HollyFabius
Nuovo forumer
E' la prima volta che scrivo su questo forum e spero in futuro di poter partecipare con contributi di spessore.
Oggi però scrivo solo per esprimere la mia piena solidarietà verso Maurizio Bernardelli Curuz, iconologo, storico e critico d'arte di spessore.
Ho letto oggi su facebook questo suo post che è stato per me come un pugno nello stomaco:
"QUALCUNO MI CHIEDE COME STO VIVENDO
dopo il mio esilio decretato dai post-comunisti da Brescia musei
Non ho problemi a dichiararlo. Vivo con 400 euro al mese che sono i proventi della pubblicità di Stile arte con adsense google. Adsense riconosce qualche centesimo di euro per ogni pubblicità cliccata dal lettore. Non ho mai rubato nemmeno mezzo euro. Non sono mai stato rinviato a giudizio per nulla. ho la fedina penale candida. Non ho accantonato nulla perché, se non sei furbo, ciò non è possibile. Ai tempi in cui lavoravo a Brescia Musei, minacciai le mie dimissioni se non fossero stati coinvolti anche i pensatori di sinistra. Ho testimoni. Non ci sono tutele per noi italiani, nel momento in cui la fortuna non gira. Coloro che consideravo amici, sono tutti fuggiti. Ma la mia battaglia non è finita. 500mila lettori di Stile al mese mi danno la forza per proseguire, nonostante tutte le porte siano chiuse. Finché sarà possibile"
Sono rimasto basito e ho chiesto chiarimenti per capire le ragioni di questa che è, pur nell'eleganza dello stile, una evidente richiesta di aiuto.
Ho ricevuto da Maurizio Bernardelli Curuz questo link che mi ha aiutato a capire:
Maurizio Bernardelli Curuz | Stile Arte
Ora voglio prima alzare la voce su un concetto che mi è chiaro in mente:
La cultura non ha partito, le persone di spessore culturale non vanno mai sottoposte a valutazione di merito basata sulle appartenenze bensì basate sulle azioni culturali. La cultura è trasversale ai partiti, l'arte rappresenterà ancora fortemente la nostra società quando i partiti saranno due righe lette distrattamente nelle enciclopedie del futuro.
Non voglio entrare assolutamente nella polemica politica, e vi prego di fare altrettanto.
Vi chiedo però di far girare questo appello e di pensare e proporre qualcosa per aiutare uno di noi.
Oggi però scrivo solo per esprimere la mia piena solidarietà verso Maurizio Bernardelli Curuz, iconologo, storico e critico d'arte di spessore.
Ho letto oggi su facebook questo suo post che è stato per me come un pugno nello stomaco:
"QUALCUNO MI CHIEDE COME STO VIVENDO
dopo il mio esilio decretato dai post-comunisti da Brescia musei
Non ho problemi a dichiararlo. Vivo con 400 euro al mese che sono i proventi della pubblicità di Stile arte con adsense google. Adsense riconosce qualche centesimo di euro per ogni pubblicità cliccata dal lettore. Non ho mai rubato nemmeno mezzo euro. Non sono mai stato rinviato a giudizio per nulla. ho la fedina penale candida. Non ho accantonato nulla perché, se non sei furbo, ciò non è possibile. Ai tempi in cui lavoravo a Brescia Musei, minacciai le mie dimissioni se non fossero stati coinvolti anche i pensatori di sinistra. Ho testimoni. Non ci sono tutele per noi italiani, nel momento in cui la fortuna non gira. Coloro che consideravo amici, sono tutti fuggiti. Ma la mia battaglia non è finita. 500mila lettori di Stile al mese mi danno la forza per proseguire, nonostante tutte le porte siano chiuse. Finché sarà possibile"
Sono rimasto basito e ho chiesto chiarimenti per capire le ragioni di questa che è, pur nell'eleganza dello stile, una evidente richiesta di aiuto.
Ho ricevuto da Maurizio Bernardelli Curuz questo link che mi ha aiutato a capire:
Maurizio Bernardelli Curuz | Stile Arte
Ora voglio prima alzare la voce su un concetto che mi è chiaro in mente:
La cultura non ha partito, le persone di spessore culturale non vanno mai sottoposte a valutazione di merito basata sulle appartenenze bensì basate sulle azioni culturali. La cultura è trasversale ai partiti, l'arte rappresenterà ancora fortemente la nostra società quando i partiti saranno due righe lette distrattamente nelle enciclopedie del futuro.
Non voglio entrare assolutamente nella polemica politica, e vi prego di fare altrettanto.
Vi chiedo però di far girare questo appello e di pensare e proporre qualcosa per aiutare uno di noi.