Reddito Universale

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"La prima lezione che mi pare occorre trarre dall’esperienza degli ultimi anni è che alla parola democrazia non corrisponde nulla."

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"Due cose dobbiamo farle, e se volete chiamarle sinistra allora sì, ci vuole la sinistra.
La prima cosa da fare è capire, e quindi prevedere.
Possiamo prevedere che nei prossimi anni l’Unione europea, ormai entrata in una situazione di scollamento politico, di odii incrociati, di predazione coloniale, finirà nel peggiore dei modi: a destra. Possiamo dirlo una buona volta che la sola forza capace di abbattere la dittatura finanziaria europea è la destra?"

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"Possiamo prevedere che nei prossimi anni gli effetti del collasso finanziario del 2008 moltiplicati per gli effetti del collasso cinese di questi mesi produrrà una recessione globale. Possiamo prevedere che la crescita non tornerà perché non è più possibile, non è più necessaria, non è più compatibile con la sopravvivenza del pianeta, e ogni tentativo di rilanciare la crescita coincide con devastazione ambientale e sociale.

La decrescita non è una strategia, un progetto: essa è ormai nei fatti, nelle cifre e negli umori. E si traduce in un’aggressione sistematica contro il salario, e contro le condizioni di vita delle popolazioni. E si traduce in una guerra civile planetaria che solo Francesco I ha avuto il coraggio di chiamare col suo nome: guerra mondiale.

La seconda cosa da fare è: immaginare.

Immaginare una via d’uscita dall’inferno partendo dal punto centrale su cui l’inferno poggia: la superstizione che si chiama crescita, la superstizione che si chiama lavoro salariato. Le politiche dei governi di tutta la terra convergono su un punto: predicano la crescita in un momento storico in cui non è più né auspicabile né possibile, e soprattutto è inesistente per la semplice ragione che non abbiamo bisogno di produrre una massa più vasta di merci, ma abbiamo bisogno di redistribuire la ricchezza esistente.

Le politiche dei governi di tutta la terra convergono su un secondo punto: lavorare di più, aumentare l’occupazione e contemporaneamente aumentare la produttività. Non c’è nessuna possibilità che queste politiche abbiano successo. Al contrario la disoccupazione è destinata ad aumentare, poiché la tecnologia sta producendo in maniera massiccia la prima generazione di automi intelligenti. Da cinquant’anni la sinistra ha scelto di difendere l’occupazione, il posto di lavoro e la composizione esistente del lavoro. Era la strada sbagliata già negli anni ’70, diventò una strada catastrofica negli anni ’80. Era una strada che ha portato i lavoratori alla sconfitta, alla solitudine, alla guerra di tutti contro tutti.

Perché dovremmo difendere la sinistra visto che è stata proprio la sinistra a portare i lavoratori nel vicolo cieco in cui si trovano oggi?"

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"Qualcuno deve rivendicare la possibilità di liberare una frazione sempre più ampia del tempo sociale per destinarlo alla cura l’educazione e alla gioia."

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"Stiamo a guardare il processo di finale disgregazione dell’Unione europea, la vittoria delle destre in molti paesi europei, il peggioramento delle condizioni di vita della società. Sono processi scritti nella materiale composizione del presente, e nel rapporto di forza tra le classi.

Ma naturalmente non si può stare a guardare, perché si tratta anche di sopravvivere.

Ecco un progetto straordinariamente importante: sopravvivere collettivamente, sobriamente, ai margini, in attesa. Riflettendo, immaginando, e diffondendo la coscienza di una possibilità che è iscritta nel sapere collettivo, e per il momento non si cancella: la possibilità di fare del sapere la leva per liberarci dallo sfruttamento.

Attendere il mattino come una talpa."

Questo è un ampio estratto di un articolo che Franco Berardi pubblicò nel settembre 2015 sul Manifesto.
Direi chiaroveggente.

Scomode verità che non vogliamo vedere | il manifesto
 
Buongiorno per me un grandissimo articolo...

il punto chiaro...

Le politiche dei governi di tutta la terra convergono su un secondo punto: lavorare di più, aumentare l’occupazione e contemporaneamente aumentare la produttività. Non c’è nessuna possibilità che queste politiche abbiano successo. Al contrario la disoccupazione è destinata ad aumentare, poiché la tecnologia sta producendo in maniera massiccia la prima generazione di automi intelligenti. Da cinquant’anni la sinistra ha scelto di difendere l’occupazione, il posto di lavoro e la composizione esistente del lavoro. Era la strada sbagliata già negli anni ’70, diventò una strada catastrofica negli anni ’80. Era una strada che ha portato i lavoratori alla sconfitta, alla solitudine, alla guerra di tutti contro tutti.


è tutto qui il problema.. e che questo problema ha creato danni inimmaginabili è sotto gli occhi di tutti ed è sopratutto innegabile....

ma come sempre i padroni del vapore hanno bisogno di un popolo sottomesso che solo con il debito e il ricatto del posto di lavoro possono tenere sotto controllo..

l'evento Covid 19 ha certamente iniziato a "scatenare" una diversa coscienza della nostra vita... ma ci vuole un polo catalizzatore che propaghi a livello mondiale un nuovo terremoto non cruento che cambi quei paradigmi finora ritenuti intoccabili...

si deve iniziare a propagare un virus che renda le persone consapevoli che un nuovo modo di vivere è possibile...

come si può fare ?

p.s. ricordiamoci... che volere è potere... se si vuole sconfiggere l'attuale sistema tutti insieme si può fare basta volerlo e basta essere consapevoli delle conseguenze a breve termine che tutto ciò può comportare.. Ma si deve rendere la gente partecipe a tutto ciò
 
Quinta puntata di "cronache della psicodeflazione"

Si fa sempre più amaro come la realtà che ci circonda. La conclusione sembra ancora voler cercare qualcosa di buono ma sembra che si allontani virando in un melanconico rosso, come se anche il pensare fosse soggetto all'effetto doppler.

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"La lezione che abbiamo imparato è che non c’è bisogno di lavorare per avere diritto a un reddito. Il reddito di esistenza è stato una realtà e deve continuare a esserlo. Ma i milioni di persone che oggi sono costrette a produrre armamenti e ad estrarre petrolio non saranno necessariamente costrette all’inazione. Ci saranno molte cose da fare per sostituire il sistema energetico che ha distrutto le condizioni della vita sul pianeta, per spostarsi, riscaldarsi, illuminare la notte.

Abbiamo imparato a distinguere la produzione dell’utile dalla produzione dell’astratto monetario. Abbiamo imparato che la ricchezza non consiste nell’accumulazione di valore, ma nel godimento del tempo che fluisce e delle cose che possiamo produrre senza farci sfruttare.

È nel corso della tempesta che viene che quella lezione tornerà, ineludibile."

L'orizzonte | Not | NERO
 
Riporto un link ad una rubrica di Giorgio Agamben, filosofo non allineato e non allineabile, non solo per far piacere ad unlui e chi pensa che il troppo stroppia.

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Ci viene detto - come spesso accaduto in passato - che nulla sarà più come prima e che la nostra vita deve cambiare. Che cosa accadrà secondo lei?
«Ho già provato a descrivere la forma di dispotismo che dobbiamo aspettarci e contro il quale non dobbiamo stancarci di tenerci in guardia. Ma se per una volta lasciamo l’ambito dell’attualità e proviamo a considerare le cose dal punto di vista del destino della specie umana sulla Terra, mi vengono in mente le considerazioni di un grande scienziato olandese, Ludwig Bolk. Secondo Bolk, la specie umana è caratterizzata da una progressiva inibizione dei processi vitali naturali di adattamento all’ambiente, che vengono sostituti da una crescita ipertrofica di dispositivi tecnologici per adattare l’ambiente all’uomo. Quando questo processo sorpassa un certo limite, esso raggiunge un punto in cui diventa controproducente e si trasforma in autodistruzione della specie. Fenomeni come quello che stiamo vivendo mi sembrano mostrare che quel punto è stato raggiunto e che la medicina che doveva curare i nostri mali rischia di produrre un male ancora più grande. Anche contro questo rischio dobbiamo resistere con ogni mezzo».

https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-nuove-riflessioni
 
Oggi è la giornata di una retorica stantia, per cui evito accuratamente di augurare buon primo maggio.

Parlare della festa del lavoro in una società dominata dalla finanza è come parlare dell'agnello a Pasqua.
Per cui mi limito a mettere un quadro del fitusu indice, un quadro fosco ma non funesto, almeno per quelli che pensano che la finanza ha da morire.

Le mie linee mi portano a pensare che ora verrà il bello, cioè un possibile -90% dai valori attuali; un possibile, forse probabile, target a breve a quota 1800.

Fa Paura? Qazzi vostri.

2020-05-01_100405.png
 
Oggi è la giornata di una retorica stantia, per cui evito accuratamente di augurare buon primo maggio.

Parlare della festa del lavoro in una società dominata dalla finanza è come parlare dell'agnello a Pasqua.
Per cui mi limito a mettere un quadro del fitusu indice, un quadro fosco ma non funesto, almeno per quelli che pensano che la finanza ha da morire.

Le mie linee mi portano a pensare che ora verrà il bello, cioè un possibile -90% dai valori attuali; un possibile, forse probabile, target a breve a quota 1800.

Fa Paura? Qazzi vostri.

Vedi l'allegato 556456

pensavo avessi dimenticato uno zero :d: e invece hai detto proprio 1800... :benedizione: .... prezzo da paura invero ... e finestra temporale?
 
Oggi è la giornata di una retorica stantia, per cui evito accuratamente di augurare buon primo maggio.

Parlare della festa del lavoro in una società dominata dalla finanza è come parlare dell'agnello a Pasqua.
Per cui mi limito a mettere un quadro del fitusu indice, un quadro fosco ma non funesto, almeno per quelli che pensano che la finanza ha da morire.

Le mie linee mi portano a pensare che ora verrà il bello, cioè un possibile -90% dai valori attuali; un possibile, forse probabile, target a breve a quota 1800.

Fa Paura? Qazzi vostri.

Vedi l'allegato 556456

salve, stia tranquillo che essendo una delle loro fonti di arricchiemento un crollo del genere non avverà nonostante tutti i numeri negativi.
lor signori hanno il vizio di far prima risalire gli indici per poi shortare e in questa altalena ovviamente escono più perdenti che vincenti.

riguardo al reddito universale lei ha aperto un dibattito che apre orizzonti vari dal liberismo sfrenato all'economia keynesiana passando per il baratto.....l'essere umano ha questa pecca del dono dell'intelligenza e purtroppo, lo vediamo dalle folli spese militari, non la usa per migliorare le condizioni dei suoi simili bensì per se stesso e i propri cari, al max per il propio popolo se prorpio i soldi shorgano dal terreno come in arabia saudita.

senza polemizzare sulle differenze esistenti tra varie forme di sostegno sia italiane che a confronto, dico solo che di questo passo la platea a prescindere dal virus è destinata a salire perchè come le macchine sempre più efficienti sottraggono posti di lavoro, le casse inps ne sanno qualcosa, con aggiunta che questa globalizzazione è stata fatta appositamente a favore dei potenti che ci hanno narrato le grandi qualità di avere una moneta forte mentre loro producono dove la valuta è debole,,,, le conseguenze senza dilungarsi sugli effetti negativi sono evidenti in termini di occupazione e reddito, poi la pressione fiscale obbligata da un welfare occidentale sta facendo il resto, oltre che disoccupati che non procreano hanno creato un popolo di pignorati e indebitati, tutte cose che giulio tremonti scriveva in netto anticipo così come alle mosse di mari monti avvertiva delle catastrofiche consege puntualmente verificatosi tanto che governo letta rese la prima casa impignorabile e la seconda fino a 120mila eur debiti, ad eccezione debiti con privati.

piacere di avervi letto, bproseguimento
 

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