Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 2

DRAGHI:Siamo pronti ad AGIRE ANCHE CON MISURE NON CONVENZIONALI

Sui tassi o con misure non convenzionali

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 18 giu - "Siamo pronti ad
agire, se necessario", usando la leva del tasso di interessi
o misure non convenzionali. Lo ha detto il presidente della
Bce, Mario Draghi, in un discorso pronunciato a un convegno
organizzato dalla Banca d'Israele a Gerusalemme, ricordando
che il Consiglio direttivo della Bce che la politica
monetaria dell'Eurozona restera' accomodante per tutto il
tempo necessario all'uscita dalla crisi. Sulla congiuntura,
Draghi ha ribadito la sua stima di una progressiva ripresa, a
partire, tuttavia, da un livello molto basso. La crescita
dell'export dovrebbe beneficiare da un cambio di passo della
congiuntura internazionale e la domanda interna sara'
sostenuta dalla politica monetaria accomodante condotta dalla
Bce, dal calo di prezzo del greggio, dalla maggiore fiducia
dei consumatori cosi' come dall'aumento di ricchezza
collegato alla ripresa in corso sui mercati finanziari dalla
scorsa estate.
La
possibilita' di intervenire ancora sui tassi di interesse
dell'Eurozona lasciata aperta da Draghi e' dovuta anche al
fatto che la politica monetaria, secondo quanto affermato
dallo stesso Presidente della Bce, ha riguadagnato la
capacita' di 'guida' dell'area: la frammentazione economica e
finanziaria dell'Eurozona, ha detto Draghi, "e' in forte calo
dalla scorsa estate" con "effetti benefici per le economie
reali dei Paesi dell'area dell'euro". Nel complesso, la
politica monetaria "ha riguadagnato la capacita' di guida che
era andata persa, in larghe parti dell'Eurozona, a meta'
2012. Si tratta di uno sviluppo particolarmente positivo".
"Ci sono diverse misure - standard a livello di politica dei
tassi e non standard - che possiamo usare e lo faremo se lo
richiedono le circostanze", ha sottolineato Draghi, anche se
alcune di queste misure "potrebbero avere conseguenze non
volute" che devono essere gestite in modo appropriato. "Nei
prossimi mesi - ha sottolineato Draghi - valuteremo molto
attentamente tutte le informazioni in arrivo dal fronte
economico e monetario e siamo pronti ad agire, se
necessario". "Valuteremo con mente aperta le misure che sono
particolarmente efficaci sulla base della nostra struttura
istituzionale e che ricadono entro il nostro mandato", ha
detto Draghi. Sul basso livello dei tassi di interesse, ormai
in vigore da tempo nell'Eurozona, Draghi ha detto che "non
rappresenta un problema a livello di raggiungimento del
nostro obiettivo di stabilita' dei prezzi". Malgrado uno
scenario fortemente problematico, infatti, ha ricordato,
l'inflazione nell'area dell'euro "e' rimasta nel complesso in
linea con il target della Bce di un tasso inferiore ma vicino
al 2%" e nel medio termine "le attese sono stabili in linea
con la nostra definizione di stabilita' dei prezzi".
Valutando le misure intraprese dalla Bce per contrastare la
crisi, da ultimo il programma Omt per l'acquisto di titoli di
Stato di Paesi sotto stress, finora mai usato, Draghi ha
detto che "i rischi che stiamo assumendo in bilancio nel
quadro delle nostre operazioni sono controllati e vengono
decisi solo nella misura in cui sono assolutamente necessari
per perseguire l'obiettivo della stabilita' dei prezzi". Il
credito concesso dalla Bce "e' garantito da un collaterale
adeguato, il che implica che il livello di rischio residuo
sopportato dalla Banca centrale e' coperto".
 
Sui tassi o con misure non convenzionali

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 18 giu - "Siamo pronti ad
agire, se necessario", usando la leva del tasso di interessi
o misure non convenzionali. Lo ha detto il presidente della
Bce, Mario Draghi, in un discorso pronunciato a un convegno
organizzato dalla Banca d'Israele a Gerusalemme, ricordando
che il Consiglio direttivo della Bce che la politica
monetaria dell'Eurozona restera' accomodante per tutto il
tempo necessario all'uscita dalla crisi. Sulla congiuntura,
Draghi ha ribadito la sua stima di una progressiva ripresa, a
partire, tuttavia, da un livello molto basso. La crescita
dell'export dovrebbe beneficiare da un cambio di passo della
congiuntura internazionale e la domanda interna sara'
sostenuta dalla politica monetaria accomodante condotta dalla
Bce, dal calo di prezzo del greggio, dalla maggiore fiducia
dei consumatori cosi' come dall'aumento di ricchezza
collegato alla ripresa in corso sui mercati finanziari dalla
scorsa estate.

La
possibilita' di intervenire ancora sui tassi di interesse
dell'Eurozona lasciata aperta da Draghi e' dovuta anche al
fatto che la politica monetaria, secondo quanto affermato
dallo stesso Presidente della Bce, ha riguadagnato la
capacita' di 'guida' dell'area: la frammentazione economica e
finanziaria dell'Eurozona, ha detto Draghi, "e' in forte calo
dalla scorsa estate" con "effetti benefici per le economie
reali dei Paesi dell'area dell'euro". Nel complesso, la
politica monetaria "ha riguadagnato la capacita' di guida che
era andata persa, in larghe parti dell'Eurozona, a meta'
2012. Si tratta di uno sviluppo particolarmente positivo".
"Ci sono diverse misure - standard a livello di politica dei
tassi e non standard - che possiamo usare e lo faremo se lo
richiedono le circostanze", ha sottolineato Draghi, anche se
alcune di queste misure "potrebbero avere conseguenze non
volute" che devono essere gestite in modo appropriato. "Nei
prossimi mesi - ha sottolineato Draghi - valuteremo molto
attentamente tutte le informazioni in arrivo dal fronte
economico e monetario e siamo pronti ad agire, se
necessario". "Valuteremo con mente aperta le misure che sono
particolarmente efficaci sulla base della nostra struttura
istituzionale e che ricadono entro il nostro mandato", ha
detto Draghi. Sul basso livello dei tassi di interesse, ormai
in vigore da tempo nell'Eurozona, Draghi ha detto che "non
rappresenta un problema a livello di raggiungimento del
nostro obiettivo di stabilita' dei prezzi". Malgrado uno
scenario fortemente problematico, infatti, ha ricordato,
l'inflazione nell'area dell'euro "e' rimasta nel complesso in
linea con il target della Bce di un tasso inferiore ma vicino
al 2%" e nel medio termine "le attese sono stabili in linea
con la nostra definizione di stabilita' dei prezzi".
Valutando le misure intraprese dalla Bce per contrastare la
crisi, da ultimo il programma Omt per l'acquisto di titoli di
Stato di Paesi sotto stress, finora mai usato, Draghi ha
detto che "i rischi che stiamo assumendo in bilancio nel
quadro delle nostre operazioni sono controllati e vengono
decisi solo nella misura in cui sono assolutamente necessari
per perseguire l'obiettivo della stabilita' dei prezzi". Il
credito concesso dalla Bce "e' garantito da un collaterale
adeguato, il che implica che il livello di rischio residuo
sopportato dalla Banca centrale e' coperto".


Non ho la preparazione, le competenze e le info di Draghi, detto questo mi sembra un dèjà vu su molti aspetti, con una "minaccia" senza veli proprio come fece l'anno scorso di questi tempi sostenendo l'€, staremo a vedere se i fondamentali economici lo assistono e lo sostengono.

Certo che per un'economia esportatrice come la UE, l'attuale livello del cambio non è di certo indice di stimolo.
 
non ho la preparazione, le competenze e le info di draghi, detto questo mi sembra un dèjà vu su molti aspetti, con una "minaccia" senza veli proprio come fece l'anno scorso di questi tempi sostenendo l'€, staremo a vedere se i fondamentali economici lo assistono e lo sostengono.

Certo che per un'economia esportatrice come la ue, l'attuale livello del cambio non è di certo indice di stimolo.
io sto entrando nella convinzione, come detto qualche settimana fa, che dragonzolo , faccia prima o poi un qe con tacito accordo della germania.magari dopo le elezioni tetesche
 
io sto entrando nella convinzione, come detto qualche settimana fa, che dragonzolo , faccia prima o poi un qe con tacito accordo della germania.magari dopo le elezioni tetesche


ci sta Nove......ma se aspetta troppo....e i cani cominciano a programmare il drenaggio dei loro QE.......il draguzzo resta cornuto e mazziato.....e i krukki krakkano assieme a tutta la UE :wall::-o:V


kokkodè
 
io sto entrando nella convinzione, come detto qualche settimana fa, che dragonzolo , faccia prima o poi un qe con tacito accordo della germania.magari dopo le elezioni tetesche


...il tuo discorso ci sta nove, il problema sono i tempi come andavo dicendo anche io nel mio post del wknd...bisogna vedere/capire come vuol muoversi la Merkel, perchè aspettare altri 3 mesi potrebbe rivelarsi deleterio.

...poi vacci a capire cosa passa nella mente di un krukko;)
 
ci sta Nove......ma se aspetta troppo....e i cani cominciano a programmare il drenaggio dei loro QE.......il draguzzo resta cornuto e mazziato.....e i krukki krakkano assieme a tutta la UE :wall::-o:V


kokkodè

...il tuo discorso ci sta nove, il problema sono i tempi come andavo dicendo anche io nel mio post del wknd...bisogna vedere/capire come vuol muoversi la Merkel, perchè aspettare altri 3 mesi potrebbe rivelarsi deleterio.

...poi vacci a capire cosa passa nella mente di un krukko;)
:eek::eek::eek::eek::eek:
 
ci sta Nove......ma se aspetta troppo....e i cani cominciano a programmare il drenaggio dei loro QE.......il draguzzo resta cornuto e mazziato.....e i krukki krakkano assieme a tutta la UE :wall::-o:V


kokkodè
la mia supposizione e' che faccia un Q.E , ho detto magari dopo le elezioni tetesche, ma aggiungo ora, che nn mi stupirei vederlo partire questa estate.

per ora ha solo parlato e nn ha agito.

prova a pensare se dovesse agire........

io magari sbaglio, ma short col ***** che ci vado
 
ci sta Nove......ma se aspetta troppo....e i cani cominciano a programmare il drenaggio dei loro QE.......il draguzzo resta cornuto e mazziato.....e i krukki krakkano assieme a tutta la UE :wall::-o:V

kokkodè

ciao a tutti, ogni tanto passo a leggere.....
una scuola di pensiero sostiene, in linea con quello che ha dato da intendere Ben nello speech al Congresso se non ricordo male, che la carta in pancia alla Fed non sarà venduta, ma portata a scadenza, e la liquidità immessa lasciata nel sistema come già avvenuto in passato.
 

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