Val
Torniamo alla LIRA
La tecnocrazia legale è una forma sottile di governo.
Non si presenta alle elezioni, ma influenza il contenuto delle leggi.
Non legifera, ma decide cosa sopravvive del testo normativo, e cosa invece deve essere reinterpretato alla luce di princìpi superiori.
Non si assume la responsabilità del risultato, ma giudica quelli altrui.
È un potere che si esercita senza visibilità, ma con grande efficacia.
Ed è proprio questo che alimenta l’idea - oggi sempre più diffusa -
che il giurista
non sia solo un esperto,
non uno che “applica il diritto”,
ma
uno che decide il perimetro del legittimo.
Non si presenta alle elezioni, ma influenza il contenuto delle leggi.
Non legifera, ma decide cosa sopravvive del testo normativo, e cosa invece deve essere reinterpretato alla luce di princìpi superiori.
Non si assume la responsabilità del risultato, ma giudica quelli altrui.
È un potere che si esercita senza visibilità, ma con grande efficacia.
Ed è proprio questo che alimenta l’idea - oggi sempre più diffusa -
che il giurista
non sia solo un esperto,
non uno che “applica il diritto”,
ma
uno che decide il perimetro del legittimo.