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La CGIL sta organizzando pullman per chi è interessato, alloggio in ostello, pranzo eco-solidale a base di tofu e pokè, il tutto annaffiato con The verde :d:


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Ma dai, perchè sempre guardare dall'altra parte per cercare di "giustificare" una proletaria
che spende 300 euro all'ora per vestirsi..........con 3 passaporti in tasca .........
comunista....anticapitalista......ecologista.....terzomondista.......utopista....ambiziosissima ......
e radical chic............alla faccia degli operai.
 
Gli italiani sono un popolo molto ondivago....invece di puntare alla sostanza amano il gossip!

D'altronde siamo o non siamo il popolo del grande fratello dell'isola dei famosi e delle castronate di Barbara d'Urso?

Gli ultimi 30 anni hanno visto una involuzione culturale e morale come mai prima nella storia di questo paese,
c'è un'ignoranza e un alfabetismo di ritorno da fare gelare il sangue!

Giorgia Meloni ha dimostrato coerenza e serietà politica,
poi se riuscirà a governare bene e portare l'italia su un piano economico più solido lo vedremo..
certo è che dopo 10 anni di governi PD e M5S di peggio non si può fare!!!
 
29 APRILE 1975
Esattamente 48 anni fa, dopo un’agonia in ospedale durata 47 giorni,
moriva SERGIO RAMELLI, un ragazzo 18enne aggredito il 13 marzo 1975
sotto casa a colpi di chiave inglese da un gruppo di studenti universitari di medicina di Avanguardia Operaia.

La sua colpa fu quella di aver scritto un tema in classe contro le Brigate Rosse,
il quale, dopo essere stato sottratto al professore,
venne affisso su una bacheca scolastica affinché potesse essere letto da tutti gli studenti,
in una sorta di processo pubblico di piazza.

Questo fece di lui un simbolo da abbattere da parte di giovani accecati dall'odio politico.


Claudio Colosio oggi è un medico responsabile di unità operativa ospedaliera
di medicina del lavoro dell’ospedale San Paolo di Milano
e fa parte del comitato scientifico della Regione Lombardia.

Lo stesso Claudio Colosio, il 13 marzo 1975,
prese parte al barbaro agguato omicida nei confronti di Sergio Ramelli
.

Aveva il compito di sorvegliare la zona dell’agguato ed eventualmente dare l’allarme.


A quel ragazzo di 18 anni, il commando di Avanguardia Operaia sfondò il cranio.

Le forze dell’ordine a causa delle pressioni politiche,
giusto per capire chi generava odio in quegli anni (e non solo),
arrivarono a proibire il corteo funebre.


Il 16 maggio 1987, Colosio fu condannato dalla Corte d’assise di Milano
a 15 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale
.

Due anni dopo, il 2 marzo 1989, la II sezione della Corte d’assise d’appello, presieduta da Renato Cavazzoni,
nonostante l’accusa nei confronti degli aggressori di Ramelli fosse mutata nel ben più grave omicidio volontario,
riconobbe incredibilmente l’attenuante del concorso anomalo, riducendo le pene degli imputati.

A Colosio venne ridotta la condanna a 7 anni e 9 mesi. Condanna confermata poi nel 1990.
 
Ma "loro" sono così. DEMOCRATICI


L’ennesimo, vergognoso oltraggio a firma Anpi.

È accaduto a Grosseto, dove un gruppetto di tesserati dell’Associazione nazionale partigiani
ha rimosso e gettato a terra una rosa posta dall’associazione La Deceris
sulla lapide commemorativa delle 134 vittime del bombardamento alleato del 26 aprile 1943.


Attraverso i social La Deceris ha espresso il proprio sdegno riguardo l’accaduto,
corredando il post di un video che documenta l’indegno gesto
che oltraggia i 134 martiri caduti sotto le bombe alleate.

«Che l’Anpi non abbia rispetto di niente e nessuno è ormai una cosa acclarata,
soprattutto quando si tratta di avversari politici. Nonostante questo,
mai avremmo pensato che i sedicenti “partigiani” del 2023
si sarebbero spinti fino ad oltraggiare le vittime civili del bombardamento alleato
avvenuto a Grosseto nel lontano 26 aprile del 1943».



«La delegazione ANPI “Elvio Palazzoli”, ha pensato bene di togliere e gettare a terra la rosa
deposta dalla nostra associazione e sostituirla con la propria corona.

Un gesto vile, commesso proprio da chi sui giornali di ieri scriveva “Il Sindaco rispetti la costituzione”
mentre loro non rispettano nemmeno i morti».

Il fatto che il fiore fosse deposto a firma della Deceris
«li ha infastiditi e spinti a sostituirlo con quello di chi aveva “maggior diritto”…».

« L’arroganza di una fazione che tende ad accettare solo la propria verità
e che dovrebbe a questo punto chiedere solo scusa.
ovrebbe chiedere scusa perché l’inqualificabile gesto ha evidenziato che all’ANPI,
non interessa nulle delle vittime, ciò che per loro conta è il solito teatrino da veicolare a mezzo stampa».
 

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