Auspico, spero proprio che gli Italiani non vadano a votare.
Quanto può valere la soglia del 50% più 1?
Fatto i conti in tasca al segretario della Cgil.
Sono cinque i quesiti su cui gli italiani dovranno esprimersi nel prossimo mese di giugno.
La legge (n. 157 del 1999) nel caso del referendum abrogativo (quello che si svolgerà il prossimo 8 e giugno),
disciplinato dall'articolo 75 della Costituzione, prevede il rimborso di 1 euro per ogni firma raccolta su ogni singolo quesito, fino a un massimo di 500mila firme, che è la quota necessaria per chiedere la consultazione.
Ovviamente l'accesso al contributo economico è vincolato al verificarsi di due condizioni.
La prima è il via libera da parte della Corte Costituzionale sull'ammissibilità del quesito referendario.
Condizione che nel caso dei referendum del prossimo giugno si è già verificata:
i cinque quesiti hanno superato il vaglio della Consulta.
La seconda condizione, introdotta nel 2006 da una modifica, vincola il rimborso al raggiungimento del quorum.
Non è chiaro se in caso di mancato raggiungimento del quorum,
la norma riconosca comunque anche se in misura ridotto un rimborso per le spese sostenute dal comitato per la campagna referendaria.
I conti sono semplici:
la torta da dividersi è pari a 2,5 milioni di euro in caso di raggiungimento del quorum.
Chi avrà accesso a quei soldi? Il comitato promotore.
Scorrendo i componenti del comitato, oltre Landini,
spunta anche Magistratura democratica.