Titoli di Stato area Euro SLOVENIA - Operativo titoli di stato

Crisi: Slovenia, Jansa accusa opposizione blocco riforme
Premier, governo vuole evitare richiesta aiuti


11 OTTOBRE, 18:02




(ANSAmed) LUBIANA, 11 OTT


Il primo ministro sloveno Janez Jansa, il cui Paese secondo alcuni esperti potrebbe essere tra quelli che chiederanno presto aiuti al fondo salva-stati europeo, ha detto che il programma di stabilizzazione finanziaria proposto dal suo governo ''non ha nessuna alternativa'', e che non si dimettera' nonostante la pressione dell'opposizione di centro-sinistra che, secondo Jansa, starebbe facendo tutto il possibile per bloccare le sue riforme.

''Il mio governo ha una maggioranza, e pensare che cedera' agli ultimatum dell'opposizione e' un'illusione, un calcolo sbagliato'', ha affermato il premier sloveno in una lunga intervista alla tv pubblica, commentando le iniziative referendarie che mirano a fermare alcune sue riforme chiave.

Nei giorni scorsi e' iniziata la raccolta di firme per abrogare la legge sulla sanzione delle banche e sulla fondazione di una holding che raggrupperebbe sotto un'unica gestione quasi tutte le societa' pubbliche.
La Camera alta del parlamento sloveno ha gia' messo il suo veto sospensivo provvisorio su queste leggi e di conseguenza il parlamento dovra' riapprovarle.
''Dietro a queste macchinazioni c'e' l'opposizione che, se continuera' a bloccare le riforme, trascinera' il Paese verso il punto dove non avra' altra scelta che chiedere aiuti all'Ue'', ha aggiunto Jansa accusando i partiti di centro-sinistra ''di sabotare il governo e mettere a repentaglio la sovranita' nazionale''.

''Il mio governo vuole evitare di rivolgersi per gli aiuti all'estero ha spiegato - perche' cio' limiterebbe di molto la sovranita' finanziaria della Slovenia''. La seconda opzione, secondo Jansa, e' andare alle elezioni anticipate, ''forse anche due volte, come in Grecia'', che pero' alla fine produrrebbero ''un governo dipendente dai creditori internazionali''.
 
Implementation of "Bad Bank Bills" postponed in Slovenia


bne - 12.10.2012


Slovenia's state council on Wednesday sent back to parliament the "bad bank" bill approved last week saying it was constitutionally questionable and could cause great damage to the eurozone country's budget, AFP reported.

"The bill is bad and unclear, it transfers the consequences of bad (loans) decisions taken by banks to tax payers," Marijan Klemenc, a council member, said when calling for a veto on the bad banks' bill.
The veto was backed by 19 councillors of the 40-seat advisory body while 14 voted against it.

When the state council sends a bill back to parliament for a new vote, the bill has to be approved by an absolute majority.

Slovenia's 90-seat parliament approved last week with 47 votes the creation of a "bad bank" to take non-performing loans from the eurozone country's indebted state-owned banks in exchange for state-guaranteed bonds.

Source: bne
 
Kranjec Says Slovenia Probably Won't Need ECB Help

By Boris Cerni - Oct 13, 2012 6:00 AM GMT+0200







Slovenia probably won’t need direct aid from the European Central Bank, ECB Governing Council Member Marko Kranjec said in an interview with Delo newspaper.

“The ECB has set up new instruments, the direct monetary transaction, which I hope Slovenia won’t need,” Kranjec, who is also the Slovenian central bank governor, was quoted as saying by the Ljubljana-based newspaper.

The former Yugoslav republic, the first post-communist country to join the euro region, needs to continue to consolidate public finances and reform the labor market and the retirement system to regain its reputation of being a “credible country,” Kranjec said, according to Delo. Markets would respond “accordingly” with falling yields.

“If measures are carried through, Slovenia will be able to borrow normally and it won’t need to ask for international aid,” he said.

The government of Prime Minister Janez Jansa needs to focus on strengthening the economy if it wants to solve the banks’ worsening loan portfolios, Kranjec said in the interview.

To contact the reporter on this story: Boris Cerni in Ljubljana at [email protected]
 
La Slovenia prevede nuovo debito fino a 9,14 mld di euro nei prossimi due anni

By Marja Novak
LUBIANA | Fri 12 ottobre 2012 05:38 CEST






12 ottobre (Reuters) - Slovenia, cercando di evitare un piano di salvataggio UE, prevede di assumere nuovo debito fino a € 9140000000 (11,83 miliardi dollari) nel 2013 e 2014 per finanziare il bilancio, rimborsare il debito in scadenza e la stabilità sicuro della banca.

Secondo un documento ufficiale dovrebbe essere approvato dal Parlamento in ottobre o novembre, il governo cercherà di prendere in prestito fino a 3,15 miliardi di euro nel 2013 per finanziare il deficit di bilancio e debito in scadenza.

Nuovo debito nel 2014 potrebbe arrivare fino a 3,2 miliardi di euro, secondo lo stesso documento, pubblicato sul sito web del Parlamento.

Il governo sarebbe anche in grado di assumere ulteriore indebitamento di 2,8 miliardi di euro in due anni per intervenire sul suo mercato del debito sovrano e garantire la stabilità del settore bancario.

Slovenia metterà alla prova la fiducia degli investitori nelle prossime settimane, quando si prevede di emettere il suo primo prestito obbligazionario sovrano di quest'anno, un 1,5 miliardi di euro 10 anni di legame, dopo il rinvio ad aprile un problema simile in euro a causa del rendimento richiesto superato il 5 per cento.

Da allora rendimenti sono aumentati ulteriormente e si è attestato a 6,17 per cento il Venerdì per un a 10 anni, secondo i dati Reuters, dopo il picco del 7,6 per cento nel mese di agosto in mezzo della speculazione che la Slovenia potrebbe diventare il prossimo Stato zona euro per chiedere un piano di salvataggio internazionale.

Il paese è stato duramente colpito dalla crisi globale, a causa della sua dipendenza dalle esportazioni, ed è alle prese con una nuova recessione, dopo una lieve ripresa nel 2010 e 2011 a causa della domanda di esportazioni inferiore e un calo della spesa interna tra tagli di bilancio del governo.

Il governo spera di ridurre il deficit di bilancio al di sotto del 3 per cento del PIL nel 2013 dal 4,2 per cento di quest'anno, tagliando i salari del settore pubblico di circa il 5 per cento e di aumentare una serie di imposte, anche per gli studenti, media, banche e servizi comunali.

Il governo prevede inoltre di creare una nuova società di stato che assumerà crediti inesigibili delle banche slovene che ammontano a circa 6,5 ​​miliardi di euro, 18 per cento del PIL e un altro che gestiranno tutte le attività statali e accelerare la privatizzazione.

Si prevede inoltre di aumentare l'età pensionabile e la facilità di assunzione e licenziamento dei dipendenti fin dall'inizio del 2013, ma i sindacati minacciano di far rispettare referendum sulla maggior parte delle riforme che potrebbero ritardare o rifiutarle.

(Segnalazione da Marja Novak, editing di Zoran Radosavljevic / Jeremy Gaunt)
 
Crisi: Slovenia emettera' titoli in dlr per evitare aiuti Ue
Trattative per piazzare su mercato ordinario 1,5 mld dlr


15 OTTOBRE, 15:46



(ANSAmed) LUBIANA, 15 OTT


La Slovenia ha iniziato oggi una serie di discussioni con diversi investitori, principalmente negli Stati Uniti, per piazzare sul mercato ordinario circa 1,5 miliardi di dollari di titoli di Stato, ed evitare in questo modo di chiedere aiuto all'Ue. Lo ha annunciato il ministero delle Finanze di Lubiana.

Le trattative si terranno nei prossimi giorni a Boston, New York e a Londra con la Deutsche Bank, la francese BNP Paris e la JP Moragn americana.
Il ministro delle Finanze, Janez Sustercic, ha fatto sapere che ''alcune banche di investimento hanno mostrato un notevole interesse per i titoli di Stato sloveno, in particolare per una emissione denominata in dollari'', e non in euro, come era consuetudine per il Paese che ha aderito alla moneta unica europea nel 2007.

Secondo il governo di Lubiana, l'indebitamento in dollari garantira' un tasso di interesse minore di quello in euro, ora intorno al sei per cento. I critici di questo intervento sostengono invece che il Paese, gia' molto esposto alla crisi dell'euro, si esporra' anche a un rischio valutario che si voleva evitare proprio aderendo alla moneta europea.

Ad agosto, le tre principali agenzie di rating internazionali hanno declassato il debito sovrano della Slovenia, in passato considerata come modello di sviluppo per i Paesi dell'est europeo.

***
Sarà interessante capire se la nuova emissione in dollari (anzichè in euro) è dovuta ad una legislazione diversa del bond rispetto alle emissioni nazionali.
 
Crisi: Slovenia, in crescita perdite settore bancario

19 ottobre, 19:35




(ANSAmed) LUBIANA, 19 OTT

Nei primi otto mesi di quest'anno le banche slovene hanno registrato una perdita di 94 milioni di euro, di molto superiore ai 13 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso. E' quanto emerge dati della Banca nazionale slovena, diffusi oggi a Lubiana.

Nei mesi scorsi si sono fatte sempre piu' insistenti le voci secondo cui la Slovenia potrebbe ricorrere al fondo salva-stati europeo, proprio per risanare il sistema bancario. I risultati negativi delle istituzioni bancarie, la cui maggioranza e' di proprieta' dello Stato, sono da attribuire al crescente numero dei prestiti concessi in passato, e ora ritenuti inesigibili.
La quota delle rate non riscosse per piu' di 90 giorni e' cresciuta dal 7,5 per cento nel 2011 al 13,5 per cento. Si e' contratto anche il bilancio complessivo delle banche, solo in agosto di 300 milioni di euro, e ora ammonta a 47,2 miliardi.

Il primo ministro Janez Jansa ha piu' volte detto che il suo Paese ce la fara' da solo, senza aiuti esterni, ma a condizione che al piu' presto venga varato una pacchetto di misure di risparmio.
 
Slovenia set to raise USD2.25bn with 10-year bond



Fri Oct 19, 2012 6:46am EDT

(Adds context, outstanding bonds)
By John Geddie




LONDON, Oct 19 (IFR) - The Republic of Slovenia is set to raise USD2.25bn through the sale of a 10-year Eurobond on Friday, easing concerns that the country would have to seek official sector aid.

Burdened by debt-ridden state-owned banks, Slovenia has been trying to keep a lid on a budget deficit that soared to 6.4% of GDP in 2011.

The eurozone sovereign, rated Baa2/A/A-, failed to issue in euros earlier in the year as its 10-year bonds spiked to around 7%. The country instead turned to the US dollar markets to tap into yield-hungry emerging markets investors, as EUR1.5bn of bond redemptions rapidly approached in 2013.

Benefiting from a strong rally in peripheral eurozone debt markets heading into the sale, Slovenia is to price its debut dollar bond inside its euro curve, a feat many investors thought would prove very difficult.

BNP Paribas, Deutsche Bank and JP Morgan have set final guidance of the new dollar bond at 5.75% area (+/- 5bps), and are scheduled to price the deal on Friday afternoon.

The deal was originally marketed at a yield of low 6%, and then revised on Thursday evening to 5.875%, said leads.

On Wednesday, before the new dollar bond issue was announced, Slovenia's 4.375% EUR1.5bn January 2021 note was trading at 5.74%. It is currently trading at 5.62%, according to Thomson Reuters data.

(Reporting By John Geddie; Editing by Sudip Roy)
 
UPDATE: Slovenia Draws Strong Demand for Dollar Bond



--Central European country sold $2.25 billion in 10-year notes
--Slovenia was able to trim return on offer as investors placed orders more than four times the size of the deal
--Sale was seen as a crucial test for Slovenia's government
(Updates throughout with details on bond sale.)
By Katie Martin and Erin McCarthy Slovenia sold its first dollar bond since 1996 Friday, drawing hefty demand from investors despite the country potentially being headed for a euro-zone bailout.



The Central European country sold $2.25 billion in 10-year notes, and was able to trim the return on offer as investors placed orders more than four times the size of the deal. The offering priced at 98.491 to yield 5.522%, significantly tighter than initial price guidance of a low 6%, according to J.P. Morgan, one of the lead managers on the deal.

The sale was seen as a crucial test for Slovenia's government, which has linked continued access to capital markets with its efforts to avoid a bailout from the European Union.

Earlier this month, Slovenian Finance Minister Janez Sustersic said the country's "need for international aid depends on whether we will be able to continue financing our budgets by borrowing in international markets."

Also this month, Mr. Sustersic said Slovenia's current budget, pension and labor overhauls are the country's "last shot" to exit the grips of Europe's sovereign-debt crisis on its own.

The debt sale allows Slovenia, which has more modest funding needs compared with other countries in the region, to build a cash buffer--a task that has proved daunting even for larger peers such as Italy and Spain.

For investors, Slovenia's bonds offer higher returns than other sovereign debt with comparable or even lower ratings. The country is now rated Baa2 by Moody's Investors Service Inc., A by Standard & Poor's Corp. and A- by Fitch Ratings, after all three ratings firms cut their assessments of the country in August. For instance, Poland, which is rated A- by S&P, in September sold $2 billion of notes due 2023 to yield 3.175%.

The Slovenia deal had the largest demand for a dollar sovereign bond in Central and Eastern Europe and the European Union this year, J.P. Morgan said.

"Investors will see the pricing as offering value for a credit [with this kind of rating] in the region," said Timothy Ash, analyst at Standard Bank, in a note Friday.

However, some investors still harbor doubts over the country. Slovenia remains mired in a recession and bad debts have taken a toll on domestic banks.

"For me, it's the highest-rated troubled euro-zone country. Their political situation is troublesome, their banking system is in a mess...we think it spells trouble," said Viktor Szabo, portfolio manager of emerging-market debt at Aberdeen Asset Management, which has a total of $292.7 billion assets under management.

Slovenia was able to achieve less-expensive funding by issuing the 10-year notes in dollars and then swapping them into euros. This allows Slovenia to lock in a more favorable exchange rate, effectively reducing its regular payments on the bond, according to David Spegel, global head of emerging-market strategy at ING in New York.

"The Slovenians are eager to get cash in the bank, while they can, and while global markets are liquid, and pricing is cheap," said Standard Bank's Mr. Ash.
BNP Paribas SA and Deutsche Bank AG were also lead managers on the deal.



--Neelabh Chaturvedi and Sarka Halas contributed to this article.
Write to Katie Martin at [email protected] and Erin McCarthy at [email protected]
 
Ultima modifica:
Crisi: Slovenia, emessi titoli per 1,7 mld euro, ma in Usd

Per superare insolvenza e evitare richiesta aiuti

22 ottobre, 14:13





(ANSAmed) - LUBIANA, 22 OTT - Venerdi' scorso la Slovenia, le cui finanze pubbliche versano in gravi difficolta', e' riuscita a piazzare sui mercati internazionali obbligazioni di stato a scadenza decennale per un valore di 1,7 miliardi di euro a un interesse del 5,5 per cento, ma per la prima volta le obbligazione erano denominate in dollari americani, e non in euro, come e' consuetudine per il Paese che nel 2007 ha aderito alla moneta unica.

Il ministro delle Finanze, Janez Sustercic, ha detto che l'operazione finanziaria ''e' stata conclusa con successo e permettera' alla Slovenia di risolvere per un periodo il problema dell'insolvenza delle finanze pubbliche''. Secondo il ministro si tratta della maggiore vendita di titoli di stato denominati in dollari effettuata quest'anno nell'intera Europa centrale e orientale. L'emissione in dollari e' stata decisa per ottenere un tasso di interesse minore ed evitare di chiedere aiuti al fondo salva-stati europeo.

L'agenzia di stampa Sta ha riferito che la richiesta e' stata di gran lunga superiore alla domanda e solo nelle prime 12 ore sono giunte offerte per 11 miliardi di dollari, mentre sono state vendute obbligazioni per un valore di 2,25 miliardi, rispetto agli 1,5 miliardi previsti prima dell'asta. Sustercic ha ricordato che appena due settimane fa il tasso richiesto sui titoli sloveni era del 6,4 per cento.

Per questa ragione e a causa dei problemi dell'eurozona, la Slovenia si era astenuta per tutto l'anno dal vendere obbligazioni, ma all'inizio del 2013 sara' costretta a piazzare altri tre miliardi di dollari, in parte da adoperare per il risanamento del settore bancario. Gli analisti prevedono comunque che la prossima asta potrebbe essere denominata in euro.
 
Crisi: Slovenia, respinto referendum su risanamento banche

Presidente parlamento boccia proposta per ragioni procedurali

02 novembre, 17:21





(ANSAmed) - LUBIANA, 2 NOV - Il presidente del parlamento sloveno, Gregor Virant, ha respinto oggi per ragioni procedurali l'avvio di una consultazione referendaria sulla legge per il risanamento delle banche maggiori slovene, come aveva proposto mercoledi' scorso l'opposizione di centro-sinistra depositando solo pochi minuti prima della scadenza costituzionale le firme dei deputati necessarie per indire un referendum.

Virant, la cui lista civica fa parte della maggioranza governativa capeggiata dal conservatore Janez Jansa, ha spiegato che le trenta firme depositate, un terzo dei deputati del parlamento sloveno, non sono valide poiche' sono fotocopiate e non originali.
La legge che il partito Slovenia positiva (Ps) del sindaco di Lubiana Zoran Jankovic, vorrebbe vedere sottoposta al vaglio dei cittadini prevede l'istituzione di una ''banca debole'' che si addosserebbe gli attivi tossici e i crediti inesigibili delle maggiori banche del Paese, che sono in maggioranza di proprieta' dello Stato.

Secondo Jankovic questa idea non aiutera' la Slovenia a uscire dalla crisi ma ''portera' a un'ulteriore indebitamento dello Stato e alla privatizzazione delle banche e di altre aziende pubbliche''.
Contro il referendum si sono schierati il governo, che vuole mettere in atto misure per evitare che la Slovenia chieda aiuto al fondo salva-stati europeo, ma anche il presidente Danilo Turk, tradizionalmente piu' vicino alla sinistra.

Il ministero delle Finanze ha invece fatto notare che la sola iniziativa referendaria ha gia' generato una reazione negativa dei mercati internazionali poiche' ''dopo che i deputati hanno depositato le loro firme, gli interessi richiesti sui titoli di stato sloveni sono schizzati dal 5,18 al 5,9 per cento''.
 

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