Val
Torniamo alla LIRA
Era scontata la “perdita” dei governisti di Forza Italia che si erano imbullonati alle poltrone ministeriali.
Al presidente Silvio Berlusconi dico – utilizzando il canto tre, verso 51 della Divina Commedia del sommo poeta Dante Alighieri –
“non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.
Il loro destino sarà lo stesso di quanti, e sono molti,
hanno cavalcato l’onda del successo elettorale di Forza Italia
e si sono allontanati nei momenti più difficili.
In politica è una costante: la riconoscenza è una qualità rara.
Nelle dichiarazioni di commiato gli ex forzisti, ma da tempo draghiani in pectore,
giustificano la loro decisione addebitando al partito,
che ha reso possibile il loro ruolo nel Governo,
colpe che i fatti contraddicono.
Secondo loro, Forza Italia avrebbe dovuto continuare a donare il sangue ad un Esecutivo che guardava solo a sinistra,
disinteressandosi delle legittime richieste di una verifica di Governo.
Quello che era accettabile per il Partito Democratico e per i Cinque Stelle
non era ammissibile per le altre forze politiche che sostenevano il cosiddetto Governo di unità nazionale.
La dichiarazione più grave è quella di Renato Brunetta,
che ha avuto il coraggio di addebitare al presidente di Forza Italia la “perdita di lucidità”.
Al presidente Silvio Berlusconi dico – utilizzando il canto tre, verso 51 della Divina Commedia del sommo poeta Dante Alighieri –
“non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.
Il loro destino sarà lo stesso di quanti, e sono molti,
hanno cavalcato l’onda del successo elettorale di Forza Italia
e si sono allontanati nei momenti più difficili.
In politica è una costante: la riconoscenza è una qualità rara.
Nelle dichiarazioni di commiato gli ex forzisti, ma da tempo draghiani in pectore,
giustificano la loro decisione addebitando al partito,
che ha reso possibile il loro ruolo nel Governo,
colpe che i fatti contraddicono.
Secondo loro, Forza Italia avrebbe dovuto continuare a donare il sangue ad un Esecutivo che guardava solo a sinistra,
disinteressandosi delle legittime richieste di una verifica di Governo.
Quello che era accettabile per il Partito Democratico e per i Cinque Stelle
non era ammissibile per le altre forze politiche che sostenevano il cosiddetto Governo di unità nazionale.
La dichiarazione più grave è quella di Renato Brunetta,
che ha avuto il coraggio di addebitare al presidente di Forza Italia la “perdita di lucidità”.