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no aumentare salari, no indicizzare pensioni, no aiutare consumatore finale.
Praticamente stan eliminando il ceto medio.
Quando azzooo è che ci ribelleremo a tutto ciò.
Fanno e disfano le crisi e pure decidono su tutto.
Ritirassero dal mercato un po' di trilioni e poi vediamo quanto ci mette l'inflazione a sparire, altro che aumento tassi

 
no aumentare salari, no indicizzare pensioni, no aiutare consumatore finale.
Praticamente stan eliminando il ceto medio.
Quando azzooo è che ci ribelleremo a tutto ciò.
Fanno e disfano le crisi e pure decidono su tutto.
Ritirassero dal mercato un po' di trilioni e poi vediamo quanto ci mette l'inflazione a sparire, altro che aumento tassi



Ormai sono senza pudore alcuno, del resto sanno di aver allevato e coltivato generazioni di utili idioti, che sotto una qualsiasi minaccia, prontamente obbediscono, per il supposto "bene" finale…che mai arriverà ovviamente.
 
Ultima modifica:
Visto che i giornaletti ne parlano come evento drammatico che cambierà le sorti della politica italiana riporto 2 considerazioni:

1678106807006.png

"....dunque, vediamo se ho capito:
- un barcone fatiscente della lunghezza di circa 15 metri viene messo in mare sulle coste turche, con oltre 150 persone a bordo;
- considerando una larghezza di circa 4 metri per una lunghezza di circa 15 metri, gli occupanti avevano a disposizione circa 60 mq di spazio totale;
- per intenderci, uno spazio di 40 cmq per persona (6,35 cm per 6,35 cm);
- detto barcone percorre circa 1100 miglia nautiche (circa 2.000 chilometri);
- nessun motore fuori bordo per piccole imbarcazioni ha una capacita' tale da percorrere tante miglia senza un opportuno serbatoio;
- se il barcone avesse viaggiato a circa 30 nodi all'ora (circa 50 km/h), per coprire i 2.000 chilometri avrebbe dovuto stare in mare per 40 ore circa ( con mare calmo);
- infine, il barcone attraversa le acque territoriali della Turchia, Grecia, acque internazionali, per entrare infine nelle acque italiane senza che nessuno lo abbia visto durante tutta la traversata compiuta, tra l'altro, con un mare forza 4!!!
Beoti italioti. La domanda sorge spontanea: come mai il barcone non e' stato avvistato da nessuna unita' delle capitanerie dei Paesi costieri che ha lambito?
Chi c'e' (anche in Italia), dietro tutto questo traffico di esseri umani?
Un legno in quello stato, come ha dimostrato il naufragio, non poteva tenere il mare nemmeno per un'ora, quindi, gli sfortunati saranno stati imbarcati su di una nave madre, magari battente bandiera anche italiana, (quindi insospettabile), e lasciati alla deriva sulla barca in prossimità delle coste pugliesi.
Questi novelli negrieri vanno fermati ad ogni costo, e con essi vanno fermati gli scafisti e chi lucra con la finta accoglienza.
Vorrei solo capire, come fa certa gente a dormire la notte, sapendo che in tragedie come queste, muoiono anche bambini che hanno la sola colpa di essere nati in un mondo malato, abitato da persone malate, che hanno un solo credo: .... soldi... soldi.... soldi! KVM"


Potere potere potere...
Ammazzando persone e imbrogliando su tutti i fronti.
L'ebrea allevata dagli americani residente in Svizzera sta cavalcando un'ondata di omicidi per imporre nuove imposizioni ai danni degli italiani.
 
Visto che i giornaletti ne parlano come evento drammatico che cambierà le sorti della politica italiana riporto 2 considerazioni:

Vedi l'allegato 703649
"....dunque, vediamo se ho capito:
- un barcone fatiscente della lunghezza di circa 15 metri viene messo in mare sulle coste turche, con oltre 150 persone a bordo;
- considerando una larghezza di circa 4 metri per una lunghezza di circa 15 metri, gli occupanti avevano a disposizione circa 60 mq di spazio totale;
- per intenderci, uno spazio di 40 cmq per persona (6,35 cm per 6,35 cm);
- detto barcone percorre circa 1100 miglia nautiche (circa 2.000 chilometri);
- nessun motore fuori bordo per piccole imbarcazioni ha una capacita' tale da percorrere tante miglia senza un opportuno serbatoio;
- se il barcone avesse viaggiato a circa 30 nodi all'ora (circa 50 km/h), per coprire i 2.000 chilometri avrebbe dovuto stare in mare per 40 ore circa ( con mare calmo);
- infine, il barcone attraversa le acque territoriali della Turchia, Grecia, acque internazionali, per entrare infine nelle acque italiane senza che nessuno lo abbia visto durante tutta la traversata compiuta, tra l'altro, con un mare forza 4!!!
Beoti italioti. La domanda sorge spontanea: come mai il barcone non e' stato avvistato da nessuna unita' delle capitanerie dei Paesi costieri che ha lambito?
Chi c'e' (anche in Italia), dietro tutto questo traffico di esseri umani?
Un legno in quello stato, come ha dimostrato il naufragio, non poteva tenere il mare nemmeno per un'ora, quindi, gli sfortunati saranno stati imbarcati su di una nave madre, magari battente bandiera anche italiana, (quindi insospettabile), e lasciati alla deriva sulla barca in prossimità delle coste pugliesi.
Questi novelli negrieri vanno fermati ad ogni costo, e con essi vanno fermati gli scafisti e chi lucra con la finta accoglienza.
Vorrei solo capire, come fa certa gente a dormire la notte, sapendo che in tragedie come queste, muoiono anche bambini che hanno la sola colpa di essere nati in un mondo malato, abitato da persone malate, che hanno un solo credo: .... soldi... soldi.... soldi! KVM"


Potere potere potere...
Ammazzando persone e imbrogliando su tutti i fronti.
L'ebrea allevata dagli americani residente in Svizzera sta cavalcando un'ondata di omicidi per imporre nuove imposizioni ai danni degli italiani.
Grande analisi
Grande post
:clap:
 
Il liceo classico Carducci di Milano sta in via Beroldo, d’angolo col viale Brianza,
a una manciata di passi dalla fatale piazza Loreto.

Nei suoi 90 anni di attività, che ricorrono proprio in questo 2023,
si è sempre considerato un istituto dalla forte connotazione di sinistra
e allo stesso modo è perceo nella vasta trama di licei cittadini,
ciascuno la sua leggenda, la sua tradizione, il suo ruolo, un po’ come le squadre di calcio.

Uno dei più schierati il Carducci, insieme al Virgilio e al Parini
dal quale sorgeva la prima contestazione giovanile affidata al foglio interno la Zanzara
che nel ’66 apriva le danze della sovversione studentesca.

Il Carducci non ha rango di liceo nobile al pari di quello o del Berchet,
è sempre stato inteso come liceo proletario, con le virgolette del caso,
senza che questo ne abbia inficiato il prestigio:
essere stato un carducciano ha sempre significato qualcosa a Milano,
come minimo una garanzia di valore, una expertise che conta, che pesa.

Dai suoi banchi sono passati tra gli altri Mario Monicelli, il regista comunista,
Franco Battiato, Bettino Craxi al cui socialismo guadente anche il Carducci si andava adattando,
con una serie di presidi, uno lo chiamavano J. R., il cattivo di “Dallas”, negli anni Ottanta da bere.



Chi scrive ha sempre nutrito un certo snobismo di casta avendolo frequentato il Carducci tra il 1978 e il 1983,
dalla coda lunga delle escandescenze militanti al riflusso edonistico, da Moro ai Righeira.

Era dura e si studiava sul serio malgrado lo sciopero settimanale, le okkupazioni, i picchettaggi continui,
le assemblee deliranti dove il sostegno alle brigate rosse era a maggioranza bulgara
e veniva orchestrato dai rampolli delle famiglie tra le più ricche
– non facoltose, proprio ricche – e in vista della metropoli.


Per dire che i ritratti ribaltati di Giorgia Meloni e del ministro Valditara non sono niente di speciale, almeno agli occhi di chi ci passò;
anzi nel mio tempo disegni e volantini erano molto più truci, più violenti. Più fanatici, ma c’era almeno l’alibi, parziale fin che si vuole, della temperie.


Lo sanno anche i miei coetanei, i carducciani genitori dei coglioni di quest’ultima bravata: lo sanno e li difendono e se ne esaltano.


L’attuale preside ha stigmatizzato, il Pd cittadino e nazionale si è dissociato, non senza una discreta coda di paglia,
ma chi scrive ha intercettato alcuni messaggi di una chat di ex studenti, miei coetanei,
dagli stessi poi rimossi “perché passibili di denuncia”: la sintesi è la seguente:

il Carducci sarà sempre antifascista (sic), stanno per tornare i vecchi tempi,
il governo fascista “avrà quello che si merita”, la preside Savino di Firenze va difesa senza riserve,
la Meloni “scherza col fuoco”, i “nuovi carducciani digitali” (sic) sono l’esempio, sono il meglio.


Altri, per fortuna, prendevano le distanze, ma certi messaggi bastano e avanzano,
ne riproduco integralmente uno: “Io apprezzo comunque che il Carducci sia scuola antifascista che si riaggancia al passato”.

Quale passato, compagni?

Quello delle assemblee romantiche in cui si diceva, si ordinava di “capire le ragioni delle brigate rosse
che avevano appena trucidato Moro e i 5 della scorta?

Predicato da gente con la magione in Foro Buonaparte?

Quale passato, quello delle intimidazioni e delle spranghe?

Quello che, per puro atto dimostrativo di una cosca di universitari di Medicina alla Statale,
scoperchiava a colpi di chiave inglese il cranio del povero Sergio Ramelli
nel non lontano Largo Murani col murale di Jimi Hendrix e le scritte “fasci a morte”?


Col Consiglio comunale che, alla notizia del decesso dopo una agonia straziante di 47 giorni, si levava in piedi per il più sconcio degli applausi?

Nell’esultanza rivoltante di Dario Fo,
nelle rivendicazioni morali miserabili dell’Unità, giornale del PCI,
nell’ambiguità generale, n

essuno che condannasse davvero,

nelle scritte per la città “dieci cento mille Ramelli con la riga rossa tra i capelli”?

Questo è il passato che si attende, compagni e non, di scuola?


Ero un carducciano, orgoglioso, romantico. Oggi mi vergogno.
 

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