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L'Italia è stracolma di buffoni radical chic di sinistra, anche nel settore musicale, 2 in particolare .....


A Fermo la vicenda del Jova Beach Party, il festival sulle più importanti spiagge italiane, ha assunto contorni surreali.

Nella città marchigiana, infatti, il Jova Beach, già organizzato nel 2019,

aveva generato all'epoca non poche polemiche circa il luogo della sua organizzazione,

ossia la spiaggia Casabianca, località nella quale ai tempi

era stata completamente spazzata via la vegetazione dunale

per lasciare spazio all'evento musicale di Lorenzo Cherubini
.



A seguito di quanto accaduto, il Comune aveva deciso per un restauro ambientale dell'area, affidandosi ad un botanico esperto.



Ma ecco che, dopo due anni di pandemia caratterizzati da una vera e propria ripresa della vegetazione,

il comunicato che ha lasciato tutti gli ambientalisti senza parole:

nello stesso luogo, il prossimo 5 agosto 2022, verrà nuovamente organizzato il Jova Beach Party,

con conseguente spianamento della zona dunale per far spazio al grosso palco del concerto
.


La controversia ha scatenato ancora critiche e polemiche di ogni genere,

portando il WWF locale a chiudere i battenti e ad opporsi al WWF nazionale

poiché sponsor di un evento che si discosta da tutti i principi di ambientalismo.
 
Non è passata nemmeno una settimana dalla conferenza stampa in cui Carlo Calenda
annunciava il passaggio nelle sue fila delle due ministre del governo Draghi in (presunta) quota Forza Italia,
ed ecco che ben più sostanzioso risultato il leader di Azione porta ora a casa:

una alleanza elettorale con quel Pd da cui aveva presole distanze, dicendone peste e corna,
e che ora gli offre addirittura un trenta per cento di candidature nell’uninominale.


Di fronte a tanta ciccia, tutte le remore sono di colpo sparite.


Così come sono spariti quei progetti di “grande centro”, che tanto erano piaciuti ai media compiacenti
e a cui in verità avevano creduto in pochissimi fra i più accorti.

Vi avevano invece creduto solo le due ministre che di ciccia, oltre al loro sorriso,
allo scaltro politico dei Parioli avevano portato in dote ben poco.

E che in effetti erano state usate come una sorta di trofei di caccia,
non mi si accusi di sessismo, per mandare il messaggio che Silvio Berlusconi,
che le aveva fatte un tempo uscire dall’anonimato, era davvero brutto e cattivo.


Soprattutto ora che era alleato di Giorgia Meloni e Matteo Salvini.


Le poverine, credendo davvero di star costruendo un agglomerato di forze avverse alle estreme,
in men che non si dica si sono ritrovate alleate di quel Pd che avevano osteggiato, sulle orme del loro capo, per una vita.

E si sono candidate, forse senza nemmeno accorgersene,
a fare la fine che fu dei Fini e dei tanti altri che avevano lasciato il terreno sicuro
in cui erano venuti alla politica per sponde opposte e solo illusoriamente interessate a loro.


Erano state già ministre in passato e, se anche questa volta erano state scelte da Draghi e non direttamente dal Cavaliere,
lo erano state in virtù del ruolo che grazie a quest’ultimo avevano conquistato in Forza Italia.


Con Calenda, che ormai già guarda verso altre sponde,
e il cui fenomeno politico rischia di essere come tanti altri del passato aleatorio,
è da presumere che non avranno più questa fortuna.

E che rimpiangeranno la loro scelta dettata dall’umore e in buona dose,
anche da una sopravvalutazione delle loro autonome capacità politiche.

AMEN
 
Ahahahahahah Il saluto romano. Ave Caesar Morituri te salutant. (PdF)



Mesta intervista di oggi di Pierluigi Bersani a Monica Guerzoni del Corriere della Sera in cui

l’ex ministro dello sviluppo economico, dei trasporti, dell’industria,

ex Presidente della Regione Emilia – Romagna,

ex parlamentare,

ex segretario del Pd,

traccia un bilancio della sua vita che coincide poi con la politica e tira le somme.


Bersani ha 71 anni ed è un figlio di Bettola,
non nel senso dispregiativo di una trattoria malfamata, ma di un comune montano del piacentino.


Il padre ha una pompa di benzina
ed accanto agli impianti di rifornimento aveva aperto anche una piccola officina meccanica
per salvare i camionisti in difficoltà che si erano avventurati tra i monti impervi.


Nasce in una famiglia più che cattolica,
visto che suo zio materno era un missionario,
che votava Democrazia cristiana,
una vera rarità in quelle terre rosse di senza Dio e anarchici.


Il giovane Pierluigi è però diverso;
tiene molto alla dimensione sociale
ed il parroco racconta divertito che organizzò addirittura uno sciopero dei chierichetti.


Nel 1966 è un “angelo del fango” nella Firenze alluvionata.


Crescendo il ragazzo dà qualche ambascia ideologica ai genitori
visto che nel 1970 lo troviamo in Avanguardia operaia
e poi si iscrive al Partito Comunista Italiano, il PCI,
che in Emilia –Romagna era la vera Chiesa.


Dopo gli studi classici l’influenza di Dio si fa risentire ancora
e Bersani si laurea in filosofia all’Università di Bologna con una tesi sulla Storia del Cristianesimo.


La sua storia politica è troppo nota per ripercorrerla tutta.

Basti pensare che si è svolta interamente all’interno della sinistra, abbastanza coerentemente ma non completamente.


Infatti il suo operato da ministro dello Sviluppo economico fu caratterizzato dalle famose “lenzuolate”
che aprirono ad una liberalizzazione a cui l’Italia non era ancora completamente pronta.

Eccesso di zelo che Bersani auto – scontò uscendo dal Pd e andando in Articolo 1 di Andrea Speranza, suo pupillo.


Famoso per le metafore contadine, come “smacchiare il giaguaro” riferito a Berlusconi
o la “mucca nel corridoio” per indicare una destra ingombrante, nostalgica e ancora pericolosa,
dice ora di voler lasciare la politica istituzionale, rinunciando a ricandidarsi.


Bersani è considerato un padre nobile della sinistra però ha anche fatto dei danni ai lavoratori.


Ad esempio, è responsabile, insieme alla FIOM – CGIL,

della distruzione di un grande patrimonio industriale italiano e cioè l’Olivetti.



Fu infatti proprio lui come ministro dello Sviluppo economico nel 1998

a dare il via libera alla vendita della gloriosa azienda fondata dal filantropo socialista Camillo


e poi guidata dal figlio Adriano, prima ai cinesi di Wang, poi agli olandesi di Getronics.


Non solo.

Ne fece quello che in gergo tecnico si chiama “spezzatino”

e cioè vendere le parti migliori della bestia, continuiamo la metafora animale,

e buttare il resto per realizzare guadagni maggiori con scarsa considerazione per la manovalanza che ne paga tutte le conseguenze.


Il tutto per compiacere l’ingegner Carlo De Benedetti e le sue speculazioni finanziarie,

non industriali si badi bene, che portarono alla fondazione dell’Omnitel.


E quando l’ingegnere fa le sue interviste,

presentandosi come un uomo di sinistra e detentore della tessera numero 1 del Pd

e dà lezioni di etica a Berlusconi, è inevitabile farsi sfuggire un sorriso.



Il Partito democratico della Sinistra (PdS) era, in quel periodo storico,
sotto l’influenza liberalizzatrice di Massimo D’Alema

che assestò un primo colpo durissimo ai lavoratori
con la liberalizzazione del mercato del lavoro che portò poi alla nota precarizzazione con effetti sociali devastanti.


Il colpo finale fu invece dato da Matteo Renzi con il Jobs Act

e l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto
, ma quella è storia recente.


Il tutto per dire che Bersani è stato figlio di quel periodo

ed ha contribuito alla deriva della sinistra italiana su posizioni liberiste

che rappresentavano più gli imprenditori che i lavoratori
che però continuavano a votarla.



Ora si ritira,


non si sa se per coraggio o, come qualcuno ha subdolamente suggerito,

per endemica mancanza di seggi.


Data la nuova vena immobiliare che mostra il suo amico D’Alema magari ce lo ritroveremo come venditore di case.


Sic transit gloria mundi.

cioè con tutte le schifose canaglie della storia politica italina vai a sprecare un post su BERSANI senza uno straccio di collocazione temporale.
Non che io sia una sua seguace, ma un po di onestà intellettuale suvvia.
 
ma sì divertiamoci un po

requiem.jpg
 
cioè con tutte le schifose canaglie della storia politica italina vai a sprecare un post su BERSANI senza uno straccio di collocazione temporale.
Non che io sia una sua seguace, ma un po di onestà intellettuale suvvia.
ma perché tu perdi anche 20 secondi del tuo tempo a leggere il collezionista di lirette che spera nel ritorno del governo giallo verde? :D
 

Deluso dal centrodestra, di cui pure ha fatto parte in passato.
"Molto. Nell'estate del 2005 Pannella mi disse: 'Io vado coi buoni a nulla, tu coi capaci di tutto'. Lui andò con l'Unione e io con Berlusconi. Non voleva offendere, erano giudizi politici, e aveva ragione su entrambi. Io stesso pensavo che ci sarebbe stata la possibilità di costruire una polarità liberale, ma dalle elezioni del 2008, molto prima della 'nipote di Mubarak', capii che la destra stava assumendo una natura reazionaria, pre-svolta di Fiuggi di Gianfranco Fini. Il reato di clandestinità e soprattutto la drammatica notte di Eluana furono dirimenti. E ora la destra è quella cosa lì".
 
A proposito, ma Gianfranco Fini che fine ha fatto? darebbe la polvere a gente come la pesciarola, citofonisti, nonnibunga e accoliti, oggi uno come lui a destra servirebbe come il pane,
ci stavo pensando pure io e cerca e ricerca eccolo.

Ora silvio sistema il problema di montecarlo e lo spinge dentro ,la pesciarola va' gestita :-D
 
ci stavo pensando pure io e cerca e ricerca eccolo.

Ora silvio sistema il problema di montecarlo e lo spinge dentro ,la pesciarola va' gestita :-D
ah vedi? interessante!

lo ricorderemo sempre così! eroico! :D

 
Ma come?!?!…proprio adesso che in America c’è la recessione, con il miglior presidente di sempre…se non altro perché è un dem, quindi uno bravo per definizione :d: …che dona pro-bono e disinteressatamente "solo" una cinquantina di miliardi di $ agli amici ucraini…con le elezioni di mid term già perse…e una sciroccata che va in giro per Taiwan a tempo perso per coprire lol cantalo di suo marito…cosa mai tirerà fuori dal cilindro nonno joe?!?!…ah si…l’ennesima emergenza sanitaria…che però non si può chiamare col suo vero nome…perché sennò qualcuno inizia a pensare che……….che le scimmie c’entrano ben poco…:dietro:


 
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