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Ciao bar...spero di leggerti nella sezione sopra. I tuoi commenti sarebbero un contributo di grande valore.
Se ne hai voglia...
Sennò ci salutiamo qua di tanto in tanto. Mi fa sempre piacere.
“Ma secondo te, le cose che aspetti prima o poi arrivano?”. “Io credo di si - ha detto - però ci vuole pazienza. Bisogna aspettarle senza aspettare. E’ dono di pochi aspettare vivendo. Senza che l'attesa comprometta il vivere sereno. Se permetti all'attesa di rubarti un po’ di vita, allora le cose non arrivano mai”. “Insomma… Bisogna fregare l'attesa, prendersi gioco di lei?”. “No, bisogna amarla - ha quasi sussurrato - Accadono solo le cose che si amano davvero”.
Il VERO standard dell’… American Staffordshire Terrier
ASPETTO GENERALE:deve dare un’impressione di grande forza rispetto alla taglia. è un cane ben proporzionato, muscoloso ma agile ed elegante, non troppo lungo di gamba né con corportatura esile. Il suo coraggio è leggendario.
“Grande forza rispetto alla taglia” è la sintesi perfetta del connubio tra molosso e terrier, che infatti sta all’origine della razza. CARATTERE ED ATTITUDINI: siccome sembra un pitbull, la reazione media del cinofilo stradale è quello di saltare due metri più in là quando ne incrocia uno per strada, magari insultando il proprietario del cane a prescindere (come in: “Non si vergogna a girare per strada con un pitbull?”).
La reazione dell’amstaff è quella di pensare: “Ma è scemo?”.
No, perché a lui l’idea di mordere qualcuno non passa nemmeno per l’anticamera del cervello. Gli umani, dal suo punto di vista, si dividono in due categorie: umani di casa, che servono ad essere coperti di baci, e umani estranei, da cagare zero. Come se proprio non esistessero. Se però gli fanno una coccola, rischiano di diventare i suoi migliori amici nel giro di tre secondi netti (e di essere coperti di baci).
L’idea di mordere un altro cane (solo se è del suo stesso sesso, altrimenti le idee sono tutt’altre: le femmine pensano solo a giocare, i maschi solo a trombare) può passargli invece per la mente: d’altronde le sue origini sono quelle che sono.
Però bisogna: a) che l’altro cane sia di pari taglia, o più grosso: altrimenti non vale neanche la pena di sprecarsi; b) che l’amstaff abbia voglia di litigare, cosa che non sempre succede perché, dopotutto, litigare è fatica (le sue origini saranno anche quelle che sono, ma tutta la storia successiva è quella di un cane da show e soprattutto da divano).
Certo che un amstaff, quando sgagna, sgagna: è un cane da presa, mica un labrador.
Però, se è ben socializzato fin da cucciolo e gestito in modo corretto da adulto, gli incidenti con altri cani sono rarissimi.
Il VERO carattere dell’amstaff si può concentrare in questa semplice immagine: ON-OFF.
Quando è in posizione “off”, ha l’aria del cane più scazzato del mondo: ce l’ha perfino da cucciolo, proprio appena nato.
Ha sempre l’aria di dire “ma chi me lo fa fare”.
Chi me lo fa fare di alzarmi, sto tanto bene svaccato qui. Chi me lo fa fare di andare fin là. Chi me lo fa fare di sedermi o di darti la zampa. Chi me lo fa fare di vivere, che è una faticaccia immane.
In pratica, non gli dai cinque lire: sembra un cane assolutamente amorfo, uno di quelli che “sembra di non avere” da tanto che è buono… però, che palle, è pure di una noia mortale.
Chi incontra un Amstaff in posizione OFF non se ne innamora praticamente mai, a meno che il suo ideale di cane non sia quello di porcellana da mettere in giardino o il peluche della Trudi.
POI, però… non si sa quando né perché (a volte sì: per esempio quando risuona una ciotola, o si prende un guinzaglio o una palla. Altre volte senza alcun motivo apparente), l’Amstaff decide di passare in posizione ON. Allora, da un lato, esplode tutta la sua vitalità (che è praticamente infinita), mentre dall’altro viene messa a dura prova la pazienza dell’umano (che, di solito, infinita non è).
TESTA: di cocco. Sia per la consistenza del contenitore (provate a prendere una capocciata da un Amstaff che vi fa le feste e capirete), sia per la caparbietà del contenuto. Che, per esserci, c’è. E funziona anche egregiamente.
L’Amstaff può sembrare totalmente sprovvisto di cervello quando tenta di attraversare una porta blindata per seguire il suo umano che l’ha parcheggiato fuori: ma la sua non è deficienza, è solo un ego smisurato.
Lui è davvero convinto di poter sfondare le porte blindate.
Se però si rende conto che non ci riesce, non solo è capace di aprire una maniglia con la zampa, ma saprebbe sicuramente trovare la combinazione di una cassaforte (purché contenga una bistecca. Altrimenti non ne vale la pena).
Insomma, quando deve fregare gli umani è veramente geniale: ma è TANTO geniale che non vuole farcelo capire, e allora si produce nelle facce da tontolone che potete osservare in queste foto.
OCCHI: scuri e rotondi, piazzati bassi sul cranio e ben distanti fra loro.
Ma anche furbissimi quando il cane sta studiando di combinarne una delle sue, nonché languidissimi quando l’ha combinata e l’hai beccato sul fatto. NOTA: quando l’Amstaff è in posizione OFF, per quanto sembri rilassato, addormentato o direttamente in coma profondo, in realtà sta SEMPRE studiando la prossima che può combinare. Però, da adulto, se ne studia una alla volta: da cucciolone se ne studia una dozzina. NOTA 2: le femmine se ne studiano di più dei maschi, perché come al solito sono più furbe e hanno più senso dell’umorismo. No, non è una battutina femminista del cavolo: non penso affatto che le donne siano più furbe e più ironiche dei maschi. Ma nei cani è un assoluto dato di fatto: i maschi son tontoloni, le femmine no. Per quanto riguarda gli Amstaff è giusto aggiungere che, quando leggerete sui libri la consueta e scontata frase “le femmine sono più dolci e docili”, NON dovrete prenderla sul serio.
Le femmine sono decisamente più stronzette, più difficili da addestrare (tenete presente che io sono fortemente convinta che più un cane è docile ed obbediente, più è tontolone inside) e perfino più carognette quando capita loro di litigare: non solo suonano le altre femmine, ma anche i maschi. E non solo quando questi cercano di montarle a tradimento (cosa che fanno tutte le femmine, e hanno pienamente ragione), ma anche per futili motivi, tipo “questa pallina E’MMIA e tu non ti devi permettere di toccarla” (anche se lei, in quel momento, era in tutt’altre faccende affaccendata e alla pallina non ci pensava manco di striscio). MUSO: di media lunghezza, arrotondato nella parte superiore, si assottiglia decisamente sotto gli occhi. Mascelle ben definite. La mascella inferiore deve essere forte e con buona presa. Chiusura a forbice.
Le facce buffe, le facce da tontolone e i bacini in bocca non ci facciano MAI dimenticare che l’Amstaff è un cane da presa. Qui sono seria: un cane di questa potenza muscolare è un cane da persona responsabile. Però NON è un cane da “domatore”: un terrier di tipo bull non lo sottometterai mai con la forza bruta, perché non gli farai MAI paura. Con lui devi collaborare, gli devi spiegare cosa desideri da lui e perché. Se lo prendi con le maniere forti puoi ottenere solo due risultati: a) si chiude in se stesso, per la serie “mi spezzo ma non mi piego”; b) spezza te, o almeno qualche pezzettino di te (e fa pure bene: i domatori devono stare al circo. Anzi, neppure lì). TRONCO: torace largo e disceso, costole ben cerchiate e profonde, blablabla.
Tutto ciò ha importanza in esposizione. Nella vita di tutti i giorni, l’unica cosa che vi interesserà sapere è che il tronco di un amstaff è robusto e pesante: cosache scoprirete non appena vi si schianterà addosso sul divano.
“Schiantarsi addosso” è precisamente quello che fanno i terrier di tipo bull (tutti). Il cane normale si comporta in modo più subdolo: si siede al vostro fianco e poi, pian piano, si espande.
Il terrier di tipo bull, no. Lui SALE. Punto. Salta su di peso con tutte e quattro zampe e si stravacca: che sotto ci sia tu o meno, non gli cambia una virgola. Probabilmente, nel momento in cui sale, non se ne accorge neppure: poi scopre che quella roba annaspante sotto di lui è il suo umano, e allora fa la faccia sorpresa, tipo: “Toh! Ma guarda! Anche tu qui?”, e gli dà tanti baci in bocca perché è contento di vederlo.