Solo politica

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Questa è la controprova lampante dei giudici politicizzati
rivolti verso la sinistra, al potere in campo giudiziario.

non ci sono gli estremi per gli arresti domiciliari.
non possono inquinare eventuali prove.
non possono nulla.

Ti dimetti. Ti liberiamo. Ahahahahahahah

CHE SCHIFO DI GIUSTIZIA E' QUESTA ?

L'ex braccio destro di Giovanni Toti, il capo di gabinetto Matteo Cozzani,
torna in libertà dopo oltre cinquanta giorni di arresti domiciliari con l'accusa di corruzione elettorale aggravata.

Ieri il gip di Genova, Paola Faggioni,
ha accolto l'istanza di revoca presentata dal legale di Cozzani, Massimo Ceresa Castaldo,
e ha disposto per lui l'obbligo di dimora con il divieto di uscire la sera e la notte.

Finora Cozzani è l'unico degli indagati sottoposti a misura cautelare ad aver ottenuto la revoca.

Il nodo centrale però è che l'ex dirigente si è dimesso dall'incarico,
una scelta determinante nella valutazione della giudice di concedergli la libertà.

«Si legge nell'ordinanza - il comportamento serbato dall'indagato durante il periodo di sottoposizione alla misura cautelare
e, in particolare le intervenute formali dimissioni dall'incarico di Gabinetto del Presidente della Regione Liguria,
costituiscono elementi favorevoli all'indagato che fanno ragionevolmente ritenere che le esigenze cautelari,
sia pure ancora presenti, si siano ridimensionate».
 
Mentre questo è quello che ha scritto 15 giorni fa.
VERGOGNA

«Permane l’esigenza cautelare connessa al pericolo concreto e attuale​

di reiterazione di analoghe condotte criminose» alla luce delle​

«condotte criminose contestate così come emerse nel corso delle indagini,​

dalle quali traspare in modo evidente la sistematicità del meccanismo corruttivo,​

reiterato in un notevole arco temporale». E poi: «Gli stessi imprenditori Aldo e Roberto Spinelli,​

nel corso degli interrogatori di garanzia, hanno confermato le promesse,​

da parte del Governatore, di risoluzione di pratiche amministrative del gruppo».​

 

«Non può passare il principio che la conquista della libertà

sia subordinata alle dimissioni e,

quindi all’interruzione del mandato ricevuto dagli elettori»

 
E rieccola. E' abituata a questi comportamenti.

La Corte di appello di Genova ha deciso:
il gup Paola Faggioni non ha minato il principio di imparzialità del giudice
e può continuare a esercitare il ruolo di gup nel processo per il crollo di ponte Morandi.
 
Il gip di Genova respinge la scarcerazione di Signorini, ex presidente dell'autorità portuale, perché

“non ha mostrato consapevolezza del disvalore della sua condotta”.

Come se il carcere dovesse servire a questo.

Una concezione degna del regime degli ayatollah iraniani
 
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