo la bozza del ddl di stabilità per il 2013, come si evince dai commi 18, 19 e 20 dell’Art. 12 (Disposizioni in materia di entrate), dovrebbe attestarsi allo 0,05% del controvalore di ogni singola operazione avente per oggetto un qualsiasi valore mobiliare negoziabile sulle Borse valori fatta eccezione, come anticipato in precedenza, per i Titoli di Stato. Questo il contenuto del ddl:
A partire dalle operazioni concluse dal 1° gennaio 2013, la compravendita di azioni e altri strumenti finanziari partecipativi emessi da società residenti nel territorio dello Stato è soggetta a imposta di bollo con l’aliquota dello 0,05% sul valore della transazione.L’imposta è dovuta anche se la compravendita avviene al di fuori del territorio dello Stato, sempre che una delle controparti sia residente nel territorio dello stesso.
Secondo il disegno di legge viene cioè introdotta un’imposta sulle compravendite finanziarie ovunque effettuate (anche all’estero) da soggetti residenti ai fini fiscali in Italia. La nuova disposizione afferma che l’imposta è dovuta anche se la compravendita avviene al di fuori del territorio dello Stato, sempre che una delle controparti sia residente nel territorio dello stesso.

Anche le operazioni su strumenti finanziari derivati di cui all’art.1 co.3 del DLgs.58/98 (c.d. Tuf), diverse da quelle su titoli di Stato di Paesi appartenenti all’Unione europea e aderenti all’accordo sullo Spazio economico europeo che consentono un adeguato scambio di informazioni (ossia Norvegia e Islanda), in cui una delle controparti sia residente in Italia, sono soggette, al momento della conclusione, a imposta di bollo con l’aliquota dello 0,05%. sul valore nozionale di riferimento del contratto.
Schematizzando:
- Ad eccezione dei Titoli di Stato ogni transazione in acquisto e in vendita su strumenti finanziari sarà tassata al 0,05% sul controvalrore o sul valore nozionale del contratto in caso di strumenti derivati.
- ATTENZIONE: l’imposta è dovuta qualsiasi sia la borsa ove si effettua l’operazione, purchè una delle controparti sia residente nel territorio italiano….(indovinate cosa succederà…)
I paesi che applicano la Tobin Tax
Italia, Francia, Germania, Belgio, Portogallo, Slovenia, Austria, Grecia, Spagna, Estonia e Slovacchia.

Alcuni paesi europei chiave che NON la applicano (ne la applicheranno MAI)
Gran Bretagna, Irlanda, l’Olanda, Danimarca, Lussemburgo e Svezia

La Tobin Tax (all’Italiana) sarà applicata in maniera omogenea nei 10 paesi che hanno dichiarato di volerla introdurre?
NO! ciascuno farà a modo suo, e quello che è peggio e che essa non verrà applicata contemporaneamente da tutti i 10 paesi.


Considerazioni

Prima considerazione: questa nuova tassa non ha nulla a che fare con James Tobin, il quale voleva tassare solo le transazioni internazionali sul mercato valutario. Si tratta solo dell’ennesima imposta per raschiare il barile prima della bancarotta.

Seconda considerazione: si noti che l’unico paese che ha provato ad applicare questo schema di Tobin Tax, ovvero la Svezia, si è guardato bene da essere fra i paesi promotori, si noti anche che le piazze finanziarie europee più importanti NON applicheranno la Tobin Tax all’Italiana (Gran Bretagna, Irlanda, l’Olanda, Lussemburgo)

Terza considerazione:
alcuni mercati finanziari italiani verranno semplicemente annientati (il mercato delle opzioni ad esempio),

altri ridotti al quasi-nulla (futures) e in generale la quantità di transazioni in Italia su azioni e obbligazioni verrà significativamente ridotta (stimiamo almeno del 60%)

Quarta considerazione: l’Italia si è distinta per velocità severità e rozzezza nell’applicazione della così detta Tobin Tax, gli altri 9 paesi firmatari dell’accordo europeo (cooperazione rafforzata) non hanno ancora deciso ne come ne quando applicarla. Le piazze finanziarie principali del vecchio continente, e il resto del mondo non la applicheranno.


Conseguenze


Prima conseguenza: esattamente come successo per la tassa su imbarcazioni e automobili “di lusso”, il gettito della Tobin Tax all’Italiana sarà miserabile (le previsioni dei “tecnici” sono r-i-d-i-c-o-l-e), per contro ci saranno con certezza assoluta gravi conseguenze sul piano occupazionale e perdite di gettito complessivo.
Alcuni intermediari spariranno o saranno ridotti ai minimi termini (Iwbank, Fineco, Directa ad esempio), i lavoratori di queste aziende saranno licenziati magari passando da qualche trimestre di ammortizzatori sociali.

Seconda conseguenza: I cattivi “speculatori professionisti”, sono anche ottimi pagatori di capital gain, ebbene quelli ligi alle leggi italiche si trasformeranno in disoccupati (e non pagheranno più capital gain) quelli meno ligi in evasori fiscali ed esportatori di capitali all’estero. Sospettiamo che la seconda soluzione, per ovvie ragioni di “fame” sarà la più praticata. La Tobin Tax all’Italiana dunque sarà uno straordinario volano per una nuova ondata di fuga dei capitali e di evasione fiscale. Per l’ennesima volta, la banda di cialtroni ideologizzati che si pregia di governare l’Italia, nega la natura umana. Si vuole comprimere (se non vietare) per legge una legittima attività che genera profitto per i cittadini (e tasse per lo stato). Buona fortuna e buona caccia.

Terza conseguenza: non so dirvi su altre piazze, ma a Londra stanno scorrendo fiumi di Champagne (e caviale a profusione) in ringraziamento dei 10 paesi kamikaze europei. Mi sono preso la briga di fare una telefonata a Antony, un mio caro amico intermediario della Perfida Albione, mi sono beccato una sequela di risate e anche una certa perfidia all’inglese : “fortuna che non c’è più Berlusconi, ora si che siete un paese serio e credibile”.




Commento

La Tobin Tax all’Italiana è solo l’ennesimo atto di disperazione di una casta politica e di un corpo burocratico che cerca di mantenere inalterati i propri privilegi ancora per qualche mese, costi quello che costi. Per come è congegnata questa nuova tassa distruggerà un intero settore dell’economia, all’inizio genererà un minimo di gettito supplementare, ma dopo pochi mesi il saldo tornerà in pareggio se non in negativo.
Poi c’è la questione dell’evasione fiscale e della fuga di capitali: davvero pensate che i grandi fondi di investimento, le banche, le assicurazioni starnno qui a farsi tosare? Il mondo della finanza è vasto e in certi luoghi molto accogliente, anche all’interno dell’Unione Europea.
Spezzeremo le reni agli Evasori e agli Elusori?…. più facile il contrario.

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tobin tax europea vs italiana
 

la tassa idiota (come quasi tutte) :D

allora ogni operazione bancaria passa per gli iban o swift code e se vogliono tassare i capitali duty free non c'e' che l'imbarazzo della scelta :-o

le prostitute pagano le tasse? no
il pinguino con la partita iva? si

a cosa servono le tasse secondo me? servono solo a togliere liquidita' al mercato e a castrare i poveri

in definitiva ti trovi lo sceicco arabo (paghera' le tasse? mah!) con proprieta' immense e harem di prostitute europee e il pinguino della partita iva sentirsi definire evasore e cojone dal primo ministro del suo paese :up:

cosi' gira il mondo, sveglia!!!
 
Ultima modifica:
Non ci sono più parole per quest'uomo. Smitizza ogni giorno la sua matrice Bocconiana.
Io me l'incarto nel domopak questi "infermi" del pensiero.
Con me non vinceranno mai.:lol:
 
A proposito di rappresentazione teatrale : politica e antipolitica discorso di Annamria Cancellieri ai giovani palermitani

C’e’ un forte sentimento di antipolitica, un forte disprezzo che avverto anche oggi qui.
E’ un momento complicato e questo sentimento alberga in gran parte del Paese.
Ma state attenti.
Quando crescono questi sentimenti, si sfocia sempre in dittatura, in qualcosa di molto piu’ doloroso di questa politica“.
Lo ha detto il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, oggi a Palermo, parlando ai giovani coinvolti nel progetto educativo antimafia del Centro Pio La Torre.
“Questa disaffezione, questo non credere piu’ in nulla e’ molto pericoloso. La storia ci insegna. Non dimentichiamo l’Italia degli anni 20, Weimar“, ha aggiunto.
“Non via piace questa politica? Ebbene -ha esortato il ministro rivolgendosi ai giovani- impegnatevi per cambiare tutto, ma non lasciatevi trascinare dal populismo perche’ potremme perdere in termini di liberta’.
Le risposte potete darle voi, potete dare voi una voce nuova.
Bisogna essere sentinelle contro ogni forma di corruzione e infiltrazione mafiosa.
E’ anche il vostro compito“.
“I fenomeni mafiosi non sono piu’ fermi alle zone di origine.
La mafia e’ laddove puo’ trarre vantaggi.
In Liguria, Emilia Romagna e Lombardia ci sono chiare infiltrazioni soprattutto da parte della ‘Ndrangheta.
La mafia va dove c’e’ ricchezza“, ha detto ancora il ministro Cancellieri, oggi a Palermo.

:down:
 
AGRICOLTURA:
nei giorni scorsi ho visto il tg che diceva che l'agricoltura in italia nel 2012 aveva assunto con occupati a +10%
e mentre il responsabile della Coldiretti parlava e diceva che l'agricoltura aveva aumentato il Pil del 1,...%
c'era Monti che scriveva e prendeva appunti
e mi sono detta che presto avremmo avuto brutte notizie che avrebbero tarpato le ali al comparto

questa mattina ho sentito la trasmissione di Oscar Giannino dove gli agricoltori lamentavano un recentissimo intervento legislativo del governo Ammazza-Italia del governo Boia-tecnico di Monti


da quel che ho capito, sarà più conveniente acquistare carne dall'argentina pittosto che quella del piemonte e così per le uova la frutta e la verdura.....
insomma MONTI detesta la produzione ed il consumo a KM0 e si è aoperato per distruggere la produzione locale vedi l'articolo
http://www.investireoggi.it/forum/3071025-post7.html



Lavoro: Coldiretti, boom occupati in agricoltura (+10, 1%)

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Lavoro: Coldiretti, boom occupati in agricoltura (+10, 1%)


(AGI) - Cernobbio (Como), 20 ott. - Industria e servizi continuano a espellere lavoratori, in agricoltura invece e' boom di assunzioni: +10,1 per cento nel secondo trimestre 2012.
Il dato e' emerso nel corso del Forum internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti, a Villa d'Este di Cernobbio. "In agricoltura il lavoro c'e' sia per chi vuole seriamente intraprendere iniziative innovative, come dimostra l'aumento del 4,2 per cento nel numero di imprese individuali condotte da under 30, sia anche per chi chiede occupazione", ha affermato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini. (AGI) Ad aumentare, in campagna, sono sia il numero di lavoratori dipendenti (+10,1 per cento) sia, in misura piu' contenuta, quelli indipendenti (+2,9 per cento). Il trend positivo dell'agricoltura ha una crescita record del 13,7 per cento al Nord, del 3,5 al Sud, mentre registra un leggero calo nel centro Italia (-3,2). Un lavoratore assunto su quattro ha meno di 40 anni, con una forte presenza di immigrati, che hanno abbondantemente superato quota centomila. L'agricoltura e' peraltro l'unico settore in controtendenza nel 2012, che fa segnare un aumento del Pil (1,1 per cento) sul piano tendenziale, mentre calano l'industria (-5,8 per cento), le costruzioni (-6,5 per cento) e i servizi (-1,1 per cento).
Anche le aperture di nuove aziende agricole hanno superato leggermente le chiusure con la presenza nel secondo trimestre di ben 824.516 aziende agricole registrate negli elenchi delle Camere di commercio. Questo, nonostante sulla redditivita' dell'agricoltura italiana pesino i bassi prezzi pagati alle imprese, anche a causa di prodotti esteri spaciati per nazionali. "Un deficit di giustizia nella filiera e di verita' nei confronti dei consumatori, reso possibile dalla mancanza della politica", ha affermato il presidente della Coldiretti.
(AGI) Dpg

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Coldiretti - L'Italia che fa l'Italia

Entrano in vigore le nuove norme sui pagamenti nelle filiere con l'art. 62

23/10/2012


pubblicato in: Economia - Attualità
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“L’entrata in vigore delle nuove norme che intervengono per riequilibrare il potere contrattuale lungo la filiera agroalimentare tra distribuzione e produttori e che prevedono il rispetto dei termini di pagamento non devono rappresentare un alibi per la parte acquirente a rivedere al ribasso i compensi che spettano ai produttori. Sarebbe questo un atto gravissimo che denunceremo con tutta la nostra forza”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini alla vigilia dell’entrata in vigore, il 24 ottobre, delle nuove regole previste dal decreto legge sulle liberalizzazioni.
L’articolo 62 ed il relativo decreto applicativo sulla cessione dei prodotti agricoli e alimentari hanno il merito di qualificare determinati comportamenti come illeciti a prescindere dalla dimostrazione della “posizione dominante” o dello “stato di dipendenza economica” che si è rivelata nei fatti quasi impossibile.
“E’ molto positivo, in particolare – precisa Marini - che le nuove disposizioni considerino pratica commerciale sleale le condizioni contrattuali che determinano “prezzi palesemente al di sotto del costo di produzione medio” dei prodotti agricoli. Si tratta di un principio – aggiunge il presidente di Coldiretti - che trova sostegno nel recente regolamento comunitario sui rapporti contrattuali nel settore del latte laddove si evidenzia che bisogna risolvere il problema della trasmissione del prezzo lungo la filiera, in particolare per quanto riguarda i prezzi franco azienda, “il cui livello non evolve generalmente in linea con l’aumento dei costi di produzione”.
La Coldiretti esprime un giudizio positivo sul fatto che la normativa richieda l’obbligatorietà della forma scritta dei contratti di cessione e della presenza di elementi essenziali in vista della realizzazione dei principi di trasparenza, correttezza e lealtà commerciale e che fissi dei termini di pagamento legali, trenta o sessanta giorni dal ricevimento della fattura che, a differenza di prima, sono tolti dalla disponibilità contrattuale delle parti. Le nuove norme introdotte dall’art.62 devono essere applicate da subito, ma con intelligenza. Se necessario, potranno essere previste delle norme tecniche in grado di oliare gli ingranaggi del provvedimento.
 

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