Parliamo di due fantasmi che hanno azzeccato un paio di canzoncine pubblicitarie, i Cuoricini,
roba messa insieme con i programmi, gli algoritmi,
oggi si usa molto l'intelligenza artificiale che può fabbricarti le cento, le mille canzoni in un minuto.
Né arte né industria, giusto comunicazione che è la grande nube ad avvolgere tutto, informazione, politica, commercio, creatività.
È lo stato dell'arte di chi ha successo oggi, un successo molto presunto, molto gonfiato, palesemente e per questo insopportabile.
Si usano tutte le cause falsamente nobili per ammantarsi di umanitarismo strategico,
oggi quelli dal successo remoto, come le Elisa, le Consoli, i Pelù,
o mai avuto, come Morgan,
o in crepuscolo come la Elodie,
frignano e inneggiano alle Flotilla di cui gli importa il giusto, ma c'è sempre un disco nuovo o un nuovo concerto da lanciare.
I Festival che Conti eredita da Amadeus sono tutti uguali e raccontano di un livello abissale,
ci sono tutti questi manichini, queste figurette uscite dai miraggi defilippiani
per infilarsi subito nelle sfilate di moda, nelle movide straccione:
ma come fa una tale Clara e definirsi di troppo successo,
come quell'altra, la Rose Villain di cui nessuno ricorda una canzone?
Il caso più clamoroso sono i Maneskin che non esistevano, una proiezione pubblicitaria a scadenza,
sulla quale sono state investite somme colossali per confondernee la totale inconsistenza;
fatti scoppiare, hanno lanciato lo spocchioso, evanescente cantante in un inevitabile fallimento personale
(checché ne dicano le marchettone dei telegiornali) e li riaggrumeranno insieme a febbraio per il prossimo Sanremo.
Succederà anche ai nostri Coma Cose, fermi un giro, il tempo di inanellare i loro personali flop, diciamo per l'edizione 2027.