volevo solo sottolineare quello che
il problema del debito diventa insormontabile quando
appunto il PIL non cresce
ed è ora che i nostri politicastri la smettano di imbambolarci con il rapporto Debito/pil
La Grecia non è che la prima puntata di un serial default, se non si interviene sulla crescita
Queste tre slides molto semplici ma molto importanti, sintetizzano alcuni importanti elementi.
1) Chi possiede le obbligazione della Grecia?
La prima slide: chi possiede i bond greci (
Senior e quindi privilegiati rispetto agli altri creditori)
Notate bene, la
BCE ha in portafoglio
55 miliardi di € di bond di Atene e il
FMI ne ha
20 miliardi di €. Quindi queste due organizzazioni sovranazionali hanno insieme il
20% del debito pubblico Greco. Tenetelo a mente, nel caso in cui ci fosse la ristrutturazione volontaria.
2) Confronto tra debito ed Economic Output
Seconda slide, che è importante per la Grecia e per tutti gli stati.
Riprende per certi versi il pensiero del nostro economista Franco Modigliani, il quale ribadiva che un grosso debito è gestibile, a condizione che ci sia la crescita. In questa slide è rappresentato il
rapporto tra debito e produttività.
Se non c’è crescita, se non c’è aumento della produzione, in presenza di debito crescente, si prospetta il collasso. Già, ma siccome FMI e BCE non voglino saperne di rimetterci un centesimo, quale strada possiamo intravvedere come alternativa all’austerity?
3) A lost decade: PIGS alla deriva
E difatti…guardate il
terzo grafico. Rappresenta “
The lost decade”. I
PIIGS alla deriva.
Tutto questo deve essere un monito per l’Italia. Anche noi siamo soffocati dal debito. Per fortuna oggi la situazione è sotto controllo, perchè il deficit è addirittura positivo. Ma attenzione, non si può uscire dalla melma solo con manovre da austerity che portano recessione e depressione. Ci vuole di più, ed è qui che si gioca la grande scommessa, per l’Italia e per l’Europa. Ed è una scommessa che dobbiamo giocarci e tentare. Non ci sono altre strade altrimenti sarà collasso.
Worldwide Governance Indicator (1998-2000) Intanto vediamo che succede oggi. La Grecia dovrà
approvare questo mastodontico documento. Non posso dire, ora, se sarà default, oppure no. Ma ormai, come dice l’amico Ottofranz,
questo non è più nemmeno uno scenario da guerra civile…
…ma è rivoluzione. Le rivoluzioni vengono fatte dalle masse ormai spinte alla fame. Qualcuno dice pilotate. Di solito vengono portate avanti con disperazione ed approssimazione e difficilmente hanno un piano strategico. Tendono a distruggere più che a a costruire. Hanno il vantaggio indiscusso di creare situazioni ben peggiori di quelle che le hanno determinate , il che porta i rivoluzionari di solito ad un momento di ripensamento e di accettazione di qualsiasi situazione migliorativa , a prescindere. Restano a volte in giro “noccioli duri” che resistono e che per questo diventano scomodi ed emarginati. Un’ulteriore disperazione li porta ad atti che li rendono i nuovi nemici della società che si va costruendo. E tutto ricomincia alla luce di una nuova alba che benedice anche solo il fatto che ogni giorno il timore non sia più quello di morire o di essere stuprati, ed una semplice pagnotta alla settimana sembra essere un dono del cielo. Dimenticando che prima . in un modo o in un altro, la pagnotta c’era comunque ogni giorno, ma sembrava essenziale quello che ora si è ben capito fosse superfluo. (Source: Ottofranz)
PS: Thanks to Lampo per la collaborazione!
da
The lost decade: la Grecia potrebbe essere solo l’Inizio | IntermarketAndMore