SARO' PURE FUORi COME UN BALCONE. MA DA QUI SI VEDONO BENISSIMO LE STELLE.

Ma voi sapete davvero cos’è?

Chi tira a indovinare, pensando semplicemente a una versione amara di cola o a un nome commerciale, è letteralmente fuori strada.

Non è nemmeno un albero tropicale, né un fagiolo dell’Himalaya.

Allora siete curiosi?

Ebbene, il chinotto altro non è che un agrume, cugino di arance e limoni, è molto particolare e cresce principalmente in Liguria, ma anche in Toscana, in Sicilia e in Calabria.
 
Sul fib pattern rialzista giornaliero: dovrebbe durare 4-5 sedute e portarci sui 23400.

"giornaliero" da intendersi come tendenza di piu' giorni: non perdete tempo a cercarlo sul grafico giornaliero.
 
Ultima modifica:
Me la ricordo molti anni fa a Riccione, in Piazzale Turismo, mentre giravano le sequenze di un film ....ne ha fatta di strada.......

Ad inserirla fra i 300 Paperoni di Svizzera è la rivista specializzata 'Bilanz', che ogni anno mette in fila i più ricchi del paese: il patrimonio stimato di Michelle si aggira fra i 200 e i 250 milioni di euro. Bazzecole rispetto ai primi in classifica, la famiglia Kamprad, proprietaria di Ikea, con un portafoglio di ben 42-43 miliardi di franchi.

Già nel settembre 2012 'Bilanz', secondo Wikipedia, aveva collocato la Hunziker al primo posto nella lista delle donne più pagate di Svizzera e al sesto tra i più pagati in assoluto, con un reddito di 8,2 milioni di euro all'anno.
 
Da oggi .....BENZINA GRATIS per tutti.....:lol::lol::lol: e nei prossimi mesi vedrete quante ne salteranno fuori di queste idiozie......

Fare un pieno dai benzina senza pagarlo non è un reato.

Ecco il primo effetto della depenalizzazione dei reati minori voluto dal governo Renzi.
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Il fatto risale al 2012 quando la signora Serban non ha pagato un pieno al gestore di un distributore di benzina dopo aver fatto rifornimento.

La donna che si trovava nei pressi di Pieve Porto Mortone, in provincia di Pavia.



Quando si è accorta di essere senza contanti con una dichiarazione su un foglio di carta ha promesso al gestore che gli avrebbe pagato da lì a pochi giorni la benzina.

Così non è stato ed è scattata la denuncia.

Ma quando si è arrivati alla fase finale del processo è arrivata l'inaspetatta assoluzione.

Infatti i giudici hanno applicato le nuove norme volute dal governo Renzi che depenalizzano i reati minori.



Nelle motivazioni della sentenza sono chiare: "Si può concludere per l'assoluzione dell'imputata - si legge nelle motivazioni della sentenza - perché non punibile".



Il giudice di fatto ha affermato che il reato era di "scarsa rilevanza".

A questo si aggiunge il fatto che la donna non aveva precedenti penali: così l'ha fatta franca.



Insomma fare un pieno da 121 euro e non pagarlo non è un reato.
 
Le discriminazioni devono essere abolite.
Motivo in più quando discriminati sono i cittadini Italiani.

Decine e decine di famiglie di etnia rom godono a Milano di una casa popolare. Ad esse se ne aggiunge qualcuna di origine albanese, moldava e croata, per un totale di settantacinque alloggi, molti dei quali assegnati dal Comune «in deroga» ai requisiti previsti dal regolamento regionale o alla graduatoria.
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Bypassando, quindi, la regolare procedura e la partecipazione al bando.
Settantacinque alloggi sono tanti, in un momento in cui la crisi economica dilaga e sono molti i disoccupati, i precari, gli anziani che vorrebbero poter usufruire di un appartamento a costi così agevolati. Si parla di cifre che vanno dai 50 euro circa ai 120, a seconda che i beneficiari facciano parte delle fasce di «accesso» o «protezione», stabilite sulla base delle loro condizioni economiche.
Non solo. «Molti di loro sono morosi, non hanno mai pagato un affitto», dichiara il consigliere regionale Fabio Altitonante, che per primo ha documentato il problema con foto, video (girati all'interno e all'esterno delle abitazioni interessate) e numeri alla mano. «Basti pensare che, soltanto nel primo bimestre del 2014, i morosi tra gli assegnatari di case Aler sono il 43 per cento, per un valore complessivo di 15 milioni e mezzo di euro».
 
Come si decide a chi affidare gli alloggi?

«La legge regionale stabilisce i criteri fondamentali - spiega Altitonante - ai Comuni spettano le assegnazioni e poi ci sono i gestori (a Milano Aler e MM). Oggi, quindi, è Palazzo Marino a gestire le assegnazioni delle case popolari. C'è una graduatoria, dove sono in lista d'attesa più di 24mila persone. Poi ci sono le assegnazioni in deroga, il 25% del totale all'anno. Che cosa significa? Palazzo Marino può dare case a sua discrezione. È una possibilità pensata per far fronte alle emergenze, ai casi sociali più gravi. Ma dalla teoria alla pratica le cose cambiano, molto».


La metà di questi «casi gravi», circa il 47 per cento, secondo i dati forniti dal consigliere, sarebbero stranieri, quasi tutti di origine romena.
 
Bimbominkia. Ma non vuoi aumentare il PIL ? Non vuoi aumentare gli occupati ?
Non vuoi che l'economia riprenda ?

Ed allora COSTRUISCI CASE POPOLARI.
Ma non i tuoi amici delle coop, quelli che poi intascanole mazzette.
E non casermoni da 30 piani, 1500 appartamenti.......condomini più ridotti.
Da 5/6 piani, max 30 appartamenti. Con un caposcala a controllo.........

Ecco ti consiglio, chiama i TUOI AMICI del PCUS e fatti spiegare.....bimbominkia. Sveglia.

L'edilizia è sempre stato il motore portante.
 
Ma voi sapete davvero cos’è?

Chi tira a indovinare, pensando semplicemente a una versione amara di cola o a un nome commerciale, è letteralmente fuori strada.

Non è nemmeno un albero tropicale, né un fagiolo dell’Himalaya.

Allora siete curiosi?

Ebbene, il chinotto altro non è che un agrume, cugino di arance e limoni, è molto particolare e cresce principalmente in Liguria, ma anche in Toscana, in Sicilia e in Calabria.

si studiava alle elementari cosi come il bergamotto:-o
 
Abbiamo un grande statista........eh come no ? E continuate a votarlo :up: :lol::lol:

La cancelliera potrà non essere simpatica, potrà non piacere, ma a nessuno verrà mai mente di dire che non fa gli interessi del suo Paese. Magari noi avessimo un leader così. Rassegniamoci, noi abbiamo Renzi, i tedeschi la Merkel. La Germania fa sistema: aziende e istituzioni operano assieme all'estero come un caterpillar. L'Italia non fa sistema: ha istituzioni e burocrazia inefficienti che ostacolano le imprese, sia in patria sia all'estero. Ringraziamo il cielo che riusciamo ancora ad andare avanti grazie alle iniziative dei singoli.
La Merkel è perciò andata a Mosca con l'obiettivo di compiere un altro passo per disinnescare la mina Ucraina e far rientrare prima possibile le sanzioni, che sono costate carissime all'Europa. Anzi, sono costate carissime alla Germania e all'Italia. Berlino è il primo partner commerciale della Russia. Da decenni ormai, le due economie si completano in modo straordinario: l'industria pesante tedesca da una parte, le materie prime di Mosca dall'altra. Oggi, circa la metà del consumo di gas in Germania dipende dall'approvvigionamento russo. Così l'interscambio tra i due paesi è salito dai 34,1 miliardi di euro nel 2006 ai 56,3 miliardi nel 2013. Credete sia stato semplice rinunciare a una fetta di questa torta? No, tutt'altro, e l'atteggiamento del governo di Berlino ne è la chiara dimostrazione.
L'Italia ha invece deciso di stare ai margini, con il solito retro pensiero: se non mi muovo non scontento nessuno. E cioè sempre alla rincorsa nel compiacere il potente Alleato d'Oltreoceano, ma allo stesso tempo col tampone in mano per non ferire lo storico e prezioso partner dell'Est. Siamo, infatti, il secondo partner commerciale in Europa della Russia, con un interscambio che toccava i 28 miliardi di euro, subito ridimensionato lo scorso anno a causa delle sanzioni con un calo secco di 5,3 miliardi. E a farne le spese ci sono imprese di tutti i generi, dal lusso agli alimentari. Ma Renzi si è guardato bene dall'andare a Mosca, neppure dopo la grande parata, lasciando che la sola Germania potesse accumulare crediti con il Cremlino.
 

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