Solo politica

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Vediamo cosa passa il convento, oggi :


- I figli nascono dall'omosessualità.

- È normale pagare tasse al 70%.

- Chi tenta di entrare clandestinamente in uno Stato ha diritto di esserne cittadino.

- I vaccini servono a immunizzare.

- Le case inquinano.

- Le nostre guerre portano pace».


L'Occidente è questo, e sarà annientato.
 
Ahahahahahahah votatelo, votatelo ancora.
Altrimenti chi ci farà ridere ?


“Tra cent’anni, risolti tutti i nostri problemi economici,
ci rimarrà da affrontare la grande questione del tempo libero.
Sarà sufficiente lavorare tre ore al giorno e avere libero tutto il resto della giornata. “ .

Si tratta di un celebre passaggio di un discorso pronunciato da John Maynard Keynes nel lontano 1930
e ripreso da Giuseppe Conte, in versione Buffalmacco,
di fronte ad una pletora di giornalisti durante il congresso della Cgil, in quel di Rimini.



In sostanza, il presidente del Movimento 5 Stelle,
ha posto tra i principali obiettivi del fronte progressista questo lontano, ma a suo dire raggiungibile, traguardo:

“lavorare tre ore al giorno soltanto ma con un reddito pro-capite invariato.”


E proprio come il pittoresco personaggio creato dal Boccaccio nel Decamerone,
l’avvocato del popolo ritiene di rivolgersi ad un popolo di Calandrini,
i quali sembrano sempre pronti a bersi le scemenze che il suo partito, il M5S,
elabora a ciclo continuo da anni a questa parte.

D’altro canto, a ben riflettere, dopo essere riusciti,
devastando la stabilità dei nostri sempre precari conti pubblici,
a realizzare per alcuni fortunati l’utopia di ottenere un reddito senza lavorare,
l’attuale capo dei grillini, alias grullini,
sembrerebbe intenzionato a rendere meno facile la vita di costoro,
obbligandoli per l’appunto ad asciugare le colonne di ghiaccio per le fatidiche tre ore al giorno.

Ma battute a parte, questo ennesimo calcio alla lattina degli scappati di casa a 5 stelle
ricorda molto alcune delle più famose opzioni di una certa sinistra radicale,
come il bertinottiano “lavorare meno per lavorare tutti”
o “il salario quale variabile indipendente”, grande cavallo di battaglia della stessa Cgil fino al 1978,
allorché l’allora segretario Luciano Lama, in un Paese devastato da una inflazione a due cifre,
impose un drastico cambio di linea, con la famosa svolta dell’Eur.

Tuttavia, quelli erano altri tempi, nei quali l’azione politica, per quanto discutibile,
sembrava rientrare entro un range assai più contenuto di opzioni possibili.


Oggi, in ere geologiche lontanissime sul piano della propaganda e dell’acquisizione del consenso,
sembra valere tutto e il contrario di tutto, non essendoci più alcun chiaro confine tra le balle spaziali
e ciò che l’azione politica concreta, ovvero la realizzazione, per l’appunto, delle cose possibili.


Ora, il problema serio per la sinistra italiana è dato dal fatto che a capo del suo può rilevante partito, il Pd,
non vi è un personaggio come Bonaccini, che in qualche modo rappresenta proprio quella citata tradizione di concreto pragmatismo,
bensì una Elly Schlein la quale sembra un clone mal riuscito proprio dei grillini
e, di conseguenza, propensa a seguire le scemenze di Conte & company.


Con una sola differenza, però, rispetto all’artefice delle più insensate restrizioni sanitarie durante la pandemia:

mentre quest’ultimo rappresenta una forza politica che non ha alcun solido retroterra culturale,

se non le confuse linee guida del suo comico fondatore,

il Partito democratico, per quanto non possa piacerci, poggia ancora sulle radici di un lunga esperienza storica.


Il suo personale politico a tutti i livelli non è esattamente quello inconsistente dei grillini.

Personale politico con cui la nuova pasionaria della sinistra dovrà sempre fare i conti.


Ma questa è tutta un’altra storia.
 
Non un fischio.

Un applauso quando ha ricordato l'assalto di esponenti di estrema destra alla sede della Cgil e applausi al termine del discorso.

Giorgia Meloni ha vinto la sua sfida.


Non ha conquistato la platea del congresso della Cgil,
ma il suo intervento è stato ascoltato con attenzione senza alcuna contestazione.

Una lezione di etica politica apprezzata per il rigore nelle prese di posizioni
e per lo stile molto istituzionale del suo discorso.



E questo è già un successo.


Due i punti chiave dell'intervento della presidente del Consiglio: merito e stop ai pregiudizi.

Merito anche nel mondo del lavoro e, con il presupposto che tutti debbano avere le stesse condizioni di partenza,
anche i lavoratori dipendenti, come gli autonomi, vanno premiati se lavorano di più con la tassa piatta incrementale prevista nella legge delega.

L'altro punto è quello di non avere pregiudizi.


Meloni ha spiegato a Maurizio Landini e al popolo della Cgil di rappresentare tutti gli italiani,
quindi anche loro, e di essere sempre aperta al confronto.


"A volte saremo d'accordo, a volte no", ha detto dal palco, ma sempre senza pregiudizi.


La premier è stata abilissima a spiegare come la contrattazione collettiva

che prevede il ruolo chiave del sindacato sia più efficace della proposta di Schlein
.


Insomma, nessuna standing ovation, nessun trionfo.

Ma nella fossa dei leoni del sindacato ex comunista Meloni è stata brava, abile, concreta, pragmatica.

Ha saputo usare le parole giuste.

E infatti non è arrivato nemmeno un fischio.


Schlein, ma anche Giuseppe Conte, oggi masticano amaro...
 

La Meloni al congresso della CGIL è parte del fenomeno che ci è capitato di descrivere recentemente. Stanno cadendo tutti i residui ed ipocriti veli di apparenza che separavano formalmente il centrodestra dal centrosinistra. Il centrodestra apre al gender e al cambio di sesso e lo stesso centrodestra apre i porti italiani ai trafficanti di esseri umani. Ora il centrodestra entra nel tempio dei sindacati confederali che hanno sacrificato il lavoro e i lavoratori al tempio della globalizzazione finanziaria. È la definitiva e aperta piddinazzazione del centrodestra. Ormai non c'è più tempo per le apparenze. La democrazia liberale sta affondando e tutti i partiti provano a rinchiudersi nel fortino sperando che la storia passi e risparmi lo stato profondo italiano. Ma non sarà così. La storia ha già bussato alla porta delle élite liberali italiane e ha sentenziato la loro estinzione.
 
Oggi nel quartier generale della Wagner…


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Thunberg has confirmed a number of times that she is vegan. According to reports, she went vegan at the age of 10, which was in 2013. In 2021, she collaborated with vegan charity Mercy For Animals in a short film named For Nature.

(LOL)³

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