La premier
Giorgia Meloni segna tre gol.
Uno dopo l'altro.
A
Elly Schlein, segretaria del Pd, non resta che protestare.
Come quegli allenatori della squadra perdente che si sgolano dalla panchina.
Il piano Mattei da oltre 5 miliardi, con cui costruire un ponte diplomatico con l'Africa? Una scatola vuota.
L'accordo con l'Albania per il trasferimento dei migranti raccolti in mare aperto? Una violazione del diritto internazionale.
La Rai? Un'occupazione totale.
Ma se ribaltassimo i ruoli, cosa farebbe oggi Schlein al posto di Giorgia Meloni?
Sappiamo cosa ha fatto finora il Pd quando era al governo.
I rapporti con l'Africa li aveva delegati al soccorso in mare delle Ong amiche:
così hanno finto di non sapere che il resto del problema partiva da lontano.
E quando i nostri democratici sono sbarcati in Libia,
hanno stretto accordi con le milizie - cioè con i trafficanti -
affinché i migranti venissero trattenuti (imprigionati) senza alcuna protezione umanitaria.
Hanno insomma rinviato la questione
e Giorgia Meloni - nel frattempo - ha vinto le elezioni.
E che oggi, con il vertice Italia-Africa che si è appena concluso a Roma,
prova a seguire un percorso alternativo dopo quasi due decenni di fallimenti del Pd.
È il gol dell'1 a 0.