QUANDO DIO DISTRIBUIVA IL BEL CARATTERE, IO AVEVO GIA' LITIGATO CON TUTTA LA FILA

"siamo un paese di buffoni ed è per questo che ogni "straniero" ci tratta a pesci in faccia.
Ormai si vive alla giornata, siamo un "PAESE" precario, inaffidabile, oasi desiderata solo dalla schiuma di mezzo mondo!"

"Potrei fare una lunga disquisizione sulla frase in auge tra giornalisti di cronaca ed avvocati d'assalto
e cioè "nel torbido si gioca meglio e meglio si può barare".
 
Sarà la legge, sarà il bando, sarà quello che volete.
Ma i numeri parlano chiaro: sui primi 300 posti del bando per l'assegnazione delle case popolari ben 207 sono stranieri.

Per Silvia Sardone il "21esimo bando integrativo per l'aggiornamento della graduatoria comunale"
non è altro che una conferma del "welfare anti-italiano tanto caro alla sinistra".

In sostanza, sottolinea la consigliera comunale e regionale del Gruppo Misto, "due alloggi su tre finiscono a immigrati".

"Scorrendo la lista sembra di essere in Nordafrica o in Sudamerica non certo a Milano:
i cognomi italiani sono la netta minoranza e purtroppo sarà sempre così finché non verranno adottati correttivi ai bandi".

"Sala e Majorino non perdono mai tempo prima di marciare contro il razzismo,
ma continuano a dimenticarsi che i primi a discriminare sono proprio loro".

"Lo squilibrio evidente in questa graduatoria va ovviamente a sommarsi ad altri aiuti economici
a misura di straniero come la Bebè Card, il sostegno al reddito, il reddito di inclusione,
l’esenzione mensa, le borse lavoro. È davvero sconcertante apprendere ogni volta cifre
che penalizzano gli italiani in un welfare scandalosamente orientato a favore gli immigrati".
 
"In periferia anche per strada è difficile sentire parlare italiano:
Corvetto, San Siro, Lorenteggio sono ormai diventati dei ghetti
dove spadroneggiano gli extracomunitari mentre gli italiani in graduatoria
sono costretti ad aspettare anni e a vedersi puntualmente scavalcare da immigrati.
A questo si aggiungono le occupazioni abusive di case popolari
che hanno quasi sempre come protagonisti stranieri spalleggiati dai centri sociali.
Non è normale che chi paga le tasse nel nostro paese da una vita
si veda superare da chi è arrivato da qualche mese. Non è razzismo, è solo buonsenso".
 
Mistero a Palazzo Chigi: chi ha rubato la foto di Matteo Renzi dal cosiddetto "muro dei premier"?

Già, perché dalla parete dedicata ai presidenti del consiglio che si sono succeduti dall'Unità d’Italia a oggi,
manca appunto la foto dell'ex segretario del Partito Democratico, in carica dal 22 febbraio 2014 al 12 dicembre 2016

Si tratta di uno scherzo, dell'opera di un ladro o di una decisione dello stesso Renzi
di staccarla dal muro e di portarsela a casa come ricordo di quegli anni?

Al momento il giallo non è ancora risolto.
 
Ahahahahahah

Greta Thunberg ha postato l’immagine lo scorso gennaio,
quando ha partecipato al World Economic Forum di Davos
raggiungendo la località svizzera con un viaggio in treno di 32 ore.

Nell’immagine si vede Greta all’interno di un vagone di un treno mentre mangia un panino.

Sul tavolo due banane, due bottiglie in metallo, un sacchetto in plastica di pane, un vasetto di plastica contenente uno snack vegano.
La foto riporta la didascalia “Pranzo in Danimarca”.

E proprio quelle confezione di plastica per alcuni sono diventate addirittura le prove della corruzione dell’attivista.
Sotto lo scatto, che fa parlare ancora, a due mesi di distanza, sono centinaia i commenti
e c’è anche chi critica la scelta di mangiare banane in inverno.

“La tipica ambientalista nord europea mangia cibo fuori stagione come le banane, usa plastica.
Questa foto descrive perfettamente il genere di persone che partecipa a questi movimenti.
Sei solo un altro giocattolo di una grande e ipocrita macchina lava-cervelli“.
 
Quando chi dovrebbe, si gira dall'altra parte. Tutti vedono. Nessuno inteviene.

La madre 75enne del sottosegretario agli Interni Stefano Candiani
è stata spintonata e fatta cadere a terra da alcune persone che facevano
il “gioco delle tre campanelle” per provare a spillare soldi a qualche passante
fra gli stand del Cosmoprof, la rassegna sulla cosmesi alla fiera di Bologna.

La Polizia, avvertita dell’accaduto, ha successivamente individuato l’intero gruppo, composto da cinque persone.

Due macedoni di 40 e 56 anni, ritenuti autori dell’aggressione,
sono stati denunciati per violenza privata e lesioni personali.
Entrambi irregolari, hanno ricevuto anche un provvedimento di espulsione
con accompagnamento diretto in frontiera.

Per gli atri tre, un romeno e altri due macedoni, è scattato un ordine di allontanamento.
 
E' acclarato: vogliono che torni il nazismo, la tecnica applicata è talmente semplice da sembrar banale, parlano rosso ma scrivono nero, purtroppo o per fortuna che sia tornerà la dittatura, ameno è questo ciò che vedo.
 
Primo. In Italia non abbiamo mai avuto il nazismo.
Secondo. Non siamo più negli anni '20.
 
Io - comune cittadino - non mi fermo ad un posto di blocco. Cosa succede ?
Minimo mi inseguono per fermarmi. Se ho fatto una manovra pericolosa, mi sparano.

La Mare Jonio con a bordo 50 migranti salvati nelle acque di fronte le coste della Libia, adesso sfida in modo chiaro il governo italiano.

L'imbarcazione infatti sta facendo rotta verso Lampedusa dove la Guardia Costiera ha concesso un punto di fonda.
Ma alle prime luci dell'alba in pieno mare si è consumato uno scontro duro tra la Guardia di Finanza e il capitano della nave buonista.

Le fiamme gialle di fatto hanno vietato l'ingresso in acque territoriali alla Nave Jonio.
Ordine questo del tutto ignorato dal capitano che sfirando le regole ha fatto rotta su Lampedusa.

E via radio la conversazione tra il capitano della Mare Jonio e la Guardia di Finanza si è subito accessa.

I finanzieri, come riporta Repubblica, sono stati molto chiari:
"Rimorchiatore Mare Ionio da pattugliatore guardia di finanza Paolini, vi intimiamo l'alt, fermate le macchine, arrestate i motori".
 
Cosa non si fa per mettere in cattiva luce un avversario, naturalmente sempre da quella parte.....

Nel Transatlantico di Montecitorio, Renata Polverini, deputata di Forza Italia con un lungo passato nel sindacato,
si interroga su vicende e costumi che hanno un impatto sulla politica.
«Sono perplessa spiega appena ho letto la notizia della tragica morte di Imane Fedil,
ho subito pensato che qualcuno avrebbe strumentalizzato la notizia contro Berlusconi.
Un'enormità che, puntuale, subito è stata ventilata da qualche giornale,
non fosse altro per ipotizzare, per l'ennesima volta, la fine politica del Cav.
Dall'altra parte ho letto la dichiarazione della Maglie contro la ragazzina
nuovo idolo dell'ambientalismo, Greta: uno può esser d'accordo o meno con Greta,
ma non puoi dire la metterei sotto con la macchina.
La verità è che tutto ciò che c'è al centro, nella terra di mezzo, per citare Tolkien,
tra la destra di Salvini e il nuovo Pd ancorato a sinistra di Zingaretti o il grillismo, dà fastidio.
Non vorrebbero che esistessimo: perché Zingaretti vuole uno scontro duro con la destra
capeggiata dal leader della Lega; e viceversa. Vogliono semplificare entrambi il quadro politico».

Poco più in là, Lorenzo Guerini, presidente della Commissione parlamentare per i servizi segreti (Copasir),
si lascia andare a ragionamenti analoghi.
«Ne parlavo con un amico, sono senza parole» osserva: «Collegare, sia pure velatamente,
Berlusconi alla morte della modella, appare incredibile. Mentre quelle parole della Maglie sono folli.
C'è una voglia di spianare tutto ciò che non è rappresentabile dalle estreme.
Tutte quelle 50 sfumature di grigio che pure sono pezzi di Paese. E ciò suscita in me un moto di ribellione intellettuale».

Già, l'Italia a tinte forti. O, almeno, c'è chi vorrebbe che fosse dipinta così.
 

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