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L'inizio è già una barzelletta per creduloni (solide fonti....che però non cito....)
 
Poveretti, neppure i "dati di fatto" li accontentano più....specchio specchio delle mie brame


Le banche centrali acquistano oro al ritmo più veloce degli ultimi 55 anni.


La Banca Nazionale Svizzera perde quasi 143 miliardi di dollari nei primi nove mesi!


Il fondo di investimento internazionale Elliott in una lettera ai propri clienti

evidenzia che il mondo è sulla strada dell’iperinflazione globale

che potrebbe portare a un collasso sociale internazionale .


Cos’è successo?
 
Poveretti PDioti, sinistrorsi, radical chic, hanno le testa piena di bozzi. Non hanno più posto.



Una risposta del mercato che è andata oltre le attese.

La diciottesima edizione del Btp Italia ha chiuso con una raccolta che ha sfiorato i 12 miliardi di euro
(11.994,517 milioni di euro, per l’esattezza, come confermato dal ministero dell’Economia e delle Finanze).

Gli investitori istituzionali, nell’ultima giornata di collocamento, hanno infatti sottoscritto obbligazioni per 4,71 miliardi di euro,
che si sono aggiunti ai 7,28 miliardi arrivati dai risparmiatori nelle prime tre sedute.

Dati alla mano, si è trattato del sesto miglior risultato di sempre per il Btp Italia,
che quest’anno si è rivelato favorevole per cassettisti e famiglie,
in cerca di strumenti a rischio contenuto con i quali poter proteggere i risparmi da un’inflazione
che, osservando i numeri di ottobre (11,8 per cento), è a doppia cifra.


Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha commentato:

“L’ultimo successo del Btp Italia è un grande segnale di fiducia verso le politiche adottate dal Governo.
Il fatto che le famiglie tornino a credere nell’Italia e nel suo futuro ci riempie d’orgoglio e di responsabilità.
Per questo, già dalla prossima legge di bilancio cominceremo a liberare le energie del sistema produttivo,
sostenendo imprese e lavoratori. Vogliamo un’Italia forte, produttiva e artefice del proprio destino”.


Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, ha proseguito:

“Sono particolarmente soddisfatto anche perché, al di là delle cifre,
riusciamo ad attrarre sempre più investimenti da parte delle famiglie
che evidentemente si fidano della proposta dello Stato a difesa del risparmio privato contro l’inflazione…
Abbiamo scelto la strada giusta”.
 
I NUMERI


Il Mef, in una nota, ha spiegato:

“Il nuovo titolo, con scadenza a 6 anni – data godimento al 22 novembre 2022 e data scadenza al 22 novembre 2028 –
e un tasso cedolare (reale) annuo definitivo pari all’1,60 per cento,
sarà pagato in due cedole semestrali mentre il regolamento dell’operazione avverrà lo stesso giorno del godimento del titolo.

L’importo emesso, 11.994,517 milioni di euro, coincide con il controvalore complessivo dei contratti di acquisto validamente conclusi alla pari sul Mot
(il Mercato telematico delle obbligazioni e Titoli di Stato di Borsa italiana) attraverso Intesa Sanpaolo e UniCredit durante il periodo di collocamento”.

In particolare, “nel corso della prima fase del collocamento (dedicata a investitori individuali e affini),
dal 14 al 16 novembre 2022, sono stati conclusi 255.753 contratti per un controvalore pari a 7.281,189 milioni di euro”.


Le contrattazioni (vedi qui), “sia per numero di contratti che per controvalore,
hanno registrato una domanda più sostenuta nel primo giorno rispetto al secondo e, ancor più, rispetto al terzo.
Il numero di contratti sottoscritti nel corso della prima fase è stato uno dei più elevati mai registrati nelle emissioni Btp Italia,
denotando una significativa partecipazione da parte dei risparmiatori retail, ai quali è specificatamente dedicato tale strumento”.


“Questo risultato – ha sottolineato il Mef – si mostra pienamente in linea con la strategia del Tesoro degli ultimi anni,
finalizzata alla crescita della quota dei risparmiatori retail, in un’ottica di ampliamento e diversificazione della base degli investitori.
Sempre con riferimento alla prima dase, dei 255.753 contratti conclusi sul Mot, circa il 67 per cento è stato di importo inferiore ai 20mila euro,
mentre se si considerano i contratti fino a 50mila euro, si arriva a circa il 91 per cento del totale relativo a questa fase”.


Pertanto, “si può desumere che nel corso della prima fase la partecipazione di investitori individuali
è stata particolarmente rilevante rispetto a quella del private banking (con una quota di rispettivamente 72 per cento e 28 per cento).
All’interno della quota sottoscritta da investitori individuali, si stima che il 51 per cento abbia inoltrato l’ordine attraverso le filiali delle reti bancarie
(sia recandosi fisicamente in filiale sia inoltrando l’ordine a distanza) o gli uffici postali,
mentre la quota di partecipazione attraverso l’home banking è stata pari al 49 per cento, la più elevata mai registrata nelle emissioni del Btp Italia.
Per quanto riguarda la ripartizione geografica, la quasi totalità degli ordini ricevuti durante la prima fase risulta provenire da investitori domestici”.
 
Sul piatto 30-32 miliardi a disposizione, con la fetta più grande da destinare contro il caro-energia.

Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti hanno già cominciato a fare il punto della situazione per affrontare la prima manovra del nuovo Esecutivo.

Manovra che verrà varata lunedì pomeriggio in Consiglio dei ministri.

Al termine della prossima settimana il testo dovrebbe arrivarare in commissione Bilancio alla Camera
e l’approdo in Aula è previsto non prima del 20 dicembre.

A seguire, il passaggio in Senato sarà meramente tecnico, per poi chiudere la partita prima di Natale o immediatamente dopo.


Tra le indiscrezioni, potrebbe essere confermato il regime forfettario per gli autonomi, con un tetto aumentato da 65mila a 85mila euro.

Invece, per i dipendenti saranno al vaglio aliquote più vantaggiose sui premi produzione.

Le risorse, a quanto pare, dovrebbero bastare a confermare il taglio di 2 punti del cuneo fiscale
e, sulle pensioni, per evitare il ritorno della legge Fornero: si punta su una combinazione fra 41 anni di contributi e 61 o 62 di età.
 
Due navi con il transponder spento

sono state avvistate vicino alle perdite del gasdotto Nord Stream

giorni prima che venissero rilevate le esplosioni ,

secondo i dati di una società elevazioni satellitari riportate da Business Insider.
 
La stessa società aveva rilevato 25 navi vicino ai siti delle perdite, due delle quali avevano spento i loro localizzatori.

Una nave che spegne il proprio tracker AIS è considerata come un segnale di un qualcosa di potenzialmente illecito, soprattutto se questo accade in acque internazionali.


Le navi erano lunghe tra i 311 e i 426 piedi, cioè circa 100 e 140 metri,
ed avevano i loro sistemi di identificazione automatica, o tracker AIS, spenti, ha dichiarato Jerry Javornicky, cofondatore di SpaceKnow.

“Avevano i loro radiofari spenti, il che significa che non c’erano informazioni sui loro movimenti
e che stavano cercando di tenere nascoste al mondo le informazioni sulla loro posizione e le informazioni generali”, ha dichiarato Javornicky.


L’Organizzazione marittima internazionale impone alle navi con un carico di 330 o più tonnellate,
così come alle navi passeggeri di qualsiasi dimensione, di accendere i loro localizzatori AIS durante i viaggi internazionali.

Si tratta di uno strumento essenziale per tracciare le navi sia della normale navigazione, sia anche durante le emergenze.


Una nave che spegne il transponder è spesso vista come un elemento sospetto,
dato che questa pratica è comune per le navi impegnate in attività illecite come la pesca illegale,
il traffico di esseri umani e l’elusione delle sanzioni internazionali.

Il fatto che due navi con tracciatore spento fossero nell’area delle esplosioni è estremamente sospetto,
anche perché la dimensione dei natanti è tale che avrebbe permesso di trasportare quanto necessario al sabotaggio del gasdotto.


Comunque due navi di queste dimensioni non possono scomparire nel nulla , anche perché, al fianco dei dati di tracciatura esistono le riprese satellitari.

Probabilmente gli inquirenti svedesi hanno già una chiara idea di chi sia stato il colpevole.


Però stranamente non si hanno notizie specifiche in merito,

al di là di generiche affermazioni secondo le quali l’esplosione sarebbe frutto di un sabotaggio.
 
Questi sono i fiancheggiatori dei DEM..... il secondo portatore di fondi


Vi diamo una vaga idea del caos e dello scandalo che sta risultando dalla bancarotta dell’exchange FTX:

il nuovo amministratore delegato e liquidatore di FTX, John Ray III,

ha anche supervisionato lo scioglimento e la liquidazione di Enron,

per cui è un discreto esperto di buchi neri societari.


Nonostante questo ha ammesso che

nella mia carriera non ho mai visto un così completo fallimento dei controlli aziendali

e una così completa assenza di informazioni finanziarie affidabili come in questo caso
“.

Benvenuti nel miracolo degli exchange centralizzati e “Woke”.


Nel caso non fosse ancora abbastanza chiara la dimensione della frode di FTX , ha aggiunto che

dall’integrità compromessa dei sistemi e dalla carente supervisione normativa all’estero,

alla concentrazione del controllo nelle mani di un gruppo molto ristretto di individui inesperti,

non preparati e potenzialmente compromessi, ci troviamo in una situazione è senza precedenti
“.



Secondo Ray, ha individuato “solo una parte” dei beni digitali del Gruppo FTX che si spera di recuperare durante la bancarotta ex chapter 11.

Finora hanno ottenuto circa un milione di dollari, cioè le briciole.

Poi ha messo al sicuro circa 740 milioni di dollari di criptovalute in cold storage offline, un metodo di archiviazione progettato per prevenire gli hacker.


Si tratta solo di una parte dei 10-50 miliardi di dollari di passività che la società ha rivelato nella sua dichiarazione di fallimento. Il buco è enorme.
 
Ma c’è di più: Ray ha detto che non ci si può fidare dei bilanci certificati della società,

aggiungendo che i liquidatori stanno lavorando per ricostruire i bilanci delle entità legate a FTX a ritroso, dal basso..


Secondo Ray, FTX “non ha mantenuto un controllo centralizzato della propria liquidità”

e non ha tenuto un elenco accurato dei conti bancari e dei firmatari dei conti,

né ha prestato sufficiente attenzione all’affidabilità creditizia dei partner bancari.


I consulenti non sanno ancora quanta liquidità avesse FTX Group quando ha presentato istanza di fallimento,

ma finora hanno trovato circa 560 milioni di dollari attribuibili a varie entità FTX.


Sebbene i consulenti per la ristrutturazione abbiano il controllo di FTX da meno di una settimana,
hanno visto abbastanza per dipingere la società di criptovalute come un’impresa profondamente difettosa.

È difficile trovare documenti duraturi sul processo decisionale:

Bankman-Fried comunicava spesso attraverso applicazioni che si autocancellavano in breve tempo e chiedeva ai dipendenti di fare lo stesso.


I fondi aziendali sono stati utilizzati anche per acquistare case e altri oggetti personali per i dipendenti e i consulenti, a volte a nome personale.
 

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