sicuri che sia solo RECESSIONE?

Europa: in arrivo il secondo tempo della Grande Depressione?

di: WSI Pubblicato il 28 maggio 2012| Ora 06:23


Stampa Invia Commenta (6)

La crisi dell’Eurozona non troverà soluzione a breve. Si avvicina un periodo ancora più buio, con possibili ripercussioni per l’intero sistema economico e finanziario globale. Germania la chiave ma Berlino sembra non capire. Parla lo storico Niall Ferguson. VIDEO.

Ingrandisci la foto
Niall Ferguson, noto saggista e giornalista scozzese, esperto di storia economica e finanziaria e ora professore presso l’Università di Harvard.


New York - Per l’Europa il periodo nero è appena cominciato. Proprio quando si pensa che ormai la tempesta sia alle spalle, ne inizia una nuova. Questa assumerà la forma di una feroce corsa agli sportelli, che attraverso vari effetti contagio nel sistema bancario europeo, avrà ripercussioni per l’intero sistema economico globale, sulle transazioni finanziarie e commerciali.

Il secondo tempo della Grande Depressione statunitense. Ne è convinto Niall Ferguson, noto saggista e giornalista scozzese, esperto di storia economica e finanziaria e ora professore presso l’Università di Harvard.

"Proprio quando crediamo che il peggio sia passato - e guardiamo in faccia la realtà, ci troviamo in questo stato di crisi ormai da 5 anni - andiamo incontro al secondo tempo; gli europei stanno per iniziare il secondo tempo della nostra Grande Depressione, attraverso una folle corsa agli sportelli"? Queste le parole utilizzate da Ferguson, durante un’intervista per la CBC.
....
Europa: in arrivo il secondo tempo della Grande Depressione?
 
depressione? ci sono tutti i numeri per un default di Usa ed Europa

nonché ad una possibile guerra con l'Iran e di conseguenza verso Cina e Russia
 
depressione? ci sono tutti i numeri per un default di Usa ed Europa

nonché ad una possibile guerra con l'Iran e di conseguenza verso Cina e Russia
in questo momento
mi pare che la Clinton sia impegnata per trovare il modo di invadere la Siria
con lo stesso metodo utilizzato in Libia


comunque vi allego ...


il primo ministro del Lussemburgo Juncker ha confessato nel 2011:
“quando i tempi si fanno duri, devi mentire”.
 

Allegati

Ultima modifica:
ho una mezza idea di cosa vorrebbero per il futuro e quindi si spiega la crisi pilotata delle banche occidentali

secondo me l'obiettivo e' creare una valuta globale usata per gli interscambi al pari di come era l'euro prima del 2001

con questa valuta globale si va ad erodere lentamente come si e' fatto per l'europa le sovranita' dei singoli stati

lo possono fare perche' e' molto difficile che paesi come la Cina che detengono molti dollari si accontentino di una valuta che si svaluta continuamente, preferiranno senz'altro questa valuta mondiale per il solito problema dei ricchi: "avidita'" e da li comincera' il loro declino e sottomissione ai poteri che hanno schiacciato l'attuale europa
 
questa Recessione è Strutturale

Confindustria: L'Italia è troppo lenta, l'industria è a rischio

Eurostat: ancora crescita zero per Ue, nostro Paese fanalino di coda, con flessione Pil di 0,8%

Confindustria: L'Italia è troppo lenta, l'industria è a rischio - Economia - ANSA.it


ROMA - "L'Italia soffre" la recessione, un "feroce" credit crunch, la bassa redditività e la più alta imposizione fiscale sulla produttività: lo rileva il centro studi di Confindustria.

"L'Italia arretra", per produzione manifatturiera scivola da quinta a ottava scavalcata da India, Brasile e Corea Sud.

E' a rischio "la stessa sopravvivenza" di "parti importanti dell'industria".

"Nuova recessione, credit crunch e bassa redditività soffocano l'industria italiana", avverte il rapporto sugli scenari industriali degli economisti di Viale dell'Astronomia. Avvertendo che "la ricaduta in recessione mette a repentaglio l'industria italiana". E che "per rafforzare il manifatturiero, motore della crescita attraverso l'innovazione, è tornata strategica la politica industriale": ma è un punto debole del nostro Paese - rileva il capo del centro studi di Confindustria, Luca Paolazzi - per i limiti legati alle "inefficienze della pubblica amministrazione" ed alla mancanza di "governi dalla visione di lungo periodo". Coonfermando una "scalata degli emergenti", nella classifica per produzione manifatturiera 'L'Italia con una quota che scende dal 4,5 al 3,3% dal 2007 al 2011, passa dalla quinta all'ottava posizione, superata da India, Brasile e Corea del Sud". In tesa è salda la Cina.

Perdono quota di produzione

gli Stati Uniti (-3,9 punti),

Francia e Regno Unito (entrambi -0.9)

SPagna (-0,7)

e Canada (-0,4).

Crecono di più Cina (7,7 punti), India, Indonesia

Nel complesso l'Ue15 cala dal 27,1% al 21%.

La classifica dei Paesi produttori, indica il CsC, nel 2011 vede quindi prima la Cina che, al primo posto da un triennio, in vetta ha "scavalcato ormai stabilmente" gli Stati Uniti.

Poi il Giappone (tra i paesi che "Reggono l'urto"),

la Germania,
la Corea del Sud,
Brasile,

India

e Italia.

SEMPRE MENO MODA IN EXPORT MADE IN ITALY - "La specializzazione merceologica del made in Italy cambia", rileva il rapporto di giugno sugli scenari industriali del Centro studi di Confindustria. Quello che è sempre stato il simbolo del made in Italy, i "beni legati alla moda", dal 1991 al 2011 perde quota dal 21,5% al 13,9% dell'export. Mentre, per esempio, "i prodotti con maggiore intensità tecnologica ed economie di scala sono saliti dal 60,8 al 66,9%", nonostante "una debacle per computer e elettrodomestici".

QUADRO CRISI PERIGLIOSO, CON SISMA PIU' GRAVE
- Il sisma in Emilia rende "più impegnativo" una crisi economica dal "quadro periglioso". Lo sottolinea il rapporto di giugno sugli scenari industriali del Centro studi di Confindustria, rilevando che è stata colpita "un'area ad altissima vocazione manifatturiera e cruciale per lo sviluppo industriale del Paese".
 
Eurozona: pil fermo nel primo trimestre, Italia in calo 1,3 an

Eurozona: pil fermo nel primo trimestre, Italia in calo 1,3 annuo
AGI) - Bruxelles, 6 giu. -
Pil europeo stabile nel primo trimestre 2012: come conferma la seconda stima di Eurostat, infatti, il dato e' invariato rispetto al periodo precedente, quando aveva registrato una flessione dello 0,3%, mentre rispetto al corrispondente trimestre dell'anno scorso e' sceso dello 0,1% in Eurozona e salito dello 0,1% in Ue 27.
Il dato italiano mostra una flessione dello 0,8% rispetto all'ultimo trimestre 2011 e dell'1,3% se il confronto e' annuale.
Nel primo trimestre, segnala Eurostat, il Pil e'
aumentato in Francia (+0,3%),
Germania (+1,2%),
ed e' sceso in
Spagna (-0,4%),
Italia(- 0,8%,
Portogallo (-2,2%),
Grecia (-6,2%).
A rimanere stabile e' la spesa per i consumi finali delle famiglie europee, mentre
e' diminuita la formazione lorda di capitale fisso,

sono aumentate le esportazioni (+1% dall'Eurozona)
e le importazioni (+0,1%).
Nello stesso periodo, negli Stati Uniti il Pil e' salito dello 0,5% e in Giappone dell'1% rispetto all'ultimo trimestre 2011.
.
 
Crolla la produzione industriale: -9,2%
Passera: poche risorse per il rilancio


Allarme dei giovani industriali: «Rischio che protesta civile esondi». Borse giù, spread in rialzo. Spagna declassata

ROMA - Brutti segnali per l'industria italiana. La produzione industriale ad aprile segna un calo dell'1,9% rispetto a marzo e del 9,2%rispetto allo stesso mese del 2012. Su base annua si tratta dell'arretramento più forte da novembre 2009. Lo rileva l'Istat.

«Viviamo in un momento molto difficile in cui le risorse sono scarse e maggiori sono le difficoltà delle amministrazioni pubbliche impegnate, sia a livello centrale che locale, in un grande sforzo di rigore e di costruzione delle condizioni di un nuovo rilancio». Lo afferma il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera in un messaggio inviato al congresso dell'Acri, l'associazione di Fondazioni e Casse risparmio in corso a Palermo. «Stiamo lavorando con determinazione e senso di responsabilità, dando progressiva attuazione alla nostra agenda per la crescita», ha poi aggiunto Passera, secondo cui «siamo consapevoli che solo facendo sistema e lavorando insieme possiamo perseguire obiettivi di crescita sostenibile, nella ferma convinzione che sviluppo e creazione di occupazione siano responsabilità imprescindibili».

«La situazione era gravissima e continua ad essere grave. Non possiamo continuare a ragionare in termini usuali, dobbiamo continuare a ragionare in termini emergenziali, su tutti i fronti», ha affermato il viceministro dell'Economia, Vittorio Grilli, intervenendo al convegno dei giovani di Confindustria di Santa Margherita Ligure. «Non si può parlare di ritardi», e non ci sono problemi con il ministro Corrado Passera ha poi sottolineato Grilli riferendosi a presunti contrasti sul decreto sviluppo «Non mi riconosco nelle ricostruzioni che leggo sui giornali - ha aggiunto - c'è grande collaborazione».

«Disoccupazione che cresce, imprese che falliscono, tensione sociale». Per i giovani di Confindustria l'Italia è «ai limiti della frustrazione» e, dice il leader Jacopo Morelli, «la protesta civile rischia di esondare in rivoli minacciosi e inaccettabili», «42 aziende al giorno chiudono».

«Stiamo diventando un Paese più povero, diseguale e spaventato», ha continuato Morelli, presidente dei Giovani industriali di Confindustria, all'inizio del suo intervento al 42.mo convegno dell'associazione che si è aperto a Santa Margherita Ligure. I giovani industriali (oltre 13mila associati di Confindustria), aggiunge Morelli, hanno «energia per contribuire a organizzare la riscossa» in un'Italia in cui 42 aziende chiudono i battenti ogni giorno e «che lascia senza occupazione più di un terzo dei giovani, in cui è a rischio di povertà un bambino su quattro».

Squinzi. «L'Italia ha un bisogno straordinario di fare, con intelligenza, buonsenso e determinazione. Il tempo delle analisi, delle riflessioni è inevitabilmente scaduto. Il tempo del fare è già partito», afferma il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, al 42mo convegno dei giovani imprenditori di Confindustria. «Dobbiamo agganciarci» alla ripresa «e mettercela tutta. Noi crediamo in questo Paese, dove è bello e si può fare impresa e ritrovare la via della crescita», aggiunge Squinzi. «Dobbiamo ritrovare la capacità di fare impresa, perché la forza di questo Paese sta proprio nel saper produrre: ci aspettiamo che questa sfida venga colta e condivisa, da chi ci governa, da noi imprenditori e da tutta la società civile», evidenzia il presidente di Confindustria.

Borse giù. Borse europee incalo sui timori per la crisi del debito nella zona euro e il disappunto per la Federal reserve dopo che il presidente dell'istituto centrale americano Ben Bernanke ha deluso le attese di nuove misure di stimolo, e la cautela per l'andamento dell'economia cinese. Piazza Affari scivola di oltre l'1%, trascinata in basso soprattutto dalle banche. Anche Madrid, Francoforte e Londra cedono intorno all'1%.

In rialzo lo spread: il differenziale tra Btp e Bund in avvio sale a 447 punti, contro la chiusura di ieri a quota 433.

Pesano le notizie che arrivano dalla Spagna. Madrid, appena declassata dall'agenzia di rating Fitch di ben tre gradini (da A a BBB, con outlook negativo), dovrebbe presentare una richiesta di aiuti all'Ue nel corso del fine settimana È quanto scrive l'agenzia Reuters citando fonti europee. Domani, inoltre, si dovrebbe svolgere una teleconferenza tra i ministri delle Finanze dell'Eurogruppo.

Per Fitch la Spagna dovrà sostenere fino a 100 miliardi di euro, nello scenario peggiore, per ristrutturare e ricapitalizzare le sue banche. L'agenzia di rating nello scenario base si aspetta 60 miliardi di costi. Nella nota l'agenzia di rating prevede che il Paese resti in recessione per il resto del 2012 e anche il prossimo anno.

L'affondo di Bernanke. La crisi del debito europea pone «significativi rischi» agli Stati Uniti, ha affermato ieri il presidente della Fed, Ben Bernanke, in un'audizione alla commissione economica congiunta del Congresso. La crisi in Europa si fa sentire sull'economia americana pesando sulle esportazioni, sulla fiducia di aziende e consumatori e mettendo sotto pressione i mercati finanziari, ha aggiunto Bernanke, mettendo comunque in evidenza come le banche americane sono più forti e solide rispetto agli anni scorsi. «Nonostante questo la situazione in Europa pone significativi rischi al sistema finanziario e all'economica americana e va monitorata da vicino», ha poi detto.

La Fed è pronta a tutelare il sistema finanziario americano e lavora duro per assicurarsi che le banche siano in grado di resistere a eventuali contagi dall'Europa. La Fed ha preso misure per assicurare che il sistema finanziario sia ben preparato, ha concluso Bernanke.
 
Passera: poche risorse per il rilancio



basterebbe tagliare le spese militari
che servono solo per uccidere poveri afgani






ma Passera&C sono finti cristiani?
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto