1. Che cos’è esattamente l’immunità parlamentare e perché esiste?
L’immunità parlamentare è una garanzia giuridica che protegge i membri di un parlamento da arresti o procedimenti giudiziari.
Il suo scopo non è garantire l’impunità, ma assicurare che i parlamentari possano svolgere il loro mandato liberamente,
senza temere azioni legali pretestuose o politicamente motivate (il cosiddetto fumus persecutionis),
in particolare per le opinioni espresse nell’esercizio delle loro funzioni.
Per i reati comuni, specialmente se commessi prima dell’elezione, la prassi e la logica giuridica vorrebbero
che l’immunità venisse revocata per consentire alla giustizia di fare il suo corso.
2. Ma la situazione carceraria di Ilaria Salis in Ungheria non giustificava questa decisione?
L’analisi di molti critici si concentra sulla correttezza dello strumento giuridico utilizzato.
Essi sostengono che, per quanto la situazione personale della Salis fosse delicata,
usare l’immunità parlamentare per un reato comune commesso prima del mandato rappresenta una forzatura dell’istituto.
La protezione dei diritti di un detenuto e l’integrità delle funzioni parlamentari sono due questioni distinte,
e confonderle crea un precedente giuridico pericoloso.
3. Cosa succede adesso? Ilaria Salis non verrà mai processata?
L’immunità non cancella il reato né il processo; semplicemente lo “congela”.
Per tutta la durata del suo mandato di eurodeputata (cinque anni, salvo dimissioni o nuove elezioni),
Ilaria Salis non potrà essere processata per le accuse in Ungheria,
a meno che il Parlamento Europeo stesso non decida in futuro di revocarle l’immunità.
Una volta terminato il mandato, la protezione decade e il procedimento giudiziario ungherese potrebbe riprendere il suo corso,
a meno che non intervenga la prescrizione.