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IwBank: Gdf perquisisce diverse sedi, ipotesi riciclaggio


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IwBank: Gdf perquisisce diverse sedi, ipotesi riciclaggio - Il Sole 24 ORE


Perquisizioni in corso in diverse sedi di IwBank. La Guardia di Finanza sta eseguendo da alcune ore perquisizioni in varie sedi di IWBank, banca on line del gruppo Ubi Banca.
Le perquisizioni sono eseguite da militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria delle Fiamme Gialle e avvengono nelle sedi di Milano, Varese e Brescia dell’istituto. L’inchiesta è diretta dal pubblico ministero di Milano Elio Remondini e - da quanto si è appreso - coinvolge alcuni dipendenti di IwBank, che sono indagati per gravi reati, tra i quali riciclaggio e autoriciclaggio.
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Ubi Banca -3.00% Vedi tutti »



A Piazza Affari il titolo Ubi Banca sta cedendo oltre l’1,5%.
 
Salvataggio banche, Nicastro annuncia: asta a febbraio

Il presidente dei nuovi istituti nati dal salvataggio di Marche, Etruria, Carife e Carichieti: arrivate diverse manifestazioni di interesse da banche e operatori di Private ed Equity

16:03 - "Dovremo aver un'asta che immaginiamo partirà nel mese di febbraio". Lo ha detto Roberto Nicastro, presidente delle nuove banche nate dal salvataggio di Marche, Etruria, Carife e Carichieti, indicando i tempi per la cessione "in blocco o di singole banche". "Ci sono già arrivate diverse manifestazioni di interesse da banche e operatori di Private ed Equity", ha aggiunto.


Nicastro ha sottolineato che c'è interesse sia per l'acquisto in blocco dei 4 Istituti che per singoli Asset. "Abbiamo vincoli estremamente rigorosi imposti dalla Ue. Parlano anche del divieto del ristorno", ha poi affermato il presidente delle nuove Banca Marche, Etruria, Carife e Carichieti, rispondendo a una domanda su possibili rimborsi agli obbligazionisti subordinati dei 4 istituti.

"D'altra parte ci son attori consapevoli che stanno mettendo tutte le energie per cercare le soluzioni possibili per i casi più gravi" ha aggiunto in un incontro con la stampa.


Salvataggio banche, Nicastro annuncia: asta a febbraio - Tgcom24






Una volta stralciate le bad-bancks .. la parte buona può far gola a molti
 
“I contanti stanno sparendo in tutta la Svezia”

9 dicembre 2015, di Daniele Chicca
"I contanti stanno sparendo in tutta la Svezia" | Wall Street Italia




NEW YORK (WSI) – La guerra ai contanti ha raggiunto un punto di non ritorno in Europa. La Svezia potrebbe diventare il primo paese a vietare completamente le banconote e punire così i risparmiatori.
È diventato sempre più difficile trovare cash fisico in circolazione in tutto il paese. La maggior parte se non quasi tutte le aziende hanno ormai smesso di accettare banconote.
Nel paese scandinavo ormai gli sportelli del bancomat sono rari quanto le cabine telefoniche. Chi va in chiesa fa donazioni tramite le App scaricate sui propri smartphone. Sono sempre meno le banche che accettano o dispensano banconote.
Il calo dell’uso di contanti in circolazione nel paese anno dopo anno è impressionante.

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Sono i cittadini stessi ad avere accettato con entusiasmo di utilizzare quasi esclusivamente i sistemi elettronici come mezzo di pagamento. Ma uno scenario in cui la società non ha più bisogno del contante e i tassi di interesse sono negativi equivale a una truffa delle autorità, secondo Nick Giambruno, editorialista di Casey Research.
Ad aver orchestrato tutto è la banca centrale, che insieme alle singole società del credito è destinata a trarre beneficio dal fenomeno. Le transazioni con carte di credito comportano commissioni, sono monitorate e controllate. Questa parte piace anche ai governi, perché in un sistema del genere è molto più difficile e pericoloso chiaramente evadere il fisco.
Da luglio i tassi di interesse in Svezia sono in territorio negativo, al -0,35%. Significa che i correntisti sono obbligati a spendere i loro soldi se non vogliono vedere lentamente depauperati i propri risparmi depositati in banca.
Anche in Danimarca e Svizzera al momento i tassi sono negativi. In Svizzera sono addirittura al -1,25%. Il tasso decennale elvetico è scivolato al -0,4% ieri: significa che la gente paga il governo per poter comprare debito sovrano, tanto è considerato sicuro come “investimento”, se così ancora lo si può chiamare.
È una pura follia. Eppure alcuni analisti hanno consigliato alle banche centrali di lanciare una guerra al contante per evitare una corsa agli sportelli in un contesto di tassi sotto zero.
La guerra al contante – scrive Giambruno – e i tassi di interesse negativi sono una minaccia enorme alla nostra sicurezza finanziaria. Le banche centrali stanno giocando con il fuoco e creando i presupposti per una catastrofe valutaria“.
Qui sono in gioco la libertà dei cittadini di risparmiare i soldi come meglio credono e il diritto di detenere banconote fisiche.
Fonte: U.S. Global Investors
 
“I contanti stanno sparendo in tutta la Svezia”

9 dicembre 2015, di Daniele Chicca
"I contanti stanno sparendo in tutta la Svezia" | Wall Street Italia




NEW YORK (WSI) – La guerra ai contanti ha raggiunto un punto di non ritorno in Europa. La Svezia potrebbe diventare il primo paese a vietare completamente le banconote e punire così i risparmiatori.


È una pura follia. Eppure alcuni analisti hanno consigliato alle banche centrali di lanciare una guerra al contante per evitare una corsa agli sportelli in un contesto di tassi sotto zero.
La guerra al contante – scrive Giambruno – e i tassi di interesse negativi sono una minaccia enorme alla nostra sicurezza finanziaria. Le banche centrali stanno giocando con il fuoco e creando i presupposti per una catastrofe valutaria“.
Qui sono in gioco la libertà dei cittadini di risparmiare i soldi come meglio credono e il diritto di detenere banconote fisiche.
Fonte: U.S. Global Investors

senza contanti, tutti i cittadini saranno costretti ad avere un conto presso una banca... e se quella fallisce? con il Bailin sparirebbero tutti i risparmi del malcapitato

Insomma stanno studiando le leggi per rapinarci ulteriormente
 
Le Banche italiane più sicure in Borsa

Di Guido GennaccariMercati Titoli10.12.2015 16:49
Le Banche italiane più sicure in Borsa | Investing.com



Su quale banca posso investire senza incorrere in pericoli di bail-in dal 2016?


Se non è possibile analizzare i ratios patrimoniali e fare analisi approfondite sui bilanci l’unica fonte di informazione veramente attendibile è il mercato finanziario.


Il titolo azionario viene negoziato ed il prezzo è determinato dall’incrocio tra domanda ed offerta ed il prevalere dell’una sull’altra determina la salita o discesa della quotazione del titolo.


La Borsa è democratica: tutti immettono le proposte di acquisto e vendita e tutti hanno l’accessibilità all’andamento grafico e volumetrico del titolo in questione per cercare di capire dove il mercato sta portando il titolo.


Non è detto che la storia si ripeta ma dal passato si possono ottenere ottime informazioni.

Analisi dei titoli bancari quotati:
1) Prendere la performance dal 1 gennaio 2011 ad oggi (a novembre si verificò l’aumento esponenziale dello spread dei titoli di debito italiani verso i rispettivi tedeschi)
2) Prendere la distanza dei prezzi attuali dai massimi di periodo (1 gennaio 2011 e 10 dicembre 2015)
3) Prendere la distanza dei prezzi attuali dai minimi di periodo (1 gennaio 2011 e 10 dicembre 2015)
4) Prendere un indicatore sintetico dato dal rapporto tra (distanza da min.)/ (-distanza da max) e classificare i titoli

Vediamo che i migliori quattro titoli, secondo l’indicatore sintetico, con il rendimento dal 1 gennaio 2011 ad oggi tra parentesi, sono

Ifis (+406%),
Mediolanum (MI:MED) (+143%),

Banca Generali (MI:GASI) (+209%) e
Azimut Holding SpA (MI:AZMT) (+242%);



i peggiori quattro sono

Banca Monte dei Paschi di Siena SpA (MI:BMPS) (-93%),
Banca Carige SpA (MI:CRGI) (-93%),

Banca Piccolo Credito Valtellinese (MI:PCVI) (-53%) e
Banca Popolare di Sondrio (MI:BPSI) (-17%).


Quale miglior suggeritore del mercato finanziario?

Le agenzie di rating, i policy maker, gli organi di vigilanza arrivano sempre dopo e troppo tardi, la Borsa ci aiuta subito, in diretta e gratis!

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Date a un uomo una pistola e lui può rapinare una banca.
Date a un uomo una banca e lui può derubare il mondo.

"Le banche hanno preso miliardi di euro dalla comunità europea che erano per la piccola e media imprese e se li sono tenuti, acquistando azioni estere, investendole al 6% ed aspettando quel 5% di differenza di profitto perché le hanno pagate l'1".
E chi doveva vigilare su questo?

Ascoltate le parole di questo ex ispettore di Bankitalia.
video
https://www.facebook.com/sorial.giorgio/videos/vb.673589539324977/1206252776058648/?type=2&theater

 
consigli per il periodo

Ho letto con molto interesse i post e faccio i complimenti per la competenza e anche per i consigli dati "in tempo" per chi aveva orecchie.

Vorrei alcuni vostri consigli di carattere generale e anche personale.

1. attualmente ho un conto (da diversi anni) con banca Sella. Visti gli indici e la ridotta dimensione della banca mi vengono dei dubbi. Come domanda: risulta a vostro avviso preferibile al momento avere un conto corrente con una banca di dimensioni "grandi" e con indici di affidabilita' elevata? consa ne pensate della banca sella?

2 Conti deposito. Io mi sono servito e anche ora mi servo di conti deposito CHE BANCA gruppo Medio banca. Se non ho capito male tali depositi sono paragonabili come garanzie a un conto corrente (io mi ero interessato su quello di CHE BANCA) e pertanto sicuri fino a 103.000,00 euro?

3. Fondi comuni. Per indole se investo in fondi comuni lo faccio solo sul comparto obbligazionario. I fondi comuni sono al momento sicuri o si potrebbe verificare che l'investimento in obbligazioni di banche o societa' fallite possa portare delle perdite? pertanto al momento e' preferibile tenere del denaro su fondi comuni obbligazionari (con previsioni bassissime di rendimento) oppure tenere gli stessi importi sul conto corrente a remunerazione zero ma sicuri?

4 ho visto sui vostri indici (molto interessante) che ad esempio FINECO ha un indice di affidabilita' molto alto (sto pensando di passare da Sella a Fineco cosa ne pensate?) ma allo stesso tempo fa parte del gruppo UNICREDIT che ha un indice inferiore. Pertanto banca FINECO (piccola) con Buon indice fa parte del gruppo UNICREDIT (grande) con indice peggiore. Come si deve ragionare in questi casi.

Vi ringrazio in anticipo se qualcuno dedichera' un po di tempo per i miei dubbi

Claudio
 
Ultima modifica:
Ho letto con molto interesse i post e faccio i complimenti per la competenza e anche per i consigli dati "in tempo" per chi aveva orecchie.

Vorrei alcuni vostri consigli di carattere generale e anche personale.

1. attualmente ho un conto (da diversi anni) con banca Sella. Visti gli indici e la ridotta dimensione della banca mi vengono dei dubbi. Come domanda: risulta a vostro avviso preferibile al momento avere un conto corrente con una banca di dimensioni "grandi" e con indici di affidabilita' elevata? consa ne pensate della banca sella?

Claudio

Se hai il conto in B.Sella saprai che stanno facendo un ADC che serva ad aumentare il CET1 che attualmente ( sett.2015) è a 11,13 superiore addirittura ad Unicredit

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Fonte Banca Etruria: “Ecco come abbiamo truffato i clienti”

15 dicembre 2015, di Laura Naka Antonelli
Fonte Banca Etruria: "Ecco come abbiamo truffato i clienti" | Wall Street Italia


ROMA (WSI) – Mentre il governo Renzi cerca di ovviare alle nefaste conseguenze del decreto salva banche, spuntano dichiarazioni e dettagli vari sui retroscena, soprattutto riguardo a Banca Etruria, una delle quattro banche salvate che aveva come vice presidente Pier Luigi Boschi, il padre dell’attuale ministro Maria Elena Boschi.
Intervistato da Repubblica, parla anche il direttore di una filiale, che però opta per l’anominato:
Seguivamo i clienti in ospedale, nelle case di cura, sotto le scuole mentre aspettavano i figli e alla fine sapevamo che stavamo vendendo prodotti rischiosissimi”. Lui, la fonte, è tuttora dipendente di Banca Etruria. Ma questo non gli impedisce di ammettere che sì, quella della banca è stata una vera e propria truffa a danno dei risparmiatori. Una vergona, dice: “abbiamo truffato i clienti”.
E sul dubbio relativo al Mifid – questionario obbligatorio sul livello di rischio che un investitore è disposto ad accettare, e che dunque deve essere firmato dal risparmiatore stesso:
“Semplice, nel 95% dei casi lo compilavamo noi e ai clienti chiedevamo solo di firmarlo”.
La cosa peggiore è che la vendita delle obbligazioni subordinate è andata avanti, anche quando Bankitalia si è accorta del problema Banca Etruria.
“Tra il 2012 e il 2013, nel momento in cui i dirigenti e gli operatori del settore sapevano la situazione critica della Banca, abbiamo venduto la maggior parte delle obbligazioni (…)
Banca Etruria, insomma, era in crisi già dal 2012: quell’anno l’istituto lanciò una operazione di aumento di capitale da 100 milioni di euro che venne considerato insufficiente per coprire i buchi di bilancio. Buchi di bilancio che erano venuti a crearsi per i prestiti facili che venivano erogati dalla banca.[ai propri dirigenti aggiungo io]
Intanto spuntano i nomi dei primi indagati sul caso Banca Etruria. Si tratta dell’ex presidente Lorenzo Rosi e dell’ex membro del cda Luciano Nataloni, accusati di “omessa comunicazione di conflitto di interessi”. In pratica, i due manager avrebbero sfruttato a fini personali il proprio ruolo per ottenere finanziamenti che altrimenti non avrebbero potuto ricevere.

L’indagine della Procura di Arezzo è il terzo filone di inchiesta che è stato aperto sulla banca; i due precedenti filoni di inchiesta erano stati avviati nel corso dell’ultimo anno.
Le accuse di coflitti di interesse si riferiscono al periodo 2013-2014 e prendono in considerazione la relazione di Bankitalia dello scorso febbraio, che decise il commissariamento di Banca Etruria. In quel periodo il vicepresidente era Pier Luigi Boschi, il padre del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, che al momento non è indagato in nessuno dei tre filoni diinchiesta.


La procura di Arezzo indaga su possibili reati legati all’eventuale conflitto di interesse di alcuni ex membri del consiglio di amministrazione, per somme intorno ai 185 milioni, responsabili di 18 milioni di euro di perdite.
E in tutto questo parla anche lei: Stefania Agresti, mamma del ministro Maria Elena Boschi e moglie dell’ex vicepresidente di Banca Etruria Pier Luigi Boschi. Intervistata dal Corriere della Sera preannuncia:
“Avrete delle sorprese. Per fortuna c’è un’inchiesta, ci sono le carte e da quelle carte, vedrete, la verità verrà fuori. E la verità è che noi, in primis mio marito, non abbiamo mai preso un euro dalla banca. Altro che finanziamenti alle nostre attività!” E ancora: “non so quanto ci vorrà perché la verità venga ristabilita: un anno, cinque, dieci. Fa niente. Resisteremo. Il Signore ci darà la forza”.
 

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