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il cartomante

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La Finlandia vuole uscire dall’Euro, rischio guerra commerciale per Roubini

Ancora un attacco alla schiena dell'Euro da parte di Jutta Urpilainen. La Finlandia rimpiange la posizione di Norvegia, Svezia e Danimarca



Nervi sempre molto tesi nell’Eurozona dove la Finlandia, in piena fobia da scudo anti spread, continua con la sua politica di coltellate alla schiena della moneta unica. Davvero curioso il destino dell’Europa. Appena pochi mesi fa infatti la maggior parte degli europei imputava alla probabile uscita della Grecia dall’Euro la possibile causa di implosione della moneta unica.
Oggi invece si scopre che il futuro dell’Euro è messo in pericolo da uno di quei paesi asserragliati sulla linea del rigore, la Finlandia appunto. Per nulla spaventata dal polverone mediatico che fu suscitato appena pochi giorni fa dalla sua levata di scudi contro il meccanismo anti spread, approvato lo scorso venerdì, la Finlandia è tornata nuovamente alla carica minacciando questa volta di uscire dall’euro se le sue obiezioni non saranno accolte (Scudo anti spread: l’illogica demagogia di Finlandia e Olanda).

A lanciare il guanto della sfida è stata ancora una volta l’agguerritissima ministra delle finanze Jutta Urpilainen che ad un quotidiano finanziario ha dichiarato che il suo paese è consapevole dei vantaggi derivanti dall’adesione alla moneta unica ma non è disposto a restare nell’area Euro a qualsiasi prezzo. Un’affermazione che è risuonata come una minaccia anche perchè appena alcuni giorni fa fu proprio la lady di ferro finlandese a lanciare un duro aut aut sullo scudo anti spread minacciando un boicottaggio che poi si rivelò privo di reali possibilità di riuscita. Proprio alla luce di questo precedente la maggior parte dei media specializzati hanno sottolineato che alle parole della rappresentante finlandese non andrebbe dato troppo peso visto il precedente bluff.

Roubini lancia l’allarme guerra commerciale

Eppure le affermazioni della bionda ministra anche stavolta non sono passate inosservate e hanno colpito nel segno, innescando una dura reazione da parte dell’Europa e soprattutto da parte di quei paesi, come l’Italia, che stanno cercando in ogni modo di non restare intrappolati nella bara della crisi. Il presidente della Commissione Europea Barroso è stato il primo rappresentante Ue a prendere la parola contro il nuovo ricatto finlandese, affermando che simili discorsi sono inammissibili. Ancora più dura sembrerebbe essere stata la reazione italiana. Roma infatti avrebbe minacciato di boicottare i prodotti finlandesi. Una circostanza questa che avrebbe spinto il premio Nobel Roubini ad affermare, sul suo profilo Twitter, che il Vecchio Continente rischia una guerra commerciale. Insomma un botta e risposta all’insegno della durezza crescente che, come si può ben intuire, è il pane della speculazione anti euro.

La Finlandia contro l’Italia e la Spagna: non pagheremo il debito di altri

Ma al di là delle parole, da dove nascono le proteste finlandesi? Il paese nordico ha dichiarato già nei giorni scorsi di essere contrario alla mutualizzazione del debito e allo scudo anti spread. Le frecciate dei finnici hanno anche riguardato il piano di aiuti alle banche spagnole. Helsinky infatti ha dichiarato che è contraria alla ricapitalizzazione diretta attraverso il fondo Salva Stati, senza che quest’ultimo venga riconosciuto creditore privilegiato. Per questo motivo la Finlandia proporrà a Madrid un accordo bilaterale che prevede precise garanzie, un pò come avvenne nel caso della Grecia. Difficile stabilire se queste obiezioni si sposteranno dal terreno delle parole a quello dei fatti. Di certo c’è che la Finlandia si mostra sempre più insofferente verso l’Europa. Che il paese nordico si sia effettivamente pentito dell’ingresso nell’Euro e stia ora invidiando i suoi illustri vicini come la Danimarca, la Svezia e la Norvegia che dall’euro si sono invece sempre tenuti lontani? Come sempre avviene meccanismi economici si uniscono a fattori politici di tipo demagogico. L’agonia dell’Euro intanto va avanti.
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