Macroeconomia Quale Futuro per le banche?

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stasera tardi ti linko un bell``articolo di tuor

appena uscito sul cdt
è riservato ad abbonati
per corrttezza non li copio piu`la mattina,aspetto la sera

invece stock che vada a cercarsi quello di cui sparlava...
e vedrà che ci fa la solita figura..

Mi sembra buona cosa.
Il "Bignasca" l'ho sentito parlare in televisione... il nostro "Bossi" in confronto è un fine letterato :D:D:D
 
Mi sembra buona cosa.
Il "Bignasca" l'ho sentito parlare in televisione... il nostro "Bossi" in confronto è un fine letterato :D:D:D

ma infatti,pittoresco

ma,gratta gratta,essEndo LA OPPOSIZIONE

qualcosina,mica poco,è riuscito ad ottenere

fa la parte dello scemo del villaggio,volutamente

MA NON LO E`
 
piu`che rivalsa direi sopravvivenza

Sopravvivenza anche etnico-culturale.
Dal disfacimento del Ducato di Milano alla "libera" adesione dei comuni delle alte valli, il ceto dirigente, sino a tutto il '700, era germanico.

Il Bignasca (è una mia impressione) assomiglia tanto ad un certo ceto politico del nostro mezzogiorno... in via di estinzione.
 
Mostro, la figura la fai te da sempre sostenendo l'insostenibile
la svizzera contro gli evasori, prodiga di informazioni con l'estero ... sono tutte barzellette, da schiantarsi dal ridere, da sempre
tu sai di banche ... ma vedi ... anch'io :)
ti esponi sul fatto che la proposta sia di un leghista, pericolosi paralleli con i nostri leghisti che oltretutto sostengono da sempre posizioni assolutamente giuste ... la contrarietà all'euro tanto per dirne una ... o la difesa dei prodotti italiani fatti in Italia ... ecc. ecc.

dal link che riporto pare che la posizione del leghista grassoccio sia condivisa da parecchi ... è strano solo il leghista grassoccio o parecchi svizzeri ?
Scudo fiscale. Il Consiglio di Stato scrive a Merz. ” Chiediamo energiche contromisure” ticinolibero.ch
 
Mostro, la figura la fai te da sempre sostenendo l'insostenibile
la svizzera contro gli evasori, prodiga di informazioni con l'estero ... sono tutte barzellette, da schiantarsi dal ridere, da sempre
tu sai di banche ... ma vedi ... anch'io :)
ti esponi sul fatto che la proposta sia di un leghista, pericolosi paralleli con i nostri leghisti che oltretutto sostengono da sempre posizioni assolutamente giuste ... la contrarietà all'euro tanto per dirne una ... o la difesa dei prodotti italiani fatti in Italia ... ecc. ecc.

dal link che riporto pare che la posizione del leghista grassoccio sia condivisa da parecchi ... è strano solo il leghista grassoccio o parecchi svizzeri ?
Scudo fiscale. Il Consiglio di Stato scrive a Merz. ” Chiediamo energiche contromisure” ticinolibero.ch

Stock, mica sosterrai l'ipotesi di far uscire l'Italia dall'euro ...? :sad:
 
Mostro, la figura la fai te da sempre sostenendo l'insostenibile
la svizzera contro gli evasori, prodiga di informazioni con l'estero ... sono tutte barzellette, da schiantarsi dal ridere, da sempre
tu sai di banche ... ma vedi ... anch'io :)
ti esponi sul fatto che la proposta sia di un leghista, pericolosi paralleli con i nostri leghisti che oltretutto sostengono da sempre posizioni assolutamente giuste ... la contrarietà all'euro tanto per dirne una ... o la difesa dei prodotti italiani fatti in Italia ... ecc. ecc.

dal link che riporto pare che la posizione del leghista grassoccio sia condivisa da parecchi ... è strano solo il leghista grassoccio o parecchi svizzeri ?
Scudo fiscale. Il Consiglio di Stato scrive a Merz. ” Chiediamo energiche contromisure” ticinolibero.ch

schiantati pure dal ridere,se ti diverte
io non devo giustificare nessuno
e non AMO DEPRIMERE NESSUNO

NON TI SFUGGIRA`che il link che hai postato è ben diverso
dal tono di quello che,superficialmente,come sempre, hai bollato ieri

se non cogli la differenza,mi spiace
se non cogli la boutade di un tribuno
con quello che ne è sortito dal consesso

non fai che confermare la mia opinine di faziosità o superficialità
e chi legge ,capisce

quanto a battute ESTETICHE su esponenti politici di cui apprendi l`esistenza da pochi minuti
non mi pronuncio
se vuoi far paralleli politici li fai al piano di sotto
 
IL COMMENTO

CAPITALI CHE RESTANO E CHE VANNO

ALFONSO TUORLe reazioni politiche svizzere alla gestione italiana dello scudo fiscale hanno immediatamente avuto larga eco sulla stampa d’oltre confine.

Ma vi è più di una ragione per dubitare che il «successo mediatico» ottenuto in Italia dalle diverse prese di posizione elvetiche possa incidere in qualche modo sulle decine di migliaia di decisioni individuali degli italiani che detengono i loro capitali in Svizzera.

Eppure saranno loro, e solo loro, a determinare il successo dello scudo ter lanciato dal ministro Giulio Tremonti.

Come già scritto, il successo dello scudo non coincide tuttavia con una sconfitta della piazza finanziaria ticinese ed elvetica.

La tenuta di quest’ultima dipenderà dalla percentuale degli investitori italiani che, dopo aver scelto di sfruttare lo scudo per chiarire la propria posizione con le autorità fiscali italiane, imboccherà la via del cosiddetto rimpatrio giuridico, ossia di continuar a far gestire i propri capitali dagli operatori finanziari del Ticino e della Svizzera.


L’investitore italiano che vuole sfruttare lo scudo per regolarizzare la propria posizione fiscale è chiamato a fare alcune riflessioni sui conti pubblici del proprio Paese.

La crisi economica ha fatto prepotentemente tornare al centro dell’attenzione la situazione precaria delle finanze dello Stato italiano. Secondo la Banca d’Italia, quest’anno il deficit pubblico raggiungerà il 5,3% del PIL e soprattutto alla fine del 2009 il rapporto tra debito pubblico e PIL toccherà il 115,1%

. Lo Stato italiano ha dunque un estremo bisogno di soldi. E anche lo scudo è stato concepito proprio per rispondere a queste necessità.

Anzi, il Governo Berlusconi ha anticipato (almeno temporaneamente) la scadenza dello scudo al 15 dicembre proprio
per raccogliere capitali che potessero coprire i buchi di bilancio di quest’anno fiscale.


È dunque possibile trarre alcune conclusioni. In primo luogo, i proventi dello scudo servono per ridurre, solo in piccola misura, il deficit pubblico del 2009. In secondo luogo, la crisi economica e l’assenza di misure correttive fanno prevedere che la situazione dei conti pubblici non migliorerà l’anno prossimo, anche perché non si ipotizza una ripresa solida e forte.

Quindi è molto probabile che alla fine del 2010 il rapporto tra debito pubblico italiano e PIL superi il 120% e che l’Unione Europea chieda al Governo di Roma di adottare misure di contenimento del disavanzo.

Dato che la ripresa non ci sarà o sarà ancora molto debole e che il Governo Berlusconi è in difficoltà nell’agire sulla spesa pubblica, pare inevitabile un aumento delle tasse.
Ad esempio, a scudo chiuso non è escluso il varo di una patrimoniale secca.

È pure probabile che, se non lo farà Berlusconi, il Governo che gli succederà sia costretto ad alzare l’aliquota del sostituto d’imposta, che oggi è talmente bassa da poter indurre a definire l’Italia un paradiso fiscale per gli investimenti finanziari.

L’investitore italiano deve dunque decidere se aderire allo scudo tenendo in considerazione queste incognite.

Quando l’investitore ha scelto di regolarizzare la propria posizione fiscale ha da fare la seconda scelta, quella più importante per la piazza finanziaria ticinese e svizzera: rimpatriare «tout court» oppure scegliere la via del rimpatrio giuridico attraverso la fiduciaria statica italiana o la polizza assicurativa.

Questa possibilità, che Giulio Tremonti ha cercato di non pubblicizzare parlando solo di rimpatrio, permette all’investitore di essere in regola con le autorità fiscali del proprio Paese e di poter continuare ad usufruire dei servizi della piazza finanziaria ticinese e svizzera.

In tal caso l’investitore ha la possibilità di intrattenere un rapporto alla luce del sole con il proprio consulente attivo in Svizzera, senza preoccuparsi dei controlli operati dalla Guardia di finanza alla frontiera o altrove.


La scelta di continuare ad usufruire dei servizi della piazza finanziaria dipenderà ovviamente dal grado di soddisfazione e soprattutto di fiducia costruito nel corso degli anni con la clientela dagli operatori ticinesi e svizzeri.

Per il Ticino e la Svizzera non è rilevante l’entità delle regolarizzazioni, ma la percentuale dei capitali scudati che continuerà a preferire i servizi della nostra piazza finanziaria.

Ora c’è da interrogarsi se le recenti esternazioni di alcuni politici svizzeri contribuiscano al successo della piazza ticinese e svizzera in questa vicenda.

In merito ci si può interrogare se non siamo caduti nella trappola tesa da Giulio Tremonti.

Una serie di minacce incrociate, per di più enfatizzate dalla stampa italiana, non è destinata a rivelarsi molto efficace, ma rischia al contrario di rendere palese un forte nervosismo da parte svizzera.

Uno Stato avrebbe dovuto muoversi prima e ora dovrebbe reagire in modo diverso: con dichiarazioni ufficiali di consiglieri federali, con incisive azioni diplomatiche ed eventualmente anche con il fermo o l’arresto di agenti in borghese della Guardia della finanza sconfinati in Svizzera.

Questo gioco di dichiarazioni e di minacce, che sono destinate a rimanere tali, sembrano dirette all’opinione pubblica ticinese. Ma non saranno i ticinesi a decidere l’esito di questa partita.

Lo ripetiamo: il metro di giudizio per misurare il successo di questa partita per il nostro territorio sarà determinato unicamente dal numero di italiani che, pur avendo aderito allo scudo, decideranno di continuare ad usufruire dei servizi della piazza finanziaria ticinese.


cdt oggi
 

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