Rubricchetta del Buon Umore

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Ogni mattina un pettirosso si alza e vola.
Ogni mattina un canarino si alza e canta.
Ogni mattina una colomba si alza e tuba.
Non importa che uccello hai, l'importante è che si alzi.

Carlo Tonni
 
Un ragazzo gia' grande accompagna il padre a fare spese in un
supermercato e davanti a uno scaffale di preservativi chiede al padre:

"Papa', perche' i preservativi sono in confezioni da 3, da 6 e da 12 ?"

"Vedi figliolo, ti spiego come li compravo io, finche' ero al liceo come
te mi bastava quella da 3, cosi' ne avevo due per il Sabato e uno per la
Domenica, invece quella da sei la compravo quando frequentavo
l'universita', due al Venerdi', due al Sabato, e due alla Domenica"

"Ho capito, papa'.... e quella da dodici ?"

"Ah, quella serve poi quando sei sposato, uno a Gennaio, uno
Febbraio....."

Carlo Tonni
 
C'era una volta un industriale bresciano che si
chiamava Aristide Barlenga ed aveva un'azienda che
produceva chiodi forgiati.

Vista l'enorme richiesta e la produzione in
crescita, decise di ingrandirsi, e perchè no, di
farsi un po di pubblicita`.

Si rivolge così ad un'agenzia che ben contenta gli
dice che preparerà uno spot e che lo fara`
trasmettere su tutte le reti ad una certa data.
Unica clausola: "non e` possibile vedere in
anteprima lo spot girato".

Chiedendosi come mai ed il perche`, comunque
accetta.

Dopo alcune settimane gli telefona il direttore
dell'agenzia e gli dice che lo spot verrà
trasmesso alle ore 21:00 il giorno dopo su
canale5, italia1 e rete4.

Tutto contento l'imprenditore e` emozionato per il
giorno dopo.

Alla sera della trasmissione il Sig. Aristide e
famiglia sono tutti davanti al televisore in
trepida attesa. Ore 21:00. Si accendono i
televisori.

Nebbia.

Una telecamera si aggira tra le nebbie, sale un
piccolo crinale. Le nebbie si diradano e compaiono
tre croci.

Lo zoom va su quella di mezzo con un Cristo in
croce, poi un ulteriore zoom sul chiodo della mano insanguinata. Sulla
testa del chiodo dove sta scritto : "CHIODI ARISTIDE BARLENGA".
(famiglia in evidente stato di eccitazione) E la scritta a tutto schermo
che dice:

"Anche i romani usavano Barlenga."

Il giorno dopo, notizie alla tv, tutti contro
questa pubblicità, inchieste parlamentari.

Il vaticano telefona personalmente
all'imprenditore.

Un macello.

Il signor Barlenga telefona immediatamente
all'agenzia:

-"Mi avete rovinato, ma che razza di agenzia
siete. Voglio subito un comunicato stampa di
scuse."

-"Certo, certo le faremo sapere quando è pronto."

Due settimane dopo. La telefonata dell'agenzia all'imprenditore.

-"Buongiorno Signor Barlenga, abbiamo pronto un
altro spot per la sua azienda"

-"Vorrei visionarlo prima."

-"Sa che non è possibile, lei ha firmato un
contratto, non abbia paura lo abbiamo cambiato".

-"Lo spero proprio!!"

IL giorno dopo alle 21:00 su tutte le piu'
importanti reti tv.

Si accendono i televisori. Un po' di pausa,
pubblicità di assorbenti assurde con le tipe che
si lanciano col paracadute e altre ancora.

Finalmente arriva lo spot !!

Nebbia.

Siamo sul monte Calvario e si vede Gesu` con i due
ladroni che salgono affaticati con la croce sulle
spalle.

Giunti sulla sommita` i centurioni romani
appoggiano una croce sul terreno vi coricano sopra
un ladrone e lo inchiodano, a questo punto zoomata
sulla testa del chiodo dove sta scritto : "CHIODI
ARISTIDE BARLENGA".

I centurioni appoggiano la seconda croce sul
terreno vi coricano sopra il secondo ladrone e lo
inchiodano, a questo punto zoomata sulla testa del
chiodo dove sta scritto : "CHIODI ARISTIDE
BARLENGA".

I centurioni appoggiano la terza croce sul terreno
vi coricano sopra Gesu` e lo inchiodano, a questo
punto zoomata sulla testa del chiodo dove non c'e`
scritto niente.

(famiglia in apprensione)

Le croci vengono raddrizzate.

Quando tutto il lavoro e concluso ed i centurioni
sono intenti a contemplare quanto hanno fatto con
evidente soddisfazione, Gesu` si stacca dalla croce
e piomba al suolo con un tonfo.

Si sente una voce di sottofondo che dice:

-"SE NON SONO BARLENGA NON C'E' CRISTO CHE TENGA !!"



Josè Arcadio Buèndia
 
Il docente consegna allo studente una lampadina e gli domanda: "Quanto consuma?" Lo studente legge le scritte sulla lampadina e dice "60 Watt." Il docente allora gli dice: "No, in mano sua non consuma proprio un bel niente. Ritorni la prossima volta."
(Attribuita a un docente di Elettronica del Politecnico di Torino)


Josè Arcadio Buèndia
 
Esame di anatomia, scena muta sugli organi genitali femminili. Il professore, sadicamente, dice con disprezzo allo studente: "Guardi, le do 20,000 lire, lei stasera tardi va nella zona del porto e vedrà quante signorine le spiegano volentieri queste cose..." Lo studente incassa (in tutti i sensi) e torna all'appello successivo. Conquistato un soffertissimo 18 e firmato lo statino lo studente mette 10,000 in mano all'incredulo professore, commentando: "Sua moglie prende di meno."
(Accaduta a: Genova, facoltà di Medicina)



Josè Arcadio Buèndia
 
Professore: "È in grado di dirmi quale organo dei mammiferi riesce, una volta eccitato, a raggiungere dimensioni pari a sei volte le dimensioni dell'organo a riposo?" Studentessa (nota appartenente a C.L.), arrossendo terribilmente: "Non saprei..." Professore: "Non lo sa proprio? Ci pensi, non è difficile!" Studentessa (sempre più a disagio): "Non mi viene in mente niente..." Professore: "Su, dai che lo sa..." Studentessa (in grave imbarazzo): "Beh..." Professore: "Forza signorina, si butti!" Studentessa: "Il pene?" (Scoppia un boato nell'aula) Professore (calmissimo): "Complimenti a lei e al suo fidanzato, signorina. Comunque l'organo è la pupilla".
(Riferita come raccontata da due persone che all'epoca dei fatti - primi anni '90 - erano assistenti di un docente alla facoltà di Biologia a Milano)




Josè Arcadio Buèndia
 
Si racconta di un professore con l'abitudine di usare un intercalare piuttosto volgare durante le lezioni. Un giorno le ragazze che seguivano il suo corso, esasperate, si misero d'accordo per uscire in blocco dall'aula alla prima parolaccia che il professore avesse pronunciato; i ragazzi, però, vennero a conoscenza della cosa e riferirono tutto al professore. Così il professore il giorno dopo entrò in aula dicendo: "Ho visto fuori dalla porta un elefante con un pace e bene lungo così!". Immediatamente, come d'accordo, le ragazze si alzarono e fecero per andare verso la porta, ma lui le bloccò dicendo: "Non correte, è già andato via..."
(Attribuita al professor P. S., autore di un famoso testo di Chimica Generale).


Josè Arcadio Buèndia
 

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