SOLO UNA MENTE EDUCATA PUO' CAPIRE UN PENSIERO DIVERSO DAL SUO SENZA LA NECESSITA' DI ACCETTARLO

Ahahahahahah ma dove sta il problema ?


Sugli aeroplani - e non solo - stanno accadendo episodi lunari, asssurdi, strampalati.

Tutti hanno bene in mente la vicenda della ragazza del volo Ryanair Ibiza - Bergamo,
in cui la protagonista è stata allontanata dall'aereo per essersi "azzuffata" con alcuni passeggeri.

Ora, ci troviamo sempre su un'aereo e la protagonista è di nuovo una ragazza:
in un video riportato da il britannico The Sun, si vede una scena che lascia senza parole.


Il video ritrae infatti una ragazza che si sfila le mutandine ad alta quota per poi iniziare ad asciugarle con la ventola dell'aria del velivolo.

Il video è presto spopolato su Twitter, collezionando decine di migliaia di visualizzazioni in poche ore
e suscitando ilarità nelle centinaia di commenti in risposta alla clip.





The passenger you never want to be sat next to on the plane pic.twitter.com/2YAvBOIr5n
— The Sun (@TheSun) June 24, 2021





Sconosciute le "ragioni" dell'episodio.

Il video, ripreso da un passeggero seduto alcune file dietro alla ragazza,
mostra soltanto la protagonista intenta, per oltre un minuto,
ad asciugare lo slippino, sbandierato in bella vista.

Possibile che qualcosa si sia rovesciato per colpa delle turbolenze.
 
Aveva piazzato i suoi fedelissimi nei gangli del potere e puntava a mettersi alla guida del centrosinistra.

Draghi gli ha scombinato i piani. Ora resta con un pugno di parlamentari


Ma quante divisioni ha Giuseppe Conte?...».

La domanda – come quella che Stalin incorniciò a Yalta sul Papa - rimbomba oggi nei Palazzi,
dal Nazareno al corridoio dei passi perduti, proprio mentre l’Eisenhower di Volturara Appula annuncia:

«Se Grillo non è d’accordo mi ritiro, senza fare partiti».

Cercando di anticipare lo stesso Garante del Movimento il quale, agguerrito,
scende a Roma per incasinargli la rivoluzione e strattonare per la collottola ogni eletto pentastellato.


Ma forse, più che al generale Ike Eisenhower, Conte oggi somiglia al Colonnello Kurtz di Apocalypse Now.

Disarmato, immerso nell’ombra dell’inquietudine, esule in un mondo non più suo,
con le truppe in parte decimate in parte inghiottite dalla diserzione.

Già, quante divisioni ha oggi Giuseppe Conte, il comandante senza esercito?


Giusto i parlamentari che sperano nel terzo mandato, ma non certo la base in subbuglio.
«Voglio che Grillo sia convinto di me», continua a ripetersi Conte, giurando di tornare a fare il professore,
piuttosto che fondare quel fantomatico “partito del premier” accreditato da un 10-15%
già volatile ai tempi in cui se ne stava ancorato a Palazzo Chigi, figurarsi oggi.

D’altronde, il Movimento Cinque Stelle si presenta come la Dresda sotto i bombardamenti del ’45.

Del 33% di consensi che gli fece occupare le Camere un secolo fa, ora rimangono 36 espulsioni, 100 cambi di casacca,
la fuga dei duri e puri della prim’ora e delle teste pensanti (da Lezzi a Morra, da Paragone a Carelli),
il distacco doloroso da Rousseau, uno stallo epico che parte dalle amministrazioni di territorio e arriva in Parlamento.


Escludendo i sondaggi in picchiata – alcuni, segretissimi, danno i grillini sotto il 10% - Conte è fuori da tutti i giochi:

non ha incarichi istituzionali;

non è stato nemmeno ufficialmente nominato leader;

non è stato eletto

e non può nemmeno attrarre eletti a sé, in quanto con essi non ha – come vogliono gli equilibri della politica -
né rapporti di mutuo soccorso, né di cooptazione, né di riconoscenza.


Conte non può neppure accreditarsi come l’anti-Draghi.

Sia perché come standing internazionale, relazioni, competenza nei temi economici ci farebbe una figura cacina;
sia perché dovesse rivendicare risultati superati dagli eventi, qualcuno gli aprirebbe sotto il naso dei capitoli imbarazzanti.

Capitoli come, per dire, il rosso da 1,6 miliardi di euro denunciato dal generale Figliuolo, causato dalla gestione Arcuri fortemente voluta da Conte;

o il durissimo giudizio del funzionari della Commissione Europea sul suo piano per il Next generation Eu,

«quasi una presa in giro» per l’inconsistenza soprattutto inerente la striminzita paginetta dedicata a riforme definite epocali;

o gli strombazzati annunci di rigore, serietà e cambiamento profusioni durante i mitici “Stati Generali” del Movimento di cui s’è persa la memoria.


Eppure, l’avvocato del popolo sopravvive ancora in strepitosa quanto misterica consapevolezza di sé.

Prima di lui soltanto Dini e Monti erano riusciti, da tecnici e superburocrati, a farsi issare a Palazzo Chigi
e a rimanere in politica fino alla soglia della fondazione di un partito (pur non avendo un straccio di seguito elettorale).

Ma soltanto Conte era riuscito, di sottecchi, mentre gli altri partiti litigavano sui posti da sottosegretario,
a piazzare i suoi fedelissimi nei gangli stessi del potere, dai Servizi Segreti al Dag, il motore amministrativo dello Stato.

Soltanto Giuseppi, attraverso consensi virtuali e sfruttando abilmente i media, era stato in grado di capitalizzare consensi,
benchè guidando governi diametralmente opposti che smentivano sistematicamente se stessi.

E lo scopo di Conte - come si fece scappare lo spin doctor Rocco Casalino - non era la rifondazione del M5S.

Ma va’.

Era, piuttosto, la creazione progressiva di una sorta di “secondo Ulivo” prodiano
che avrebbe dovuto incorporare lo stesso M5S senza che il M5S se ne accorgesse.


E nessuno creda alla favola dell’ansia da Cincinnato dell’ex premier.

Il suo narcisismo politico ben occultato non l’ha mai ridestinato alle aule universitarie,
semmai lo stava proiettando verso traguardi politicamente siderali per uno – come suggeriva qualcuno -
con «l’astuzia plebea di un avvocaticchio delle Murge».


Poi, però, è arrivato Draghi.


E nello stesso Movimento hanno, alla fine, in parte realizzato che
«si può ingannare tutti per un po’ e qualcuno per sempre, ma non si può ingannare tutti per sempre».

Soprattutto se, tra quei «tutti», si staglia il fondatore Beppe Grillo il quale, uscito dalla trance,
s’è avveduto che col cambio di statuto voluto da Conte, avrebbe perso la presa sulla sua stessa creatura.

Scartava caramelle al cianuro, infatti, ieri l’ “Elevato”:

«Conte è ottima persona ma il visionario sono io»;

« Sono un garante non un coglione»;

«Lui non sa cos’è veramente il Movimento... Non ha girato con noi nelle piazze»,

e altre amenità.


Sicché, ora, siamo alle soglie di una guerra civile mascherata da vibrata dialettica
«nel contesto pentastellato della democrazia diretta».


Però, se a qualcuno – uno a caso, Letta - venisse in mente di contare le divisioni del comandante Conte,
tante potrebbero essere le sorprese sotto il cielo cannoneggiato dai mortai…
 
Mia nonna in questi casi diceva : "ha la faccia come il kulo".


“Se Beppe Grillo se ne andasse ora, per i 5 Stelle sarebbe la fine.

Ma se l’operazione con Giuseppe Conte fallisce, il Movimento sparisce per sempre”.




Massimo Cacciari è definitivo nel suo intervento a Otto e Mezzo,
dove è stato invitato in studio da Lilli Gruber per l’ultima puntata di questa stagione.

Ovviamente l’argomento principale è la rottura Grillo-Conte che sta terremotando i grillini, mettendo a repentaglio il loro futuro politico.

“Sul medio periodo possono fare a meno di Grillo, ma non del progetto di Conte per riciclarsi.
Grillo vuole rassicurare quella parte di militanti duri e puri,
ma i 5 Stelle o crepano o vanno nella direzione indicata da Conte,
ovvero quella dell’intesa con il Pd.
Se questo non avviene, sono morti sia il M5s che il Pd perché dall’altra parte
il centrodestra ha praticamente il 50% e va insieme di sicuro, quindi è garantito che stravinceranno”.


Ma non è escluso che per Conte si potrebbero aprire le porte dei dem, se dovessero chiudersi quelle dei grillini:

“Io credo che sia un po’ un gioco, nessuno dei due è pazzo e comprendono benissimo che così si suicidano.
Conte ha mostrato di saper mediare e di essere molto attento alle sue sorti personali, si metteranno d’accordo”.
 
Per fortuna nel calcio c’è ancora qualche testa pensante: Angelo Ogbonna, difensore del West Ham,
che sul tanto vituperato problema del razzismo dice la sua: “Basta parlarne, l’importante è lo sport”.

Ad Angelo Ogbonna, difensore del West Ham, viene chiesto – in virtù della sua etnia, in un gesto di plateale … “razzismo” –
nel corso di una intervista rilasciata a Sky Sport, se nel calcio c’è ancora razzismo:

”Io penso che di queste cose non se ne debba parlare.
Per far sì che qualsiasi forza di discriminazione possa eliminarsi, dobbiamo smettere di parlarne.
Soprattutto nello sport.
Nello sport, in qualsiasi tipo di sport, c’è uguaglianza,
quando c’è una palla di mezzo non penso che si vada a guardare il colore del compagno di squadra o dell’avversari
o”, risponde il calciatore.


“Magari la frustrazione ti può permettere di fare una battuta che io però non credo sia mirata.
Il fatto che se ne parli ancora oggi, è quella la problematica…
Il razzismo non andrà via, o meglio la discriminazione più che il razzismo
.
Può nascere in ogni contesto: col povero, col meridionale…
Quindi io penso che sia meglio evitare di parlarne, soprattutto nello sport”.


Dunque per Ogbonna, nato a Cassino da genitori nigeriani,
prima di essere qualsiasi cosa, evidentemente è importante essere un calciatore proferssionista
e più si esaspera il discorso più le differenze vengono acuite e non appianate:

“Sì. Meno se ne parla meglio è, bisogna concentrarsi sullo sport che è simbolo di uguaglianza”.


Qualcuno lo dica a Marchisio …
 
Domenica si sono tenute a Roma e Bologna le primarie di centrosinistra
per scegliere il candidato sindaco della coalizione alle prossime elezioni comunali, previste per ottobre.


La prima osservazione da fare è che in Italia più volte a causa dell’emergenza sanitaria le elezioni sono state rinviate,

ma il Pd può comodamente svolgere le primarie senza porsi tanti problemi legati allo stato d’emergenza.


Ovviamente non c’è da meravigliarsi, infatti, parliamo del Pd che comodamente si ritrova al governo
dopo esser stato pesantemente bocciato alle urne dai cittadini italiani nelle precedenti elezioni del 2018
con un centrodestra in alleanza che aveva raccolto il 37% dei consensi.


Ma nonostante questi numeri gli italiani hanno dovuto subire un governo di coalizione
composto da Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Liberi e Uguali e Italia Viva
(quest’ultima dal 18 settembre 2019 al 13 gennaio 2021),
formatosi in seguito alla crisi che ha portato alle dimissioni del governo Conte I,
quando la scelta più giusta sarebbe stata quella di tornare al voto.


«Le primarie si stanno svolgendo in condizioni difficili. C’è caldo e c’è la partita»,
cioè la terza partita della Nazionale italiana di calcio agli Europei.

Insomma, ogni scusa è buona per giustificare la scarsa affluenza alle primarie Pd.


Alla fine, secondo fonti del Pd, a Roma hanno votato circa 45 mila persone, mentre a Bologna più o meno 27 mila.


Ma la questione fondamentale resta sempre la stessa:

perché il Pd ha potuto svolgere tranquillamente le primarie senza polemiche o contestazioni di alcun tipo anche in stato di emergenza sanitaria?


E perché a questo punto allora non programmare un ritorno alla normalità per i cittadini ed una vita serena per la società civile?
 
Ormai sono anni che ho preso in eredità dal mitico Olly l'apertura del 3d.... diciamo che è un'abitudine (forse è per questo che Argema lo tollera nonostante non abbia attinenza con il trading) . E' un modo per salutare tutti ogni inizio di settimana... Val lo tiene attivo postando notizie, ciò non toglie che anche altri possano farlo, il contradditorio è ben accetto purchè non sia offensivo.
Tutti conoscono questo 3d... alcuni passano a leggerlo... altri non se lo filano nemmeno qua, senza bisogno di un'altra sezione.
Non credo che l'audienze del forum dipenda da questo 3d, ma se invece Argema ritiene che possa recare un danno alla visibilità del sito, non c'è problema, non lo aprirei più senza peraltro offendermi considerandolo un torto.

lo so che è da anni che dai il buongiorno in questa maniera e non mi riferisco a te, poi chi vuole capi' capisca a me frega poco, di certo è diventato un forum dove il primo argomento non è raggruppabile nella tematica investire oggi, ma manco tra un mese o dieci anni ed il tempo passa in fretta troppo in fretta ahime'!
 
lo so che è da anni che dai il buongiorno in questa maniera e non mi riferisco a te, poi chi vuole capi' capisca a me frega poco, di certo è diventato un forum dove il primo argomento non è raggruppabile nella tematica investire oggi, ma manco tra un mese o dieci anni ed il tempo passa in fretta troppo in fretta ahime'!


Ciao
Se ci fosse una par condicio mediatica probabilmente non ci sarebbe bisogno di deviare il tema del forum su altre questioni.
Il fatto è, che NON esiste!, anzi la gran parte dei media sono monopolizzati sulla propaganda svaccinale e creare terrore se non si eseguono le loro disposizioni.
Secondo me è più importante avere uno spazio dove poter raccogliere informazioni che difficilmente si posso condividere tra più persone (non ho idea di quanti utenti attivi abbia questo sito) per questo ringrazio, chi condivide info e Argema che accetta questa libertà di pensiero.
Ciccino... hai letto bene :cool: LIBERTA'DI PENSIERO :daisy:
Siccome ti conosco benino so che in fondo alla tua richiesta c'è un altro tipo di par :muted: :eeh::-D

A mio modesto parere se in questi mesi l'argomentazione si è concentrata un pò di più su fattori extra finanziari è dovuto a preoccupazioni e a necessità di confronto. Chi vuole leggere lo fa con interesse, chi non è interessato può dedicarsi ad altro tranquillamente.
Sei stato in vacanza? ti sei rilassato? :rosa:
 
Ringrazierò sempre Argema per lasciarci questa spazio di libertà di pensiero e di scrittura.

Ringrazio la Dany per darmi la possibiità di "sporcare" i suoi 3D.

Ringrazio Coramina per quanto scritto.

Nei3D della Dany, si scrive di tutto e di più. Anche di finanza.
Ma non si incita nessuno ad operare. E' chiaramente scritto.

Si raccolgono notizie che vengono "sorvolate" da altri.

E non si discute con nessuno. Tutti hanno libertà di pensiero ed espressione.
Salvo coloro che vengono qui con uno scopo alternativo.

Argema ha creato nel 2020 la funzione "blocca utente".
Non è mai stata utilizzata.

Faccio parte di Investire Oggi dal 29 luglio 2009.
Sono onorato di aver fatto parte della compagnia di Olly.


Solo a fine statistico, così, giusto per conoscenza, i 3d della Dany
dal 1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 hanno avuto : 219.844 visualizzazioni.
 
Panasonic ufficialmente annuncia la vendita tutte le sue azioni in Tesla.

Il colosso giapponese ha scaricato sul mercato la sua intera quota di 3,6 miliardi di dollari dallo scorso autunno, secondo Nikkei.


Panasonic ha affermato che continuerà a fornire batterie a Tesla:
“Il nostro rapporto con Tesla come partner commerciale non cambierà in futuro”

Però altre notizie riportano che questa mossa servirebbe anche a far diminuire la dipendenza di Panasonic da Tesla,
il che farebbe capire che ci sarebbe un calo, in prospettiva, delle forniture.

Panasonic è, o meglio era, uno dei più solidi alleati di Tesla, in cui era entrata nel 2010 dopo la sua IPO.

Non solo continua a essere un fornitore di batterie per l’azienda,
ma è stata una delle prime importanti partnership aziendali di Tesla creando una forte fiducia nel progetto di auto elettrica.


All’epoca aveva pagato $ 21,15 per 1,4 milioni di azioni, valutate poco più di $ 30 milioni nel 2010.

Quelle azioni valevano circa $ 730 milioni entro marzo 2020, secondo il rapporto annuale sui titoli di Panasonic.

Anche questo aumento di valore è stata causa della decisione di vendere, anche per riuscire a capitalizzare un buon plusvalere.


Ma ora sembra che Panasonic, probabilmente come molti altri fornitori e clienti, non sia più divertito dalla saga di Tesla.

“L’impatto delle criptovalute potrebbe aver spinto il prezzo delle azioni di Tesla al di sopra del suo valore intrinseco, rendendolo un buon momento per vendere”,
ha commentato a Reuters Hideki Yasuda, analista dell’Ace Research Institute.

I soldi andranno investiti in altri progetti, fra cui Blue Yonder, una società che si occupa della gestione di catene logistiche.


Per la reputazione di Tesla il divorzio d Panasonic è un duro colpo, che sarebbe sanabile solo trovando un nuovo partner commerciale.
 
C’è un settore economico in crescita in tutto il mondo e che lega la ricerca sui consumatori e la sorveglianza dei governi.


In un rapporto pubblicato venerdì, il Wall Street Journal ha esplorato il mondo di Premise Data Corp.,
un’azienda dal nome innocente che invita i propri utenti, in cambio ti piccole mance,
a svolgere piccole attività apparentemente banali, quali fare la foto al prezzo del latte o dei prodotti di largo consumo,
o contare il numero di bancomat in una zona, oppure fare foto a negozi.


Che fine fanno queste foto?


Circa la metà dei clienti dell’azienda sono aziende private che cercano “informazioni commerciali”,
come, ad esempio, le modalità operative dei concorrenti, o controllare il loro livello dei prezzi oppure i loro allestimenti.


Peccato che l’altra metà sia costituita da entità governative, a partire da quello degli Stati Uniti,
che utilizzano questa App per uno dei progetti di sorveglianza e ricognizione fra i più avanzati al mondo.



Secondo WSJ, Premise fa parte di un numero crescente di aziende che stanno a cavallo tra
“i servizi ai consumatori e sorveglianza governativa e si affidano alla proliferazione dei telefoni cellulari
come un modo per trasformare miliardi di dispositivi in sensori che raccolgono informazioni open source utili ai servizi di sicurezza del governo”.



L’amministratore delegato di Premise ha anche accennato al fatto che la società era stata sfruttata dai governi stranieri
per aiutare a definire la politica su come affrontare “l’esitazione vaccinale”.


Un caso in cui la sorveglianza è stata messa al servizio delle politiche governative.


“I dati ottenuti dai nostri contributori hanno aiutato a informare i responsabili politici del governo
su come affrontare al meglio lo scetticismo sui vaccini, la suscettibilità alle interferenze straniere
e la disinformazione nelle elezioni, nonché la posizione e la natura delle attività delle bande in Honduras”


ha affermato l’amministratore delegato di Premise Maury Blackman .


La società ha rifiutato di nominare i suoi clienti, citando la riservatezza.


Premise è stata lanciata nel 2013 come strumento inteso a raccogliere dati
da utilizzare nel lavoro di sviluppo internazionale da parte di governi e organizzazioni non governative.

Negli ultimi anni, ha anche stretto legami con l’establishment della sicurezza nazionale americano
e ha evidenziato la sua capacità di fungere da strumento di sorveglianza, secondo documenti e interviste con ex dipendenti.

A partire dal 2019,l’azienda, nelle sue presentazioni, affermavano di contare su 600K collaboratori
operanti in 43 paesi, inclusi località calde come Iraq, Afghanistan, Siria e Yemen.

Gli USA hanno pagato a Premises almeno 5 milioni di dollari dal 2017
per aver fornito informazioni utili a soggetti militari come l’aeronautica e l’esercito.

In questo caso le informazioni raccolte sono state quelle sui “Punti di raccolta sociali”,
come gli internet cafè, oppure su infrastrutture come i ripetitori dei cellulari.


In questo modo, senza rischi propri di vite umane
l’intelligence USA ha raccolto informazioni in aree molto sensibili senza rischi diretti dei propri operatori e con costi molto limitati.


Chiaramente chi era “Sul campo”, i ragazzini che fanno le foto, non sapevano per chi stavano lavorando,

ma se in un viaggio vedete un ragazzino che prende una foto e scappa,

pensate che potreste essere in un’immagine che finisce alla NSA….
 

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