Scandalo "oil for food": Formigoni attacca Il Sole

fo64

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da www.ilsole24ore.com:


Scandalo "oil for food": Formigoni attacca Il Sole 24Ore

Contro di me sinistra e Confindustria per ragioni elettorali. La replica di Gatti: risponda alle domande.

Dura polemica tra il presidente della Regione Lombardia e il Sole24Ore a proposito della pubblicazione dell'inchiesta oil for food sulla quale sta indagando una commissione dell'Onu. La vicenda fa riferimento al programma varato nel 1996 "petrolio in cambio di cibo" e alla deroga allo stretto embargo imposto all'Irak dopo la prima guerra del Golfo. Il ritrovamento a Baghdad di un elenco con 270 nomi di personalità occidentali che hanno ricevuto milioni di barili di greggio in cambio dell'appoggio alla campagna di Saddam contro le sanzioni, ha dato il via all'indagine giornalistica.

Nell'inchiesta, realizzata da Claudio Gatti per il Sole 24 Ore e il Financial Times , si chiama in causa Formigoni, che ieri aveva definito i recenti articoli dei due quotidiani "minestra riscaldata".

Oggi il presidente della regione Lombardia torna sull'argomento con toni più forti: ""Mi attaccano la sinistra e il vertice di Confindustria, perché siamo a 50 giorni dalle elezioni e vogliono favorire i miei avversari politici. L'operazione è tutta sola italiana ed è serissima e ha due mandanti: primo il Sole 24 Ore con i suoi nuovi padroni, che riprende una notizia già data un anno fa, secondo la sinistra politica e le sue Gazzette che cercano di amplificare questa notizia. Mi attaccano perché difendo, ho sempre difeso le imprese italiane, mi attaccano perché parlo di pace anche all'interno di Paesi in guerra assumendomi tutti i rischi personali e politici".
«Non ho preso nè una goccia di petrolio nè un centesimo di denaro. Probabilmente questi appunti, se corrispondono a verità, indicano che alcune società segnalate da queste personalità si sono viste attribuite
quantità di barili di petrolio. A fianco del nome di Putin c'era scritto per esempio 1.366 miliardi di barili di petrolio. Vuol dir che Putin ha preso personalmente questi barili? Non credo, certo non ho preso io i miei 24 milioni di barili attribuitimi. Le società da me segnalate hanno preso
quantitativi di petrolio? Se è così, bene, ne sono contento. Poi queste società hanno agito male? Ne risponderanno al termine di inchieste che prevedo lunghe, approfondite e complicate e che saranno inchieste internazionali e non di un singolo paese».

"Lavoro per il Sole 24 Ore e scrivo per il Financial Times». Replica così il giornalista Claudio Gatti, autore degli articoli che era presente alla conferenza stampa di Formigoni e che invano alla fine ha cercato di rivolgere alcune domande al presidente della Regione.
«È un anno - spiega Gatti - che cerco di chiedere al presidente Formigoni quali rapporti ha, se ne ha, con la società Cogep; quale mandato aveva il suo emissario a Baghdad Marco De Petro e qual era la sua responsabilità; e se sapeva che il signor De Petro ha firmato un contratto per conto della Cogep. A queste domande non ho mai avuto una risposta e oggi - ribadisce - mi è stato detto che abbiamo scritto e riciclato cose vecchie».

Claudio Gatti, che lavora su questa inchiesta da oltre un anno, assicura di aver telefonato personalmente un paio di mesi fa sia all'ufficio della presidenza a Roma, sia a Milano e che in entrambe le occasioni gli è stato detto che De Petro lavora ancora nell'ufficio della presidenza. «La sua firma - continua Gatti - è stata trovata su documenti che non sono stati rinvenuti in un ufficio bombardato di Baghdad, ma negli archivi dell'Onu a New York».

10 febbraio 2005

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Molte domande rimaste senza risposta

di F. De B. (per chi non lo sapesse è il direttore del sole 24 ore)


Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha accusato ieri «Il Sole-24 Ore» e il collega Claudio Gatti, autore dell'inchiesta "Oil for Food" svolta insieme al Financial Times, di essere strumenti di una campagna di calunnie nei suoi confronti.
«Il Sole» pubblica questa indagine dal 28 gennaio del 2004, fornendo notizie mai smentite e sempre rigorosamente controllate. Un'inchiesta tutt'altro che italiana, come sostiene Formigoni, che ha spaziato dalle attività di petrolieri texani a quelle di uomini d'affari mediorientali e di politici russi.
Gli uffici del presidente della Regione Lombardia hanno avuto conoscenza, alle ore 13 dell'8 febbraio, del contenuto dell'inchiesta che sarebbe stata pubblicata il giorno seguente.
Il giornale era disponibile ad accogliere repliche e smentite. La stessa offerta è stata rivolta al collaboratore di Formigoni, Marco De Petro, e la sua reazione è stata puntualmente riportata.
Il presidente della Regione Lombardia ha invece preferito non rispondere ad alcuna domanda, come ha fatto ieri in una singolare conferenza stampa nella quale ha accusato anche la Confindustria.
L'editore e la proprietà non conoscevano in anticipo quanto il giornale avrebbe scritto, come del resto accade tutti i giorni.
Dunque, ci attendiamo che il Governatore dia seguito alle sue parole promuovendo un'azione giudiziaria esclusivamente contro il direttore di questo giornale, unico responsabile di quanto pubblicato. Il quale resta in fiduciosa attesa.

11 febbraio 2005
 

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