S.t.a.r.c.a Model

Se parliamo in termini di mark to market, di primo acchito direi che devi trovare la scadenza cui corrisponde quel BTP con un β = 0.43 rispetto al FTSE MIB per far sì che vi sia una forma di hedging.

Infatti hai

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e quindi uno spostamento di una unità di varianza del FTSE MIB è compensato da un movimento per natura meno volatile del BTP ma che pesa 2.33 volte quello dell'indice.

Per coprire l'insolvenza, invece, temo che le cose si complichino non poco.


La risposta è "sì" quindi.

Ora, che alternative avreste per coprire la parte obbiligazionaria?

100% in obbligazini è da incoscienti, visto che espone al default per l'intero capitale.

Quale alternativa concreta proponete visto che si deve gestire il rischi in maniera concreta?
 
"Il modello S.T.A.R.C.A" è costruito per minimizzare il rischio default personale.

Tenetelo a mente mentre riflettete sulla risposta alla domanda:

"Quali alternative reali abbiamo per coprire il capitale investito in obbligazioni sovrane e diverse dallo short sull'indice azionario rappresentativo?"

Saluti e a domani (dove spero di leggere soluzioni articolate.

:)
 
Short indice FTSEMIB copre un Long di BTP a n anni?
La risposta è "sì" quindi.
No, la risposta alla tua domanda per me è quella che ho scritto nel mio messaggio precedente, non ho visto nessuna domanda che volesse un sì o un no come risposta.

Come fa a essere «sì» la risposta a una domanda che chiede un numero?
Ora, che alternative avreste per coprire la parte obbiligazionaria?
Temo non sia tanto questione di strumento, quanto di stimare ciò che potrebbe avvenire nello scenario di un default.

Per esempio:
1. possiamo abbozzare a grandi linee e con grande approssimazione la probabilità di un default dell'Italia tra un anno grazie al suo rating;
2. sappiamo che, in caso d'insolvenza, la perdita sarà di 1 - R, dove R è il tasso di recupero (difficilmente credo che potremo superare il 25% ~ 30% di recupero);
3. yield rate del BTP e FTSE MIB sono verosimilmente correlati con ρ < 0;
4. il FTSE MIB ha una certa probabilità α di compiere un movimento ribassista di entità pari ad 1 - R;
5. ho le due densità marginali, quindi posso ricavare la probabilità dell'evento congiunto e verificare se, con i pesi che ho scelto, il movimento dell'indice copre la perdita legata all'insolvenza.​

E' evidente che non è tanto il fatto di pescare o meno il FTSE MIB la discriminate, quanto di trovare qualcosa che offra esattamente le caratteristiche di correlazione con l'insolvenza che ci fanno più comodo e, soprattutto, di pesare accuratamente l'hedge.
 
No, la risposta alla tua domanda per me è quella che ho scritto nel mio messaggio precedente, non ho visto nessuna domanda che volesse un sì o un no come risposta.

Come fa a essere «sì» la risposta a una domanda che chiede un numero?

Temo non sia tanto questione di strumento, quanto di stimare ciò che potrebbe avvenire nello scenario di un default.

Per esempio:
1. possiamo abbozzare a grandi linee e con grande approssimazione la probabilità di un default dell'Italia tra un anno grazie al suo rating;
2. sappiamo che, in caso d'insolvenza, la perdita sarà di 1 - R, dove R è il tasso di recupero (difficilmente credo che potremo superare il 25% ~ 30% di recupero);
3. yield rate del BTP e FTSE MIB sono verosimilmente correlati con ρ < 0;
4. il FTSE MIB ha una certa probabilità α di compiere un movimento ribassista di entità pari ad 1 - R;
5. ho le due densità marginali, quindi posso ricavare la probabilità dell'evento congiunto e verificare se, con i pesi che ho scelto, il movimento dell'indice copre la perdita legata all'insolvenza.​
E' evidente che non è tanto il fatto di pescare o meno il FTSE MIB la discriminate, quanto di trovare qualcosa che offra esattamente le caratteristiche di correlazione con l'insolvenza che ci fanno più comodo e, soprattutto, di pesare accuratamente l'hedge.

.

Ripeto:

Andare short di indice copre un long di titoli sovrani relativi all'indice shortato?



No

La risposta è ovviamente "Si", visto che è un arbitraggio perfino banale e noto, effettuato in 1000 modi diversi da 1000 soggetti diversi (la letteratura è pregna di informazioni in tal senso, basta pensare a quanto sia comune la pratica con titoli azionari e obbligazioni di varia natura collegate)

Avete alternative concrete e replicabili?

Si

No


:)
 
Ultima modifica:
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Ripeto:

Andare short di indice copre un long di titoli sovrani relativi all'indice shortato?



No

La risposta è ovviamente "Si", visto che è un arbitraggio perfino banale e noto, effettuato in 1000 modi diversi da 1000 soggetti diversi
In primo luogo la risposta non è nè «sì» nè «no», ma «dipende dalle proporzioni che usi e dalla robustezza del legame tra titoli governativi e indice».

Essere corti per il 30% di FIB ed essere lunghi di 70% BTP triennali, oltre che essere molto rischioso, potrebbe non coprire un bel niente.

In secondo luogo io ti ho fatto una distinzione ben precisa, che sembri ignorare: una cosa è fare hedging sul mark to market di una posizione una cosa è cercare di coprire il rischio di insolvenza in termini statistici.

Qui ancora non si capisce nella tua domanda, quando scrivi «copre un long», a cosa ti riferisci: mark to market? Insolvenza? Altro?
(la letteratura è pregna di informazioni in tal senso, basta pensare a quanto sia comune la pratica con titoli azionari e obbligazioni di varia natura collegate)
Calma.

Un conto è operare sull'arbitraggio delle convertibili, un conto è comprare obbligazioni e vendere un indice azionario nella speranza che abbiano un qualche grado di correlazione.

Per definizione il primo è un arbitraggio, il secondo un tentativo.
 
In primo luogo la risposta non è nè «sì» nè «no», ma «dipende dalle proporzioni che usi e dalla robustezza del legame tra titoli governativi e indice».

.


Allora,


corto di indice e lungo di BTP 10anni (esempio banale) secondo me, lascia stare le proporzioni che ne io ne te possiamo ne stabilire a priori ne identificare efficacemente, da origine ad un'operazione che minimizza il rischio di azzeramento del capitale impiegato?

SI a mio avviso, ed è un "classico" poichè un possibile default\haircut dell'emittente obbligazionario Italia non può non tradursi in un crollo dell'indice azionario "Italia".

Ma, come al solito, se volete dimostrarmi con i fatti il contrario (abbiamo l'indice di Athene bello e pronto per eventuali test) "siam qui per imparare".

NON E' UN CLASSICO non coprirsi con lo short ma riversare tutto in obbligazioni..che comporta il rischio concreto di vedersi il capitale ridotto a zero o decurtato in maniera irreversibile (rischio rovina)

Ora, se vogliamo parlare del "legame" tra titoli sovrani ed indice paese di riferimento, la correlazione è negativa fino ad una soglia, positiva dopo tale soglia. La soglia è il rischio insolvenza generalmente percepito e riferito al paese in questione.

Quindi? Alternative? Correzioni??

O forse se capisco bene, tu vuoi dirmi che obbligazioni paese e indice azionario paese non sono correlate\legate da vincoli economici solidi, robusti e universalmente riconosciuti?

:)
 
Mi sto formando l'idea che gran parte dei disaccordi derivino da problemi terminologici. In effetti parlare di hedging btp-fib puo' far rabbrividire qualcuno ed essere normalissimo per altri. (Sono interessatissimo a uno dei 1000 articoli di letteratura su questa forma di hedging)
Problema terminologico l'ho percepito anche con l'utilizzo del termine generico bond. In primis avevo capito che la componente obbligazionaria del modello fosse il risk free, poi si chiama in ballo il btp.
Ma poi quale btp? il modello in esame si definisce una filosofia d'investimento, quindi ha obiettivi di lungo periodo. Come e' compatibile la cosa proprio chiamando in causa il btp che oggi ha conservato il nome ma e' uno strumento totalmente diverso da ieri?
Un modello che ha aspirazioni di lungo periodo e l'obiettivo dichiarato di minimizzare le perdite (ed in questo richiama implicitamente una qualche forma di hedging) non puo' prescindere dal confrontarsi con le variabili relazioni nel tempo delle due componenti in causa. In un certo periodo storico magari "hedgi" in altri regimi ti si raddoppia la perdita. Se hai velleita' di lungo periodo non puoi prescindere dal modellizzare anche le future relazioni tra le due variabili. Insomma servirebbe una ema anche per prevedere la relazione che domani ci sara' tra i nostri eroi ;-) Altrimenti l'utilizzo del termine hedge e' quantomeno un po' approssimativo. Il che e' compatibile con il mondo in cui ci muoviamo, basta pero' dirlo e non usare troppo seriamente espressioni robustissimo, minimizzazione rischio, etc etc. Ricordiamoci sempre che questo e' un mondo in cui persino le banche centrali di tutto il mondo (con fior di economisti a disposizione, dati e statistiche sull'economia reale ultra-privilegiate, etc.) persino loro non riescono ad avere una chiara visuale di quello che succedera' da qui a qualche mese. Non voglio essere il bacchettone di turno eh! Giochiamo e divertiamoci, studiamo, backtestiamo ed approfondiamo, va bene tutto, ma ricordiamoci di non prenderci troppo sul serio ed evitiamo affermazioni perentorie.

Allego la serie del btp 10 anni TR, nel caso voleste smanettare un po' con le correlazioni e quant'altro.
 

Allegati

Mi sto formando l'idea che gran parte dei disaccordi derivino da problemi terminologici. In effetti parlare di hedging btp-fib puo' far rabbrividire qualcuno ed essere normalissimo per altri. (Sono interessatissimo a uno dei 1000 articoli di letteratura su questa forma di hedging)
Problema terminologico l'ho percepito anche con l'utilizzo del termine generico bond. In primis avevo capito che la componente obbligazionaria del modello fosse il risk free, poi si chiama in ballo il btp.
Ma poi quale btp? il modello in esame si definisce una filosofia d'investimento, quindi ha obiettivi di lungo periodo. Come e' compatibile la cosa proprio chiamando in causa il btp che oggi ha conservato il nome ma e' uno strumento totalmente diverso da ieri?
Un modello che ha aspirazioni di lungo periodo e l'obiettivo dichiarato di minimizzare le perdite (ed in questo richiama implicitamente una qualche forma di hedging) non puo' prescindere dal confrontarsi con le variabili relazioni nel tempo delle due componenti in causa. In un certo periodo storico magari "hedgi" in altri regimi ti si raddoppia la perdita. Se hai velleita' di lungo periodo non puoi prescindere dal modellizzare anche le future relazioni tra le due variabili. Insomma servirebbe una ema anche per prevedere la relazione che domani ci sara' tra i nostri eroi ;-) Altrimenti l'utilizzo del termine hedge e' quantomeno un po' approssimativo. Il che e' compatibile con il mondo in cui ci muoviamo, basta pero' dirlo e non usare troppo seriamente espressioni robustissimo, minimizzazione rischio, etc etc. Ricordiamoci sempre che questo e' un mondo in cui persino le banche centrali di tutto il mondo (con fior di economisti a disposizione, dati e statistiche sull'economia reale ultra-privilegiate, etc.) persino loro non riescono ad avere una chiara visuale di quello che succedera' da qui a qualche mese. Non voglio essere il bacchettone di turno eh! Giochiamo e divertiamoci, studiamo, backtestiamo ed approfondiamo, va bene tutto, ma ricordiamoci di non prenderci troppo sul serio ed evitiamo affermazioni perentorie.

Allego la serie del btp 10 anni TR, nel caso voleste smanettare un po' con le correlazioni e quant'altro.

Questa è un'obiezione corretta.

La quota parte obbligazionaria è tutta da sviluppare, o da impiegare in un PIMCO ad esempio per evitare complicazioni.

Ma, poichè mi interessa il principio teorico, ti invito a leggere il mio post appenaprecedente il tuto.

CDS e Indice, sopra una certa soglia di valore dei CDS sono correlati negativamente o no?

ps: il modello STARCA minimizza non le perdite (o meglio, prova anche con quelle) ma cerca di evitare il default dell'utilizzatore, che esso sia dobuto a perdite irreversibili, a default, a evenienze diverse. Questo è l'obiettivo precipuo.
 
Ultima modifica:
(Sono interessatissimo a uno dei 1000 articoli di letteratura su questa forma di hedging)
Sono interessatissimo anche io.

Mi sembra di capire da qui
Sig. Ernesto ha scritto:
...un possibile default\haircut dell'emittente obbligazionario Italia non può non tradursi in un crollo dell'indice azionario "Italia".
che ciò che si vuole coprire non è il mark to market del BTP ma la sua LGD (Loss Given Default).

Mi sembra che siam saltati di palo in frasca rispetto a pochi messaggi fa: si parlava di usare tassi addirittura risk free, quindi praticamente solo titoli IG a brevissima scadenza, e adesso ci ritroviamo con un BTP decennale, asset speculativo.

Questo è un cambiamento forte di prospettiva: storicamente si riscontra che i titoli HY, categoria in cui i BTP per un paio di giorni sembrano rientrare e il terzo giorno no salvo poi ricominciare da capo, sono positivamente correlati all'azionario; viceversa i titoli IG - in particolare quelli col rating più elevato e in divise rifugio, vedi i treasury USA - sono sempre stati negativamente correlati all'azionario perchè rifugio nei periodi di poca crescita e/o panico e/o scarsa fiducia sugli utili societari.

Quindi adesso abbiamo per le mani il progetto di un TS diverso da quello presentato all'inizio del thread: un oggetto che mira a incassare cedole e rendimenti dei BTP decennali cercando di coprirsi dagli effetti di un haircut vendendo FIB.

Posso definirlo estremamente rischioso rispetto al TS presentato all'inizio che andava su titoli privi di rischio... o in realtà è solo una mia impressione?
 
Grafico.

Qualcuno qui può dimostrarmi che la correlazione sopra non si trasmette a tempo zero sull'indice sottostante oltre i limiti di un intervallo dato?

Se sì, sono felice perchè oggi imparo una cosa nuova (e con me tanti).

Consiglio: non vi sbrodolate addosso cose più complicate di quanto riuscite effettivamente a comprendere. Il risultato è sovente grottesco.

State sul "semplice", che è più complicato di quanto tutti possiamo comprendere.
 

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