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Ormai tutte le viro-star, i giornalisti che li osannano e la stampa al seguito, si stanno rendendo sempre più ridicoli, ogni giorno di più; ormai sono incapaci di tornare sui propri passi e quindi vanno avanti senza piu rendersi neanche conto che ormai solo i "talebani del covid" gli credono.
 
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Nel 2023 andate a far le ferie in Croazia, ahahahahahahah


Cari amici della Croazia, noi lo sappiamo bene come funziona.

E se ci aveste dato retta avreste evitato anche voi questo supplizio.

Il primo gennaio la Croazia è diventato il ventesimo paese dell’area Euro,
con grandi festeggiamenti e la presenza della Von Der Leyen.

Ma già dal giorno dopo i cittadini croati si sono accorti della beffa.

Con l’entrata nell’Euro i prezzi in diverse catene al dettaglio sono stati notevolmente arrotondati al rialzo.


La situazione è stata da subito considerata grave, tanto che il ministro dell’Economia Filipović
ha dovuto convocare presso il Ministero un incontro con i rappresentanti delle associazioni di categoria
e i direttori delle più grandi catene di vendita al dettaglio in Croazia.


Anche se diversi responsabili di catene della distribuzioni neghino,
la gente si è accorta di questi forti aumenti immediatamente.

Gli utenti dei social media ne hanno parlato tutto il giorno,
citando esempi specifici di articoli che improvvisamente hanno ottenuto un prezzo più alto con il nuovo anno solare,
come se i drastici aumenti di prezzo a cui i consumatori hanno assistito ogni giorno nell’ultimo anno non fossero sufficienti.


Sui social network sono scoppiate forti proteste.

Alcuni prodotti hanno infatti subito rincari dal 10 al 20%.

Ad esempio, “il burro domestico, che ora Lidl pubblicizza a un prezzo “favorevole” di 2,89 euro,
ovvero 21,77 kune, fino a poco tempo fa costava 13,59 kune, secondo i consumatori”.


Conclude in modo sarcastico l’articolo:

“Comunque diamo il benvenuto alla Croazia nell’Euro

e lasciamo che i croati possano godere degli stessi piaceri di cui hanno goduto gli italiani”.
 
E' il medesimo discorso legato ai bonus.

Prendete quello edilizio.

Con il 110% prezzi aumentati di 2 - 3 - anche 4 volte,
tanto paga lo stato (cioè noi, i grulli).

Io non l'avrei ridotto al 90%, ma addirittura lo avrei portato al 50%
e niente sconto in fattura. Solo detrazione personale in 5 anni.


Il nostro idraulico ha cambiato la caldaia nel condominio.

Il prezzo al 50% costa come la caldaia - prezzo intero - del 2020.

In più ci vuol far pagare il 30% che la banca gli ha chiesto, per anticipare i soldi
dello sconto 50%

Azz... gran guadagno abbiamo fatto. :dietro::dietro:

io i bonus gli toglierei proprio tutti ( capisco che questo vuol dire molti meno introiti per lo stato visto che qualcuno farebbe più nero e i prezzi tornerebbero ad esser meno pompati e quindi meno ires,irap e meno irpef/inps visto che avremmo qualche disoccupato in più )...
tutto quello che lo stato non usa più per i bonus lo metterei nel taglio del cuneo fiscale e così poi se uno ha i soldi/mutuo per prendersi quella cosa bene altrimenti pazienza....
Invece continuiamo a escogitare bonus in cui io tiro fuori subito i soldi e lo stato "tranne qualche caso degli sconti in fattura" te li restituisce in 5/10 anni quindi ci fottono due volte prima calmierando i prezzi e poi restituendoti parte della spesa con detrazioni irpef " sempre che non perdi il lavoro o altro " con annessa svalutazione.
 

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