si sono scambiati i doni di natale tra repubblicani e democratici
una bella riga in più sul bilancio federale, qualche zero in più sul conto economico ed è fatta
facciamoli crescere in borsa va, che è meglio poverini, che fra qualche mese di questo passo non avranno altro che il numero dello s&p e del debito che cercheranno di scaricare all'estero
Rendimenti treasury in rialzo, applaudono alla "resa" di Obama
Il presidente americano favorevole all’estensione di 2 anni dei tagli alle tasse, introdotti durante l'amministrazione Bush. Vincono le pressioni repubblicane dopo la vittoria del partito al Congresso.
di Carmela Pace
Pubblicato il 07 dicembre 2010 | Ora 12:12
Fonte: MPS CAPITAL SERVICES
(WSI)- Tassi di interesse: in area Euro ieri si è registrato un ulteriore allargamento dello spread sui titoli 2-10 anni swap e governativi. Sui periferici si è invece assistito ad un allargamento dello spread Italia e Spagna vs Germania dovuto principalmente ad un rialzo del tasso decennale di tali paesi. Poco mossi quelli di Irlanda e Portogallo.
La riunione dell’Eurogruppo di ieri si è conclusa senza una decisione in merito alla possibilità di un allargamento del fondo EFSF o di creazione di un’agenzia del debito così come auspicato da Tremonti. La Germania si è mostrata contraria ad entrambe le proposte. Il tema degli Euro bond, come dichiarato da Juncker, non era però in agenda e quindi non è stato discusso.
Tuttavia Juncker continua a ribadire che l’idea è buona e che le turbolenze dei mercati finanziari stanno facendo cadere tabù che sembravano incrollabili all’interno dell’eurozona e che quindi non è detto che prima o poi non ci siano emissioni di euro bond. Ha pertanto chiesto ai colleghi dell’eurogruppo di studiare i dettagli prima di bocciare la proposta.
Il commissario europeo Rehn ha risposto che la Commissione è pronta a discuterne ed a studiarne la fattibilità tecnica. L’ad del fondo, Regling, ha dichiarato che l’Efsf ha fondi a sufficienza per ulteriori eventuali salvataggi e che la prima emissione da 5 Mld€ sarà effettuata nella seconda metà di gennaio.
La Bce ha annunciato che oggi drenerà 69 Mld€ e che la scorsa settimana sono stati acquistati bond per 1,965 Mld€. Allo stesso tempo però ha precisato che l’ammontare comunicato ieri si riferisce solo agli acquisti con valuta nella scorsa settimana, pertanto i forti acquisti avvenuti tra il 1 ed il 3 dicembre non sono compresi e saranno comunicati lunedì prossimo.
Oggi è attesa la riunione dell’Ecofin e l’approvazione della legge di bilancio irlandese. Una bocciatura della Finanziaria porterebbe ad elezioni anticipate peggiorando la situazione del paese, comportando il rischio di nuove tensioni sui mercati.
Ieri negli Usa i tassi di mercato governativi sono calati in un contesto di lieve ribasso delle borse Usa. Questa mattina si sta invece assistendo ad un rialzo dopo che il presidente Obama ha dichiarato di essere favorevole all’estensione di 2 anni dei tagli alle tasse (per tutti, anche i più ricchi, e non solo per la classe media come originariamente sponsorizzato) implementati a suo tempo da Bush. Il presidente ha dovuto cedere alle pressioni repubblicane dopo la vittoria al Congresso il mese scorso.
Il piano prevede anche che i sussidi di disoccupazione per oltre 2Mln di persone terminati la scorsa settimana, continuino per altri 13 mesi. Nell’accordo è incluso anche un taglio temporaneo del 2% sulle imposte dei salari dei dipendenti. La giustificazione di Obama alle concessioni fatte ai repubblicani risiede nella necessità di evitare un aumento della pressione fiscale sulla classe media dopo il 31 dicembre, quando le vecchie agevolazioni di Bush sono previste terminare.
L’accordo deve ancora essere deciso dai democratici che dovrebbero discuterne oggi. Sul fronte macro, ieri il presidente della Fed di Richmond, Lacker, ha dichiarato che gli acquisti di Treasury da parte della banca centrale rischiano di innescare l’inflazione nei prossimi anni ed in tale eventualità, potrebbe risultare difficile per la Fed rimuovere gli stimoli.
Segnaliamo infine che il Tesoro Usa ha venduto una quota che ancora deteneva in Citigroup ricavando profitti complessivi lordi per 12 Mld$ sui circa 45Mld$ investiti dal Tesoro durante la crisi nel 2008/09 per il salvataggio del colosso bancario. E’ dall’anno scorso che il Tesoro sta gradualmente riducendo l’investimento
Valute: ieri si è assistito ad un apprezzamento del dollaro vs euro, iniziato durante la mattina sulla scia di nuove tensioni in area Euro. Sul cross la resistenza importante da monitorare si colloca a 1,3450, i livelli di supporto per oggi passano da 1,3250 e 1,32. Il dollaro resta piuttosto debole vs yen con il cross sui minimi da 3 settimane. Nel breve la resistenza si colloca a 83, il supporto in area 82. Verso euro la resistenza passa da 111,20, mentre il supporto più vicino si colloca a 109,60 circa. Stabile lo yuan cinese vs dollaro nonostante la stampa locale parli di un possibile rialzo dei tassi in Cina a breve.
Materie Prime: in evidenza alcune commodity come ad esempio i preziosi, con l’oro (+0,7%) che ha segnato un nuovo massimo storico poco sotto i 1430$/oncia e l’argento (+1,6%) sui massimi da 30 anni sopra i 30$. Chiusura positiva per gli energetici: gas naturale (+3,2%), greggio Wti (+0,2%). Leggermente positivi gli industriali ad eccezione dell’alluminio (-0,7%). Andamento misto per gli agricoli con il cacao che ha registrato la migliore performance della giornata (+4,9%), ai massimi da quattro mesi. In ribasso invece lo zucchero (-1,7%).
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