Solo politica

  • Creatore Discussione Creatore Discussione Stic@zzi
  • Data di Inizio Data di Inizio
Wimbledon : non c’è nemmeno un giudice di linea.

Niente paura, tutto regolare nella dinamica dell’incontro. Ci ha pensato l’intelligenza artificiale.

Un complesso sistema di telecamere, di video di controllo, e di regole immagazzinate da un super-computer
ha consentito di procedere nella partita, persino con l’accompagnamento vocale
– anche in questo caso la voce era sintetica, computerizzata – simulato persino in una armoniosa
(e politicamente correttissima) alternanza di voce femminile e voce maschile.


L’unica presenza umana rimasta in campo, oltre ai giocatori, era il giudice sul trespolo.
Per quasi tutto l’incontro il suo ruolo è stato evidentemente inutile.

Un notaio esautorato di ogni competenza, attento all’incontro più o meno come gli altri mille spettatori.

Poi d’un tratto l’imprevisto.

Un colpo esce chiaramente dal campo, oltre la linea di fondo;
nulla che possa creare un dubbio, la riga è rimasta lontana di almeno una spanna,
rispetto al punto di contatto tra la pallina e il terreno erboso.

Eppure, non si sente la solita voce sintetica – avrebbe dovuto essere maschile, per rispettare l’alternanza –
stigmatizzare con precisione “artificiale” quell’”out” che tutti si aspettavano.


Anche i giocatori in campo se lo aspettavano.

Anche il giudice sul trespolo se lo aspettava.

Invece, silenzio.


Prima il silenzio del mancato “out”.
Poi dopo l’aggiornamento del punteggio – sempre declinato dall’Intelligenza Artificiale in persona –
che aveva contabilizzato l’errore come se non ci fosse stato, il silenzio del pubblico è diventato brusio.
 
Il giocatore vittima della svista “artificiale” avrebbe dovuto andare alla battuta, ma è incerto.
Guarda il pubblico, poi si rivolge all’arbitro, che sembra intento ad ascoltare qualcosa in cuffia.

Alza un braccio, e urla: “Stop”. E’ ufficiale: Wimbledon, c’è un problema.

Mentre tutto si ferma, l’arbitro umano sul trespolo inizia un conciliabolo:
non si limita ad ascoltare quello che gli dicono in cuffia, ma risponde qualcosa nel suo microfono,
che però è stato escluso dall’ascolto di tutti.


Passano un paio di minuti.
L’arbitro dal trespolo riaccende il microfono
, annuncia quello che era ormai sotto gli occhi di tutti:

“Il sistema dell’Intelligenza artificiale è andato momentaneamente in tilt.
Tra poco sarà ripristinato e potremo riprendere l’incontro”.


Sollievo generale, brusio di commenti prevedibili, che in Italia avrebbero avuto il tono più greve:

“Sarà artificiale, ma alla faccia dell’intelligenza!”.


Ritorna la voce sintetica, questa volta è femminile e riassume il punteggio,

come se la palla fuori non fosse mai stata giocata.

L’arbitro dal trespolo aggiunge la sua voce, per chiarire:

“Si riprende da prima del tilt. Si rigioca la palla”.

Ma come?
Lo sguardo e l’intelligenza umana
si arrendono di fronte all’errore di quella artificiale?
Tutti avevano visto la palla fuori.
Era un “15” contro chi aveva sbagliato.
Era ovvio, lapalissiano.



Invece no.

Se la macchina sbaglia occorre rifare tutto.


Non basta l’occhio umano che ha visto l’errore del giocatore e dell’Intelligenza artificiale.
 
No, l’uomo è stato definitivamente esautorato, escluso.

Non può più metterci becco.

Si riparte laddove la macchina aveva smesso di funzionare.

Il suo errore non conta, si cancella la realtà privata del suo controllo,
come se non fosse accaduto nulla.



Come vogliamo dirlo?

E’ una incredibile resa dell’uomo di fronte alla macchina e alla tecnologia.
 
Ma c’è di più: ce n’era bisogno?

Era proprio necessario preferire l’Intelligenza artificiale
agli umani giudici di linea
(magari coadiuvati da quella sorta di Var
che abbiamo visto a Parigi o a Roma)?


E ancora:

perché di fronte a un marchiano errore della macchina
dobbiamo arrenderci come una specie inferiore,
che non osa contraddire il frutto della sua (presunta) evoluzione?
 
Propongo il foglio di via all'intera famiglia.
Perchè è anche colpa loro, che non hanno allevato i figli insegnando il rispetto.

Sedici anni.

È l'età di due fratelli, italiani di seconda generazione,

che hanno accoltellato due persone di ritorno da un concerto al Carroponte.

La polizia di Stato, coordinata dalla procura milanese,
li ha fermati entrambi con le accuse dal tentato omicidio e rapina aggravata.

Entrambe le vittime, di 38 e 32 anni, si trovavano alla fermata del tram di viale Fulvio Testi.

Visto che il mezzo pubblico tardava ad arrivare, hanno deciso di incamminarsi:
sono stati bloccati ed aggrediti dai due ragazzini,
che dopo avere rubato il borsello al fratello più grande,
hanno aggredito il più piccolo, colpendolo con un'arma da taglio alla schiena per poi fuggire via.

Il ferito è stato trasportato in codice rosso presso il San Gerardo di Monza,
dove è tutt’ora ricoverato in gravi condizioni.
 
BELLO CHIARO.

Il meteorologo si scaglia poi contro quella che definisce una “battaglia trentennale”: la temperatura percepita.

Questo è secondo me proprio terrorismo, dire che ci sono 35 gradi
ma la temperatura effettivamente percepita sulla pelle è 40.

Se tu lo vai a dire a un esame di fisica ti buttano fuori a calci, perché non esiste.

La temperatura percepita non esiste.


Esiste una differente, fra l’altro da persona a persona,
sofferenza della stessa temperatura a seconda dell’umidità,
ma a seconda anche del proprio stato di salute”.
 
Ci abbiamo messo 150 anni a rovinare il clima.

Nel giorno che noi rinsaviamo,
che togliamo il piede dall’acceleratore,
questa macchina, questo treno, ha una inerzia, perché l’atmosfera è enorme.

Continuerà a fare casino ancora per decenni.

Il miglioramento sarà lento, così come è stato lento il peggioramento.
 

Voti contro la mozione, cioè a favore della Commissione von der Leyen: nr 360​


ECR: Ruissen, Van Dijck, Van Overtveldt


NI: Kabilov, Yoncheva


PPE: Aaltola, Abadía Jover, Adamowicz, Aftias, Agius, Arias Echeverría, Arłukowicz, Beke, Beleris, Bellamy, Benjumea Benjumea, Bentele, Berendsen, Berger, Brejza, Brnjac, Buda Daniel, Bugalho, Buła, Carberry, Casa, Caspary, del Castillo Vera, Chinnici, Crespo Díaz, Cunha, Dahl, Dávid, de la Hoz Quintano, De Meo, Doherty, Doleschal, Do Nascimento Cabral, Dorfmann, Düpont, Ehler, Estaràs Ferragut, Ezcurra Almansa, Falcă, Falcone, Farský, Ferber, Fourlas, Gahler, Gasiuk-Pihowicz, Geuking, Gieseke, Giménez Larraz, Glavak, González Pons, Gotink, Gronkiewicz-Waltz, Hadjipantela, Halicki, Hansen, Hava, Herbst, Herranz García, Hohlmeier, Humberto, Imart, Jarubas, Joński, Juknevičienė, Kalniete, Kanev, Kelly, Kemp, Kircher, Köhler, Kohut, Kokalari, Kolář, Kopacz, Kovatchev, Lazarov, Le Callennec, Lenaers, Lewandowski, Lexmann, Liese, Lins, Lopatka, López-Istúriz White, Łukacijewska, McAllister, Mandl, Marczułajtis-Walczak, Martusciello, Mato, Maydell, Mažylis, Mehnert, Meimarakis, Meleti, Mertens, Millán Mon, Montserrat, Morano, Moratti, Mureşan, Navarrete Rojas, Nerudová, Niebler, Niedermayer, Novakov, Nykiel, Pascual de la Parte, Pedro, Pereira, Polfjärd, Popescu, Princi, Protas, Radev, Radtke, Ratas, Ressler, Ripa, Salini, Salla, Saudargas, Schenk, Schneider, Schwab, Seekatz, Sienkiewicz, Simon, Smit, Sokol, Solís Pérez, Sommen, Sousa Silva, Stier, Tarr, Teodorescu Måwe, Ter Laak, Terras, Tobé, Tomašič, Tomc, Tonin, Tosi, Toveri, Tsiodras, Vaidere, Vălean, Van Leeuwen, Verheyen, Voss, Vozemberg-Vrionidi, Vázquez Lázara, Walsh, Walsmann, Warborn, Wawrykiewicz, Wcisło, Weber, Wechsler, Winzig, Wiseler-Lima, Zarzalejos, Zdechovský, Zdrojewski, Zoido Álvarez, Zovko, Zver



Renew: Agirregoitia Martínez, Allione, Auštrevičius, Azmani, Baljeu, Barna, Bosse, Boyer, Brandstätter, Canfin, Cassart, Chastel, Christensen, Cifrová Ostrihoňová, Cotrim De Figueiredo, Cowen, Devaux, Farreng, García Hermida-Van Der Walle, Gerbrandy, Glück, Goerens, Gozi, Groothuis, Guetta, Hahn, Hayer, Hojsík, Ijabs, Karlsbro, Karvašová, Katainen, Kelleher, Kobosko, Körner, Kulmuni, Kyuchyuk, Loiseau, Løkkegaard, Ní Mhurchú, Ódor, Oetjen, Paet, Petrov, Šarec, Strack-Zimmermann, Stürgkh, Van Brug, Vasile-Voiculescu, Vautmans, Vedrenne, Wiesner, Wiezik, Wilmès, Yar, Yon-Courtin, Žalimas


S&D: Angel, Annunziata, Arnaoutoglou, Attard, Bajada, Ballarín Cereza, Barley, Biedroń, Bischoff, Blinkevičiūtė, Bonaccini, Borzan, Bullmann, Cepeda, Chahim, Corrado, Costanzo, Cremer, Cristea, Danielsson, Decaro, Dibrani, Di Rupo, Dobrev, Ecke, Eriksson, Fernández, Fita, Fritzon, Fuglsang, Gálvez, García Pérez, Geier, Germain, Glucksmann, Gomes, Gómez López, Gonçalves Sérgio, González Casares, Grossmann, Guzenina, Heide, Heinäluoma, Homs Ginel, Incir, Jerković, Jouvet, Kalfon, Kaljurand, Lalucq, Lange, Laurent, Laureti, López, López Aguilar, Luena, Lupo, Maij, Manda, Maniatis, Maran, Mendes, Mendia, Mikser, Moreno Sánchez, Moretti, Muşoiu, Nardella, Noichl, Pajín, Pellerin-Carlin, Picierno, Picula, Rafowicz, Regner, Repasi, Repp, Reuten, Ridel, Rodrigues, Ros Sempere, Ruotolo, Sancho Murillo, Schaldemose, Scheuring-Wielgus, Schieder, Serrano Sierra, Sidl, Śmiszek, Tavares, Tinagli, Tobback, Topo, Van Brempt, Vešligaj, Vind, Wolters, Zingaretti


Verdi/ALE: Andresen, Bloss, Boeselager, Cavazzini, Eickhout, Freund, Geese, Gregorová, Häusling, Holmgren, Kuhnke, Langensiepen, Lövin, Matthieu, Metz, Neumann, Niinistö, Nordqvist, Paulus, Peter-Hansen, Reintke, Riehl, Satouri, Schilling, Sinkevičius, Søvndal, Staķis, Ștefănuță, Strolenberg, Tegethoff, Van Sparrentak, Vieira, Waitz
 
I voti sono stati 535, i deputati europei sono 720,
quindi 185 deputati si son dimenticati di votare,
o, meglio, hanno volontariamente evitato di andare a votare, tra cui tutto Fratelli d’Italia.



Per mandare a casa la von der Leyen sarebbero stati necessari i due terzi dei voti , cioè 357.

Ne sono quindi mancati 200 per mandare a casa la Commissione.

Nello stesso tempo la Commissione ha raggiunto solo la metà dei voti,
e solo perché il PPE si è mobilitato in massa.

Al primo caso in cui il PPE si dividerà
la Commissione andrà sotto
perché è evidente che la maggioranza è un’altra.


Fra i gruppi italiani hanno votato contro solo Lega e M5s,
che però fornì alla Von Der Leyen i voti necessari per entrare in carica nel 2019.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto