Che ci buttino fuori
Stiglitz: Germania fuori dall’euro o il continente sprofonda
6 ottobre 2010 — wildgreta
La ristrutturazione dei bilanci continentali farà piombare l’Europa in una profonda recessione. La soluzione, secondo il premio Nobel per l’economia, è l’uscita della Germania da Eurolandia e la conseguente svalutazione della moneta unica
Costretta a fare i conti con una crisi sempre più conclamata, l’Unione europea si prepara alla messa a punto del più ambizioso piano di ristrutturazione debitoria di sempre. Dalle tragedie greche alle sommesse ballate irlandesi, passando per i noti guai iberici e i fardelli contabili italiani, i programmi “lacrime e sangue” cui tutti sembrano ormai rassegnati potrebbero non bastare. E il traguardo della definitiva ripresa potrebbe coincidere con l’affermazione di uno scenario a dir poco sconvolgente: la fine del sistema monetario europeo per come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi.
A lanciare l’allarme è stato niente meno che
Joseph Stiglitz, non esattamente un osservatore qualsiasi. Secondo il premio Nobel per l’Economia 2001, quello intrapreso dai governi europei rischia di essere un viaggio senza ritorno. Almeno per la moneta unica. La situazione è grave, anzi, gravissima e i piani di austerity contabile, per quanto necessari, potrebbero rivelarsi controproducenti scatenando una recessione destinata a dilagare nell’intero continente. Da qui la clamorosa soluzione: l’addio alla moneta unica da parte della Germania, principale economia di Eurolandia, e il salutare abbandono a una conseguente e provvidenziale svalutazione dell’euro per gli altri Paesi.