Val
Torniamo alla LIRA
Poveri pidioti non sanno a cos'altro aggrapparsi. Che fine indegna.
Fa discutere l'ultima puntata della striscia serale "Il Cavallo e la torre", curata dal giornalista Marco Damilano.
Ieri sera, infatti, è stata mandata in onda un'intervista al filosofo francese Bernard Henri Levy
che si è sostanziata in un lungo attacco in particolare a due partiti italiani, Lega e Fratelli d'Italia.
Il ché, a sei giorni dalle elezioni e in regime da par condicio, ha ovviamente sollevato un polverone.
"Dieci minuti di monologo senza contraddittorio,
una violenta invettiva contro due forze politiche (Fdi e Lega) legittimamente in corsa per le elezioni politiche di domenica prossima,
in aperta violazione della par condicio ed in contrasto con l'essenza stessa del servizio pubblico che ha nel pluralismo una delle sue ragion d'essere.
L'ospitata del filosofo francese Bernard Henri Levy nella striscia quotidiana di Marco Damilano su Rai3 "La Torre e il Cavallo"
è contraria a qualsiasi regola di equilibrio e pluralismo ed inaccettabile per chi fa informazione e giornalismo, ancora più grave in prossimità di una consultazione elettorale".
"Damilano, giornalista esterno alla Rai (ingaggiato con un lauto compenso a fronte di quasi 2.000 giornalisti interni e piazzato non a caso davanti al cavallo di Messina a rappresentare l'Azienda)
non ha minimamente arginato l'attacco veemente del filosofo francese, neanche quando è arrivato ad affermare che in alcuni casi,
cioè quando il voto non corrisponde alle sue preferenze politiche, bisognerebbe abolire la democrazia!
Una pessima pagina per la Rai, ancor più alla luce delle direttive Agcom e della Commissione Parlamentare di Vigilanza
che richiamano con forza al massimo equilibrio nei tempi e nella gestione degli spazi, come appropriato alla missione del Servizio Pubblico, più che mai in campagna elettorale",
Fa discutere l'ultima puntata della striscia serale "Il Cavallo e la torre", curata dal giornalista Marco Damilano.
Ieri sera, infatti, è stata mandata in onda un'intervista al filosofo francese Bernard Henri Levy
che si è sostanziata in un lungo attacco in particolare a due partiti italiani, Lega e Fratelli d'Italia.
Il ché, a sei giorni dalle elezioni e in regime da par condicio, ha ovviamente sollevato un polverone.
"Dieci minuti di monologo senza contraddittorio,
una violenta invettiva contro due forze politiche (Fdi e Lega) legittimamente in corsa per le elezioni politiche di domenica prossima,
in aperta violazione della par condicio ed in contrasto con l'essenza stessa del servizio pubblico che ha nel pluralismo una delle sue ragion d'essere.
L'ospitata del filosofo francese Bernard Henri Levy nella striscia quotidiana di Marco Damilano su Rai3 "La Torre e il Cavallo"
è contraria a qualsiasi regola di equilibrio e pluralismo ed inaccettabile per chi fa informazione e giornalismo, ancora più grave in prossimità di una consultazione elettorale".
"Damilano, giornalista esterno alla Rai (ingaggiato con un lauto compenso a fronte di quasi 2.000 giornalisti interni e piazzato non a caso davanti al cavallo di Messina a rappresentare l'Azienda)
non ha minimamente arginato l'attacco veemente del filosofo francese, neanche quando è arrivato ad affermare che in alcuni casi,
cioè quando il voto non corrisponde alle sue preferenze politiche, bisognerebbe abolire la democrazia!
Una pessima pagina per la Rai, ancor più alla luce delle direttive Agcom e della Commissione Parlamentare di Vigilanza
che richiamano con forza al massimo equilibrio nei tempi e nella gestione degli spazi, come appropriato alla missione del Servizio Pubblico, più che mai in campagna elettorale",