Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 2

Buongiorno.

Plosser (Fed): continuare a rinviare il tapering ci rende meno credibili.


Continuarea rimandare l'inizio del tapering ha minato la nostra credibilità. E' ora dimettere fine al Quantitative Easing. A dirlo il presidente della Fed diFiladelfia Plosser, nel corso di un intervento alla risk managementassociation. Plosser, che non è mai stato un sostenitore della terza fase delprogramma di acquisto di bond, ritiene che l'istituto di Washington nondovrebbe perseguire che il piano di stimolo monetario basandosi esclusivamentesull'andamento dei dati macroeconomici, ma indicare con precisione quantoancora intende andare avanti con l'acquisto di titoli di Stato e poi interrompereil Qe3. Solo così la Federal Reserve potrà riacquistare credibilità. Plosser haspecificato che stabilendo una soglia massima di acquisto di bond si aiuterà acomprendere che il tapering non coincide con un cambiamento della politica suitassi d'interesse. Dal punto di vista macroeconomico, Plosser si attende unacrescita moderata, con un Pil al 3% per il 2014 ed un tasso di disoccupazioneche potrebbe calare al 6,25% entro la fine del prossimo anno.
 

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Ocse: tetto annuale a budget Usa trascinerebbe in recessione il mondo


Due simulazioni: boom disoccupazione e rischio deflazione (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Parigi, 19 nov - L'eventualita' che gli Stati Uniti adottino un tetto del debito pubblico vincolante annuale, con una conseguente grande contrazione fiscale che diventerebbe necessaria per mantenere in equilibrio il bilancio, ha spinto gli economisti dell'Ocse a simulare, nell''Economic outlook' autunnale, due possibili scenari. Entrambi proiettano gli Usa in una profonda recessione (-4,25% nel primo caso e -6,75% nel secondo), con pesanti ricadute sul mercato del lavoro. L'involuzione, secondo la simulazione, colpirebbe tutto il mondo e trascinerebbe in recessione tutta l'area Ocse. Uno dei principali effetti dell'imposizione del tetto del debito sarebbe la riduzione delle spese che, presumibilmente, si dovrebbe tradurre in una riduzione dei consumi pubblici finali. E' probabile un impatto negativo sui mercati finanziari se non sara' innalzato il massimale del debito. 'Ai fini della simulazione - secondo il rapporto - e' stato ipotizzato che il premio a termine sui rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine degli Stati Uniti aumenterebbe di circa il 200 punti base a seguito del mancato aumento del tetto del debito. Oltre a questo - sempre secondo l'Ocse - ci sarebbe anche un calo a livello mondiale dei corsi azionari del 25%'. I tassi di interesse ufficiali e i tassi di cambio, nelle simulazioni utilizzate, si presume che rimarranno ancorati alle loro impostazioni di base. Gli scenari sono costruiti in due fasi. La prima e' relativa agli effetti sui mercati finanziari per avere un'idea delle dimensioni del necessario consolidamento di un anno per garantire che il deficit di bilancio diminuisca del 3,3% del Pil. In questo modo le ricadute verso altri Paesi saranno soprattutto nei rapporti commerciali. La seconda prende in considerazione gli ulteriori effetti sui mercati finanziari, con un premio piu' elevato dei tassi di interesse a lungo termine negli Usa e una discesa delle Borse a livello Globale.
La prima simulazione mostra che, escludendo gli effetti che si avranno sul mercato finanziario, una contrazione fiscale di circa il 4% del Pil (assunto per semplicita' che inizi nel primo trimestre del 2014), sarebbe il minimo necessario per permettere agli Usa di ottenere un pareggio di bilancio. 'Gli effetti moltiplicatori di questa contrazione, e gli effetti indiretti aggiuntivi derivanti dalla debolezza di tutto il mondo, ridurrebbe il Pil degli Stati Uniti di circa il 4,25 per cento nel primo anno, spingendo l'economia americana in una vera e propria recessione'. Il tasso di disoccupazione nel Paese potrebbe aumentare di circa 1,25 punti percentuali e le pressioni disinflazionistiche si intensificherebbero, con l'inflazione negli Usa attorno a un punto percentuale inferiore a quella di altri Paesi. L'impatto di questa scossa sarebbe avvertita in tutto il mondo, con un calo di oltre mezzo punto percentuale della crescita del Pil nell'area dell'euro, in Giappone e in Cina. E con il commercio mondiale che scenderebbe di circa il 3%. Una seconda simulazione, che incorpora la reazione negativa dei mercati finanziari, disegna uno scenario peggiore: una contrazione fiscale negli Usa di quasi il 5% del Pil sarebbe necessaria per ottenere il pareggio di bilancio. Il che, secondo l'Ocse, porterebbe il Paese a una profonda recessione, con il Pil che dovrebbe scendere di circa il 6,75% rispetto ai valori base, la disoccupazione aumenterebbe di 2,5 punti percentuali e ci sarebbero forti pressioni deflazionistiche. A questo punto l'area Ocse sarebbe in recessione, con il Pil complessivo in calo di oltre 3 punti percentuali, con l'Eurozona e il Giappone vicini o in recessione anche loro. In altre parole ci sarebbero 4,5 milioni di disoccupati in piu' negli Usa, in Eurozona e in Giappone e ben oltre 5 milioni in piu' in tutta l'Ocse. Gli effetti sarebbero pesanti anche nei Paesi che non fanno parte dell'area Ocse, i quali subirebbero come contraccolpo un calo del commercio mondiale di oltre il 5%, con pensati ricadute su corsi azionari.
 
Gipa, volevo chiederti una cosa, premetto che mi rendo conto che non sia una risposta facile e che potrebbe portarti via molto tempo. Non so se è di interesse per molte altre persone, ma a me interessa molto e penso che potrebbe esserlo altrettanto per molti altri. La questione è la seguente: per cercare di delineare futuri possibili scenari è assolutamente prioritario capire se la "medicina" dei QE etc, sta realmente funzionando. In questo caso un futuro scenario di crescita ulteriore dei mercati diventerà possibile e crolli importanti non ci saranno più almeno per molti anni. La mia domanda è se dal punto di vista dei dati macroeconomici si può capire qualcosa di più in questo senso. Io non ho gli strumenti conoscitivi per fare una simile analisi. Mi farebbe molto piacere avere il tuo punto di vista. In ogni caso grazie in anticipo.

:)
 
Gipa, volevo chiederti una cosa, premetto che mi rendo conto che non sia una risposta facile e che potrebbe portarti via molto tempo. Non so se è di interesse per molte altre persone, ma a me interessa molto e penso che potrebbe esserlo altrettanto per molti altri. La questione è la seguente: per cercare di delineare futuri possibili scenari è assolutamente prioritario capire se la "medicina" dei QE etc, sta realmente funzionando. In questo caso un futuro scenario di crescita ulteriore dei mercati diventerà possibile e crolli importanti non ci saranno più almeno per molti anni. La mia domanda è se dal punto di vista dei dati macroeconomici si può capire qualcosa di più in questo senso. Io non ho gli strumenti conoscitivi per fare una simile analisi. Mi farebbe molto piacere avere il tuo punto di vista. In ogni caso grazie in anticipo.

:)

Ci provo... ma la mia risposta è solo una possibilità... dammi solo un po di tempo..
 

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