Ahahahahahah la sinistrorsa, amica dei gender e dei piddioti
vi ha presoperilkulo per bene.
Com’era?
Fotti il sistema dall’interno?
Com’era?
La
signorina Madame “ha fatto solo del bene a mentire”,
cioè a simulare la sierizzazione “anticovid” siccome “ci vogliono tutti morti e allora difendersi è lecito”?
Anzi è rivoluzionario, è di sinistra.
Brutte notizie, cari imbecilli: la lottatrice continua e indefessa vi ha fottuti dall’interno a voi.
Un’altra volta:
la prima è stata quando ha finto di essere in regola col regime,
farsa che le ha consentito di partecipare allo scorso festival;
la seconda arriva adesso,
con una sorta di mortificante pentimento urbi et orbi:
gli orbi siete voi, i furbi sono loro, secondo slang genderfluid.
La vostra degna burattinella, infatti,
davanti alla prospettiva di restare tagliata fuori da un altro festival,
che evidentemente la pretende per ragioni squisitamente politiche,
cioè se funziona bene una non binaria a Sanremo tira la volata alla non binaria al Nazareno,
si pente come vuole Speranza,
come pretende la casta dei virologi da marciapiede,
come esige la cricca dei commentatori a tariffa,
ed annuncia: farò tutti i vaccini possibili e immaginabili e anche qualcuno di più.
Lo fa con
un supercazzolato intervento su Instagram del quale si capisce bene una ed una sola cosa:
la ragazza parla con la voce del partito.
Quale ? E' pleonastico specificarlo.
La apprendista artista, abbinata al festival piddino dalla più tenera età,
si lancia in una storia della sua vita in pillole
Contate, visto che ha appena 20 anni,
dove con tenerezza incolpa i genitori, poveri semplicioni paleoveneti,
d’averla fatta crescere come una selvaggia sanitaria,
senza vaccini, senza coperture, esposta a qualsiasi insidia virale.
Senonché.
Senonché la storia strappalacrime, strappacore e strappamaroni vira tutta sul personale,
secondo la sottocultura delle varie
generazioni Z, Greta, Pfizer.
Per farla breve, la Madamin a un bel momento scopre d’essere nei guai:
“Un giorno a pranzo in montagna (notazione istintivamente snob) arriva una telefonata dalla questura.
Il lunedì mi presento da loro, sono indagata.
Questa situazione mi urla in faccia che devo fare una scelta, prendere coraggio e fare la mia ultima mossa”.
Le urla in faccia, eh, hai capito la poetessa beat.
L’ambigua Madame ha cura
(poi veniteni a dire che tutto in questa sottospecie di guitti non è calcolato al millimetro)
di glissare sulla ragione del suo imbarazzo giudiziario:
non ha a che fare con una somministrazione, come dà ad intendere,
ma con l’averla simulata, insomma è un falso,
in combutta con la sua medica che difatti è stata arrestata
con plurime accuse di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio,
falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e peculato.