Veniamo sùbito al dunque: è possibile sentirsi in colpa per il fatto che si interagisce con interlocutori/trici dell'altro sesso, sottraendo qualche minuto / ora a coniuge e famiglia?
Immagino di sì. A me càpita, per lo meno.
Io non son sicuro che, se copulassi con una sconosciuta a pagamento, mi sentirei meno in colpa rispetto a quando condivido pensieri ed emozioni ("corrispondenza d'amorosi sensi") con una sconosciuta del web.
E' come se avessi mostrato il mio cuore, o qualche parte di esso, ad un'altra femmina. E non son mica sicuro che sia più grave mostrarle il mio pene, anzi.
Volete sapere cosa pensa una donna quando scopre che il marito è andato con un'altra anche solo una volta, anche solo a pagamento?
Una donna che ha già preso delle brutte bastonate in passato, di fronte al marito che fa una cosa del genere pensa:
1) non gli piaccio più
2) non sono più capace di dargli quello che vuole
3) è un porco
4) pensavo di conoscerlo e non era vero, quindi mi sono sposata con uno che non so più chi sia
5) ho sbagliato tutto
E ho detto solo i pensieri più "grossi". Immaginatevi da soli gli altri.
Esperienza personale.
Una volta, millanta anni fa, conobbi una Meravigliosa Creatura. Era una studentessa di Lettere Classiche, media >30, intelligentissima, (a mio avviso) bellissima, capelli color del miele. Umana, per di più.
Uscivo con lei. Spesso andavamo al cinema, e poi parlavamo del film visto, di noi, d'Amori vissuti e perduti, di Musica (fu Colei che mi fece conoscere Paolo Conte), di tutto.
Lei era impegnata. Tutto, fra noi, fu casto, con un affetto fraterno / sorerno (?) di enorme intensità.
Mi chiedo: il suo ganzo avrebbe avuto più ragione di ingelosirsi se lei avesse condiviso la sua topa con un tizio, o doveva essere più geloso del fatto che lei condivideva con un altro uomo il suo cervello e il suo cuore?
E' sempre quella la mia domanda: è più importante il cuore o la topa?
Proprio la prostituzione ci insegna che una topa la si raccatta quando si vuole, a richiesta; ma non è possibile avere, pagando, il cuore di nessuno.
Io sostengo che
1) il cuore è più importante della topa
2) se mia moglie mi tradisse (una tantum) carnalmente con un tizio, la cosa mi turberebbe moooolto meno che se dicesse che si è innamorato di un altro
3) wiwa la phika ora e sempre.
E concludo: non facciamoci ossessionare negativamente dalla prostituzione. Consideriamola pure una cosa che non ci interessa, che non praticheremmo (da clienti o da lavoratori), che (se non consensuale) può essere considerata una vera e propria schiavitù, ma non è
IL Male Assoluto.
Prot.