la riporto così come è
forse ci vorrà qualche conferma in più
La Cina scommette su Europa e Giappone, in calo l'appeal Usa
Diversificazione. Questa la parola d'ordine di Pechino che da mesi sta rivedendo la composizione delle proprie riserve. I Treasury Usa saranno pure sicuri ma non convincono come in passato.
Pubblicato il 22 settembre 2010 | Ora 21:00
Fonte: WSI
In molti temono per gli Stati Uniti la stessa crisi che e' toccata al Giappone. I conti pubblici d'Europa, con le seguenti misure di tagli alle spese che potrebbero frenare l'economia, lasciano ancora dubbiosi molti osservatori. Eppure sono proprio Tokyo e Vecchio Continente a convincere la Cina.
Nei loro confronti il Paese che vanta le piu' grandi riserve valutarie al mondo ($2450 mila miliardi) si sta riscoprendo ottimista a scapito degli Usa. I bond emessi dagli Stati europei continuano ad essere ben comprati dalla Cina che, sul fronte nipponico, ha in portafoglio piu' Treasury dell'ammontare delle emissioni del primo semestre mettendo cosi' a segno il ritmo di acquisti piu' veloce degli ultimi cinque anni.
Yu Yongding, ex consulente della People Bank of China, ha dichiarato che "la diversificazione dovrebbe essere un principio base" aggiungendo che il Paese dei Dragoni " non ha venduto bond o asset europei ma anzi ne ha comprati un bel po'".
L'esposione nei confronti dei Titoli di Stato Usa e' stata invece ridotta dell'11%. Il dato si riferisce al mese di giugno e va confrontato con la cifra record del luglio 2009 pari a $939.9 miliardi di Treasury presenti nelle riserve cinesi. Va ricordato che a giugno l'ammontare di Bond Usa a lunga scadenza e' sceso per la prima volta in 15 mesi a $839.7. Nel complesso, considerando i Treasury con varie scadenze, c'e' stato un calo per il secondo mese consecutivo andando a rivedere i minimi del maggio 2009. Su base annuale, e' la prima contrazione dal 2001.
Questo tipo di trend e' diffuso tra le banche centrali asiatiche. Tra queste quelle di Crea del Sud, Malaysia e India. L'idea piu' diffusa e' riassunta dalla dichiarazione dell'analista di State Street Global Markets, Dwyfor Evans: " non si possono mettere tutte le uova in un unico cestino". Tradotto: non si puo' puntare solo sui Titoli di Stato Usa. Qualche indicazione in questo senso era arrivata gia' nel bel mezzo della crisi finanziaria: e' vero che tra giugno 2008 e lo stesso mese dell'anno successivo la Cina ha continuato a comprare Treasury americani. Ma lo ha fatto puntando su quelli a breve scadenza, segno di una mancanza di fiducia nella capacita' degli Stati Uniti di ridurre il proprio debito.
"Le banche centrali asiatiche, non vogliono ritorvarsi con troppi dollari nei loro portafogli proprio mentre la Cina sta puntando sulla diversificazione", ha sostenuto Brad Bechtel, direttore di Faros Trading nel Connecticut. "Quando l'umore del mercato cambiera' e le persone torneranno a essere negative sull’euro, bisognerà fare attenzione perche' potrebbero essere le banche centrali a fare acquisti aggressivi proprio sull'euro", ha aggiunto.