Titoli di Stato area Euro SLOVENIA - Operativo titoli di stato

Slovenia: Pahor nuovo presidente, insieme contro crisi

Candidato socialdemocratico travolge rivale liberal-progressista

03 dicembre, 09:18



(di Franko Dota) (ANSA) -LUBIANA, 3 DIC - Borut Pahor, ex primo ministro e leader socialdemocratico da una vita, e' stato eletto oggi al ballottaggio nuovo presidente della Slovenia con il 67,3% dei voti, sullo base di risultati ormai definitivi.
Pahor ha sconfitto nettamente il capo di Stato uscente Danilo Turk, liberal-progressista (32,7%), in un paese afflitto dalla crisi dopo anni di crescita e alle prese con un malcontento sociale sfociato di recente anche in scontri di piazza.

''Spero che la mia vittoria possa essere anche un nuovo inizio per la Slovenia e dare a tutti una nuova speranza'', ha detto stasera Pahor, mettendo al primo posto il suo impegno per creare i presupposti di ritrovare in politica ''il mutuo rispetto tramite un dialogo democratico''.

Gia' in campagna elettorale Pahor aveva promesso di lavorare come un ''presidente capace di aggregare'', alludendo alla rottura di questi ultimi mesi tra il presidente Turk e il governo conservatore guidato da Janez Jansa.
Seppur saldamente di sinistra, Pahor si e' infatti aperto all'elettorato del centro liberale e della destra, dando un appoggio indiretto al governo.
''In questo momento bisogna continuare con i tagli alla spesa pubblica per salvare il rating creditizio del Paese''
, ha ripetuto piu' volte, sostenendo che solo cosi' sara' possibile ottenere nuovi prestiti a interessi ragionevoli, necessari per far ripartire l'economia slovena
 
Slovenia, crisi politica potrebbe portare a chiedere bailout - Kranjec

mercoledì 16 gennaio 2013 16:54







LUBIANA, 16 gennaio (Reuters) - La crisi politica con cui è alle prese il primo ministro sloveno potrebbe compromettere gli sforzi intrapresi per stabilizzare le finanze pubbliche del Paese e costringere la Slovenia, membro della zona euro, a chiedere un bailout. Lo ha detto il governatore della banca centrale di Lubiana Marko Kranjec.

Tre alleati di minoranza della coalizione di governo hanno chiesto le dimissioni del premier Janez Jansa dopo la pubblicazione di un report anti-corruzione che ha sollevato dubbi sulla provenienza di parte del suo reddito.

Alla domanda di Reuters se la crisi politica potrebbe costringere la Slovenia a chiedere un salvataggio internazionale, Kranjec, che siede nel board dalla Banca centrale europea, ha risposto: "La crisi politica è molto problematica perchè il suo peggioramento potrebbe rallentare le stabilizzazione e le misure di consolidamento".

"Se le misure rallentano o cambiano direzione temo che potrebbe arrivare un momento in cui scopriremo che non possiamo emettere nuovo debito o che farlo sarebbe troppo costoso", ha aggiunto.

Jansa ha negato qualsiasi condotta illecita, ma un'uscita dal governo da parte di uno qualsiasi dei tre partiti dalla colazione lo priverebbe della sua maggioranza in Parlamento, proprio mentre il Paese sta cercando di rassicurare i mercati finanziari, evitando di diventare il sesto Paese della zona euro a richiedere un aiuto finanziario esterno.
 
S&P Cuts Slovenia Rating




Standard & Poor's Ratings Services cut its rating on Slovenia by one notch, citing the European country's rising debt burden and uncertain growth prospects.

S&P lowered Slovenia's rating to A-minus, four levels above junk territory, from A, concluding a watch for a possible downgrade that was launched in November. The outlook is now stable. S&P last downgraded its rating on Slovenia in August, citing government discord.

The ratings firm on Tuesday said Slovenia has a higher-than-anticipated debt burden due to its support of its state-owned banks and said the country faces rising policy-implementation risks to resolving its economic and fiscal pressures. S&P said these factors constrain Slovenia's ability to further implement policy responses to help boost its banking system, public finances and growth prospects.

Slovenia's fiscal deficits averaged 5.5% of gross domestic product from 2009 to 2012, and the country's general government debt ratio increased to about 48% of GDP last year, compared with 16% in 2008. S&P projects the government's support of distressed state-controlled banks will increase its debt this year by about EUR3 billion to EUR4 billion.

The firm also said it sees rising policy-implementation risks to planned budgetary, health-care, labor and state administration reforms now that the current government has lost its parliamentary majority. Further policy uncertainty and weak institutional and corporate governance likely will impede improvements to the flexibility and transparency of Slovenia's institutions, S&P said.

S&P expects Slovenia's underlying general government deficit to decrease to around the government's target of 3% of gross domestic product this year due to certain reforms, such as a 5% cut to public-sector wages. The country's deficit fell to about 4% of GDP in 2012 from 6.4% in 2011 due to successful fiscal consolidation. However, S&P expects Slovenia's per capita GDP growth to average 0.7% over 2013 to 2015.

In August, fellow ratings firms Fitch Ratings and Moody's Investors Service also cut their ratings on Slovenia, noting Slovenian banks' need for recapitalization and a lack of consensus among the country's policy makers. Fitch also rates Slovenia at A-minus, while Moody's rates the country at Baa2, just two rungs higher than junk.

Write to Nathalie Tadena at [email protected]
 
Moody's downgrades Slovenia to 'junk' bond rating



By MarketWatch NEW YORK (MarketWatch)


Moody's Investors Service cut Slovenia's government bond rating by two notches to Ba1, its highest "junk" bond rating, from Baa2 on Tuesday and said the outlook for the rating remains negative.

The ratings firm cited three factors: the health of the country's banking sector, the marked deterioration of the government's finances, and uncertain funding prospects that heighten the probability that external assistance will be needed.

The government had been seeking to raise cash through a bond sale, but called it off earlier Tuesday ahead of the ratings announcement.
 
Slovenia, voto Parlamento su tetto a deficit slitta a fine maggio

martedì 7 maggio 2013 17:09








LUBIANA, 7 maggio (Reuters) - Slitta alla fine di maggio il voto del Parlamento sloveno sul tetto al deficit dei conti pubblici. Le forze politiche non hanno infatti raggiunto l'accordo sui termini della cosiddetta 'regola d'oro fiscale'.

La Slovenia sta lottando per mettere in sicurezza le proprie finanze pubbliche ed evitare di diventare l'ultimo Paese della zona euro a chiedere un bailout.

Per questo si è impegnata a introdurre il tetto al deficit entro la fine di maggio, ma governo e opposizione hanno opinioni divergenti in merito a quando la regola debba entrare in vigore.

Per l'esecutivo questo dovrebbe avvenire nel 2017, mentre l'opposizione conservatrice preme per l'operatività dal 2015.

La riforma prevede una modifica della Costituzione, che richiede una maggioranza parlamentare di due terzi. La coalizione di centrosinistra che sostiene il governo controlla 49 dei 90 seggi.

Lo slittamento del voto sul tetto al deficit potrebbe sollevare ulteriori dubbi sulla capacità del governo guidato dal premier Alenka Bratusek di portare avanti riforme impopolari, che prevedono tagli alla spesa pubblica e una riduzione della presenza dello Stato nell'economia, finalizzate alla stabilizzazione dei conti pubblici.

Il governo dovrebbe presentare un pacchetto di provvedimenti di riforma giovedì.

Nelle stime della Commissione europea il deficit della Slovenia salirà quest'anno al 5,3% del Pil dal 4% del 2012, a causa della riduzione degli introiti fiscali e dall'aumento della spesa per sostenere le banche di proprietà statale, in grave difficoltà.
 

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