FTSE Mib Futures solointraday - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
visto il movimento usa, se rimane su questi livelli e non supera 1190, domani short pesante in apertura
l'unico rischio è che si accartoccino su loro stessi per il close

la situazione è sempre più delicata: CI SONO TROPPE TENSIONI SUI BONDS E I TITOLI DI STATO DI TUTTO IL MONDO

a dopo la cena per il close


Un saluto Solo...grazie per le view....domattina o quando deciderai se incrementi xbear ti seguo.....ho visto il max 160 circa......:eek:

bello il pezzo del Carlini......mi ci vedo....:lol:



se gli usa scendono velocemente ci fanno meno danni che a stare cosi....con le nostre incertezze ad ogni loro starnuto scendiamo.....e loro stanno li......:rolleyes:
 
:lol::lol:

che fenomeni, intanto scendono anche oggi e finiscono sotto 38 euro
dovrebbero fare un internal auditing prima di studiare le altre banche


Per Deutsche Bank l'effetto domino sui debiti sovrani europei si fermerà alla Spagna

Cronologia articolo29 novembre 2010



Per Deutsche Bank è probabile che il Portogallo faccia ricorso nel 2011 all'ombrello-anticrisi messo a punto da Ue e Fmi, ma dopo Lisbona l'effetto "domino" si fermerà alle porte della Spagna. In un rapporto dedicato alle prospettive del settore bancario europeo nel 2011, gli analisti della primaria banca tedesca affermano che i timori sull'andamento del debito sovrano sono «al primo posto nell'agenda». Il processo «continuerà nei primi mesi del 2011» con il Portogallo come prossimo candidato alla richiesta di aiuto.

La Spagna, tuttavia, sarà «il muro» sul quale si fermerà l'incendio del debito sovrano e che proteggerà gli altri paesi periferici dell'Eurozona. Se la situazione sui mercati del debito sovrano si stabilizzerà, gli analisti di Deutsche Bank prevedono un potenziale rialzista del 20% per le azioni delle banche europee anche se a beneficiarne saranno soprattutto le banche forti nel retail e meno quelle con un forte peso nell'investmente banking . I titoli consigliati all'acquisto sono quelli di UniCredit, per la quale è stato confermato il "buy" con un target di 2,5 euro, Julius Baer, SocGen, Bbva, Lloyds Banking Group e Danske Bank.
 
:lol::lol:

che fenomeni, intanto scendono anche oggi e finiscono sotto 38 euro
dovrebbero fare un internal auditing prima di studiare le altre banche


Per Deutsche Bank l'effetto domino sui debiti sovrani europei si fermerà alla Spagna

Cronologia articolo29 novembre 2010



e intanto si sono beccati i soldi dai risparmiatori per l'ADC......e da quando il mkt mostra incertezza nessuno parla più di adc per basilea....ma và..?
 
Un saluto Solo...grazie per le view....domattina o quando deciderai se incrementi xbear ti seguo.....ho visto il max 160 circa......:eek:

bello il pezzo del Carlini......mi ci vedo....:lol:



se gli usa scendono velocemente ci fanno meno danni che a stare cosi....con le nostre incertezze ad ogni loro starnuto scendiamo.....e loro stanno li......:rolleyes:
la butto là, tanto è borsologia di bassa lega

per me stanno vendendo europa, e il recupero dopo i nostri close serve loro per poter vendere a prezzi ancora buoni il giorno dopo
quando avranno finito di riportarsi usd in casa, scenderanno anche loro trainandoci nel baratro dove poi compreranno
 
da "il sole 24 ore"

L'istinto svia le scelte del risparmiatore. Ecco i trucchetti per aggirare gli abbagli della mente

di Vittorio CarliniCronologia articolo30 novembre 2010
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Il cervello può giocare brutti scherzi, anche quando lo applichiamo alla finanza. I sostenitori della teoria dell'homo oeconomicus lo vorrebbero razionale, capace di massimizzare informazioni e investimenti. La realtà, come ribadito oggi in un convegno sulla finanza comportamentale organizzato dalla Consob a Piazza Affari, è ben diversa.

«Attraverso la risonanza magnetica funzionale - spiega il professore Matteo Motterlini, dell'università Vita-Salute del San Raffaele di Milano - è stato dimostrato che, durante l'acquisto di un'azione o di un bond, la parte di cervello attivata non è quella pre-frontale» che ci distingue come esseri umani evoluti. «Bensì, quella limbica, che cioè "condividiamo" con i mammiferi e rettili. Nella scelta di un titolo, per esempio, viene interessato il centro della ricompensa - ricco di dopamina - che normalmente si attiva nelle attività legate al sesso, alle droghe o alle patologie del gioco d'azzardo». Insomma, l'impulso decisionale non è di pertinenza della parte del cervello più "razionale", evoluta. Tutt'altro: viene coinvolta la zona più "istintiva", ancestrale.

Ciò detto, è chiaro che l'effetto-istinto può giocare brutti scherzi; può indurci inmille errori nelle nostre strategie di portafoglio. Abbagli che, in periodi di crisi come l'attuale, possono rivelarsi fatali. È comprovata, per esempio, la tendenza degli operatori a mantenere per troppo tempo i titoli in perdita. Perché un simile comportamento? «Tutti noi - spiega Nadia Linciano, della divisione studi economici della Consob - siamo influenzati dalla avversione alle perdite. Si tratta di un atteggiamento insito nel nostro spirito di sopravvivenza: vogliamo allontanare la sofferenza. Nel caso dell'investimento azionario, il "dolore" della minusvalenza. Così, ritardiamo eccessivamente la vendita. All'opposto, se il titolo sale siamo portati ad anticipare il piacere del guadagno e spesso vendiamo troppo presto». Un bel conundrum: come affrontarlo? «Una soluzione - risponde Enrico Rubaltelli, esperto di psicologia degli investimenti dell'Università di Padova - è quella di prevenire il guaio: vanno fissati livelli di stop-loss e take-profit».

Gli abbagli "emotivi", comunque, non si fermano qui. «In questo periodo, dove le Borse vanno su e giù - ricorda Maurizio Milano, responsabile analisi tecnica di Banca Sella -, il piccolo investitore attivo sugli indici tende a deresponsabilizzarsi: si conforma a ciò che fanno gli altri. La scelta operativa però, proprio perché non autonoma, spesso arriva a trend finito. Con il che si contabilizza la perdita». Un effetto "gregge" che si riscontra in altri casi? «Sui singoli titoli il retail, curiosamente, non segue l'istituzionale: i fondi, per esempio, sono in questo periodo long su Fiat ma il risparmiatore, al contario, compra azioni in calo come UniCredit. Il motivo? Hanno un approccio in termini "statici": considerano l'aspetto dello "sconto" del titolo, quasi fosse un bene commerciale, senza valutarne le prospettive». E di nuovo, rischia la minusvalenza.
Ma non è solo questione di conformismo (o meno). Nel costruire la nostra decisione d'investimento, spesso pensiamo di essere oggettivi. Un'illusione: in realtà, siamo condizionati dai limiti della nostra mente. Accade nel fenomeno della familiarità: confortati dalla notorietà di un titolo siamo spinti a comprarlo. «Quasi sicuri del trend al rialzo, però - afferma la Linciano - non ci accorgiamo dell'errore in cui cadiamo: modifichiamo il nostro rapporto rischio-rendimento».

Rendimento che può sfumare anche a causa della cosiddetta recuperabilità. Ciò avviene quando stimiamo verosimile non l'evento più probabile, bensì quello che ricordiamo meglio. Nel definire, per esempio, la probabilità di default di un'azienda può accadere di riportare alla mente solo i casi simili di fallimento. Scordiamo, cioè, le imprese che hanno risanato i conti. «Il fallimento, l'evento negativo - sottolinea Rubaltelli - rimane più impresso nella nostra mente: si allontana con maggiore forza dalla nostra normalità e lo ricordiamo meglio». Risultato? Vendiamo il titolo dell'azienda, che magari supera la crisi, perdendo l'eventuale rally. «In questi casi, la soluzione può essere sfruttare un ampio database».

Da non dimenticare, poi, un'altra tipica fonte di errore: l'ancoraggio. È l'abitudine di fare previsioni in base a una stima iniziale, a un prezzo considerato "giusto". Un'ancora cui la nostra mente si lega e ci impedisce, a fronte di novità, di reagire prontamente. Così accade con i prezzi di carico delle azioni o i valori della volatilità (Vix) su cui può essere tarato il trading. «In quest'ultimo caso - consiglia Milano - se c'è un cambiamento improvviso, il controvalore dell'operatività va ridotto».

Insomma, molti sono gli errori conseguenti al fatto che non siamo così razionali e molte sono le precauzioni da prendersi in attività dove è stato dimostrato l'istinto ha una notevole rilevanza. «Credo che l'approccio della finanza comportamentale sia essenziale», dice Vittorio Conti, presidente vicario della Consob. Aggiungendo che «nell'attività di tutela del cliente-riparmiatore, implicitamente bisogna tenere conto anche dei meccanismi decisionali. Sia quelli di carattere più oggettivo; sia quelli soggettivi per i quali le scienze comportamentali possono, e debbono, dare il loro contributo».

©RIPRODUZIONE RISERVATA


TI RINGRAZIO PER AVER RIPORTATO QUESTO ARTICOLO che altrimenti avrei perso.

Mi ha colpito soprattutto la parte iniziale in cui viene esposta una verità imbarazzante ma inconfutabile per il trader inesperto (qual io mi reputo non essendo un professionista), ovvero la tendenza a prendere una decisione utilizzando la parte meno evoluta del cervello e più legata ad impulsi ed emozioni. Credo che solo una lunga esperienza (fatta anche di sconfitte) possa invertire questa tendenza.

A volte i grafici sembrano parlare chiaro (in termini probabilistici intendo) eppure sono spesso tentanto (e a volte ci casco anche) di prendere la decisione che conferma il trend in atto contraddicendo il modello suggerito. Questo si traduce spesso (non sempre ) in perdite evitabili.


Sullo stop loss invece ancora ho dei dubbi: da quando lo applico meno guadagno di più e questo probabilmente ha a che fare con un sbagliato approccio a questa tecnica.
 
la butto là, tanto è borsologia di bassa lega

per me stanno vendendo europa, e il recupero dopo i nostri close serve loro per poter vendere a prezzi ancora buoni il giorno dopo
quando avranno finito di riportarsi usd in casa, scenderanno anche loro trainandoci nel baratro dove poi compreranno


la Tua modestia ti rende onore...ma sappiamo tutti che non è bassa lega...ma proprio l'opposto...!


certo che comprendo (e spesso ho condiviso) la rabbia di chi è long sul nostro...sono degli schifosi il termine migliore che mi viene in un 3d......è possibilissimo che sia cosi come dici tu...perchè è vero che troppo spesso scendono in apertura...tirano giù noi soprattutto e poi loro a fine serata recuperano...pronti per lo stesso giochetto il giorno dopo.....:-?
 
la Tua modestia ti rende onore...ma sappiamo tutti che non è bassa lega...ma proprio l'opposto...!


certo che comprendo (e spesso ho condiviso) la rabbia di chi è long sul nostro...sono degli schifosi il termine migliore che mi viene in un 3d......è possibilissimo che sia cosi come dici tu...perchè è vero che troppo spesso scendono in apertura...tirano giù noi soprattutto e poi loro a fine serata recuperano...pronti per lo stesso giochetto il giorno dopo.....:-?

sì ormai è una costante. C'è da aggiungere il rialzo mattutino dei futures per indurre i mercati europei ad aprire più alti e quindi a shortarli in mattinata
 
uh uh

occhio ora. se lo usd va sopra 81,4- 81,5, adesso o stanotte che sia, vanno a fare visita di nuovo a 1175. e sarebbe la quinta volta !!!!
12911481641snpcash.gif

12911481732usdindex.gif
 
cosi fosse le banche usa avranno nuovamente fatto utili da trading shortando l'europa....nel frattempo aprono posizioni short a casa loro.........fantasie..? vediamo va.......da noi molti danno la colpa al governo ma io non ne sono tanto convinto......anche clinton si faceva fare dei lavoretti ...ma non sono crollati.....
 
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