Non so cosa dire. Sono schifata dal livello di bassezza raggiunto in questi ultimi giorni dalla nostra politica.
Adesso, con l'incarico dato a Draghi, molti nodi verranno al pettine.
La destra deve scegliere se essere europeista o meno. I 5 stelle sono alla resa dei conti: Draghi incarna in sé tante delle cose contro le quali si dichiarava il movimento ai suoi esordi. Mi paiono ormai un gruppo eterogeneo, mal ridotto, senza una guida, spaccati e senza una direzione: la chiara dimostrazione che in politica serve esperienza e cultura politica, cosa che non hanno nemmeno ora. Comunque sarà interessante vedere se voteranno la fiducia: sono stati con Salvini, col PD e, se voteranno la fiducia a questo esecutivo in formazione, pure con Draghi. Camaleontici.
Sulla sinistra o autodefinita tale stendo un velo pietoso. Il mio cuore sanguina. Serve una rivoluzione
Ciao Claire, nel caso fossi ancora interessata...
Cella 126. Non ha neanche un vero nome questo tenerissimo cagnolone da sedici anni rinchiuso nel canile di Taranto. E' così che lo identificano, con il numero del suo box, dove ha trascorso tutta la sua vita: sì, perché in quella cella numero 126 ci è entrato quando era un ...
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Il cane senza nome di Taranto cerca casa dopo 16 anni di canile
NOEMI PENNA
PUBBLICATO IL04 Febbraio 2021
Cella 126. Non ha neanche un vero nome questo tenerissimo cagnolone da sedici anni rinchiuso nel canile di Taranto. E' così che lo identificano, con il numero del suo box, dove ha trascorso tutta la sua vita: sì, perché in quella cella numero 126 ci è entrato quando era un cucciolo.
Di lui non si sa nulla: dalla sua scheda risulta che è entrato nella struttura nel 2005, a pochi mesi di vita, come randagio. E da allora nessuno lo ha cercato. Ma a dire tutto sono i suoi grandi occhioni tristi, segnati da una vita dietro le sbarre senza aver commesso alcun crimine.
Lui è uno «dei tanti invisibili. Si trova in un canile dove ci sono 540 cani e non ha un nome come gran parte di loro, purtroppo», racconta Erika Niccolai, educatore cinofilo nonché volontaria dell’Oipa, sezione di Taranto, che ne sta promuovendo l'adozione. Da quando è entrato in canile «sono trascorsi 16 lunghi anni. 16 anni di tormento, dolore e solitudine».
Davanti alla sua gabbia non si è mai fermato nessuno, neanche quando era cucciolo. In questi anni «ho visto andar via tanti dei miei compagni di sventura e tanti altri ne ho visti morire. Mi hanno detto che fuori da questa gabbia tutto è diverso, dicono che il sole abbia un colore diverso se visto non solo attraverso queste sbarre. Io sono qui che aspetto la mia chance di vita con accanto il mio zainetto pieno di sogni, pronto da sempre ad accompagnarmi ovunque ci sia amore per me, per quel che mi resta da vivere».
Un appello del cuore, per permettere a questo cane di conoscere per la prima volta il calore di una famiglia e di una casa amorevole e di trascorrere in serenità il tempo che gli resta su questa Terra. «Non abbandoniamolo. Non lasciamo che muoia in quella gabbia dove ha trascorso tutta la sua esistenza», chiede Erika, nella speranza che si trovi al più presto una famiglia disposta ad accoglierlo. E anche se oggi è in Puglia, «per buona adozione arriva ovunque ci sia amore per lui». Chi può cambiare la vita di Cella 126 può contattare Erika al 329/8338987.
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