Titoli di Stato area Euro SLOVENIA - Operativo titoli di stato

Slovenia Put on Credit Watch Negative by S&P on Vote Call


By Boris Cerni - Nov 6, 2012 9:45 AM GMT+0100








Slovenia’s credit rating was put on credit watch negative by Standard & Poor’s because of opposition efforts to force a referendum on the government’s plan to overhaul the economy.

Opposition lawmakers on Oct. 30 filed a motion to call a plebiscite on a so-called bad bank and the creation of the wealth fund meant to ease the sale of state assets. The bank plan motion was rejected by Parliamentary Speaker Gregor Virant on Nov. 2. The yield on Slovenia’s 10-year $2.25 billion bond rose 4 basis points, after soaring 29 basis points on Oct. 31.

“The possibility that the parliamentary opposition will use the referendum procedure as a blocking device raises significant uncertainties that could threaten the government’s ability to develop and execute structural reform policies,” the New York-based company said in a statement today. “We believe delays in resolving the issue will likely harm investor confidence and could increase Slovenia’s financing costs.”

Slovenia is pushing ahead with measures to strengthen the economy, including fiscal consolidation and the formation of the bad bank as the government struggles to avoid becoming the next euro region country to ask for international assistance.

Lawmakers in the capital Ljubljana will today ask the Constitutional Court to either allow or reject the call for the popular vote, Finance Minister Janez Sustersic said yesterday.

The 10-year bond sold last month dropped after the report, pushing the yield up 4 basis points to 5.47 percent at 9:26 a.m. in Ljubljana, after rising to 5.49 percent on Oct. 31, according to data compiled by Bloomberg.


Credit Score


S&P said today it may lower Slovenia’s credit score by one level to A-, its fourth-lowest investment grade, or to BBB, two steps above junk, “if the government’s ability to enact key reforms to promote a more flexible and responsive economy and financial markets have been weakened and if we see that the lack of political certainty is undermining Slovenia’s other credit metrics such as its fiscal and debt dynamics.”

A BBB rating would put the country at par with South Africa, Lithuania and Bulgaria.

The government of Prime Minister Janez Jansa is aiming to cut the budget deficit to about 3.5 percent of gross domestic product from 6.4 percent at the end of last year. Debt is forecast to increase to a 58 percent of total output next year, according to the European Commission.


To contact the reporter on this story: Boris Cerni in Ljubljana at [email protected]
 
Slovenia: presidenziali fra crisi e scontro politico

Favorito presidente uscente Turk. Probabile ballottaggio

09 novembre, 18:01



(ANSAmed) LUBIANA, 9 NOV


In un'atmosfera cupa per l'economia in ginocchio e con uno scenario dominato da uno scontro durissimo tra il governo e l'opposizione di centro-sinistra sui tagli alle spese pubbliche, si conclude oggi in Slovenia la campagna elettorale per le presidenziali di domenica, con il presidente uscente Danilo Turk favorito per la rielezione a un secondo mandato quinquennale.

Circa 1,7 milioni di sloveni sono chiamati a scegliere tra tre candidati, il numero piu' basso dall'indipendenza conquistata nel 1991, secondo alcuni analisti un segnale che anche i partiti politici sono stati colpiti dalla crisi ed evitano di rischiare campagne elettorali costose. Il liberale e moderato Turk, che si presenta da indipendente, ma sostenuto dal maggiore partito dell'opposizione di centro-sinistra, la Slovenia Positiva del sindaco di Lubiana, e' dato favorito in tutti i sondaggi, seppur negli ultimi giorni ha visto assottigliarsi il vantaggio, da un solido 40 per cento a circa 28 punti percentuali.

Al secondo posto con il 25 per cento e' dato Borut Pahor, primo ministro dal 2008 al 2011, appoggiato dai Democratici sociali (Ds), formazione erede del vecchio Partito comunista dell'epoca jugoslava, alla quale Pahor aderi' nel 1988 per trasformarla negli anni Novanta in una formazione socialdemocratica e portarla poi al potere. Su Pahor pesano pero' le critiche di chi sostiene che quando era premier non ha saputo reagire ai primi segnali della crisi economica, continuando a indebitare il Paese. Critiche da lui respinte con decisione.

Il Partito democratico sloveno (Sds) del premier conservatore Janez Jansa ha candidato l'eurodeputato ed ex ministro dell'istruzione Milan Zver, sul quale pero' pesano l'impopolarita' delle misure di austerita' e i tagli agli stipendi dei dipendenti pubblici decisi dal governo.

I vari sondaggi lo danno perdente con un appoggio tra il 17 e il 23 per cento degli intervistati. Ma proprio gli elettori di Zver potrebbero dare un po' di vivacita' a una sfida elettorale che finora e' stata monotona e poco seguita dalla stampa.

I sondaggi infatti indicano che al probabile ballottaggio, previsto per il 2 dicembre, i favori andrebbero piu' al candidato di sinistra, Pahor, e molto meno al centrista Turk. Anche perche' Pahor appoggia le riforme intraprese da Jansa. Tra le curiosita' da rilevare vi e' l'escamotage delle televisioni che, per far salire l'audience ai dibattiti tra i tre candidati, hanno messo in primo piano le loro mogli, che all'ultimo confronto si sono dovute unire ai loro mariti per rispondere alle domande dei giornalisti e presentarsi agli elettori come la perfetta First lady slovena
 
Slovenia/ Presidenziali, ex premier Pahor in vantaggio

Il ballottaggio con Turk fissato al 2 dicembre




Lubiana, 12 nov (TMNews) - Contraddicendo ogni previsione, l'ex capo del governo socialdemocratico, Borut Pahor, è in vantaggio al primo turno delle presidenziali slovene davanti al capo di stato uscente Danilo Turk. Secondo risultati non ancora definitivi, Pahor avrebbe ottenuto il 42% dei voti, mentre Turk solo il 37%. Il ballottaggio è previsto per il 2 dicembre.

Per la prima volta dall'indipendenza, dichiarata nel 1991, la corsa era ristretta a soli tre candidati, tra i quali favorito era appunto l'attuale capo di stato Turk, un indipendente sostenuto dal Slovenia Positiva (Ps) primo partito dell'opposizione di centro sinistra, del sindaco di Lubjana, Zoran Jankovich. A sfidare Turk, l'altro esponente del centro sinistra, l'ex premier socialdemocratico (Sd), Borut Pahor. Candidato unico del centro destra al governo, infine, era Milan Zver, europarlamentare del Partito democratico sloveno (Sds), guidato dall'attuale premier, Janez Jansa.

(con fonte afp)
 
Slovenia: presidenziali, i due sfidanti

30 novembre, 17:57



(ANSAmed) LUBIANA, 30 NOV


L'ex premier socialdemocratico Borut Pahor e il presidente uscente Danilo Turk sono i protagonisti del ballottaggio di domenica delle presidenziali in Slovenia. Al primo turno a Pahor era andato il 40%, a Turk il 36%.

Quando alcuni mesi fa Borut PAHOR, 49 anni, in politica da piu' di vent'anni, aveva annunciato la sua candidatura alla presidenza della Slovenia pochi credevano che avesse la possibilta' di prendere piu' di una manciata di voti.
Pahor infatti aveva in poco meno di un anno perso tutte le sfide elettorali: da primo ministro in una serie di referendum gli sono state bocciate le riforme del sistema pensionistico, poi ha perso le elezioni politiche portando il suo partito, i Democratici sociali (Sd), dal 29 per cento dei voti ottenuti nel 2008 al 10 per cento nel 2011, e infine ha perso la battaglia per la rielezione alla presidenza del suo Sd.
Nel primo turno delle presidenziali tre settimane fa e' arrivato in testa puntando sulla sua esperienza maturata alla guida del governo. E dando l'appoggio ad alcune riforme chiave dell'esecutivo conservatore guidato da Janez Jansa, si e' assicurato le simpatie di una parte degli elettori di destra.

''Non serve alimentare illusioni e la sfiducia nell'attuale governo insistendo che le misure di risparmio sono errate'', ha detto, sostenendo che solo in questo modo sara' possibile salvare il rating creditizio del Paese.

Il 60/enne presidente Danilo TURK, gia' professore universitario di diritto internazionale, diplomatico, in passato braccio destro di Kofi Annan alle Nazioni Unite, nella sfida finale, stando ai sondaggi, corre il serio rischio di non vedersi rieletto a un secondo mandato quinquennale.
Liberale, moderato, ma con forti contatti a sinistra, negli ultimi cinque anni e' entrato in duri scontri diretti, anche personali, con l'attuale premier Jansa, al quale a gennaio non ha voluto conferire il mandato per formare il governo perche' alle elezioni era giunto secondo.
Ha attaccato l'ex premier Pahor, accusandolo di fare ''demagogia e di dire solo frasi vuote''.

Negli ultimi giorni si e' apertamente opposto ai tagli della spesa pubblica, proponendo piu' tasse e meno risparmi.
''La Slovenia deve difendere uno Stato sociale forte, in caso contrario, potrebbe diventare una piccola parte in un impero globale'', ha detto, appellando gli elettori di sinistra a recarsi alle urne.
Alla sua critica del governo ha risposto il premier Jansa che ha invitato gli sloveni ''a votare per il cambiamento'', dando cosi' un appoggio indiretto a Pahor.
 
Slovenia: verso privatizzazione prima banca Paese (Nlb)

29 novembre, 16:48



(ANSAmed) LUBIANA, 29 NOV

Il governo sloveno sta valutando l'ipotesi di privatizzare l'intera Nova ljubljanska banka (Nlb), maggiore istituto di credito del Paese, senza mantenere, come era previsto in passato, una quota consistente nelle mani dello Stato. Lo ha annunciato il ministro delle Finanze, Janez Sustercic, citato dai media di Lubiana.

''La nostra intenzione di conservare una quota di partecipazione pari al 25 per cento delle azioni, si e' mostrata come un ostacolo nella ricerca di un compratore'', ha spiegato Sustercic, aprendo la strada alla completa privatizzazione della Nlb, in gravi difficolta' causate dalla crisi economica.

Ora il governo deve chiedere il via libera al parlamento per la vendita totale della banca, nella quale lo Stato sloveno detiene il 59 per cento delle azioni. Il 22 per cento e' nelle mani del KBC belga e il resto dei piccoli azionisti.

Lo scorso ottobre, nell'ambito di un piano di risanamento del sistema bancario duramente criticato dall'opposizione di centro-sinistra, il parlamento ha approvato l'istituzione di una ''banca debole'' che dovrebbe addossarsi l'attivo ''tossico'', la maggior parte dei crediti ritenuti inesigibili.
 
IMF calls for Slovenia to restructure and privatise its banks








The International Monetary Fund's (IMF) latest staff report on the country called on struggling Slovenia to restructure and privatise its banks, and introduce labour and pension reforms in order to return to economic growth, newswires report.

The IMF report comes as one of the euro zone's country tries to avoid becoming the next recipient of a sovereign bailout as its economy remains mired in recession and its banks struggling under a mountain of bad loans. Slovenian banks' provisions for bad loans rose 20% in the first nine months of this year, pushing the troubled sector into a loss for the third straight year. Bad loans amounted to 14.2% of all loans at the end of September, 3 percentage points higher than at the start of the year.

"[The government] should move decisively to privatise banks and corporations in order to change their governance and commercial culture," the IMF said. "Bank restructuring, recapitalization, and privatization are needed to break the vicious spiral of deleveraging and economic contraction...Pension and labor market reforms remain a priority."

Source: bne
 
Reuters
Slovenia back in recession, further contraction seen







LJUBLJANA: Slovenia is the latest euro zone member to have slipped back into recession, third quarter figures showed on Friday, boding ill for its efforts to keep public finances afloat and avert an international bailout.

Gross domestic product (GDP) in the small eastern European country shrank 0.6 percent versus the previous quarter and by 3.3 percent year-on-year between July and September, due to falls in exports, investment and domestic spending.

That followed a quarterly contraction of 1.1 percent in the second quarter and a meagre expansion in the first and analysts said the country will only return to growth in 2014.

"It looks set to get worse before it gets better in Slovenia," Timothy Ash, an analyst at Standard Bank told Reuters, citing weak growth across Europe, problems in the Slovenian banking sector and tight fiscal policy.

Otilia Simkova of research and consulting firm Eurasia Group said Slovenia would most likely only return to growth in 2014 "unless external conditions improve rapidly", particularly since additional budget cutbacks are planned for 2013.

Slovenia's economy is driven by exports of cars, car parts, household appliances and pharmaceuticals to other European Union states. It was badly hit by the global crisis but returned to mild growth in 2010 and 2011.

Exports in the third quarter of this year fell by 0.7 percent year-on-year versus a fall of 0.3 percent in the previous quarter due to a drop in demand from EU customers.

Domestic spending dropped by 6.6 percent year-on-year, down for the fourth quarter in a row, mainly due to budget cuts and higher unemployment - more than 100,000 of its 2 million inhabitants are out of work - while investment fell 20.4 percent.

The government has cut investment, public sector wages and most social benefits to bring the budget deficit down to 4.2 percent of GDP this year from 6.4 percent in 2011.

It plans further cuts in 2013 year so dip below the EU-recommended ceiling of 3 percent. It expects unemployment to rise to 13.1 percent in 2013 from some 11.9 percent this year.

Worried by rising bad debts held by its banks which already amount to some 18 percent of GDP, Slovenia issued its first sovereign bond in 19 months in October, securing the funds it needs for the next six months.

The government is planning to raise the retirement age from 2013, ease the hiring and firing of employees, reduce taxes for small businesses and speed up privatisation to give a boost to the economy.

"The ability to implement these reforms will be the most important factor influencing Slovenia's risk of a bailout in near future, as the trust of the markets seems to depend on them," said Simkova.

A trade union and an opposition party have stalled two of the reform laws by requesting a referendum on them but the government hopes the Constitutional Court will reject both referendum demands.

The government expects the economy to shrink by 2 percent this year and another 1.4 percent in 2013 but the Organisation for Economic Cooperation and Development on Tuesday forecast a contraction of 2.4 percent in 2012 and of 2.1 percent in 2013.
 

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