I NUMERI
Il
Mef, in una nota, ha spiegato:
“Il nuovo titolo, con
scadenza a 6 anni – data godimento al 22 novembre 2022 e data scadenza al 22 novembre 2028 –
e
un tasso cedolare (reale) annuo definitivo pari all’1,60 per cento,
sarà pagato in due cedole semestrali mentre il regolamento dell’operazione avverrà lo stesso giorno del godimento del titolo.
L’
importo emesso, 11.994,517 milioni di euro, coincide con il controvalore complessivo dei contratti di acquisto validamente conclusi alla pari sul
Mot
(il Mercato telematico delle obbligazioni e Titoli di Stato di Borsa italiana) attraverso Intesa Sanpaolo e UniCredit durante il periodo di collocamento”.
In particolare, “nel corso della prima fase del collocamento (dedicata a investitori individuali e affini),
dal 14 al 16 novembre 2022, sono stati conclusi
255.753 contratti per un controvalore pari
a 7.281,189 milioni di euro”.
Le
contrattazioni (
vedi qui), “sia per numero di contratti che per controvalore,
hanno registrato una domanda più sostenuta nel primo giorno rispetto al secondo e, ancor più, rispetto al terzo.
Il numero di contratti sottoscritti nel corso della prima fase è stato uno dei più elevati mai registrati nelle emissioni Btp Italia,
denotando una significativa partecipazione da parte dei risparmiatori retail, ai quali è specificatamente dedicato tale strumento”.
“Questo risultato – ha sottolineato il Mef – si mostra pienamente in linea con la
strategia del Tesoro degli ultimi anni,
finalizzata alla crescita della quota dei risparmiatori retail, in un’ottica di ampliamento e diversificazione della base degli investitori.
Sempre con riferimento alla prima dase, dei 255.753 contratti conclusi sul Mot, circa il 67 per cento è stato di importo inferiore ai
20mila euro,
mentre se si considerano i contratti fino a
50mila euro, si arriva a circa il
91 per cento del totale relativo a questa fase”.
Pertanto, “si può desumere che nel corso della prima fase la partecipazione di investitori individuali
è stata particolarmente rilevante rispetto a quella del
private banking (con una quota di rispettivamente
72 per cento e
28 per cento).
All’interno della quota sottoscritta da investitori individuali, si stima che il
51 per cento abbia inoltrato l’ordine attraverso le filiali delle reti bancarie
(sia recandosi fisicamente in filiale sia inoltrando l’ordine a distanza) o gli uffici postali,
mentre la quota di partecipazione attraverso l’
home banking è stata pari al
49 per cento, la più elevata mai registrata nelle emissioni del Btp Italia.
Per quanto riguarda la ripartizione geografica, la quasi totalità degli ordini ricevuti durante la prima fase risulta provenire da investitori domestici”.