SE NON MIRI A QUALCOSA, NON COLPIRAI MAI NULLA (2 lettori)

Val

Torniamo alla LIRA
Faccio fatica a recepire il concetto che l'Italiano conti meno. Mah.Chissà come mai ?

“In queste ore oltre 1.600 tra migranti e clandestini stanno sbarcando sulle coste siciliane, da Palermo a Catania ad Augusta.
La Sicilia è diventata il più grande campo profughi d’Europa,
per espressa volontà del Pd di Renzi e Gentiloni e con il silenzio-assenso del M5S.
Altro che sbarchi ridotti. Questa è la vera fake news che vuole diffondere Minniti”.

“Mentre intere comunità scendono in piazza contro questa invasione, come avvenuto nell’agrigentino in queste settimane
ci sono rappresentanti istituzionali, come il sindaco di Palermo Orlando, nonché presidente Anci,
che lancia un monito ai vertici europei per far venire in Italia altre migliaia di immigrati dal nord Africa.
Ma ai milioni di siciliani che vivono in condizioni di povertà chi ci pensa?
Ai giovani siciliani in fuga dalla loro terra, al problema delle culle vuote, alla desertificazione urbana, chi ci pensa?
Questa sinistra vuole provare a capovolgere i capisaldi della nostra società.
Il 4 marzo non si vota solo per il nuovo Parlamento, ma di fatto si tratta di un referendum
per un nuovo modello di società: si vota o per chi pensa solo agli immigrati o per chi mette prima gli italiani”.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Questi vanno avanti come se nulla fosse. Indecenti.

Non erano uno scherzo le dicerie sulle nomine ai vertici del Cnel.
Il Consiglio dei ministri di oggi, su proposta del presidente Paolo Gentiloni,
sentito il presidente del Consiglio nazionale dell’economia del lavoro (Cnel),
ha deliberato il conferimento al consigliere della Corte dei conti Paolo Peluffo
dell’incarico di segretario generale del Cnel.

Lo rende noto palazzo Chigi. Incredibile, eppure era stato definito inutile e costoso …
 

Val

Torniamo alla LIRA
GLI SBARCHI

È vero, nel 2017 gli arrivi sono diminuiti del 34% rispetto all'anno precedente grazie agli accordi tra Italia e Libia. Ma col nuovo anno, sono di nuovo aumentati: nei primi giorni del 2018 sono arrivati poco meno di duemila migranti, come lo stesso mese dell'anno scorso e quasi il 50% in più del gennaio del 2016, considerato da record per gli sbarchi. Solo ieri sono approdati 700 migranti tra Catania e Palermo. Altre centinaia in salvo sono diretti nei porti italiani. Se è troppo presto per parlare di un nuovo boom, la bella stagione, favorevole per le traversate, rischia di accentuare la tendenza.

L'ACCOGLIENZA

Con gli sbarchi non sono calate anche le persone accolte nelle strutture. Che restano stracolme: 183mila i richiedenti asilo nei centri, poco meno dei 188mila nel 2016. Pure le istanze di asilo sono aumentate, toccando quota 130mila nel 2017, rispetto alle 123mila dell'anno precedente. I grandi hub, che nelle previsioni del ministero dell'Interno andavano sostituiti con l'accoglienza diffusa, sono ancora aperti. E affollati. L'ex base militare di Cona, nel veneziano, più volte presa a modello negativo dal Viminale, ospita un migliaio di migranti. E l'accoglienza diffusa? I comuni che hanno risposto agli appelli del ministro Minniti sono poco più di mille su ottomila. I corsi di italiano? Solo 19mila rifugiati li hanno frequentati nel 2016.

GLI AIUTI ALLO SVILUPPO

All'aumento dichiarato di risorse da dedicare alla cooperazione internazionale per risolvere alla radice il fenomeno migratorio, non corrispondono altrettanti denari investiti in Africa. Una quota crescente di questi fondi rimane nei cosiddetti paesi ricchi, tra cui l'Italia, dove viene usata per far fronte alle spese dell'accoglienza. È stato così nel 2016 per quasi 1,6 miliardi degli oltre 4,8 destinati allo sviluppo.

ESPULSIONI

Sono aumentate quelle dei soggetti pericolosi, radicalizzati, potenzialmente terroristi: 105 nel 2017. Ma restano difficili quelle degli irregolari che non hanno diritto a restare nel nostro Paese. Il piano di Minniti per sostituire i centri di identificazione ed espulsione, Cie, con i centri per i rimpatri, Cpr, da realizzare in ogni regione, procede a rilento. Dovevano essere pronti entro settembre, ma sono attivi solo quelli di Brindisi, Caltanissetta, Roma e Torino, e quasi pronti quelli di Potenza e Bari. Intanto però, gli irregolari in condizione di clandestinità in Italia sono stimati in oltre 400mila secondo l'Ismu.

RICOLLOCAMENTI

Infine, il grande flop della redistribuzione europea. Secondo gli accordi del 2015, se ne dovevano trasferire 34mila dal nostro Paese in altri Stati membri. Ma a dispetto dei roboanti annunci, i ricollocati sono solo 11mila. Altro che solidarietà comunitaria. Al di là dei proclami, l'Italia resta ancora sola. Con la sua emergenza «strutturale».
 

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