Val
Torniamo alla LIRA
E noi poveri idioti togliamo il visto agli ingressi .......
Zaman chiude. Lo riporta la Cnn Turk. Il quotidiano di opposizione turco, quello che ha fatto le pulci a Erdogan per anni, ha i giorni contati. Nel silenzio generale.
Ma tant’è: chi se ne frega della libertà di stampa in Turchia. A chi interessa?
Non certo alla Merkel né a Renzi. Men che meno alla pavida Europa.
Quella che alla Turchia stacca un assegno da sei miliardi di euro scongiurandola di tenere chiuse le sue frontiere assaltate da migliaia di disperati.
Disperati che sono solo il prodotto dell’allucinante guerra voluta proprio da Turchia, Francia e Usa contro la Siria di Assad: guerra che ha aperto le porte alle bande di tagliagole dell’Isis e che ha destabilizzato tutta la regione.
Zaman attaccava anche su questo Erdogan. E per questo il satrapo di Ankara ad inizio marzo l’ha commissariato.
Ha incarcerato il direttore responsabile e imposto un suo direttore e una sua linea editoriale. Risultato scontato: vendite crollate.
Gli amministratori giudiziari del gruppo editoriale turco Feza hanno perciò deciso di interrompere dal 15 maggio le pubblicazioni di Zaman.
Così muore il più diffuso quotidiano di opposizione al presidente Recep Tayyip Erdogan.
Oltre a Zaman, già quasi sparito dalle edicole, verranno chiusi gli altri media del gruppo, tra cui l’agenzia di stampa Cihan, l’unica in grado di coprire i risultati elettorali su base nazionale oltre a quella statale Anadolu.
Zaman chiude. Lo riporta la Cnn Turk. Il quotidiano di opposizione turco, quello che ha fatto le pulci a Erdogan per anni, ha i giorni contati. Nel silenzio generale.
Ma tant’è: chi se ne frega della libertà di stampa in Turchia. A chi interessa?
Non certo alla Merkel né a Renzi. Men che meno alla pavida Europa.
Quella che alla Turchia stacca un assegno da sei miliardi di euro scongiurandola di tenere chiuse le sue frontiere assaltate da migliaia di disperati.
Disperati che sono solo il prodotto dell’allucinante guerra voluta proprio da Turchia, Francia e Usa contro la Siria di Assad: guerra che ha aperto le porte alle bande di tagliagole dell’Isis e che ha destabilizzato tutta la regione.
Zaman attaccava anche su questo Erdogan. E per questo il satrapo di Ankara ad inizio marzo l’ha commissariato.
Ha incarcerato il direttore responsabile e imposto un suo direttore e una sua linea editoriale. Risultato scontato: vendite crollate.
Gli amministratori giudiziari del gruppo editoriale turco Feza hanno perciò deciso di interrompere dal 15 maggio le pubblicazioni di Zaman.
Così muore il più diffuso quotidiano di opposizione al presidente Recep Tayyip Erdogan.
Oltre a Zaman, già quasi sparito dalle edicole, verranno chiusi gli altri media del gruppo, tra cui l’agenzia di stampa Cihan, l’unica in grado di coprire i risultati elettorali su base nazionale oltre a quella statale Anadolu.